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Mare e Sardegna - il Mare


Capitolo 2 - Il Mare


ITINERARIO E LUOGHI del Capitolo


Sicilia: Palermo (porto) - Trapani

Sardegna: Cagliari


SINOSSI


Finalmente arriva il giorno e la mattina, anzi l’alba preceduta dall’ennesima alzataccia, per l’imbarco per la Sardegna.

Quindi siamo ancora in Sicilia, nel porto di Palermo, e Lawrence con la sua solita verve narrativa narra ogni momento e i personaggi, dall’equipaggio ai viaggiatori, fino al vapore che fuma la sua sigaretta (cioè il fumo del fumaiolo).

La narrazione di Lawrence, poetica ed evocativa, sinestetica, ricchissima di particolari e sensazioni, racconta passo passo, momento per momento ogni momento, con precisione, ogni personaggio, suono e rumore, inquadra e rende reale ogni ambiente.

La salita a bordo del piroscafo, i preparativi prendendo le misure per sistemarsi nella piccola cabina.

Poi il solito imprevisto: il capitano teme di non poter partire all’ora prevista, a causa del molto vento a largo; ma poi si decide per partire, pronto a navigare tra vento e mare grosso. 

Quindi, dopo le manovre per uscire dal porto, l'allontanamento da Palermo, alle spalle, e il vuoto del mare davanti.

Ma prima di allontanarsi definitivamente si continua a costeggiare la Sicilia, vedendo seppur di lontano: prima le Isole Eolie, poi Erice, l’isola di Levanzo.

Poi una tappa intermedia a Trapani, e nel tempo di un carico di botti, una scesa e breve giro perlustrativo in una «via di mezzo tra un luogo esterno dove si getta la spazzatura e una strada distrutta, tutta buche, in una periferia grezza, con qualche panca di ferro e rifiuti di paglia e vecchi stracci.»

Infine il lungo viaggio che permette a Lawrence di vivere le dinamiche del piccolo mondo della nave, e di fare osservazioni e considerazioni a proposito del natante, dell’equipaggio, la vita e il mondo circostante che scorre come la barca sull’acqua.

Ma anche di litigare.

Poi finalmente, arriva nell’inaspettata Cagliari, che a un primo colpo d’occhio da lontano, gli appare come una Gerusalemme in terra italiana.


Audio Lettura di tutto il capitolo pagine 27 a 62 (ascolta il podcast qui sotto)


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LOCALITÀ del Capitolo



PALERMO (Palermu in siciliano, Palièmmu, Palèimu, Palèrmu o Palìaimmu in dialetto palermitano) capoluogo dell'omonima città metropolitana della Regione Siciliana, i cui abitanti sono detti Palermitani.


La città sorge all'interno di una pianura di circa 100 km² (la Conca d'Oro) stretta tra il golfo e i monti calcarei, che prendono nome dalla città.



Il sito è abitato sin dalla preistoria e la sua lunga storia e il succedersi di numerose civiltà e popoli hanno regalato alla città un notevole patrimonio artistico e architettonico.

Il sito seriale Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, di cui fanno parte più beni monumentali è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2015 e numerosi edifici, tra chiese e palazzi, sono riconosciuti monumenti nazionali.


A Palermo ha sede l'Assemblea regionale siciliana, la più antica assise parlamentare in attività del mondo.

La città ha mantenuto il ruolo di capitale del Regno di Sicilia dal 1130 al 1816 ed è stata protagonista delle rivoluzioni del Vespro nel 1282 e delle rivolte risorgimentali del 1848. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

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Le ISOLE EGADI (Ìsuli Ègadi in siciliano) sono un arcipelago, in Sicilia, a cavallo tra basso Tirreno e canale di Sicilia. 

Fanno parte amministrativamente del comune di Favignana, ad eccezione dell’Isola di Mozia/San Pantaleo e dell'Isola Grande, che fanno parte del comune di Marsala.

Posto a circa 7 km dalla costa occidentale della Sicilia, fra Marsala e Trapani, nel libero consorzio comunale di Trapani, che consta di tre isole e due isolotti, più una serie di scogli e faraglioni.

Note già in antichità col nome latino Aegates che proviene dal greco Aigatai, ossia «isole delle capre».


Ti invito ora, quindi, a seguirmi nella visita dell’arcipelago delle Isole Egadi: viaggeremo nelle sue vicende storiche e visiteremo assieme le varie isole (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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ÈRICE (Èrici o U Munti in siciliano) è un comune del libero consorzio comunale di Trapani in Sicilia, i cui abitanti son detti Ericini, e che dal 1167 al 1934 ebbe il nome di Monte San Giuliano.


Nel centro cittadino, che è posto sulla vetta dell'omonimo Monte Erice, sono residenti pochi abitanti, mentre la maggior parte della popolazione si concentra a valle, nell'abitato di Casa Santa, contiguo alla città di Trapani. 

Il sui nome deriva da Erix, un personaggio mitologico, figlio di Afrodite e di Bute, ucciso da Eracle.


«E l'altro monte, e l'altro monte ei vede,

l'Erice azzurro, solo tra il mare e il cielo

divinamente apparito, la vetta

annunziatrice della Sicilia bella!»


(Gabriele D'Annunzio, dalla poesia La notte di Caprera)


La città ha conservato gelosamente nel tempo il fascino di una cittadina medievale.


Ti invito ora, quindi, a seguirmi nella visita di Erice: visiteremo assieme la città e viaggeremo nelle sue vicende storiche (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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(Continua col capitolo Cagliari)



TRÀPANI è comune capoluogo dell'omonimo libero consorzio comunale in Sicilia, i cui abitanti son detti Trapanesi.


Trapani ha sviluppato nel tempo una fiorente attività economica legata all'estrazione e al commercio del sale, giovandosi della sua posizione naturale, proiettata sul Mediterraneo, e del suo porto, antico sbocco commerciale per Eryx (l'odierna Erice), sita sul monte omonimo che sovrasta Trapani. 


La mitologia vuole che una falce caduta dalle mani di Cerere oppure di Saturno, quest'ultimo il tradizionale dio patrono della città, si mutò in una lingua di terra arcuata sulla quale sorse poi la città, per tale forma detta appunto Drepanon ("falce" in greco antico).


Nell'Eneide, Virgilio racconta che il padre di Enea, Anchise morì a Drepanum e, dopo la fuga da Didone, l'eroe troiano vi ritornò per celebrarvi dei giochi, i ludi novendiali.


Ti invito ora, quindi, a seguirmi nella visita di Trapani: viaggeremo nelle sue vicende storiche e visiteremo assieme la città (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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[...]



CAGLIARI (Casteddu in sardo) è comune capoluogo della regione autonoma della Sardegna i cui abitanti sono detti Cagliaritani.


Sede universitaria ed arcivescovile e città dalla storia plurimillenaria, è il centro amministrativo storico dell'isola essendo stata, sotto la denominazione di Caralis, capoluogo della provincia di Sardinia et Corsica durante il periodo romano e successivamente capitale del Regno di Sardegna, dal 1324 al 1720, e poi dal 1798 al 1814.


Sta fra saline e stagni pescosi al centro dell'ampio golfo meridionale e si apre tra Capo Spartivento e Capo Carbonara.

È il principale porto e una delle porte dell'isola, e dista 280 miglia marine (518.56 km) da Napoli e a 190 miglia marine (351,88 km) da Trapani.

Auguste Boullier (storico, letterato e politico francese, nato da una famiglia di proprietari terrieri, si dedicò allo studio della storia, delle lettere e dell'arte), che la visitò nel 1864, scrisse che ne gustò «l'incanto del panorama con le cupole scintillanti nella luce del tramonto e il castello con la cintura di muraglie grigie e lo spettro delle torri».

Torri pisane e Castello spagnolo, ma la città ha anche altri tocchi iberici come i «patios» fioriti, talvolta con decorazioni ceramiche simili agli «azulejos» (L'azulejo - secondo le pronunce portoghese e spagnola, dall'arabo al-zulayj, significa "pietra lucidata" - è un tipico ornamento dell'architettura portoghese e spagnola che consiste in una piastrella di ceramica non molto spessa e con una superficie smaltata e decorata); infine ci sono i quartieri del 1700 con architetture piemontesi o liguri.


Ti invito ora, quindi, a seguirmi nella visita di Cagliari: viaggeremo nelle sue vicende storiche e visiteremo assieme la città e assaggeremo i suoi gustosi piatti (continua ascoltando il podcast qui sotto)

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