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Viaggio a Firenze del 1591 di William Shakespeare

In viaggio con William Shakespeare: “Firenze, ninfa leggiadra che col seme delle sue infinite, seppure ancor distinti grazie, disponeva i miei occhi a una sorte di meraviglie! Le sentivo, e cadevo già vinto, come in una guerra d’amore, come alle braccia dell’amata, che sorride e ti cinge. E tra tutto quanto mi adulava, appena volgendo il viso, le pupille hanno incontrato ciò per cui tanto avevo navigato…”

Il più grande poeta e drammaturgo inglese racconta con le sue parole, il suo viaggio, i suoi incontri.

Shakespeare ci prende per mano e ci racconta strade e palazzi, musei e monumenti, caffè storici e atmosfere dove la Firenze vera di ieri e di oggi può ritrovarsi.

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Firenze 24 giugno 1591

Mia adorata, 

tutti commettono colpe e io ne commisi, e la più grave ora, perché vado, ritorno nella mia Inghilterra, e mai ti dissi che questo giorno sarebbe giunto.

Col mio silenzio e la mia continua presenza ti illusi d’eterno, non ti parlai di quella moglie che m'attende e mi richiama, dei miei figli. 

Pago, rinunciando al tuo amore, un pomeriggio d'agosto, un prato e il corpo mio nel suo, un seme che si partì fecondo, così mi ritrovai sposato e non avevo che diciotto anni. Lei già ventisei, e si chiama Anne

Neppur sai che son Poeta, attore, che ho alti desideri di palcoscenico e parole, perché non molte ce ne furono fra noi, parole, se non di passione e desiderio. 

Era bello lasciar morire il mondo intorno, quel non voler dire e non voler sapere, ma l'istante è giunto e tu devi, mi adorata, devi. 

Leggi questi fogli che io ti lascio, leggili nel silenzio della stanza tua di notte, tra le lenzuola che ancor mi conservano nell'impronta, leggimi prima della piangente aurora. 

V'è tutto qui, del tempo di gaiezze che sì copiose m'hanno invaso, da non poterne più dimenticare.

Luoghi narranti narrati o citati: Firenze

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L’AUTORE

William Shakespeare (Stratford-upon-Avon, 23 aprile 1564 - Stratford-upon-Avon, 23 aprile 1616) è stato un drammaturgo e poeta inglese, considerato il più importante scrittore inglese e ritenuto il più eminente drammaturgo della cultura occidentale.

È considerato il poeta più rappresentativo del popolo inglese e soprannominato il "Bardo dell'Avon" (o semplicemente "Il Bardo") oppure il "Cigno dell'Avon"; delle sue opere sono stati ritrovati, incluse alcune collaborazioni, 38 testi teatrali, 154 sonetti, tre poemi e una serie di altre opere in versi. 

Le sue opere teatrali sono state tradotte in tutte le maggiori lingue del mondo e sono state inscenate più spesso di qualsiasi altra opera; inoltre è lo scrittore maggiormente citato nella storia della letteratura inglese e molte delle sue espressioni linguistiche sono entrate nell'inglese quotidiano.

Nonostante la cronologia esatta delle sue opere sia ancora al centro di numerosi dibattiti, così come la paternità di alcune di esse, è possibile collocare con sufficiente certezza l'epoca di composizione della maggior parte dei suoi lavori nei circa venticinque anni compresi tra il 1588 e il 1613. 

Capace di eccellere sia nella tragedia sia nella commedia, fu in grado di coniugare il gusto popolare della sua epoca con una complessa caratterizzazione dei personaggi, una poetica raffinata e una notevole profondità filosofica.

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