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Giuseppe Cocco
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Viaggio in Calabria
di Alexandre Dumas
INDICE - ITINERARIO DEL VIAGGIO
La Gabbia di ferro (vai a leggere ed ascoltare la lettura del capitolo)
Scilla (vai a leggere ed ascoltare la lettura del capitolo)
Il Profeta (vai a leggere ed ascoltare la lettura del capitolo)
Terenzio il Sarto (vai a leggere ed ascoltare la lettura del capitolo)
Pizzo (vai a leggere ed ascoltare la lettura del capitolo)
Maida (vai a leggere ed ascoltare la lettura del capitolo)
Bellini (vai a leggere ed ascoltare la lettura del capitolo)
Cosenza (vai a leggere ed ascoltare la lettura del capitolo)
Terremoti (vai a leggere ed ascoltare la lettura del capitolo)
Ritorno (vai a leggere ed ascoltare la lettura del capitolo)
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ITINERARIO del VIAGGIO
SICILIA: Bauso (Villafranca Tirrena) CALABRIA: Villa San Giovanni - Scilla - Bagnara Calabra - Palmi - Gioia Tauro - Rosarno - Mileto - Monteleone (Vibo Valentia) - Pizzo Calabro - Maida - Vena di Maida - Tiriolo - Rogliano - Cosenza - Castiglione Cosentino - Oppido Mamertina - San Lucido - Cetraro - Belvedere Marittimo - Diamante - Scalea CAMPANIA: Golfo di Policastro - Capo Palinuro
RECENSIONE LIBRO
Ma quelli erano "viaggiatori" che avevano percorso quasi gli stessi itinerari obbligati, seguendo anche loro un iter misto marittimo-terrestre, protetti da guardie armate.
I loro scritti erano quasi sempre annotazioni e descrizioni precise dei luoghi visitati, pagine di diario dal tono talvolta rigoroso nel contesto della realtà osservata.
Il Viaggio in Calabria di Alexandre Dumas che l’autore svolge nel 1835, all’indomani del viaggio in Sicilia per seguire la missione dei 1000 di Garibaldi, costituisce invece una raccolta di sensazioni suscitate nell'immediatezza della visione oggettiva dei fatti e dei fenomeni percepiti, ma successivamente trasportate in un'atmosfera romantica attraverso stimolazioni suggestive elaborate in trasposizione fantastica.
Il libro si offre al lettore con tutta la piacevolezza e la scorrevolezza di un romanzo di avventura in cui lo scrittore, talvolta, sembra quasi aver assimilato il piglio sfrontato e scanzonato di un guascone, tipico di alcuni personaggi dei suoi più celebri romanzi: «Nulla mi mette il corpo e l'anima a bell’agio come una risoluzione presa, fosse esattamente contraria a quella che si contava prendere».
L'atteggiamento dell'autore è tollerante e spesso anche simpaticamente ironico nei confronti di una realtà sociale arretrata, ma ugualmente affascinante per la tua spontaneità ed anche perché inserita in un paesaggio fra i più belli che avesse mai visitato.
Attraverso la lettura delle 146 pagine del racconto è possibile ripercorrere fantasticamente quel viaggio che Dumas, scrittore dallo spirito avventuroso e amante del bello del nuovo, effettuò in Calabria, in quei luoghi da cui più era attratto per la loro natura selvaggia ed Immacolata.
Le varie esperienze, vissute in prima persona talvolta anche in situazioni di pericolo, vengono narrate con aderenza alla realtà tramite immagini che presentano, a volte, una trasfigurazione immaginifica tale da renderle maggiormente ricche di fascino.
Si riconoscono al Dumas le doti sinestetiche che caratterizzano un grande scrittore: il saper ottenere degli “effetti” che rendano vive le immagini, il trasmettere calore emotivo, il suscitare partecipazione, il creare vivacità di movimento all’interno del racconto.
Lo stile non osserva sempre il rigore di uno scritto di contenuto storico-geografico, ma si avvicina piuttosto alla spontaneità di un romanzo popolare.
Lo scrittore esprime il suo rammarico nel salutare quel «posto della terra in cui avevamo trovato il più completo riposo» e così aggiunge: «al momento di lasciare la Calabria cominciavamo a sentirci legati, malgrado tutto quello che avevamo sofferto, a questi uomini così curiosi da studiare nella loro rudezza primitiva e a questa terra così pittoresca da osservare nei suoi sconvolgimenti eterni».
L'interesse del viaggiatore verso ogni nuova conoscenza passa attraverso il vaglio dell'ironia del suo carattere eclettico e pungente: tutti elementi dai quali risulta una lettura particolarmente piacevole e stimolante.
[leggi anche Il Viaggio in Calabria di Alexandre Dumas (giuseppecocco.blogspot.com)]
AUTORE
Maestro del romanzo storico e del teatro romantico, ebbe un figlio omonimo, Alexandre Dumas, anch'egli scrittore.
È famoso soprattutto per i capolavori Il Conte di Montecristo e la trilogia dei Moschettieri formata da "I tre moschettieri", "Vent'anni dopo" e Il "Visconte di Bragelonne".
Dai suoi libri sono stati tratti numerosi adattamenti cinematografici e televisivi.
Nel luglio 1832 parte per la Svizzera, è l'avvio di una lunga serie di viaggi, di cui lascia memoria con la pubblicazione dei suoi "reportage".
Nella primavera del 1870 si imbarca alla volta dell'Italia, dove si mette a servizio di Garibaldi.
Resta sulla Penisola, quasi ininterrottamente, per 4 anni.
Nel settembre dello stesso anno entra a Napoli con il Generale italiano e vi rimane fino al 1864.
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