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Tutto si sarebbe risolto, si capisce, in una colazione e specialità del posto.
Ma anche gli alimenti introducono in un mondo e in un tempo sconosciuti, ed è male che il pasto abbia perduto quel senso di comunione con la terra che presso la gente sana ha tuttavia.
Noi ci preoccupammo subito della colazione, evitammo i locali che ci parvero più comuni e andammo a finire in una specie di osteria.
In un paese come l’Italia meridionale in cui un pasto è un problema e un avvenimento, o un fatto segreto, i luoghi dove si mangia hanno la rispettabilità e la cautela dei luoghi occulti, assai vicini ai luoghi di libertinaggio, coi camerieri dall’aria di infermieri o di pronubi.
Il padrone, e poi la padrona di questa osteria, cominciarono a evocare i nomi degli alimenti che potevano offrire e del vino, come se confidassero i loro depositi in banca, e misurando le nostre possibilità di spendere.
Bisogna essere meridionali per avvertire queste sfumature, l’avarizia e la cautela con cui si dispone un pranzo.
E per misurare pure l’importanza che poteva avere un balconcino che dava da quell’osteria sul mare, su una spiaggia cosparsa di lastroni di lava, luogo di delizie secondo i padroni, perché c’era un po’ di spazio, si respirava la brezza.
In un paesaggio classico e pieno di memorie, avaro e grandioso come la natura degli abitanti, la più piccola comodità messa insieme dalla gente modesta diversa il paradiso; una boccata d’aria un beneficio, un pasto, la Provvidenza.
Basta un balconcino e un poco d’ombra.
Se non si capiscono queste cose non si capisce l’Italia meridionale.
[da «Un treno nel Sud» di Corrado Alvaro]
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Fotografo documentarista geografico dal 1977; 40 anni da viaggiatore resiliente in Italia, oggi Divulgatore Geografico - Storyteller - Travel Blogger - Podcaster; Meridionalista innamorato dell'Italia, narro e faccio conoscere il Bel Paese, il più grande giardino emozionale diffuso.
Nel 2005 apro il blog Penisolabella seguito da Agricoltour e Va dove (ti) Porta il Treno e mi ritrovo ad essere l'unico blogger a raccontare l'Italia minore con la M maiuscola
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