Giovanni Russo mette a confronto il Sud del dopoguerra con le sue miserie secolari e il suo patrimonio di civiltà e di lotte sociali con i temi centrali della questione meridionale degli anni Ottanta.
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Il pane dei Torlonia
Maggio 1949
La terra dell'Abruzzo e rossa.
Un rosso che affiora tra le radici degli ulivi e delle viti, sotto la pelle grigia delle montagne nude.
Dopo Arsoli (l'ultimo paese della Lazio, venendo da Tivoli) la strada si arrampica oltre mille metri sull'orlo dei dirupi, fino a Tagliacozzo, poi comincia a scendere verso Avezzano, tra i filari dei platani e il verde più tenero delle piante.
Si annuncia il Fucino, la cui terra è invece diversa, grassa e molle, ancora fresca di passi degli uomini.
Avezzano è il centro più importante del Fùcino.
Le case basse, al massimo di due piani, sono state ricostruite dopo il terremoto che sconvolse nel 1915 la Marsica.
Una cittadina di 24.000 abitanti, con 70 avvocati, 25 medici, 30 veterinari (di cui 25 disoccupati), 500 impiegati, il Tribunale, il liceo, una scuola magistrale gestita dal comune, una scuola di avviamento industriale, alcune piccole industrie e lo zuccherificio di proprietà del Principe Torlonia che è anche il proprietario del Fùcino. Il nome dei Torlonia è il primo che si sente entrando in città: la piazza principale, dov’è il municipio si chiama Torlonia e al Torlonia sono intitolate altre strade di Avezzano.
Tutti, chi più chi meno, hanno da fare con lo zuccherificio o con l'amministrazione del principe o con la Banca del Fucino.
Luoghi narranti narrati o citati: Arsoli - Tivoli - Tagliacozzo - Avezzano - Piazza del Municipio - Fùcino - Ortucchio - Trasacco - Luco (dei Marsi) - Pescina - Aielli - Cerchio - San Benedetto (dei Marsi) - Gioia dei Marsi - Collarmele - Marsica - Celano - Velino (monte) - Gran Sasso - Sulmona - Collelongo
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7 - La gerarchia del latifondo
8 - Incontri in Calabria
10 - Le bandiere di San Severo
12 - Gli ebrei di San Nicandro
15 - San Rocco e il mago
17 - I segreti di Potenza
18 - Gaeta abbandonata
19 - Le capanne di San Cataldo
20 - Ritorno nel Fùcino
L’AUTORE
Giovanni Russo nel «Mondo» di Mario Pannunzio e poi nel «Corriere della Sera», ha descritto la realtà meridionale e denunziato gli errori della politica meridionalistica.
È stato membro del comitato direttivo de «L'Europeo».
Con Baroni e contadini vinse nel 1955 il Premio Viareggio.

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