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Viaggio in Calabria: Pizzo


Capitolo 5 - Pizzo


SINOSSI


Dumas arrivato a Pizzo incorreggibile narratore di storie di uomini ed eroi, continua con la sua curiosità di storico-biografo prima ancora che di viaggiatore; pertanto, prima ancora di uno sguardo sulla località, si dilunga, probabilmente anche per sciovinismo, nell’approfondimento e nel racconto con dovizia di particolari, la storia di Gioacchino Murat, mitico e famoso personaggio francese che lì andò a morire.

Tutto il capitolo in realtà non tratta di Pizzo né dei pizzitani, ma ruota attorno alla vicenda del Murat.

Gli unici luoghi in cui si svolge la visita e quindi il racconto, sono quelli legati alla triste e mitica vicenda, al pari di scene teatrali: si comincia con la spiaggia dell’approdo-naufragio, la salita al castello, la piazza prospiciente, la stanza che ospitò il condannato e il cortile dove fu fucilato.


Audio Lettura intero capitolo da pagina 83 a 104 (ascolta il podcast qui sotto)


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(Continua con Maida)


LUOGHI



Pizzo (anche nota come Pizzo Calabro, U Pìzzu in calabrese) è un comune della provincia di Vibo Valentia in Calabria, i cui abitanti son detti Napitini o Pizzitani (locale).

Il borgo è rinomato per la produzione del tartufo di Pizzo, per la produzione del tonno e per la Chiesetta di Piedigrotta.

Pizzo è un borgo sulla costa, arroccato su di un promontorio al centro del Golfo di Sant'Eufemia; posto sul pendio di una rupe che strapiomba in mare. 

Il suo territorio comprende una costa frastagliata, contraddistinta da spiagge sabbiose in alcuni tratti e da scogli in altri. 

Sulla costa Nord Est, dalla pineta Mediterranea fino alla Rocca si estendono quasi 9 km di ampie spiagge sabbiose. 

 

La posizione forte, e il Castello del 1400, piccolo forte Aragonese, detto oggi Castello Murat, per i tragici eventi del 13 ottobre 1815 che portarono alla fucilazione di Gioacchino Murat, favorirono la crescita del borgo marinaro, anche per la fortunata attività della pesca e conservazione del tonno. 

Per secoli, i tonni, nel mese di maggio giugno, raggiungevano a milioni le spiagge del golfo di Sant’Eufemia, dove sorsero le famose tonnare di Bivona, e di Pizzo.

All'ingresso del borgo, nella parte bassa, è la Chiesa intitolata a San Rocco e San Francesco di Paola e sotto questa, affacciata sul mare, appena fuori la cittadina, vi è la grotta contenente la Chiesetta di Piedigrotta nella spiaggia denominata Prangi, nella zona detta Centofontane, per l'esistenza ancora attuale di moltissime fonti di acqua dolce.

 

Il nome Pizzo (dal significato di becco d'uccello o punto sporgente) si attaglia perfettamente al promontorio tufaceo che sporge sul mare, elevandosi dalla foce del fiume Angitola, fino alla spiaggia della Marina.

 

Ti invito ora a seguirmi nella visita di Pizzo: ti parlerò del suo toponimo, visiteremo assieme la città e la sua storia. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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