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Lettura del libro Il Bel Paese di Antonio Stoppani

Viaggio in Calabria: Ritorno


Capitolo
10 - Ritorno


ITINERARIO del CAPITOLO


Cosenza > San Lucido > Capo Palinuro



SINOSSI


Come ogni fine viaggio, questo breve ultimo capitolo è intriso di triste nostalgia per tutto ciò che i nostri viaggiatori hanno visto e vissuto, nel bene e nel male.

Un vero e proprio viaggio avventura con un’ultima tappa cosentina che ha definitivamente fatto innamorare Dumas del popolo calabrese e della sua ospitalità.


Audio Lettura dell’intero capitolo da pagina 161 a 162 (ascolta il Podcast qui sotto)


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COSENZA (Cusenza in cosentino) comune capoluogo dell'omonima provincia in Calabria, i cui abitanti son detti Cosentini (Cusintini in dialetto cosentino), ed è detta la città dei Bruzi e l’Atene della Calabria.

Si trova su un colle nella valle del fiume Crati, alla confluenza col fiume Busento, entro una verde cornice di colline, è una città animata e vivace, con varie iniziative industriali e principale base per la visita alla Sila.

È formata da una pittoresca parte antica, aggrappata sul pendio del colle Pancrazio e presso le sponde del Crati, e da una moderna, con vie lunghe e dritte, notevolmente estesa in piano verso nord al di là del fiume Busento, che la distingue da nucleo storico.

Fondata dai Bruzi che ne fecero la loro capitale nel 400 a.C., esercitò un ruolo egemonico nella regione sino alla conquista da parte dei romani e dal 1500 assunse il ruolo di capoluogo della Calabria Citeriore. 

La città moderna è fulcro di un agglomerato urbano comprendente, tra gli altri, il comune di Rende, dove ha sede il campus dell'Università della Calabria. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

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(Fine Viaggio)



SAN LUCIDO (Sàntu Lùcitu in calabrese) è un comune della provincia di Cosenza in Calabria, i cui abitanti son detti Sanlucidani.

Situato su uno sperone roccioso a dominio di un’estesa spiaggia  della costa tirrenica lunga circa tre chilometri, è centro di origine medievale.

È suddiviso in varie contrade: Pollella, Deuda, Varco, Santa Lucia, Rizzuti, San Giovanni, Cerasuolo, Puppa, Miccisi, Dragone, Vallena, Acquabianca, Santo Pietro e il territorio comunale presenta un andamento altimetrico compreso tra 0 e 1200 metri sul livello del mare. 

San Lucido è nota anche per il tufo bianco che si estrae dai suoi monti, per il fico d'india (un ventennio fa molto diffuso in tutta la zona bassa del paese) e i capperi che crescono naturalmente sulla rocca. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

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CETRARO (U Citràru in calabrese, Kitràron in greco bizantino) è un comune della provincia di Cosenza, in Calabria, i cui abitanti sono detti Cetraresi. Percorrendo la Statale 18, Tirrena inferiore, raggiungiamo l’importante stazione balneare di Marina di Cetraro con una larga spiaggia sabbiosa. Più in alto, raggiungibile per un breve tronco in salita di 1 km, è il borgo di Cetraro importante centro agricolo e commerciale con attività industriali, situato sopra uno sperone, a dominio della costa. Il nome, dal medievale Citrarium, si riferisce alla coltivazione del cedro, che qui toccava il suo limite meridionale. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

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BELVEDERE MARÌTTIMO è un comune della provincia di Cosenza, in Calabria, i cui abitanti sono detti Belvederesi. La statale 18, Tirrena inferiore, rasenta una breve piana costiera, con varie coltivazioni, soprattutto del tipico cedro, e raggiunge al km 71.300, Marina di Belvedere, stazione balneare con strutture ricettive e larga spiaggia, che è situata presso il Capo Tirone, ai piedi di un ciglione pittorescamente eroso e sovrastato dalle montagne. Un breve tronco di 2 km e 300 m, attraversata la nuova statale, risale tortuoso il colle su cui sorge il Borgo posto su un colle in posizione dominante con ampio panorama sul mare Tirreno e sulla costa. Il centro abitato, che mantiene un’atmosfera antica e raccolta, è un borgo che sorge su una sporgenza rocciosa situata a circa 150 m al disopra del livello del mare. Il centro storico conserva tutte le caratteristiche del borgo medievale, con palazzi, vicoli e porte e domina un ampio panorama montuoso e marino. Si racconta che Pietro Metastasio nel 1700, in visita al Castello, ospite del Principe Francesco Maria I Carafa, compose questi versi: “Ovunque il guardo giro immenso Dio ti vedo …” .

Parte del territorio comunale di Belvedere Marittimo è inclusa nell'area protetta del Parco nazionale del Pollino. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

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DIAMANTE (Diamàndë in calabrese, Diamandè in greco bizantino) è un comune della provincia di Cosenza in Calabria, i cui abitanti son detti Diamantesi o Adamantini. È sito sulla costa tirrenica nord occidentale della Calabria, posto al centro della Riviera dei Cedri con i suoi circa 8 km di spiaggia dalle variegate combinazioni di sabbia e di colore, il mare cristallino con i fondali sempre diversi ne fanno una delle mete turistiche della Calabria. Diamante possiede una delle 2 uniche isole della Calabria, l'isola di Cirella, un piccolo isolotto dalla forma suggestiva e dalla flora selvaggia dove i fondali sono splendidi e regna la posidonia argentata. Con la Strada Statale 18, Tirrena inferiore, che scorre lungo la costa, ora avvicinandosi, ora allontanandosi, sempre con bei paesaggi, valicando alcuni corsi d'acqua, si accosta alla ferrovia nel tratto in cui si vede a sinistra, una stretta punta sabbiosa con alcuni scogli chiamati "Oremus", perché di lì partirono i 7 Francescani calabresi Martiri in Marocco nel 1227. Il paese è stato reso famoso oltre i confini calabresi, dal Festival del Peperoncino e dai suoi 400 murales, ma anche per le sue cedriere, in cui vengono prodotti i mitici Cedri lisci di Diamante, sacri per il popolo Ebraico.


Ti invito ora, quindi, a seguirmi nella visita di Diamante: andremo assieme per la città con i suoi murales, ti parlerò dei suoi prodotti tipici, cedro e peperoncino e la cucina tipica, poi viaggeremo nelle sue vicende storiche (continua ascoltando il podcast qui sotto)

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SCALEA (Scalìa in calabrese, Skalia in greco bizantino) è un comune della provincia di Cosenza in Calabria, i cui abitanti son detti Scaleoti. Varcato il fiume Lao alla sua foce, percorrendo la Statale 18, Tirrena Inferiore, al km 94 siamo a Scalea pittoresca cittadina disposta a gradinate (donde il nome) che vediamo a sinistra su un colle di fronte al promontorio di Capo Scalea, a dominio del mare e della piana del Lao. Frequentata stazione balneare il cui abitato conserva resti di Mura medievali e antiche viuzze strette e tortuose, si è molto sviluppata verso la spiaggia bella ed estesa, dominata dal roccioso promontorio detto isola di Scalea (perché in origine era staccato dalla costa), sormontato dalla torre Talao. Lorenzo Giustiniani, viaggiatore erudito del 1700, nel suo “Dizionario Geografico del Regno di Napoli”, del 1802, descrisse così la città vecchia: «Questa città tiene 4 porte, una è detta porta di mare, la seconda è detta porta del ponte, da un antico ponte, in cui vi si vede un pezzo di artiglieria; la terza porta di Cimalonga, in cui vi è una torre che serve oggi da carcere e la quarta porta del forte. Nella sommità si vede il suo antico castello quasi diruto coi suoi baluardi e fossi e vi è un pezzo di artiglieria che i vecchi del paese si ricordano di esservene stati molti. Pochi passi lungi dalla porta di mare, verso settentrione, alla sommità di una deliziosa collina, si vede un'antichissima torre detta di Giuda, che dovea servire di specola al suddetto castello.» Il borgo di Scalea è un intrico di scale, vicoli, larghi, supporti ed archi: una delle caratteristiche del nucleo storico sono i “Suppuorti”, tratti coperti delle vie, nati dalla necessità di costruire le case una sull'altra, per motivi di difesa. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

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Il GOLFO DI POLICASTRO è una insenatura del mare Tirreno che bagna le coste di tre province, quella di Salerno in Campania, di Potenza in Basilicata e di Cosenza in Calabria. Il limite occidentale del Golfo è la punta degli Infreschi nel comune di Camerota nel Cilento, quello sud-orientale è il capo Scalea, nei pressi dell'omonima cittadina. Anticamente era chiamato Sinus Vibonensis, dalla cittadina di Vibonati (tratto dalla Naturalis Historia di Plinio il Vecchio), oppure Sinus Laus, da Laos la polis della Magna Grecia, situata a Scalea. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

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CAPO PALINURO è un promontorio roccioso della costa della Campania Meridionale, tra il Golfo di Velia e quello di Policastro, nel Cilento in Provincia di Salerno. Si spinge per circa 2 km nel mare Tirreno, a ovest della foce dei fiumi Lambro e Mingardo. È un'importante località turistica, celebre per le bellezze paesaggistiche legate al mare e al suo entroterra e per le reminiscenze storico letterarie legate al suo nome. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

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