Dopo 40 anni da viaggiatore per professione, passata a documentare e raccontare soprattutto l'Italia per la carta stampata come fotografo, con l’avvento di internet mi sono inventato il blog Penisolabella.
Così ho scoperto la passione per i viaggi in Italia in compagnia dei viaggiatori del Grand Tour dall'800 ai giorni nostri.
Per godere della bellezza bisogna avere cultura
Ma la cultura e la conoscenza sono come il vino, devono essere condivise, altrimenti è triste come bere da soli
Dopo 40 anni di viaggi, volevo recuperare il gusto per la vita perduta continuando a viaggiare per l'Italia con lentezza, in compagnia di quegli antichi e moderni viaggiatori che possono raccontarmi e raccontarci un’Italia che non c’è più, ma anche popoli e genti che non sempre sembrano essere poi così diversi da noi contemporanei, viaggiare per l’Italia con lentezza, in compagnia di quegli antichi viaggiatori che possono raccontarmi e raccontarci un’Italia che non c’è più, ma anche popoli e genti che non sempre sembrano essere poi così diversi da noi contemporanei.
Quindi come divulgatore geografico racconto l'Italia a partire dai loro diari raccontando i luoghi visitati.
Come Divulgatore, Italy Influencer digitale scrivo racconti di viaggio per farli conoscere e condividerli con i nuovi mezzi che la tecnologia ci mette a disposizione: Travel Sketch e-Book, Podcast, Social Network, Video e Blog.
Carnet de Voyage multimediali dedicati all'Italia "dimenticata" di un Viaggiatore Solitario monaco amanuense digitale, in viaggio alla ricerca del Senso dei Luoghi.
La scelta di raccontare l'Italia con uso dei diari di viaggiatori del Grand Tour parte dall'idea di far conoscere l'Italia che fu, per conoscere le nostre radici e contemporaneamente appezzare ciò che è diventata, accompagnandola con la storia dei luoghi visitati.
L'Italia minore con la M maiuscola: «[…] accanto ad un’Italia che tutti conoscono, esiste, quando ci si inoltra nell’estremo meridione, una seconda Italia, sconosciuta, non meno interessante dell’altra, né inferiore per bellezza di paesaggi e grandezza di ricordi storici.
[…] sinora l’estrema difficoltà di comunicazione, la mancanza di strade, il terrore dei briganti e, forse, soprattutto, il disagio degli alloggi, hanno tenuto lontano i viaggiatori da questa bella regione, dove i costumi conservano il loro aspetto pittoresco».
François Lenormant
Homo Viator per la Penisolabella
La libreria è la mia agenzia di viaggi
I Viaggiatori del Grand Tour di ieri e di oggi i mie compagni di viaggio
Libri e Diari di viaggio le mie guide
La Rete Internet la mia strada
Il Computer il mio mezzo di Trasporto
Viaggio a km 0 in Smart Working, senza muovermi da casa con uso di internet e video
Narro con eBook e Podcast, sui Blog e condividendo 2.0 sui Social Network
Indago quindi sono, Perché la cultura sinestetica non ha bisogno di spazi aperti ma solo di mente aperta e curiosa.
I miei eBook di Viaggi in Italia sono Opere d'Arte, ricchi di scoperte.
Bello sapere che l'uomo sia l'unico essere in grado di creare con le parole immagini sinestetiche.
Fidatevi, in smart working si viaggia di più e meglio, risparmiando e conoscendo molte più cose dei luoghi visitati.
Unica controindicazione, ahimè, l'impossibilità di assaporare i profumi e i piatti tipici.
Dopo quarant'anni di viaggi in Italia raccontati con le immagini per le riviste specializzate ed editoria, mi sono evoluto e con Penisolabella sono arrivato al racconto crossmediale: testi, video e podcast con la lettura delle pagine dei diari di viaggi del Grand Tour e delle località raccontate, il tutto anche mappato su Google
Un bel libro di viaggi è una gemma preziosa, tanto rara da suscitare in chi la trovi un senso di sorpresa e di stupore.
La realtà non è mai avara con chi viaggia, ma si prodiga in emozioni e regala innumerevoli esperienze in un brevissimo volgere di tempo.
Il “νόστος” (in greco “viaggio”) di ascendenza omerica, non è solo da intendere come perseguimento di una meta geografica, ma soprattutto come aspirazione all’appagamento di una nobile curiosità.
L'Italia è un Paese delle Meraviglie ricco di Genius Loci, che non finisce mai di meravigliare e stupire: in ogni angolo, anche nel più remoto, si può trovare bellezza e uomini impegnati in attività tramandate da secoli; il più grande giardino emozionale diffuso.
Se rinascessi, vorrei rinascere sempre e comunque in Italia!
Penisolabella vuol essere il mio piacere di scoperta e conoscenza della bella Italia, resa disponibile, utile ed offerta a tutti.
I miei Diari narrano Viaggi lenti nell'Italia minore con la M maiuscola, e raccontano i luoghi di ieri con l’uso di Libri-Bussola dei Viaggiatori del Grand Tour di ieri e di oggi, che faccio conoscere attraverso estratti negli e-Book e lettura dei capitoli in podcast.
La mia passione, il mio impegno, la mia vita di fotografo documentarista geografico svolto dal 1977 (vedi biografia), Creativo, dalla nascita di internet continuo come Asceta, Anacoreta, Monaco amanuense Digitale, Lento e Solitario, in Smart Working, resiliente digitale in e per Italia dal 2005 con Penisolabella, attraverso l'uso dei diari di viaggiatori del Grand Tour nell'Italia minore con la M maiuscola, il più grande giardino emozionale diffuso. Attraverso un lavoro certosino, da amanuense digitale, lavoro ai miei codici miniati digitali per realizzare i quali leggo, viaggio e racconto luoghi e territori attraverso testi con uso di video, acquarelli, podcast per rendere più coinvolgente la lettura dei racconti, attraverso la ricerca, la raccolta, la rielaborazione riscrittura e correzione di tutto quello che trovo nella mia biblioteca cartacea incrociata con la multimediale di internet.
Filosofo, Sociologo, Antropologo, narratore visuale, asceta, racconto l'Italia per far conoscere la grande bellezza del più grande giardino emozionale diffuso, patrimonio materiale e immateriale dell'umanità.
Portatore sano di pensiero laterale creativo ritengo il mio lavoro un mondo aperto alle continue suggestioni e conoscenze della vita; una passione che è ragion d'essere.
Un Grand Tour che realizzo con lentezza, ascetico, visionario, contemplativo, lento, calmo e paziente per nascita e per scelta, mi muovo al ritmo dell'augurio tibetano, Kalipé - Vado a passo lento e corto -.
Penisolabella è un'opera creativa, d'arte work in progress; un mosaico, le cui tessere si giustappongono giorno per giorno, luogo per luogo, comune per comune.
Da Creativo grazie al computer, al digitale e alla rete internet, ho fatto sintesi tra le mie passioni: il viaggio, la scrittura, e artistiche fotografia e pittura, realizzando i miei acquarelli digitali, la voglia di conoscenza: AD OGNI EPOCA LA SUA ARTE, ALL'ARTE LA SUA LIBERTÀ.
Con il supporto di tutti coloro che vogliano aiutami a promuovere il territorio italiano!
Offrendomi un contributo liberale (donandomi anche solo di da 1 €) a sostegno del mio lavoro cliccando sul bottone sottostante.
Parafrasando uno dei Viaggiatori-Scrittori, Lorenzo Giustiniani, autore di un "Dizionario Geografico Ragionato del Regno di Napoli", ponderoso lavoro dedicato al Re delle Due Sicilie, che nella dedica così recita «... la sua alta protezione onde riuscir possa la mia opera fruttuosa a' sudditi non meno che a li stranieri ...».
Chiesta la protezione del Re, e magari anche il suo concreto contributo in danaro per scrivere e andare in giro e ricevere le corrispondenze.
Anche io, oggi, dedico a voi tutti lettori, dicendovi che se apprezzate il mio lavoro, non ricco e famoso ma solo utile e felice, ho bisogno del vostro concreto contributo in danaro per scrivere.
Quindi, dopo 40 anni di viaggi, grazie all'avvento di internet, mi sono trasformato in un Travel Blogger resiliente in Italia.
Il mio progetto è raccontare l'Italia, da meridionalista convinto, perché pazienza e lentezza gli sono propri come lo sono per me; il Sud in quanto laboratorio di eccellenze, atmosfere, bellezza, che si sono mantenuti uguali nel tempo.
Faccio come fecero, alla fine del 1700 e gli inizi del 1800, Viaggiatori-Scrittori-Geografi per le nostre terre meridionali, che andavano in giro, per descriverle, un po' scrivendo per consacrare la loro fama ai posteri, un po' facendo il viaggio attorno alla loro camera.
Molto spesso le descrizioni le ricavavano da fidati corrispondenti, come diremmo oggi con linguaggio giornalistico.
Anche io, Meridionalista, oggi uso lo stesso sistema attualizzandolo con uso di Internet, assemblando e rielaborando tutto quello che internet mi offre (dai testi ai video).
Si dice navigare in internet, ebbene sì, io ho intrapreso la navigazione di Ulisse, curiosa, di scoperta, d'avventura; ma anche la navigazione di Cristoforo Colombo, con una piano preciso, con carte nautiche e portolani ed una meta prefissata, ma che, a sorpresa, mi porta a scoprire altre terre ed altre conoscenze.
Come ebbe a scrivere l'Abate Antonio Stoppani nel suo "Il Bel Paese" che è certamente alla base della mia passione per l'Italia:
«[...] Se queste pàgine avranno la fortuna, pur tròppo rara, di uscire dalle mura delle scuòle di città, per diffòndersi nelle campagne, in seno alle Alpi, nelle montagne dell'Appennino, al piède del Vesùvio e dell'Ètna, insegneranno gli abitanti di quelle contrade ad apprezzare un po' mèglio sè stessi e le bellezze e i favori di ogni gènere di cui la natura, ministra di Dio, non fu avara alle divèrse province d'Italia.»
(da “Il Bel Paese” di Antonio Stoppani - Milano 1873)
Come scrisse David Herbert Lawrence nel suo "Mare e Sardegna" a proposito dell'Italia e dello spirito dei viaggiatori Grand Tour:
(considerazioni sulla nascita del genius loci e dell’identità territoriale materiale e immateriale italiana)
[...] Qui da secoli interminabili l'uomo ha domato gli impossibili fianchi della montagna, trasformandoli in terrazzamenti, ha scavato la roccia, ha nutrito le sue pecore tra boschi radi, ha tagliato i suoi rami e bruciato il suo carbone, è stato mezzo civilizzato anche nei luoghi più inaccessibili.
Questo è ciò che più attrae nei luoghi remoti, gli Abruzzi, per esempio.
La vita è così primitiva, così pagana, così straordinariamente barbara e semi-selvaggia.
Eppure è vita umana.
E la campagna più selvaggia è semi-civilizzata, semi-domata.
Tutto è consapevole.
Ovunque ci si trova in Italia, o si è consapevoli del presente, o delle influenze medievali, oppure dei lontani, misteriosi dèi del Mediterraneo.
Ovunque ci si trovi, quel luogo ha il suo genio consapevole.
L'uomo è vissuto là e vi ha elaborato la sua consapevolezza e, in qualche modo, ha portato il luogo alla consapevolezza, gli ha dato la sua espressione e, in verità, lo ha completato. [...]
(Dichiarazione d’amore per l’Italia e delle motivazioni che muovono i viaggiatori del Grand Tour)
[...] La terra e stata umanizzata completamente: e noi portiamo i risultati di questa manifestazione nella nostra consapevolezza intessuta.
Così che per noi andare in Italia e penetrare in Italia è come il più affascinante atto di riscoperta di noi stessi, indietro, indietro, per i vecchi sentieri del tempo.
Strani e magnifici accordi che risvegliano in noi, e vibrano di nuovo dopo molte centinaia di anni di completo oblio. [...]
Penisolabella è uno Storytelling Audio Visuale, contenente i miei Urban Sketcher ispirati dal Genius Loci di luoghi e territori, fatto di Biodiversità naturali e culturali, Ambiente, Paesaggi Sensibili - Naturali ed Antropizzati -, Identità Materiali ed Immateriali. È un portale dedicato alla scoperta dell'Italia raccontata agli italiani; propone Carnet de Voyage online, Viaggi in Italia in smart working, in cui trovate testi scritti dall'autore e ripresi dal web e dai libri di viaggio, informazioni, avvincenti video, utili alla conoscenza di Territori e Luoghi, all'identità territoriale materiale ed immateriale, dell'Italia minore con la M maiuscola, più grande giardino emozionale diffuso
Quindi l'idea mi è venuta dall'urgenza di dare risposta, innanzi tutto alla mia voglia di conoscere il mio Bel Paese e, successivamente, all'emergenza di salvare la conoscenza geografica degli italiani, per far riflettere sul passato presente e futuro.
Insegnare a vivere consapevolmente, i territori e luoghi vissuti quotidianamente.
Un progetto etico-estetico che parte dalla convinzione che, per vivere, non basta avere beni materiali, ma anche cultura e conoscenza di chi siamo e da dove veniamo.
Tutto inizia dal Genius Loci, quindi, dallo spirito guida (genius) del luogo (loci), come nel mondo antico, in cui si associava ai luoghi e ai paesaggi naturali la presenza di una divinità che ne costituiva il nume tutelare.
Genius loci è Paesaggio, Ambiente, Architettura, è la storia e le arti, le tradizioni e le tipicità, eccellenze e produzioni, che determinano il carattere dei luoghi da come le cose sono, offrendo all'indagine una base per lo studio dei fenomeni concreti della nostra vita quotidiana.
Solo in questo modo si afferra completamente lo "spirito del luogo" che gli antichi riconobbero come quella realtà con cui l'uomo deve scendere a patti per acquisire la possibilità di vivere ed abitare.
Esiste il "linguaggio dei luoghi", qualcosa che può paragonarsi al dialetto che di primo acchitto, ascoltando anche poche parole, permette di individuare con certezza un luogo, un territorio, una regione di appartenenza e, in qualche caso, anche un insediamento determinato e finanche un quartiere.
Da quando sono nato, sono stato sempre criticato per la mia lentezza; quando ho seguito gli studi artistici, perché contemplativo in quanto amavo il figurativo; me ne sono fatto persuaso, e fiero di esserlo, ho fatto di queste "criticità" la mia bandiera.
Racconto e divulgo con impegno di cittadinanza attiva, spirito di servizio, senso di responsabilità e dovere, per favorire la costruzione dello spirito di cittadinanza, l'orgoglio di sentirsi e dirsi italiani.
Filosofo, Sociologo, Antropologo, non ho ricette, ma come uomo per gli altri, sento la necessità della parresia (diritto dovere di dire la verità) di condividere il mio carisma e i miei talenti; auspico che la mia chiave di lettura e la mia opera di divulgatore, possano rendere visibile ciò che spesso risulta inosservato o invisibile, stimolando una nuova consapevolezza e percezione visiva, contribuendo a migliorare il senso identitario delle popolazioni alle quali mostro i luoghi vissuti quotidianamente, di cui fanno parte e che li pervadono, di cui sono parte e storia essi stessi. Contribuendo a creare immaginario collettivo negli italiani, e dei giovani, che, colpevolmente, ignorano la bellezza e le potenzialità del nostro grande Paese.
Meridionalista perché il Sud Italia è un laboratorio che dimostra come la crisi sia un'opportunità, di come si sviluppa il senso di resilienza; una parte d'italia che ha conservato la vera identità italiana, grazie al fatto di essere rimasto indenne da ogni "vantaggio" del cosiddetto "progresso", ma anche miracolosamente sottratta ai suoi numerosi svantaggi che abbiamo modo di conoscere, centellinandoli, nei decenni.
I ritmi di vita degli abitanti non è granché cambiato da secoli e la "misura naturale", quella che scandisce il susseguirsi della notte col giorno, delle diverse stagioni e, attraverso le fasi lunari, i tempi della semina e del raccolto, tenendo uniti i membri delle piccole comunità come gli ospiti di una barca di fronte alla forza e alla solitudine del mare, è una misura nettamente percepibile, è, anzi, la chiave dei comportamenti, dei sorrisi, dei timori, delle ritrosie, delle condiscendenze verso gli ospiti che ci colpiscono come il segno di una identità preziosa.
Oltre a questa presenza della civiltà contadina, ancora vissuta nei suoi ritmi e nei suoi valori, un filone di gaiezza e filosofica serenità e, nell'ambiente di molti centri, un'eleganza e un'armonia urbana che fanno supporre rapporti intensi, trascorsi e/o ancora vivi
Purtroppo, molte cose sono scomparse ed in particolare la più preziosa: quel senso di equilibrio ed armonia tra l'uomo e l'ambiente; ma gran parte dei paesaggi e delle architetture che caratterizzano i luoghi, sono ancora lì e parlano lo stesso linguaggio, anche se gli uomini sono cambiati e aldilà degli equilibri perduti, essi cercano nuovi equilibri da conquistare, venendo a patti col progresso e dello sviluppo ormai diventati così aggressivi, invasivi e penetranti da rendere vani tutti i tentativi di metterli tra parentesi.
Perché altrettanta attenzione merita il Sud; non solo quella nobile delle aree archeologiche o delle evidenze presenti nei centri storici, che testimoniano il passaggio di Greci, Bizantini, Normanni, Arabi, al più alto livello; ma quella cosiddetta "minore" che meglio sarebbe definire "collettiva" perché non aspira ad un valore autonomo da "protagonista", ma canta "in coro": esprime cioè il suo valore come parte di un "tutto" che può essere la compagine unitaria degli insediamenti o anche il rapporto di un singolo edificio con il paesaggio, sempre rispondente ad una regola mai scritta ma rigorosamente rispettata.
Nel Sud, come nel resto dell'Italia "minore", esiste il "linguaggio dei luoghi", qualcosa che può paragonarsi al dialetto che di primo acchitto, ascoltando anche poche parole, permette di individuare con certezza un luogo, un territorio, una regione di appartenenza e, in qualche caso, anche un insediamento determinato e finanche un suo quartiere.
Penisolabella è una dichiarazione d'amore per la bellezza dell'Italia che raccoglie, come detto, i lavori dei miei progetti, ma anche le migliaia di racconti raccolti in rete.
L'idea nasce dal mio amore appassionato incondizionato spassionato per il mio paese, l'Italia ed il Sud in particolare; dalla convinzione che troppi sono i detrattori, per calcolo, malafede e ignoranza intesa come non conoscenza del Paese in cui viviamo.
Sono partito dallo spirito degli viaggiatori del Grand Tour, ad iniziare da Wolfgang Goethe e dall'idea di dare vita e visibilità alle parole scritte nei loro diari, percorrendo le strade raccontate nei vari Viaggi in Italia scritti da allora ad oggi, fotografando i luoghi da loro visitati.
Penisolabella, è l'Italia nata dall'opera congiunta di nobili famiglie e grandi artisti, architetti ed urbanisti, monaci e popolazioni; vascello che naviga nel grande lago del Mar Mediterraneo.
Un paesaggio, con tutto ciò che contiene, è come un’opera d’arte, ma molto più complessa: un artista realizza un'opera, come gli architetti colline, pianure, coste; ma nei due casi, non sempre l’intervento artistico ha un risultato esteticamente armonioso; gli architetti chiamati a dipingere, a volte fanno i graffitari.
Inoltre, il paesaggio è più corale e sempre in divenire, in quanto, anche chi lo abita li trasforma, con l’uso e l’abuso.
Tutti questi interventi costituiscono l’identità materiale e immateriale culturale e spirituale dei territori.
Paesaggio è il luogo al quale si appartiene senza averne, spesso, coscienza dell’appartenenza.
Ogni cultura instaura il suo rapporto con la natura, creando luoghi con determinati caratteri, attraverso diverse scelte, scopi, intendimenti: luoghi divenuti, di conseguenza, specchio della storia, della cultura e delle società che li hanno promossi.
Documenti della natura, delle architetture e della storia, i paesaggi sono sintesi del vivere umano e quotidiano: ciascuno con la propria peculiarità, espressione di una data libertà.
La formazione del paesaggio è connessa ai suoi abitanti come gli abitanti sono connessi al proprio paesaggio, al complesso dell’immagine del proprio mondo quotidiano rilevato attraverso la contemplazione e la lettura per immagini operata attraverso la fotografia.
Tra abitanti e luoghi abitati il legame è stretto e vitale, etico ed estetico e il paesaggio ne rappresenta lo spazio dove si legge la sua storia nella sua complessità con le sue stratificazioni e sovrapposizioni.
Ogni momento storico può essere individuato nel paesaggio, luogo che accoglie le relazioni tra uomo e natura: rappresenta il risultato di un moto perpetuo, continuo, di trasformazione, risalente alle origini stesse del territorio e alla sua personalità primaria.
Pertanto, ogni paesaggio è natura trasformata dall’uomo nel corso della storia; ma, concettualmente differente dalla natura, a volte armonizzato con essa (in passato) a volte imposto (nel presente).
La natura, in sé e per sé, non è altro che la vita corale, spontanea, nella quale il creato e le sue creature, esistono e convivono interconnessi armonicamente, secondo leggi cosmiche.
Come unità di una totalità, la natura è priva di contorni, mentre ciascun paesaggio, pur nella convivenza e interazione tra paesaggi limitrofi, è ben delimitato e compreso in un orizzonte momentaneo o durevole: è un rilievo individuale, individuabile, caratterizzato e caratterizzante rispetto all'unità indissolubile della natura in cui è inserito.
In ogni paesaggio c’è il nostro passato e il nostro presente, con usi e abusi, che dovremmo tramandare alle generazioni future con rispetto e tutela.
Occorre una visione globale del vivere e dell'ambiente, come scenario della storia all'interno del rapporto natura-cultura-architettura: una visione del mondo che riconduce l'uomo al sentimento responsabile della conservazione del paesaggio, come ambito complessivo della vita.
Per questo, formare la coscienza identitaria è compito quanto mai urgente, educare ad uno stile di vita non consumista, alla bellezza, per risvegliare il senso di appartenenza e di cittadinanza.
La fotografia per me è vita e la vita è emozione, poesia narrata contratta in poche righe di forti emozioni: "m'illumino d'immenso" di Ungaretti, per raccontare costretta in una sintesi simile allo scatto fotografico che contiene tutto.
A volte, uno scatto fotografico equivale ad uno schizzo: pochi tratti che sanno esprimere e contenere il tutto.
Fotografo solitario, filosofo meditabondo, uso i miei appunti Fotografici en plein air per immagini meta-sinestetiche, che poi trasformo nel mio studio in acquarelli digitali per usare la forza espressiva delle due tecniche artistiche per colorare pensieri ed emozioni.
Architetto Fotografo Artista, Divulgatore, posso contare su un'arma comunicativa in più: l'immagine che vale più di mille parole; l'immagine è strumento di comunicazione universale, in grado di coinvolgere tutti
ed ognuno, con la sua sintesi e immediatezza; attraverso la sua forza
evocativa, la potenza testimoniale, supportate da un linguaggio
esteticamente “accattivante”, largamente comprensibile.
Meglio delle parole, le immagini, creano icone emozionali, in grado di coinvolgere, divulgare, sensibilizzare, creare opinione pubblica, rappresentando uno strumento molto potente.
Non mi importa che nei miei Viaggi nell'Italia delle architetture vi siano il Duomo di Milano o il Colosseo, o le architetture del Bernini e/o del Borromini; i centri cittadini, piuttosto voglio che il mio vedere arricchisca l’immaginario soggettivo e collettivo con la città contemporanea delle periferie, quelle progettate dalle amministrazioni e quelle diffuse e disordinate, nate spontaneamente.
Non appongo solo una firma di prestigio, ma mi coinvolgo col mio stile espressivo, il linguaggio interpretativo, denso di soggettività. Il linguaggio fotografico favorisce una lettura della trasformazione stratificata del Paese Italia. La foto diventa un documento su cui lo sguardo si esercita per offrire elementi di discussione meno astratti nella lettura del territorio.
NE' RICCO NE' FAMOSO MA SOLO UTILE E FELICE, lavoro non profit, nella convinzione che la comunicazione visiva della bellezza, arricchisca mente e spirito, evitando l’imbarbarimento di singoli e società; contribuendo a migliorare “l’estetica e l’etica del quotidiano” l'ozio creativo e, quindi, la qualità della vita, per un mondo migliore.
Filosofo, Anacoreta, ho scelto uno stile di vita semplice, semplicità volontaria, sobrio ed essenziale è vivere in maniera ascetica, accontentandomi di poco, l'essenziale, niente sprechi, un'alimentazione frugale, consapevole e felice di esser vivo; adotto la dieta - dal greco δίαιτα, dìaita, «modo di vivere» -, stile di vita consapevole, etico-responsabile ed eco-sostenibile, lento: 5 sensi + 2 mente e cuore.
Fin da ragazzo sono stato abituato ad impegnarmi direttamente per rendermi utile alle cause che scelgo di combattere.
"Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perché andare a piedi è sfogliare il libro e invece correre è guardarne solo la copertina.
Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l'anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada.
Bisogna imparare a star da sé e aspettare in silenzio, ogni tanto essere felici di avere in tasca soltanto le mani.
Andare lenti é incontrare cani senza travolgerli, è dare i nomi agli alberi, agli angoli, ai pali della luce, è trovare una panchina, è portarsi dentro i propri pensieri lasciandoli affiorare a seconda della strada, bolle che salgono a galla e che quando son forti scoppiano e vanno a confondersi al cielo.
E' suscitare un pensiero involontario e non progettante, non il risultato dello scopo e della volontà, ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo, da un accordo tra mente e mondo."
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