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Gite scolastiche, viaggi di istruzione e scambi culturali nell’Italia del Grand Tour


Colgo l'occasione datami una notizia del giorno: gita scolastica a Berlino troppo cara, studenti rinunciano; la preside: "tutta colpa del caro biglietto aereo.”
Due classi di un liceo di Genova hanno deciso di non partecipare al viaggio a Berlino in quanto la quota di €700 viene ritenuta proibitiva per alcuni studenti. 
A La Repubblica, la preside descrive il processo di selezione delle mete dei viaggi, che coinvolge la commissione viaggi dell'Istituto, i consigli di classe e i genitori. 
Ma mi chiedo quanti di questi insegnanti e genitori sanno che il primo viaggiatore del Grand Tour, Wolfgang Goethe, è venuto proprio dalla Germania in Italia.
In una trasmissione radio ho sentito una mamma sarda che diceva di aver organizzato personalmente il viaggio dei ragazzi dalla Sardegna a Malta.
Ma quanti conoscono la propria regione e quanti le altre regioni d'Italia?
Sanno costoro che l'Italia è il paese nel quale ritroviamo stratificata e concentrata tutta la storia, l'arte, la cultura di tutti i popoli del Mediterraneo e dell'Europa: ad iniziare degli Etruschi e Romani, ai Normanni, Longobardi, Bizantini, Greci, Fenici, Saraceni, Spagnoli, Francesi, Arabi e chi più ne ha più ne metta.
Per non parlare della biodiversità e dei 4.500 prodotti tipici.
Una volta si diceva che il servizio militare serviva anche per far conoscere gli italiani tra di loro perché i ragazzi del Sud venivano mandati a Nord e viceversa.
Quindi perché non fare oggi dei viaggi d'istruzione portando le scolaresche da Nord verso Sud da Sud verso Nord in giro per l'Italia, per far conoscere il proprio paese, la ricchezza e la bellezza, il cibo e i prodotti tipici, creando consapevolezza e spirito di appartenenza.
Perché non creare gemellaggi tra scuole delle diverse regioni.
Facciamo scoprire a ragazzi, genitori e insegnanti, che esiste un'Italia sconosciuta, che va oltre le grandi città d'arte, che esiste un'Italia museo a cielo aperto, ricca di testimonianze artistiche e archeologiche, museali, urbanistiche diffuse su tutto il territorio. 
Spesso basterebbe perfino organizzare delle gite istruttive praticamente a km 0 dato che ogni luogo e territorio italiani, sono ricchissimi di storia sconosciuta anche agli stessi abitanti. 
Insomma, come Goethe e decine di viaggiatori europei vennero in Italia per fare il loro viaggio di formazione, ritenendo l'Italia imprescindibile per una cultura a 360 gradi, per quale motivo noi che abbiamo la fortuna di essere nati e di vivere in questo paese, dobbiamo andare a cercare fuori ciò che non troveremo mai come nel nostro paese.

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