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La lunga strada di sabbia: da Napoli a Vallo Lucano e Maratea



Da Napoli a Vallo Lucano e Maratea


SINOSSI


Siamo al mese di Luglio 2021 ed io dal 10 al 15 continuo a viaggiare in compagnia di Pasolini che nel luglio 1959, altri 264 km da Napoli a Maratea.

Abbandonando Napoli di prima mattina lanciando uno sguardo smaliziato ai quartieri popolari periferici per correre a Castellammare di Stabia dove la bellezza produce direttamente ricchezza e la gente vive in una specie di agio tranquillo, lasciando che la bellezza lavori per lei.

Poi Sorrento con la sua grande pace, e giù giù lungo la Costiera Amalfitana: con Amalfi svuotata della sua potenza di Repubblica Marinara e tuttavia felice, fino a Ravello dove passa le due ore più belle di tutto il viaggio e della sua vita.

Racconti d’incontri estemporanei fino all’epopea alla ricerca di un albergo negato, di paese in paese, fino ad un vero incubo nel buio nella notte di Vallo Lucano (Vallo di Lucania).

Poi finalmente Maratea, lo spicchio di Basilicata sul Mar Tirreno, solare dove la costa comincia con l’essere un’oasi molto più dolce circondata da boscaglie, e finisce con maggiore dolcezza sul mare.


Audio Lettura da pagina 71 a 76 (ascolta il Podcast qui sotto)


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ITINERARIO E LUOGHI del CAPITOLO

Napoli - Castellammare di Stabia - Sorrento - Amalfi - Scala - Ravello - Minori - Maiori - Salerno - Paestum



LOCALITÀ del Capitolo




Napoli (Napule in napoletano) è comune capoluogo della regione Campania, dell'omonima città metropolitana e centro di una delle più popolose e densamente popolate aree metropolitane d'Europa, i cui abitanti si chiamano Napoletani dal nome di rifondazione Neapolis o Partenopei dal nome di fondazione Parthènope. 


Fondata dai cumani nell'800 a.C., fu tra le città più importanti della Magna Grecia e giocò un notevole ruolo commerciale, culturale e religioso nei confronti delle popolazioni italiche circostanti.

Dopo il crollo dell'Impero romano, nel 700 d. C. la città formò un ducato autonomo indipendente dall'Impero bizantino; in seguito, dal 1200 e per più di cinquecento anni, fu capitale del Regno di Napoli; con la Restaurazione divenne capitale del Regno delle Due Sicilie sotto i Borbone fino all'Unità d'Italia.


È all'origine di una forma distintiva di teatro, di una canzone di fama mondiale e di una peculiare tradizione culinaria che comprende alimenti che assumono il ruolo di icone globali, come la pizza napoletana, e l'arte dei suoi pizzaioli che è stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio immateriale dell'umanità. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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Castellammare di Stabia per distinguerla da Castellammare del Golfo che si trova in Sicilia (Castiellammare in napoletano, talvolta anche Castllammare) è un comune i cui abitanti sono detti Stabiesi ed appartiene alla città metropolitana di Napoli (NA) in Campania.

Castellammare di Stabia è situata nella parte sud della città metropolitana di Napoli, nel territorio compreso tra la fine della zona vesuviana e l'inizio della Penisola Sorrentina. 

La città sorge in una piana di natura alluvionale-vulcanica, in una conca del Golfo di Napoli, protetta a sud dalla catena dei monti Lattari, mentre verso oriente si perde nelle campagne attraversate dal fiume Sarno, il quale sfocia nel mare di Castellammare di Stabia.

Città tra le più floride del Regno di Napoli e poi del Regno delle Due Sicilie, l'influsso dei reali e le prime cure termali portarono Castellammare di Stabia ad essere una tappa fondamentale del Grand Tour, tanto che la città viene ricordata anche da Gustave Flaubert nel suo Madame Bovary.



Centro turistico, che deve la sua fama agli scavi archeologici dell'antica città di Stabiae, al termalismo, con ben due strutture termali, tanto da essere definita Metropoli delle acque, dei climi e del mare; è inoltre un affermato centro industriale: da ricordare infatti la presenza dei più antichi cantieri navali italiani, ancora oggi in attività.



Centro termale rinomato già dal 1800, Castellammare di Stabia fa del suo patrimonio idrico la prima fonte di sostentamento per il turismo: vanno ricordati i due complessi termali che oltre alla funzione di offrire le degustazioni dei vari tipi di acque offrono anche cure terapeutiche e spettacoli culturali. 

Al termalismo si affianca l'archeologia, con gli scavi archeologici dell'antica città romana di Stabiae, l'architettura, con le numerose chiese e palazzi di notevole interesse storico e varie opere d'arte ed edicole votive dislocate per lo più nel centro antico. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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Sorrento (Surriento in napoletano) è un comune i cui abitanti sono detti Sorrentini, fa parte della città metropolitana di Napoli (NA) in Campania.

Il centro urbano si estende su un alto terrazzo tufaceo, caratterizzato da falesie, con un'elevazione media di 47 m sul livello del mare. 

Il territorio comunale è contraddistinto da una rigogliosa vegetazione.


«Poche città ponno vantare la sua veramente incantevole, romantica, deliziosa, e quanto mai amenissima situazione, quale non può esprimersi con poche parole; anche pel ridente e leggiadrissimo promontorio del suo nome celebre, come per la purissima e saluberrima aria, onde fu appellata naturae miraculo e altamente rinomata


(Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. LXVII, p. 233)


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Amalfi è un comune i cui abitanti sono detti Amalfitani e che fa parte della Costiera Amalfitana nella provincia di Salerno (SA) in Campania.


Fiorente repubblica marinara in epoca alto-medievale (assieme a Genova, Pisa e Venezia), è altresì nota per aver dato il nome alle Tavole amalfitane, un codice marittimo adoperato in tutta l'area mediterranea dal 1100 al 1500. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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Scala è un comune i cui abitanti son detti Scalesi e fa parte della Costiera Amalfitana nella provincia di Salerno (SA) in Campania.

La struttura del paese, tipicamente medievale, è a borghi decentrati.

La piccola città di Scala, il paese più antico della Costiera Amalfitana, sorge arretrato, nel versante Sud dei Monti Lattari a circa 400 metri sul livello del mare.



Secondo la tradizione la città venne fondata da un gruppo di famiglie Romane che nel 400 a.C., diretti nella nuova Roma (Costantinopoli), naufragarono lungo le coste della Penisola Amalfitana. 

Lì decisero di fondare un piccolo insediamento chiamato Melfi, ma dopo diverse incursioni nemiche gli abitanti decisero di spostare il loro insediamento più a monte in un luogo strategico per la difesa e che presentava  due corsi d’acqua perenni (il Dragone e il Canneto) dando così origine a Scala. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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Ravello (Raviello in campano) è un comune i cui abitanti son detti Ravellesi e fa parte della Costiera Amalfitana nella provincia di Salerno (SA) in Campania.

È un rinomato centro turistico e culturale, conosciuta altresì con l'appellativo di "Città della musica", qui si svolge ogni estate il Ravello Festival, dedicato al compositore tedesco Richard Wagner.


«(…) la costa d'Amalfi, piena di picciole città, di giardini e di fontane, e d'uomini ricchi e procaccianti in atto di mercatantia sì come alcuni altri. Tralle quali cittadette n'è una chiamata Ravello, nella quale, come oggi v'abbia di ricchi uomini, ve n'ebbe uno il quale fu ricchissimo, chiamato Landolfo Rufolo (…)»


(Giovanni Boccaccio, Decameron - II giornata, IV novella)


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Minori (Minùrë in campano) è un comune i cui abitanti sono detti Minoresi fa parte della Costiera Amalfitana e della provincia di Salerno (SA) in Campania.


Antica località vacanziera dell'aristocrazia romana, come testimoniato dal rinvenimento di una estesa villa patrizia risalente al I secolo, è oggi una popolare meta turistica per i paesaggi naturali nonché per la rinomata tradizione pasticcera. Per quest'ultimo motivo è conosciuta come "Città del Gusto", mentre per il suo clima mite e piacevole è denominata "Eden della Costiera Amalfitana" (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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La statale 163 percorre un tratto particolare accidentato, che incontra sul mare le torri Badia e Normanna.

Si entra, a 15 km, in Maiori (Majùrë in campano) Comune della Costiera Amalfitana i cui abitanti si chiamano Maioresi fa parte della provincia di Salerno (SA) in Campania, allo sbocco della Valle di Tramonti e, come la vicina Minori, alla foce di un torrente; i due corsi d’acqua, chiamati entrambi Reginna, danno il nome ai due centri: Maiori infatti, anticamente denominata Reginna, fu detta Maior per distinguerla dalla vicina Minori (Reginna Minor). (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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Salerno (Saliérnə in dialetto locale) è un comune i cui abitanti si chiamano Salernitani, ed è capoluogo dell'omonima provincia in Campania e secondo comune della regione per numero di abitanti.


Durante il Medioevo, sotto la dominazione longobarda, la città ha vissuto una delle sue fasi storiche più rilevanti quale capitale del Principato di Salerno, territorio che gradualmente arrivò a comprendere gran parte del Mezzogiorno continentale italiano. 

A Salerno ha avuto inoltre sede la Scuola Medica Salernitana, che fu la prima e più importante istituzione medica d'Europa all'inizio del Medioevo, e in quanto tale è considerata antesignana delle moderne università.

Dal febbraio all'agosto del 1944 Salerno fu sede del governo italiano, ospitando gli esecutivi Badoglio I, Badoglio II e Bonomi II che portarono alla Svolta di Salerno. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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ITINERARIO E LUOGHI del CAPITOLO

Paestum - Agropoli - Vallo della Lucania - Sapri - Maratea



[...]



Paestum nota anche come Pesto, è localizzata nella regione Campania in provincia di Salerno (SA), come frazione del comune di Capaccio Paestum ed è un'antica città della Magna Grecia chiamata dai Greci Poseidonia in onore di Poseidone, ma devotissima ad Atena ed Era. 

Dopo la sua conquista da parte dei Lucani venne chiamata Paistom, per poi assumere, sotto i romani, il nome di Paestum. 

L'estensione del suo abitato è ancora oggi ben riconoscibile con i suoi grandi Templi, racchiuso dalle sue mura greche, così come modificate in epoca lucana e poi romana.


È localizzata a circa 30 km a meridione di Salerno (97 km a sud di Napoli); è situata nella Piana del Sele, vicino al litorale, nel Golfo di Salerno, a nord del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni; la località, nelle vicinanze della quale si annoverano Capaccio Scalo e Lido di Paestum, è servita da un'omonima stazione ferroviaria.

Paestum è uno dei più importanti siti archeologici d'Italia situato presso la Costa Sud Orientale del Golfo di Salerno, detto anticamente Sinus Paestanus e la piana bonificata del Sele, il Silanos dei Greci, 8 km a Sud della sua foce, ai piedi delle estreme propaggini del Monte Alburno. 

I suoi Templi Dorici, che per lo stato di conservazione cedono solo al Theseion di Atene e si levano fulvi entro l’intatta cerchia delle Mura, suscitano nel visitatore una profonda impressione di maestà e grandezza che varia col variare della luce ed è particolarmente suggestiva al tramonto e nel crepuscolo.


La visita è fonte di emozioni indimenticabili, specialmente se viene effettuata in condizioni favorevoli di tempo e di luce, e comprende i monumenti entro il recinto degli Scavi, il Museo è il giro delle Mura

Se, com'è consigliabile, vi si aggiungono le gite alla Torre di Paestum e al Santuario di Hera, sul Sele, richiede un'intera giornata

Gli ingressi agli scavi sono 3: il principale è lungo la Via Statale, di fronte al Tempio di Nettuno, il secondo dell'antica Porta della Giustizia, nel lato meridionale delle Mura, il terzo è vicino al Museo. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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Agropoli (Aruòpëlë o Aruòpuli in dialetto cilentano) è un comune i cui abitanti son detti Agropolesi, e fa parte della provincia di Salerno (SA) in Campania.

Antico e grazioso borgo marinaro, paese agricolo e peschereccio e frequentato centro balneare con buona attrezzatura ricettiva, porticciolo turistico, in bella posizione su un promontorio a dominio di una pittoresca baia.


Il territorio di Agropoli è stato frequentato a partire dal Neolitico da popolazioni dedite alla caccia e alla pesca. Alla foce del fiume Testene in passato c'era una baia, utilizzata dai Greci per scambi commerciali, sia prima che dopo la fondazione della vicina Poseidonia (Paestum). Sul vicino promontorio, che prese il nome di "Petra", a metà del VII secolo a.C. venne edificato un tempio dedicato ad Artemide. In epoca romana, a partire dal I secolo a.C. è attestata la presenza di un piccolo borgo marittimo, Ercula, in prossimità dell'attuale lungomare San Marco, destinato a servire da approdo anche per la vicina Paestum, il cui porto andava insabbiandosi. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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Vallo della Lucania (semplicemente Vallo per gli abitanti locali) è un comune i cui abitanti si chiamano Vallesi, fa parte della provincia di Salerno (SA) in Campania. 

Il toponimo originale era semplicemente "Vallo", mentre il suffisso "della Lucania" venne aggiunto soltanto dopo l'Unità d'Italia.

L'antico nome di Vallo della Lucania era Castrum Cornutum, dal luogo di origine dei suoi fondatori, che, provenienti da Cornutum, città della Dalmazia, vi giunsero non più tardi del 1800, sebbene la prima menzione sul Casale dei “Cornuti” risalga a due pergamene del 1200. (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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Sapri è un comune i cui abitanti son detti Sapresi, che fa parte della provincia di Salerno (SA) in Campania, situato nel Golfo di Policastro, diventato famoso per la vicenda dell’eroe risorgimentale Carlo Pisacane le cui gesta furono fissate nella poesia “La Spigolatrice di Sapri”.


La città di Sapri ha origini molto antiche e viene considerata il cuore del Golfo di Policastro, un tempo chiamato "Sinus Vibonensis" (dalla Naturalis Historia di Plinio il Vecchio) oppure ”Sinus Laus” (da Laos, polis della Magna Grecia situata, però, a Santa Maria al Cedro, oltre il Golfo di Policastro). In età romana la baia e il suo entroterra furono tenute in grande considerazione; visitata da Cicerone che la definì “parva gemma maris inferi” (piccola gemma del mare del Sud). (continua ascoltando il podcast qui sotto)


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Maratea (Marathia in dialetto Marateota) è un comune i cui abitanti sono detti Marateoti e fa parte della provincia di Potenza, unico centro della Basilicata ad affacciarsi sul Mar Tirreno, attraverso il Golfo di Policastro.


«Forse in Italia non c'è paesaggio e panorama più superbi. 

Immaginate decine e decine di chilometri di scogliera frastagliata di grotte, faraglioni, strapiombi e morbide spiagge davanti al più spettacoloso dei mari, ora spalancato e aperto, ora chiuso in rade piccole come darsene. 

La separa da una catena dolomitica, tutta rocce color carnicino, punteggiata di villaggi [...], di castelli diruti e antiche torri saracene, un declivio boscoso rotto da fiumiciattoli e torrenti e sepolto sotto le fronde dei lecci e dei castagni.» 

(Indro Montanelli)


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