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La Geografia di Strabone è il più importante trattato che l'antichità ci abbia lasciato in materia, ricco di curiosità e notizie di ogni tipo (geografiche, storiche, economiche) sui paesi che facevano parte dell'Impero Romano al tempo di Augusto.
Originario di Amasya nel Ponto (l'odierna Turchia), Strabone visse a lungo a Roma, dove perfezionò la sua istruzione e dove assorbì il gusto, tipicamente latino, per un sapere non solo teorico ma funzionale all'azione e all'impegno politico.
Tra i diciassette libri che compongono la sua opera, particolare rilievo hanno il V e il VI, dedicati all'Italia, in cui vengono passati in rassegna popoli e città con la loro vita economica e civile e in cui viene sottolineata la funzione pacificatrice e civilizzatrice di Roma.
ASCOLTA i PODCAST dell’intero libro capitolo per capitolo
Libro V
Introduzione
Alle falde delle Alpi inizia quella che ora si chiama Italia.
Gli antichi, infatti, chiamavano col nome di Italia l’Enotria, che si estendeva dallo stretto di Sicilia fino al Golfo di Taranto e di Posidonia; poi il nome prevalse e si estese fino alle falde delle Alpi.
Arrivò a comprendere anche la parte della Liguria che va dai confini della Tirrenia fino al fiume Varo e al mare vicino e la parte dell’Istria che arriva fino a Pola.
Si può supporre che i primi a chiamarsi Itali, grazie alla loro prosperità, fecero partecipi di questo nome anche i popoli confinanti e continuarono ad estenderlo fino all’epoca della conquista romana.
Ascolta "Introduzione da «Geografia: l'Italia - libri V-VI» di Strabone" su Spreaker.
La Pianura Padana e i suoi centri
Questa regione è una pianura assai fertile, ornata di colli fruttiferi.
Il Po la divide quasi nel mezzo e le due regioni si chiamano Cispadana e Transpadana: si chiama Cispadana la parte che è situata verso gli Appennini e la Liguria, Transpadana la restante.
La Cispadana è abitata dai popoli liguri e celtici che abitano i primi sui monti, i secondi in pianura; la Transpadana dai Celti e dai Veneti.
La Liguria, la Tirrenia, l'Althalìa, la Corsica e la Sardegna
Si parlerà ora della seconda parte dell’Italia, la Liguria, situata proprio nella zona degli Appennini, fra la Celtica di cui abbiamo parlato e la Tirrenia.
Questa regione non ha niente che meriti di essere descritto, a parte il fatto che gli abitanti vivono sparsi in villaggi, arando e zappando una terra aspra, o piuttosto, come dice Posidonio, «tagliando sassi».
Nondimeno il paese è ben popolato e di lì viene la maggior parte delle milizie ed anche un gran numero di cavalieri, dai quali anche il senato recluta i suoi ranghi.
L'Umbria
La Tirrenia confina nella parte orientale con l’Umbria, che inizia dagli Appennini e ancora più oltre fin dall’Adriatico.
Cominciando da Ravenna, gli Umbri occupano il territorio vicino, vale a dire, procedendo con ordine, Sarsina, Ariminum, Sena e Marinum (le odierne Sarsina, Rimini e Senigallia).
Ascolta "L'Umbria da «Geografia: l'Italia - libri V-VI» di Strabone" su Spreaker.
La Sabina
I Sabini abitano un territorio stretto, ma che misura in lunghezza 1.000 stadi a partire dal Tevere e dalla piccola città di Nomentum (l’odierna Mentana) fino ai confini dei Vestini.
Possiedono poche città impoverite per le continue guerre: così Amiternum (nei pressi de L’Aquila) e Reate (l'odierna Rieti), vicino alla quale si trovano il borgo di Interocrea e le fonti fredde di Cutiliae, da cui attingono l’acqua potabile e inoltre, bagnandosi, curano alcune malattie.
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Il Lazio e Roma
Segue poi il Lazio, in cui c’è anche la città di Roma e che ora comprende molte città che prima non erano latine.
Quando per la prima volta la città fu fondata c’erano infatti gli Equi, i Volsci, gli Ernici e gli Aborigeni che vivevano presso la stessa Roma, i Rutuli che possedevano l’antica Ardea ed altri gruppi, più o meno considerevoli, che vivevano allora vicino ai Romani.
Di questi alcuni vivevano autonomamente in villaggi, senza essere organizzati in un comune raggruppamento tribale.
Dicono che Enea col padre Anchise e col figlio Ascanio approdò a Laurentum, probabilmente sul luogo dove poi sorse Lavinio, nei pressi dell’odierna Pratica di Mare, sulla spiaggia vicino ad Ostia e al Tevere, e fondò una città un po’ nell’interno, a circa 24 stadi dal mare.
Ascolta "Il Lazio e Roma da «Geografia: l'Italia - libri V-VI» di Strabone" su Spreaker.
Il Piceno e la parte interna della penisola
Dopo aver iniziato con la descrizione di quei popoli che stanno ai piedi delle Alpi e aver poi proseguito con quelli che abitano la parte dei monti Appennini che viene subito dopo, siamo poi passati oltre gli Appennini e abbiamo descritto tutto il paese che sta al di qua, nel mezzo fra il mar Tirreno e quella parte degli Appennini volta verso l’Adriatico fino al Sannio e alla Campania; ora, tornando indietro, indicherò i popoli che vivono fra queste montagne e alle loro falde, sia sul versante esterno fino alla costa adriatica, sia su quello interno.
La Campania, il Sannio e il territorio dei Piceni
Dopo il Lazio viene, di seguito, la Campania che si estende lungo il mare e, al di là di essa, nell’entroterra, il Sannio, che arriva fino ai Frentani e ai Dauni; vengono poi gli stessi Dauni e quindi gli altri popoli, fino a raggiungere lo Stretto di Sicilia.
Libro V
9 - la Lucania
10 - il Bruzio
11 - la Sicilia
12 - la Iapigia
13 - la costa adriatica fra Bari e il Piceno
14 - conclusione
L'AUTORE
Strabone (64 a.C. - 24 d.C.), è stato un geografo, storico e filosofo greco antico, viaggiò molto in Oriente, in Africa e in Italia.
La sua "Geografia" in diciassette libri ci è giunta quasi integra.
La formazione di Strabone fu ampia e varia, e lo mise in contatto sia con la dottrina stoica che con quella peripatetica.
Il geografo si definì seguace della prima, il che è avallato dalla definizione di «filosofo stoico», attribuitagli da Stefano Bizantino in epoca altomedievale.
In linea con i dettami del pensiero stoico e con l'inscindibilità, propria del mondo romano, tra otium e negotium, Strabone riteneva che il sapere dovesse essere posto al servizio della società e rivestire un ruolo concreto.
La sua Geografia, quindi, vuole essere utile al mondo romano e ai suoi governanti.
Nell'opera, Strabone dispensa sinceri elogi ad Augusto, al mondo romano e ai suoi governanti, anche se l'autore rimane fondamentalmente un uomo di formazione greca.
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Fotografo documentarista geografico dal 1977; 40 anni da viaggiatore resiliente in Italia, oggi Divulgatore Geografico - Storyteller - Travel Blogger - Podcaster; Meridionalista innamorato dell'Italia, narro e faccio conoscere il Bel Paese, il più grande giardino emozionale diffuso.
Nel 2005 apro il blog Penisolabella seguito da Agricoltour e Va dove (ti) Porta il Treno e mi ritrovo ad essere l'unico blogger a raccontare l'Italia minore con la M maiuscola
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