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Viaggio in Calabria: La Gabbia di Ferro

 Capitolo 1 - La Gabbia di Ferro


SINOSSI


Storia del Brigante Pasquale Bruno


Il diario calabrese di Dumas inizia in effetti con una tappa Siciliana; provenienti dall’isola di Stromboli, Dumas con il suo amico pittore Jadin in compagnia del cane Milord, attraccano a Bauso (l’odierna Villafranca Tirrena) per ripercorrere le gesta del Brigante gentiluomo Pasquale Bruno, non senza imbattersi in qualche imprevisto, prima di giungere a Messina.


Audio Lettura di tutto il capitolo pagine 17 a 37 (ascolta il podcast qui sotto)


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Le prime notizie documentate di Bauso risalgono al 1271 quando Re Carlo d'Angiò assegnò a Pierre Gruyer il feudo Bàusus, precedentemente appartenuto ad Enrico de Dissinto. 

In epoca Aragonese il feudo Bauso insieme al vicino Calvaruso appartennero a varie famiglie nobili (Manna, Gioeni, Giovanni da Taranto) fino ad arrivare al 1399 al tesoriere del Regno Nicolò Castagna, alla morte del quale i feudi andarono in dote alla nipote Pina e per via femminile passarono prima ai Bonifacio e poi ai Ventimiglia, La Grua, Pollicino, Merulla e Spadafora. 

Nel 1548, la Baronia di Bauso, fu acquistata da Giovanni Nicola Cottone. 

Nel 1590 Stefano Cottone vi fece ricostruire il Castello, nel 1591, l'Imperatore Filippo II elevò il Feudo di Bauso a Contea e nel 1623 Filippo IV di Spagna investì Giuseppe Cottone del titolo di Principe di Castelnuovo (altro nome del contado di Bauso). 

Nel Settecento, l'Abate Vito Amico ci informa che il territorio di Bauso era coltivato a frutteti e a gelso, e che l'aria era malsana. 

Da altri documenti sappiamo che il paese, col suo fondaco situato nell'attuale Piazza Dante, all'epoca Piazza del Fondaco, attivo già nel sec. XVI, era punto di sosta lungo la strada Palermo-Messina. 

Nel 1819, la terra di Bauso e il Castello con l'annesso titolo di Principe di Castelnuovo, furono venduti da Carlo Cottone Cedronio a Domenico Marcello Pettini, ex giudice della Gran Corte Civile di Palermo, il quale l'acquisto per 9.000 onze. 

Bauso divenne comune autonomo nel 1825 e fu soppresso nel 1929 in seguito alla fusione con i vicini comuni di Calvaruso e Saponara Villafranca, creando il nuovo comune di Villafranca Tirrena, del quale rimase capoluogo.



Bauso quindi divenne Villafranca Tirrena (anche se continuò a chiamarsi Bàusu in siciliano) che continua ad essere un comune affacciato sul mar Tirreno, parte della città metropolitana di Messina in Sicilia, i cui abitanti son detti Villafranchesi.


Interessante per la storia legata al centro di fondazione di Villafranca è il Castello di Bauso, oggi conosciuto, infatti, anche come Castello di Villafranca Tirrena; un edificio fortificato di cui scrisse anche il drammaturgo francese Alexandre Dumas durante una delle tappe dei suoi viaggi in Sicilia del 1838, raccontando la storia del Brigante  locale Pasquale Bruno, francesizzato in Pascal Brunò, legato alla storia del Castello.

Altra cosa interessante è la storia della statua lignea dell'Ecce Homo scolpita dal frate Umile da Petralia.


Ti invito ora a seguirmi nella visita di Villafranca Tirrena comune nato nel 1929 in seguito alla fusione con i vicini comuni di Calvaruso (ex Bauso) e Saponara Villafranca.

Inizio raccontandoti la breve storia di Bauso - paese in cui si svolsero la vicende del Brigante gentiluomo Pasquale Bruno (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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