Piero Pastorino (1926-2006), studioso e appassionato di storia e costume locali, è stato giornalista a “Il Lavoro” di Genova, assorbito poi da “La Repubblica”.
Col passare degli anni, l’autore è uscito dai carrugi.
Ha percorso non meno di sessanta chilometri lineari a ponente, a levante e lungo le valli della città marinara.
Ha ricuperato, alla sua maniera, tutti i Comuni che furono assemblati nella “Nuova Genova”, poi detta “Grande Genova”.
Si può legittimamente affermare che questo libro si offre al lettore secondo una duplice e coinvolgente chiave di lettura: quella più diretta e immediata di dimensioni geografica, come illustrazione di una serie di luoghi oggi parte della impropriamente cosiddetta «grande Genova», e quella più sottintesa e immediata di dimensione storica, come racconto di vicende e personaggi che a questi luoghi hanno dato un'anima e una traccia trasmessa e qui ricostruita in profondità dalla penna informata e appassionata di Piero Pastorino.
Naturalmente l'autore è condotto dai suoi ricordi - a proposito dei quali osserva che «la memoria non insegue fantasmi, ma ripercorre momenti di vita rimasti indelebili in qualche angolo della mente» - i quali allora costituiscono un'altra parentesi oltre a quella degli incontri diretti con i luoghi dei personaggi e a quella delle ricette e informazioni storiche (delle componenti centrali del libro, che infatti riporta non rari episodi scaturiti dalla memoria, come la visita da Masone al presepio dell'Acquasanta compiuta da bambino camminando di notte nella neve, o anche consuetudini ormai perdute, come era la costruzione delle neviere sulle quali sconsolatamente osserva: «Al mio paese sono andate distrutte; una di queste è diventata pollaio».
ASCOLTA i PODCAST dell’intero libro capitolo per capitolo
IL PONENTE
Ascolta "Il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Premessa
Genova non ebbe mai periferia; l’ebbe semmai dopo la seconda guerra mondiale, quando la speculazione edilizia deturpò con orribili casermoni alcune aree collinari.
Genova non poteva avere una periferia, allineandosi da occidente a oriente e a tramontana una lunga serie di Comuni autonomi, ognuno con una sua storia e fisionomia ambientale, anche architettonica, mai casoni avvilenti, appunto di periferia.
È sta appunto la peculiarità di Genova, in questa dimensione pluricentrica e non periferica, che la fa unica tra tutte le città italiane.
E dispiace che per decenni che queste unità urbane, che furono Comuni, abbiano portato impressa l’ignobile etichetta di “delegazioni”.
Di seguito, a partire dall’estremo ponente, sono andato scrivendo, c’è tutto e niente di questo.
Mi spiego: le storie di questi grossi borghi furono già scritte per ognuno, mentre io ho preferito seguire vie mie, secondo un tracciato non dico insolito, ma molto personale, in un rapporto di cose dette molto amicale, fino all’approdo di un viaggio, oserei dire, sentimentale.
Ascolta "Premessa de il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Voltri
L’avvoltoio, vultur in latino, è il simbolo di Voltri, sebbene i voltresi non siano avidi e rapaci, ma attivi e intraprendenti, sagaci imprenditori.
Il Mare Ligure segna a Voltri il suo punto più settentrionale, in una breve insenatura che si arrocca tra i torrenti Leira e Cerusa.
CAPITOLI: Il gruppo di Voltri - Visita ai presepi - Adamo Kermit - La fossa del Turchino - Nicola Ghiglione - Padre Teodosio - Giuseppe Pierucci - Pietro Meneghini - Luigi Canessa - La carta di Voltri - Lorenzo Barbarossa - Nicolò Tassara - La via del sale - I D’Albertis
Ascolta "Voltri - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Prà
In origine erano prati, non centro abitato: erano i prati di Palmaro, nome questo che già assapora l’esotismo medio-orientale.
Qui, in un ospizio a Palmaro, convenivano i pellegrini diretti in Terrasanta e qui tornavano, ognuno con una palma; qui sbarcavano con questo segna di santità e di pace i pellegrini, detti appunto palmieri, prossimi a rientrare nelle proprie terre, nelle proprie case.
CAPITOLI: “O porto di Prà” - Pirandello - Basilico e Pesto - Il Barone
Ascolta "Prà - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Pegli
Arnolfo vendeva scarpe. All’occorrenza le risuolava.
Vendeva anche pantofole e ciabatte, ma sul fare dell’estate gli arrivavano cesti colmi di zoccoli, festoso tripudio della bella stagione.
Erano zoccoli di legno dolce per andare in spiaggia.
Resi più discreti e garbati, gli zoccoli diventavano i protagonisti indiscussi, ma con signorilità, della vocazione balneare Pegliese.
Oltretutto, questo elemento distingueva Pegli da Nervi, le due perle a ponente e a levante del capoluogo ligure, più incline Nervi a offrire tepori nei soggiorni invernali.
Non ricordo dove ho letto che Pegli, anzi Pégi significa “fontana limpida”.
Acqua di sorgente, dunque, ma se vogliamo anche quella marina resta componente essenziale della sua vita, borgo marinaro senz’altro, di pescatori e di qualche orto verzicante, meno indotta invece ad attività dell’industria: quella dolciaria.
CAPITOLI: I Lomellini - Bruno Rombi - I Pallavicini - La marchesa - Villa Doria - Cristoforo Bonavino - Padre Teodoro Ciarafoni - Papa Benedetto XV - Rosario Parmegiani - Gino Paoli - Dora d’Istria - “Piccon, dagghe cianin!” - “Perla”: una tragedia sottomarina - Le canzoni di Gino Pesce
Ascolta "Pegli - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Sestri Ponente
Il 7 marzo 1874 scende in mare il piroscafo “Scio”.
È la prima nave di ferro costruita nei Cantieri Odero di Sestri Ponente.
È anche l’avvio di una nuova destinazione d’uso della spiaggia ponentina; via le barche dei pescatori, via gli ospiti estivi del Grand Hotel a prendersi il sole.
Nel 1926, con l’aggregazione del Comune al capoluogo, la via intitolata a Garibaldi, divenne definitivamente via Sestri, per evitare il doppione con la genovese via Garibaldi.
La nuova denominazione ridiede a Sestri una legittima paternità topografica.
Sarà la cantieristica a decidere le sorti di questi abitanti geneticamente combattivi.
CAPITOLI: Il Sindaco - Le origini - Il Gazzo- Elsa Pastorino - Alessandro Guasoni - L’Università Popolare - Casimiro Corradi - Padre Antero - Emanuele Canesi - I Bagnara - Paolo Rossi - Giglio - Diego - La terza generazione
Ascolta "Sestri Ponente - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Cornigliano
La notorietà di certi nomi non può esimere dal citare le nozze che furono celebrate a Cornigliano nella parrocchia di San Giacomo, il 16 settembre 1852.
Quel giorno era andata sposa la figlia di Massimo D’Azeglio, che per via della sua unione con Giulia Manzoni era genero del poeta e scrittore lombardo.
CAPITOLI: Gli Scolopi - Goffredo Mameli - Padre Cazzullo - I Dufour - I fratelli Speich - Oscar Sinigaglia
Ascolta "Cornigliano - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Sampierdarena
Nel 1854 l’Ansaldo sforna a Sampierdarena la prima locomotiva a vapore.
In quello stesso anno viene inaugurata la linea ferroviaria Genova-Torino, cui fa seguito due anni dopo la Genova-Voltri.
Ne beneficia la stessa Sampierdarena, anche se la linea taglia inesorabilmente in due il suo centro urbano.
La “Manchester italiana”, come viene definita, è lanciatissima nel settore metalmeccanico, lasciandosi alle spalle il vuoto dei convenevoli in villa, nelle calde estati, dei notabili genovesi.
CAPITOLI: Il toro - Pietro Chiesa - Secondo fascio - Don Bosco - Don Berto - Umberto Monti - Gustavo Modena - Maestri d’arte - Baldini-Bassetto - San Pietro della Rena - Antonio Cantore
Ascolta "Sampierdarena - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Valle Polcevera
La Valle Polcevera ha subito nel tempo traumatiche trasformazioni.
In antico era terra benedetta per i suoi orti e i suoi frutteti, poi vennero le fabbriche, oggi ci sono i supermercati.
C’era una volta, e c’è ancora, il ponte di Cornigliano, con una edicola votiva al suo mezzo.
Ascolta "Valle Polcevera - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Coronata
Coronata guarda la Polcevera, ma ci si arriva salendo da Cornigliano.
Lassù qualcosa è cambiato.
Ha chiuso Vaccamorta, la più nota trattoria e anche la più vetusta.
Ma è rimasto Martelin e congiunti, che hanno fatto l’orto sotto casa con l'insalata fresca da portare in tavola appena colta.
I piatti sono tipici, diciamo molto tradizionali, quindi i più appetiti e genuini, cucinati con cura da una consorte i cui parenti abitavano in una cascina del mio paese, alla Vezzulla.
Ascolta "Coronata - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Borzoli-Fegino
Fegino, contrada antichissima, era sulla via Aurelia.
Si dice derivasse il nome dall’arte figulina, quindi dalla lavorazione della creta.
È anche probabile che per altra derivazione traesse origine da Figlinas, un primo borgo che aveva radunato gli abitanti di Fegino e di Borzoli.
Non difettavano a Fegino bravi muratori.
Vengono citati, nel ‘300 quattro capi-mastri al servizio della Repubblica di Genova per la costruzione delle mura e nel ‘500 un Domenico da Fegino è tra gli architetti progettisti del campanile di San Lorenzo.
La storia di Borzoli è invece precipuamente legata alla Pieve di Santo Stefano.
Ascolta "Borzoli-Fegino - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Certosa
Certosa deve oggi la sua precipua notorietà all’essere diventata capolinea della metropolitana, un vero tormentone che per anni ha disturbato i sonni di podestà e sindaci, opera in parte costruita, in parte costruenda, la cui fine è tutt’ora in mano della provvidenza.
A questo proposito, nei riguardi cioè delle aree ponentine con Genova, converrebbe fare una digressione.
Fu senz’altro un problema, perlomeno da quando il capoluogo si accorse di stare sempre più stretto nei suoi limiti portuali, cantieristici e industriali e cercando espansione un poco più in là, attuare più facili ed efficienti collegamenti con i centri limitrofi.
Ascolta "Certosa - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Rivarolo
Questo centro, molto attivo e popoloso, purtroppo allunga i suoi confini anche sullo spettrale patrimonio edilizio di Begato, orribile dormitorio, un parto speculativo dei tempi nostri.
Ascolta "Rivarolo - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Teglia
Teglia, anzi Tellia, è località citata in un documento del 1264 per avere dato i natali a un notaio dello stesso nome.
Il toponimo risalirebbe a regola o atteggia, attribuito in epoche remotissime ad arcaici abituri; mentre secondo altri, deriverebbe dagli alberi di tiglio.
Ascolta "Teglia - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Bolzaneto
Bolzaneto sorse alla confluenza del Secca e del Romairone nel Polcevera.
Il toponimo Bolzaneto potrebbe derivare da bosso, bossolato, bossoneto, bossaneto oppure da boccio o boccia, he è la prima fase della lavorazione di una pietra per renderla tonda o sferica.
Bolzaneto fu comunque centro minore, cioè vicus, dell’antico Comune di Brasile.
Soltanto alla metà dell’Ottocento Brasile ammainò il suo vessillo facendosi inglobare nel Comune di Bolzaneto.
Brasile è il nome di un colle, sulla sponda sinistra del Polcevera, all’altezza della località Bratte.
Qui si formò intorno al 1100 il primo nucleo di Bolzaneto.
Ascolta "Bolzaneto - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
La Guardia
È da sapere che il santuario dei genovesi è fuori dalle loro mura.
La Superba, nel 1490, era in piena decadenza a causa delle aspre e secolari lotte tra i Fieschi e gli Adorno.
Quando Pareto ebbe l’apparizione, a Genova mancava persino il doge costretto all’esilio.
Ascolta "La Guardia - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Murta
Tutti sanno che a Murta si celebra la festa della zucca.
È una tradizione di tutto rispetto, da non cancellare.
Si ripete ogni anno, nella stagione autunnale, qui a Murta, dove forse un tempo fioriva abbondante il mirto, la pianta che in la tino è detta murta e che i genovesi chiamano mortìn.
Ascolta "Murta - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
San Quirico
San Quirico è abbinato alla madre Giulitta, entrambi martiri, uccisi a Tarso in Cilicia.
La chiesa di San Quirico era sotto la Pieve di San Cipriano, che aveva alle sue dipendenze anche altre chiese.
Vi nacque il pittore Giovanni Cambiaso, padre di Luca.
Ultima nota, non spregevole, è contenuta nella “Tavola di Bronzo” che attesta essere stata, quella località, abitata in antico dai Viturii.
Ascolta "San Quirico - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Pontedecimo
Pontedecimo segna il confine della “Grande Genova” in Val Polcevera.
Vi era sta collocata la decima pietra miliare sulla strada che partiva dal castrum della Genova antica.
Grosso borgo di transito verso i gioghi appenninici, conserva ancora oggi, nel suo insieme, una tipicità mercantile.
Ascolta "Pontedecimo - il Ponente da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
IL LEVANTE
Ascolta "Il Levante da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Premessa
C’è qualche differenza tra il Ponente e il Levante genovese.
Anche nel parlare della gente, qui più affine alla matrice portoriana e meno incline a conservare residui di arcaicità ligure, che rimase tipica in ambiti regionali periferici.
Neppure nelle cadenze c’è, a oriente, un marcato distacco col capoluogo, che ha invece sulla sponda opposta una diversa specificità fino a Voltri.
Ne consegue che meglio parrebbe verificarsi a levante una ininterrotta contiguità con la città, dando quindi senso a una unità territoriale immediatamente verificabile.
Il grande numero di ville era un elemento comune in tutto il genovesato, senonché il ponente subì poi una retrocessione, almeno apparente, per l’imporsi dell’industria che occupò aree e coltivi con cantieri di lavoro e capannoni: il levante salvò in parte questa immagine primeva e ancora oggi non c’è immagine manifatturiera che qui possa avere acquisito una prevaricante incidenza ambientale.
Ci fu comunque nei nostri anni una motivazione che ne modificò la fisionomia.
Ascolta "Premessa de il Levante da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Quarto
Sembrerà strano, ma Quarto fu comune autonomo solo a partire dalla fine del ‘700.
Da sempre era stato legato alle vicende di Genova.
Ne consegue che la città capoluogo nel 1926 si era riappropriato di quanto già in antico le apparteneva.
Quarto al Mare era detto fino al 1911, poi Quarto dei Mille per via della spedizione di Garibaldi nel duplice regno dei Borboni.
Quarto doveva il suo nome a un primo nucleo di case sorto sulla via Aurelia, appunto al IV miglio dal capoluogo.
L’abitato si era poi esteso lungo la strada romana e verso Bagnara, a nord le fasce di Apparizione.
Ascolta "Quarto - il Levante da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Apparizione
Lassù è Apparizione, salvato per un pelo dall’ingordigia edilizia, distesa sulle pendici del Fasce.
Apparizione era Comune dove oggi sorge la chiesa dell’Assunzione di Maria, dove una fanciulla sordomuta di nome Marietta andò ad attingere acqua a una fonte.
Era il 1315, la bimba fu abbagliata da una luce vivissima.
Le apparve la Vergine che le additò una effige ai suoi piedi.
In quel punto, scomparsa la visione, rimase una statuetta di legno raffigurante la Madonna.
Marietta raccolse la statuetta e la portò a casa, ma nel varcare la soglia acquistò improvvisamente la parola.
Ascolta "Apparizione - il Levante da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Valle Sturla
Sulla destra dello Sturla c’è Villa Posalunga dove Mazzini trascorse la fanciullezza.
Poi, a un bivio, si attraversa il torrente per raggiungere San Desiderio, dove in una casa convenivano, tra il 1820 e il 1833, Mazzini, i fratelli Ruffini e altri della “Giovine Italia” a ordire le loro trame cospirative.
Ascolta "Valle Sturla - il Levante da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Valle Bisagno
Sono sincero, ma ogni volta che devo andarci mi si stringe il cuore.
Non perché ci sono le carceri, poi il cimitero, poi il mattatoio di Cà de Pitta, non è per questo, ma perché è l’unica area della città che sento periferia.
Ascolta "Valle Bisagno - il Levante da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Molassana
La regione di Struppa era anche detta Molaciana, che sta per Molassana.
Era una delle zone più fertili della valle.
Per la ricchezza delle sue acque, Molassana aveva favorito il sorgere di numerosi mulini.
Poi le sorgenti, che oltretutto alimentavano l’acquedotto romano, divennero scarse per i continui e ingenti disboscamenti.
Ascolta "Molassana - il Levante da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Struppa
Struppa fu centro importante in epoca feudale.
Era sugli itinerari dell’oltre Giovo e della val trebbia.
Era punto di riferimento e di confluenza dei contadini delle colline circostanti.
Molteplici erano le sue attività artigianali, dalla lavorazione dei coralli alla produzione della calce.
Ascolta "Struppa - il Levante da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Quinto
Qui c’è un edificio dove trovano ospitalità i bambini che quotidianamente vengono portati al Gaslini; ci sono, distribuiti in un vasto parco, gli enormi edifici del manicomio: in uno di questi sono confluiti gli anziani del Brignole Sale.
Infine, in un’altra parte, ha installato parte dei suoi uffici l’amministrazione provinciale.
Qui ha pure trovato spazio il sistema bibliotecario dell’ente pubblico genovese.
Ascolta "Quinto - il Levante da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker..
Nervi
Nervi fu l’ultimo comune del Levante aggregato nel 1926 al capoluogo per fare la “Grande Genova”.
Fu aggregato, ma non senza polemiche, che neppure sono sopite: molti suoi residenti sono dell’opinione che hanno maggiori i danni rispetto ai benefici acquisiti.
Il declassamento, sia chiaro, talvolta porta svantaggi: non mai, comunque, deve portare alla degradazione.
Di questo appunto paiono lamentarsi, neppure a torto, i nerviesi.
Resta infatti da considerare quanto ha da dare e che potrebbe dare Nervi, incantevole sempre per sua natura, impagabile nella custodia dei suoi tesori.
Ascolta "Nervi - il Levante da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Sant'Ilario
Sant'Ilario è tappa conclusiva del viaggio lungo gli ex comuni del Levante genovese aggregati al capoluogo nel 1926.
È tappa conclusiva di tutto il lungo percorso che prese il via nel ponente a partire da Voltri.
È tappa conclusiva di un viaggio sentimentale, perché altro non poteva essere il percorrere la “Grande Genova” come l’abbiamo vista, in parte come l’abbiamo vissuta, che è stato, guarda caso, un percorso partito tra mari e monti, che si conclude, guarda caso, tra mare e monti.
Chiudiamo dunque con Sant’Ilario.
Perché il nome di questo santo?
Si dice che un tempo il monte sopra Nervi fosse infestato da serpi, e fu liberato dai rettili al passaggio del santo, che navigava al largo a bordo di una galea.
Ascolta "Sant'Ilario - il Levante da «Viaggio sentimentale nella grande Genova»" su Spreaker.
Commenti