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Liguria: Sanremo

Sanremo, Sanreummo o Sanrémmo in Ligure, più anticamente Sanreummoro, Sant Rémol in Occitano, Villa Matutiae o Civitas Sancti Romuli in Latino, è un Comune della Provincia di Imperia (IM), in Liguria i cui abitanti si chiamano Sanremesi, Sanremaschi o Matuziani.

Posta lungo la Riviera dei Fiori, è una nota località turistica, rinomata per la coltivazione dei fiori, da cui il soprannome di «Città dei Fiori».

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Gli spazi verdi includono il parco di Villa Ormond, con un giardino giapponese, palme e uliveto antico. La Cattedrale di San Siro, risalente al 1100, ha 12 campane all'interno della torre e un imponente crocifisso sull'altare. Ospitato in un elegante edificio Art Noveau, lo storico Casinò di Sanremo comprende un teatro. Nelle vicinanze, la Chiesa di San Salvatore è caratterizzata da 5 cupole a cipolla. Inoltre ospita l'arrivo della Corsa Ciclistica Milano-Sanremo, il Festival della Canzone Italiana; è inoltre sede di uno dei 3 Casinò presenti in Italia. Due grafie del toponimo, Sanremo e San Remo, sono state usate in passato; per molto tempo sono convissute pacificamente, pur creando qualche problema, benché l'amministrazione tendesse a usare la versione unita. L'etimologia ufficiale, di conseguenza, era controversa e a lungo è stata oggetto di disquisizioni che sfociarono in una vera e propria questione. Anticamente, la città era conosciuta come Civitas Matuciana, ma con l'avvento del Medioevo, in seguito alla morte di San Romolo (un vescovo di Genova vissuto intorno all’800, che trascorse buona parte della sua vita nei boschi di Sanremo, e che morì da eremita alle pendici del vicino Monte Bignone), i cittadini vollero onorarlo dedicandogli il nome della città, che così assunse il nome di Civitas Sancti Romuli.

Per quanto riguarda la trasformazione da “San Romolo” a “Sanremo”, furono elaborate due tesi: la prima tesi afferma che il passaggio da "Romolo" a "Remo" avvenne in seguito alla morte di San Romolo: poiché nel Medioevo le tombe dei Santi erano grandemente visitate, il "Sanctum Heremum" in seguito alle modifiche della lingua, col tempo, sarebbe diventato "Santo Eremo" e quindi "San Remo": questa interpretazione, in passato molto accettata, presenta, tuttavia, una falla, poiché in nessun documento ufficiale si parla di "Santo Eremo", e non spiegherebbe neppure perché alla città sia rimasta la denominazione di "Santo Eremo", mentre all'eremo vero e proprio quello di "San Romolo". La seconda tesi, oggi universalmente accettata, sostiene che la trasformazione del nome da "Romolo" a "Remo" avvenne a causa della fonetica dialettale, ossia per la cadenza tipica del ponente ligure di rendere la "o latina" in "ö". Di conseguenza, la dizione dialettale di "Romolo", ossia "Romu", sarebbe stata pronunciata come "Rœmu" e quindi traslata, col tempo, in "Remu", ossia "Remo". Questa tesi è, inoltre, suffragata dai documenti storici: negli archivi, infatti, è possibile trovare documenti, in un lasso di tempo compreso fra il 1300 e il 1600, in cui i nomi Civitas Sancti Romuli e Civitas Sancti Remuli compaiono in pari frequenza, e anzi in alcuni si trovano entrambi nello stesso atto; per esempio in un rogito del 1359 compare Civitas Sancti Romuli e poco dopo l'aggettivo Remoretus, mentre in un atto della Repubblica di Genova del 1681 possiamo trovare sia Civitas Sancti Romuli sia Magnifica Comunità di San Remo.

Quale che ne sia l'origine della città, tuttavia è certo che, dopo la conversione della popolazione al Cristianesimo da parte del Beato Ormisda, del Diacono Siro (poi Vescovo di Genova) e del Vescovo San Romolo (poi eremita), nell'800 la città fu oggetto di attacchi continui da parte di pirati Saraceni, che costrinsero la popolazione a rifugiarsi sui monti. Passato poi tale periodo di devastazioni, il borgo primitivo venne rifondato sulla costa, nell'attuale zona di San Siro e della Pigna (così detta per la forma "ad avvolgimento" con cui venne costruita per motivi difensivi), circondato da mura e difeso da un castello, e quindi dedicato a San Romolo.

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