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Viaggio in Calabria: Maida

Capitolo 6 - Maida

ITINERARIO del CAPITOLO

Pizzo - Maida - Vena (di Maida)

SINOSSI

Il capitolo inizia ancora da Pizzo, con le vicissitudini patite con le attrezzature alberghiere e conseguenti notti insonni.

Segue una spassosissima descrizione della casa ospitante presso il paese di Maida e dell'esperienza tragicomica patita nel tentativo di cenare, degna di un canovaccio per una commedia.

Audio Lettura intero capitolo pagine da 105 a 117 (ascolta il podcast qui sotto)


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(Continua con Bellini)

LUOGHI

Pizzo (anche nota come Pizzo Calabro, U Pìzzu in calabrese) è un comune della provincia di Vibo Valentia in Calabria, i cui abitanti son detti Napitini o Pizzitani.

Il borgo è rinomato per la produzione del tartufo di Pizzo, per la produzione del tonno e per la Chiesetta di Piedigrotta.

Pizzo è un borgo sulla costa, arroccato su di un promontorio al centro del Golfo di Sant'Eufemia; posto sul pendio di una rupe che strapiomba in mare. 

Il suo territorio comprende una costa frastagliata, contraddistinta da spiagge sabbiose in alcuni tratti e da scogli in altri. 

Sulla costa Nord Est, dalla pineta Mediterranea fino alla Rocca si estendono quasi 9 km di ampie spiagge sabbiose. 

 

La posizione forte, e il Castello del 1400, piccolo forte Aragonese, detto oggi Castello Murat, per i tragici eventi del 13 ottobre 1815 che portarono alla fucilazione di Gioacchino Murat, favorirono la crescita del borgo marinaro, anche per la fortunata attività della pesca e conservazione del tonno. 

Per secoli, i tonni, nel mese di maggio giugno, raggiungevano a milioni le spiagge del golfo di Sant’Eufemia, dove sorsero le famose tonnare di Bivona, e di Pizzo.

All'ingresso del borgo, nella parte bassa, è la Chiesa intitolata a San Rocco e San Francesco di Paola e sotto questa, affacciata sul mare, appena fuori la cittadina, vi è la grotta contenente la Chiesetta di Piedigrotta nella spiaggia denominata Prangi, nella zona detta Centofontane, per l'esistenza ancora attuale di moltissime fonti di acqua dolce.

 

Il nome Pizzo (dal significato di becco d'uccello o punto sporgente) si attaglia perfettamente al promontorio tufaceo che sporge sul mare, elevandosi dalla foce del fiume Angitola, fino alla spiaggia della Marina.

Ti invito ora a seguirmi nella visita di Pizzo: ti parlerò del suo toponimo, visiteremo assieme la città e la sua storia. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

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Màida (Majida Maghida in calabrese) è un comune della provincia di Catanzaro in Calabria i cui abitanti son detti Màidesi.


L'abitato di Maida sorge su una collina, su un pianoro a 299 metri sul livello del mare che si affaccia sulla Piana di Sant'Eufemia tra i fiumi Jayari a ovest e Cottola a est.

Il centro si ritiene fondato in epoca Longobarda; nel medioevo è stato importante sede di vita monastica. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

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Vena di Maida (Vjna in lingua arbëreshe) originariamente Calabritti, posta a 242 metri s.l.m. è frazione di minoranza etnica e linguistica albanese (arbëreshë) del territorio comunale di Maida.

Il 4 maggio del 1831, col decreto istitutivo dei Comuni e dei Circondari, si riconosceva il Comune di Vena e Il 14 ottobre del 1839 Vena era assegnata come frazione al Comune di Maida.

Il paese fu fondato verso la fine del 1400 da una Comunità Albanese (arbëreshë), venuta in Calabria, probabilmente, dopo la morte di Scanderbeg (1468), la caduta di Kruja (1478) e la caduta di Scutari (1479) quando si ebbe la quasi definitiva sottomissione dell’Albania all’Impero Ottomano. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

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