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Vi leggo il «Viaggio in Italia» di Thomas Eliot

Questo viaggio in Italia è raccontato dal viaggiAutore Thomas Stearns Eliot, poeta, drammaturgo e critico statunitense, Nobel per la letteratura nel 1948, con il suo libro-guida «Viaggio in Italia», contenente note prese durante un viaggio di due settimane nell’Italia delle tre regioni del nord: Veneto, Emilia Romagna e Lombardia.

Estate 1911: un giovane Thomas Eliot, studente alla Sorbona, intraprende un viaggio nell'Italia settentrionale, tutto nel segno dell'arte. 

Lo testimonia questo taccuino di appunti, che nell’originale si intitola «Notes on Italy», infatti è costituito da pensieri brevi quanto schizzi. 

Il viaggio parte da Verona e tocca Vicenza, Venezia, Murano, Padova, Ferrara, Bologna, Modena, Parma, Milano, La Certosa di Pavia, per concludersi a Bergamo.

Gli appunti raccolgono impressioni generali, impressioni ed opinioni talvolta tanto personali quanto talvolta discutibili, delle città visitate, descrizioni di cattedrali e chiese, castelli e palazzi, musei, dipinti e sculture, riflettendo conoscenze e attese di Eliot che spesso vi esprime originario opinioni di getto, in cui traspaiono una ancor sobria critica ai canoni della tradizione e uno sguardo d'autore solitario.

ASCOLTA LA LETTURA INTEGRALE DEL LIBRO

Verona (04:30)

Prima tappa, Verona con San Zeno Maggiore, con i bassorilievi a formelle quadrate ai lati del portale sono particolarmente belli e splendidi i leoni che sorreggono le colonne.

Poi, a seguire, la Cattedrale, la Piazza delle Erbe, San Fermo e l’Anfiteatro.


Vicenza (04:16)

Seconda tappa, Vicenza, giornata limpida.

Per prima cosa sono andato a Monte Berico. 

Strada frequentata dagli abitanti soprattutto di domenica, in parte fiancheggiata da un colonnato.

Nota: la vista da vicino alla chiesa è ottima, sulla pianura da un lato e verso le Alpi dall'altro.


Venezia (05:59)

Terza tappa, Venezia, si inizia da piazza San Marco, naturalmente.

La piazza non è così attraente come Piazza Erbe a Verona.

E’ grande e maestosa, suppongo, ma ha un aspetto estremamente pragmatico, commerciale. 

Il suo effetto, perlomeno, è tutto nel primo momento, come quello del Canal Grande. 

San Marco, all'esterno, richiede uno sforzo di immaginazione archeologica, ma uno sforzo che ripaga, per essere apprezzato.


Murano (01:36)

Quarta tappa Murano, la sua chiesa è notevole, dentro e fuori; estremamente semplice. 

Le travi in legno, da colonna a colonna e lungo la navata, invece di dar fastidio all'occhio, attenuano la costruzione in mattoni. 

Il mosaico più importante è di primissima qualità e si vede meglio ora grazie all'irregolarità del piano tra dossi e buche.


Padova (03:13)

Quinta tappa Padova, Sant'Antonio, Eremitani e Arena, la città ha piazze carine, attorno all'università, con colonnati, ma contiene poco. Comunque c'è un bel giardino botanico.


Ferrara (04:24)

Sesta tappa Ferrara, in cui visitiamo il Castello, la Cattedrale, due chiese rinascimentali in mattoni, la Casa Romei, il Museo Schifanoia, il Palazzo dei Diamanti e la Casa di Ariosto.


Bologna (03:50)

Settima tappa Bologna, che ha una piazza davvero splendida, Piazza Vittorio Emanuele e Piazza del Nettuno. 

Fontana nobile ma non di mio gusto.

Il grande rilievo della Madonna, il palazzo comunale, è davvero straordinario e un'opera di talento; senza dubbio contribuisce molto all'effetto complessivo della piazza.


Modena (01:19)

Ottava tappa Modena, la cui cattedrale è il modello più perfetto di chiesa Lombarda che ho visto. L'esterno è eccellente nel colore del marmo, sculture di primo ordine: rilievi e riquadri nelle pareti e decorazioni dei bordi di finestre e porte. 

Le sculture all'interno sono più tarde e inferiori. 

L'interno è in mattone di colore tenue, senza copertura. 

Tutti i portali sono splendidi, ma specialmente quello a nord. 

Uno è circondato da un fregio con i mesi dell'anno.


Parma (02:13)

Nona tappa Parma, la cattedrale ha una splendida facciata e una torre. 

All'interno sono notevoli specialmente i capitelli, più straordinari, credo, di quelli di Modena. Diversamente l'edificio è inferiore al Modenese. 

Le entrate alla cripta scendono i due lati e in centro un'ampia rampa di gradini sale al coro. 

Sulla volta c'è un Correggio che non ho visto dal momento che la cupola era riempita da un impalcatura. 

Chiesa non ben illuminata. 

La cosa più straordinaria all'interno è la deposizione dalla croce di Antelami, un rilievo di prima qualità.


Milano (01:24)

Decima tappa Milano, dove la cattedrale è molto grande e sembra molto piccola. 

L'esterno è per me di interesse piuttosto scarso, l'interno proprio notevole: uno dei più straordinari interni gotici.


Certosa di Pavia (00:57)

Undicesima tappa Certosa di Pavia, uno degli edifici più ripugnanti dell’arte rinascimentale. 

Il frutto di un’arte corrotta.


Bergamo (02:48)

Dodicesima tappa Bergamo, la cui Città Alta è davvero straordinaria, da lontano, mentre si sale e quando vi si è. 

C'è poco degno di nota separato dal resto eccetto un'alta Torre quadrata in una via stretta e una piazza gradevole. 

La chiesa romanica non è rilevante in sé stessa, né la più ricca Cappella Colleoni.


AUTORE

Thomas Stearns Eliot (Saint Louis, 26 settembre 1888 - Londra, 4 gennaio 1965), è stato un poeta, saggista, critico letterario e drammaturgo statunitense naturalizzato britannico.

Premiato nel 1948 con il Nobel per la letteratura, è stato autore di diversi poemi, alcuni dei quali destinati al teatro.

Nato in una famiglia altolocata statunitense, è stato poeta, critico e drammaturgo. 

Era il settimo figlio dopo cinque sorelle e un fratello di Henry Ware Eliot (morto nel 1919) e di Charlotte Champe Stearns.

Eliot s'infatuò per la letteratura già durante l'infanzia. 

Ciò fu dovuto in parte anche al fatto che da bambino ebbe dei problemi fisici. 

A causa di una doppia ernia inguinale congenita, non poteva infatti partecipare a molte attività fisiche e quindi socializzare con i coetanei. 

Essendo spesso isolato, sviluppò un grande amore per la letteratura. 

Una volta imparato a leggere, divenne subito ossessionato dai libri, prediligendo i racconti di vita selvaggia, come ad esempio il Tom Sawyer di Mark Twain.

Ad Harvard la sua cultura si arricchì di una notevole conoscenza della letteratura europea. 

Studiò l'italiano leggendo Dante, poeta da lui molto ammirato, a cui successivamente dedicò uno dei suoi più famosi saggi.

Allo scoppio della prima guerra mondiale si trasferì a Londra, dove nel 1917 trovò lavoro come impiegato presso la Lloyd's Bank e cominciò a pubblicare le prime poesie. 

L'anno successivo sposò la ballerina Vivienne Haigh-Wood, nonostante le preoccupazioni dei genitori dovute all'instabilità mentale della donna.

Dopo una travagliata riflessione, Eliot decise di separarsi dalla moglie facendola ricoverare in un istituto per malati mentali, dove ella morì nel 1947. 

La morte della moglie lasciò per sempre un senso di colpa nell'animo del poeta, anche se nel 1957 si risposò. 

Tra gli anni trenta e gli anni quaranta Eliot si concentrò maggiormente sui problemi etici e filosofici della società moderna.

Nel 1948 gli fu conferito il Premio Nobel per la letteratura "per il suo eccezionale e pionieristico contributo alla poesia contemporanea".

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