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Mare e Sardegna - Il Ritorno


Capitolo 8 - Il Ritorno


ITINERARIO E LUOGHI del Capitolo


Sardegna: Terranova-Pausania (Olbia)

Lazio: Civitavecchia - Roma - Tivoli - Colli Albani - Cassino

Campania:  Capua - Caserta - Napoli - Capri

Sicilia: Palermo


SINOSSI


Altre 28 pagine di diario per l’ultimo tratto del viaggio.

Siamo sulla nave partita da Olbia la sera prima, dopo le 9 ore e mezza di viaggio, ormai in avvicinamento al porto di Civitavecchia, la mattina al risveglio, Lawrence fa l’appello, raccontando il risveglio dei viaggiatori citati alla partenza: dagli uomini alle bestie.

Sale quindi sul treno e mentre fuori scorre la Maremma, fa delle considerazioni analitiche: «in un'ora si cambia la propria psiche. L'essere umano è una creatura stranissima. Pensai di avere solo un'anima, e in realtà ne ha a dozzine. Sentii la mia forte anima sarda dissolversi in me, mi sentii svanire nella vera incertezza e transitorietà italiana

Nonostante la metamorfosi il passaggio non è scevro da pensieri legati all’esperienza sarda: «ci troviamo a serpeggiare per gli strani, lunghi avvallamenti della Campagna romana. Lì i pastori badavano alle pecore: le merino dal piede sottile. In Sardegna le merino erano molto bianche e brillanti (...) Ma queste della Campagna non erano più bianche, ma sporche.»

Arrivati a Roma per prendere il treno per Napoli non si lascia sfuggire ancora una considerazione sulla capitale al volo: «Roma si sente come sempre: festaiola e niente affatto incline a curarsi di qualche cosa

Poi un incontro fugace con due amici inglesi preavvertiti tramite telegramma, ricordate la visita all’ufficio postale al porto di Olbia, con i quali, sotto al treno, si scambiano esperienze di viaggi dall’Africa al Giappone e si danno appuntamento in Sicilia per la fioritura dei mandorli.

Poi partono col treno che scorre lungo paesaggi e territori nei quali molti sono i luoghi dei quali Lawrence ha bei ricordi e nei quali vorrebbe tornare: Tivoli prima e Montecassino con la sua Abbazia dove sarebbe tentato di andare a “visitare l’altro amico, il monaco che sa così tanto del mondo, vivendone fuori”. 

Incontri e scontri verbali lungo il viaggio che li porta a Napoli, e quando arrivati, una camminata trafelata per raggiungere il porto con un certo timore; poi una divertente scenetta all’italiana, con l’altrettanto divertente quanto oggettivamente realistico racconto del metodo da usare per arrivare ad ottenere il biglietto per la nave cercando al contempo di non farsi derubare.

Poi si sale sulla nave che porterà i nostri due coniugi viaggiatori da Napoli a Palermo; il solito breve giro d’orizzonte per inquadrare l’ambientazione delle scene dei vari personaggi presenti a bordo.

Sbotta indispettito con coloro i quali continuano a dire che gli inglesi sono fortunati a vivere in Italia, con un popolo che si sente buono e che invece non fa altro che criticare e giudicare, sempre attaccato al denaro.


E quasi a sottolineare lo spirito col quale Lawrence viaggia e ha viaggiato alla scoperta della vita come fosse un teatro, la narrazione finisce con uno spettacolo di Pupi Siciliani a Palermo, e si conclude con una frase simbolica: «Ma è finito. Tutto è finito. Il teatro si svuota in un attimo. ... Li ho amati veramente tutti nel teatro: il sangue meridionale, generoso, ardente, così sottile e spontaneo, che chiede il contatto fisico, non la comunione mentale o la simpatia dello spirito. Mi dispiaceva lasciarli


La narrazione di Lawrence, talvolta fa pensare che gli manchi solo una macchina fotografica per poter fissare le immagini che gli scorrono davanti.

Ama le scene di massa ma anche personaggi singoli e coppie, che descrive come sceneggiature di pièce teatrali.

E ai suoi personaggi e interpreti del quotidiano ama sempre dare un soprannome non conoscendone il nome di battesimo, né si sforza di conoscerlo.

La sua scrittura è evocativa, sinestetica, ricchissima di particolari e sensazioni, racconta ogni sensazione e atmosfera, considerazioni, divertenti scenette, ambienti, luoghi, paesaggi, passo passo, momento per momento, con precisione ogni personaggio, suono e rumore, inquadra e rende reale ogni ambiente.


Audio Lettura di tutto il capitolo pagine 205 a 233 (ascolta il podcast qui sotto)


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LOCALITÀ del Capitolo




CIVITAVECCHIA è un comune della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio, i cui abitanti son detti Civitavecchiesi

Affacciata sul mar Tirreno, la sua storia è legata alla marineria e al commercio, tanto che oggi il porto di Civitavecchia è tra i più importanti d'Italia, il secondo scalo europeo per numero di passeggeri annui in transito.

Adagiata di fronte al mare, ai piedi dei Monti della Tolfa, è città di aspetto moderno, dovuto alle ricostruzioni seguite alle rovine del periodo bellico. 

Notevole è stata la sua espansione topografica, soprattutto lungo la direttrice della via Aurelia, sia verso Nord, con impianti di fabbriche, sia verso Sud, con sviluppo dell'edilizia abitativa. 

È divenuta un vivace centro industriale con industrie meccaniche, chimiche ed alimentari, ma la sua principale funzione è quella portuale, che ne fa il maggiore scalo del Lazio e il più importante capolinea per i collegamenti con la Sardegna. L'interesse maggiore è dato dal cinquecentesco Forte Michelangelo, dal Museo Archeologico e dai resti romani, soprattutto delle Terme Taurine, di cui trovi il racconto della visita nel podcast. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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TIVOLI è un comune della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio i cui abitanti son detti Tiburtini o Tivolesi.

La via Tiburtina incomincia a salire vivamente, con molte serpentine, il colle di Tivoli, fitto di bellissimi, annosi ulivi. 

Al di sopra della fascia di verde si scorge la città. 

Oltrepassati a sinistra e a destra, ruderi romani, si entra in Tivoli, sita a 235 m slm, pittoresca città situata sull'Aniene e appoggiata alle propaggini settentrionali dei Monti Tiburtini. 

Rinomata fin dall'antichità per la sua felice posizione presso le cascate dell'Aniene e per la salubrità del clima.


«In questi giorni sono stato a Tivoli ed ho ammirato uno degli spettacoli naturali

più superbi.

La cascata colà, con le rovine e con tutto l'insieme del paesaggio, sono cose la cui conoscenza ci arricchisce nel più profondo dell'anima

Johann Wolfgang von Goethe

(continua ascoltando il podcast qui sotto)


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I COLLI ALBANI (o Monti Albani) sono un gruppo di rilievi montuosi, appartenenti all'AntiAppennino laziale, che si innalzano nella campagna romana a sud-est di Roma, costituiti dalla caldera e dai coni interni di un vulcano quiescente: si tratta del cosiddetto Vulcano Laziale, attorno al quale si sviluppa la zona dei Castelli Romani. 


Originario del Quaternario, ha protratto le sue eruzioni fino a poche migliaia di anni fa e ne rimangono tracce ben visibili nei laghi Albano e di Nemi, formatisi da due dei suoi numerosi crateri; sfiorano i 1.000 metri di quota con i coni di scorie di Monte Cavo (950 m) e Maschio delle Faete (956 m). (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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CASSINO (San Germano fino al 1863) 40 m slm, è un comune della provincia di Frosinone nel Lazio, i cui abitanti son detti Cassinati.

La strada contorna, piegando a Nord, lo sperone, in parte roccioso, su cui sorge l'Abbazia di Montecassino.

Cassino, di aspetto moderno situata sul fiume Ràpido, affluente del Liri. 

Essa è stata ricostruita dopo la seconda guerra mondiale a breve distanza dal vecchio centro che si trova proprio alla base del colle su cui sorge la celebre Abbazia, totalmente distrutto nel corso delle operazioni belliche.

Fu per secoli il centro amministrativo della Terra di San Benedetto, ed è parte della regione storica di Terra di Lavoro che per la gran parte appartiene alla Campania, infatti è l'ultima città verso sud della Valle Latina e si sviluppa ai piedi del monte che chiude infatti la valle e su cui sorge la celebre Abbazia di Montecassino, lungo un percorso storicamente strategico per le comunicazioni tra il centro e il sud d'Italia.

Pressoché totalmente distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, e per questo nota anche come la Città Martire, è stata totalmente ricostruita nel dopoguerra. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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CAPUA è un comune della provincia di Caserta in Campania, i cui abitanti son detti Capuani.

Vivace antica cittadina, in pittoresca posizione in un'area del fiume Volturno, cinta in parte da bastioni cinquecenteschi, interessante per ricordi storici, patrimonio monumentale e per il portante museo. 

È notevole centro agricolo ed industriale (alimentari, latticini, farmaceutica, mobile, meccanica).


Fondata dai Longobardi sul sito dell'antica Casilinum romana in seguito alla distruzione dell'antica Capua prima e di Sicopoli poi, è stato il più grande e importante centro di Terra di Lavoro fino alla fine del 1700 e più in generale una delle maggiori città del Regno di Napoli, in virtù della sua posizione strategica sul fiume Volturno e sulle antiche Via Appia e Via Casilina.



La sua posizione favorevole e la protezione naturale data dal fiume hanno fatto sì che diventasse prima capitale del principato di Capua, uno stato autonomo esistito per circa quasi 300 anni, e poi un centro di notevole rilevanza strategica per tutti i regnanti dell'Italia meridionale. 

Proprio per questo fu città demaniale, quindi non soggetta ad alcun dominio feudale; ha assunto ben presto le caratteristiche di città fortificata con possenti mura, ampi fossati e due castelli a protezione della cinta muraria, rivestendo, insieme a Civitella del Tronto e soprattutto Gaeta, il ruolo di città-fortezza fondamentale ad ingresso e protezione delle terre settentrionali del regno napoletano.


Città d'arte e di studi, oltre che di considerevole tradizione militare, è sede dell'antica arcidiocesi di Capua fin dal suo trasferimento sulle rive del Volturno nell'856, avendo accolto in assoluta continuità la tradizione civile e religiosa della Capua Vetere. 

È inoltre nota per il "Placito Capuano", uno tra i più antichi documenti scritti in volgare italiano (il Placito più antico riguardava una lite sui confini di proprietà tra il Monastero di Montecassino e un piccolo feudatario locale, Rodelgrimo d'Aquino. 

Con questo documento tre testimoni, dinanzi al giudice Arechisi, deposero a favore dei Benedettini, indicando con un dito i confini del luogo che era stato illecitamente occupato da un contadino dopo la distruzione dell'Abbazia nell'885 da parte dei saraceni.

La formula del Placito Capuano fu inserita nella stessa sentenza, scritta in latino, e ripetuta per quattro volte.

Il Placito Capuano appartiene ai quattro Placiti Cassinesi, conosciuti anche come "Placiti Campani", quattro testimonianze giurate - registrate tra il 960 e il 963 - sull'appartenenza di alcune terre dei Monasteri Benedettini di Capua, Sessa Aurunca e Teano, che rappresentano i primi documenti di un volgare italiano e campano, scritti in un linguaggio che vuol essere ufficiale e dotto.



Oggi la città è parte della densa conurbazione casertana che proprio qui nasce e che si estende fino a Maddaloni; al contempo è parte anche della vasta e fertile pianura chiamata Terra dei Mazzoni, mentre è strettamente connessa con alcuni centri dell'Agro Caleno. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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CASERTA è comune capoluogo dell'omonima provincia in Campania, i cui abitanti son detti Casertani.


È una città vivace ed animata dalle vie rettilinee, situata al margine di una ricca pianura, ai piedi della catena collinosa culminante a nord-ovest nel Monte Tifata.

Notevole centro agricolo, commerciale e industriale con importante flusso turistico di passaggio.

È nota soprattutto per la sua superba ed imponente Reggia Borbonica col grandioso parco, fatti costruire nel 1700 dai Borboni, che, insieme al Belvedere Reale di San Leucio e all'Acquedotto Carolino, sono inseriti dal 1997 nel patrimonio dell'umanità dell'Unesco. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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Napoli (Napule in napoletano) è comune capoluogo della regione Campania, dell'omonima città metropolitana e centro di una delle più popolose e densamente popolate aree metropolitane d'Europa, i cui abitanti si chiamano Napoletani dal nome di rifondazione Neapolis o Partenopei dal nome di fondazione Parthènope. 


Fondata dai cumani nell'800 a.C., fu tra le città più importanti della Magna Grecia e giocò un notevole ruolo commerciale, culturale e religioso nei confronti delle popolazioni italiche circostanti.

Dopo il crollo dell'Impero romano, nel 700 d. C. la città formò un ducato autonomo indipendente dall'Impero bizantino; in seguito, dal 1200 e per più di cinquecento anni, fu capitale del Regno di Napoli; con la Restaurazione divenne capitale del Regno delle Due Sicilie sotto i Borbone fino all'Unità d'Italia.


È all'origine di una forma distintiva di teatro, di una canzone di fama mondiale e di una peculiare tradizione culinaria che comprende alimenti che assumono il ruolo di icone globali, come la pizza napoletana, e l'arte dei suoi pizzaioli che è stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio immateriale dell'umanità. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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Capri è un'isola nel Golfo di Napoli, appartenente all'arcipelago campano, situata di fronte alla penisola sorrentina. 

Ha due comuni: l’omonimo dell’isola Capri con i suoi Capresi ed Anacapri con gli Anacapresi.

Nome latino Capreae, greco Καπρέαι, probabilmente trasposizione di un originario toponimo italico (osco).

Nell'isola vi sono numerose architetture religiose e civili di interesse storico. 

Diversi resti archeologici testimoniano la presenza degli antichi romani sull'isola. 

È, infatti, detta anche l’Isola dell’Imperatore in quanto c’è un’altra Villa di Tiberio che ritroviamo dopo quella già vista a Sperlonga.

L'ambiente naturale è caratterizzato da diverse grotte e picchi rocciosi.

«In nessun luogo al mondo ci sono tante occasioni di deliziosa quiete come in questa piccola isola» - scriveva Charles Dickens più di un secolo fa, e vero ancora oggi.

Dai Faraglioni al Salto di Tiberio, al mare luccicante di Marina Piccola e Marina Grande, tutto a Capri invita al relax, a una vita dolce e lenta, votata al godimento delle bellezze della natura sotto il sole tiepido del Mediterraneo, immersi nella macchia mediterranea. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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Anacapri (Ronnacràpe in napoletano) è uno dei due comuni (il più esteso) nei quali si divide amministrativamente l'isola di Capri abitato dagli Anacapresi.

Situato sull'isola di Capri, sorge sul fianco settentrionale del monte Solaro (che, con 589 m, è la massima vetta dell'isola); una seggiovia collega l'abitato con la vetta del monte, da dove lo sguardo spazia su un vastissimo panorama, dal Golfo di Napoli al Golfo di Salerno. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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PALERMO (Palermu in siciliano, Palièmmu, Palèimu, Palèrmu o Palìaimmu in dialetto palermitano) capoluogo dell'omonima città metropolitana della Regione Siciliana, i cui abitanti sono detti Palermitani.


La città sorge all'interno di una pianura di circa 100 km² (la Conca d'Oro) stretta tra il golfo e i monti calcarei, che prendono nome dalla città.



Il sito è abitato sin dalla preistoria e la sua lunga storia e il succedersi di numerose civiltà e popoli hanno regalato alla città un notevole patrimonio artistico e architettonico.

Il sito seriale Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale, di cui fanno parte più beni monumentali è stato dichiarato Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO nel 2015 e numerosi edifici, tra chiese e palazzi, sono riconosciuti monumenti nazionali.


A Palermo ha sede l'Assemblea regionale siciliana, la più antica assise parlamentare in attività del mondo.

La città ha mantenuto il ruolo di capitale del Regno di Sicilia dal 1130 al 1816 ed è stata protagonista delle rivoluzioni del Vespro nel 1282 e delle rivolte risorgimentali del 1848. (continua ascoltando il podcast qui sotto)

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