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Giuseppe Cocco
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Non esiste una versione certa e documentata sull'origine o il significato del toponimo Rapallo: si ipotizza la derivazione dal termine Rapalu o, più correttamente, Ra palù traducibile in palude che si avvicinerebbe al concetto geologico primitivo della palude che, effettivamente, si trovava alla foce del torrente Boate e dove si sviluppò il primo insediamento del borgo; secondo un'altra ipotesi il toponimo deriverebbe invece da Rapa-lo, con riferimento alle coltivazioni delle rape, che avrebbe avuto grande sviluppo nella località levantina. Ancora un'altra versione protende verso il termine gotico Rappa, passato nei dialetti italiani col significato di piega, ruga, o fenditura e che riprenderebbe la morfologia effettiva del territorio rapallese.
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Tra i vari fattori che diedero vita ad una nuova "rinascita economica" di Rapallo fu l'arrivo della tratta ferroviaria da Genova a Sestri Levante, con inaugurazione della locale stazione e il passaggio del primo treno dalla piccola stazione di San Michele di Pagana il 31 ottobre del 1868. Di lì a poco si aprirono i primi alberghi e hotel di lusso, caffetterie e ristoranti, sale cinematografiche e da ballo, stabilimenti balneari nella stagione estiva nonché la costruzione di nuove ville signorili e residenziali in stile Liberty e neoclassico. L'incremento del turismo di soggiorno e vacanziero, soprattutto con una buona presenza straniera di inglesi, francesi e tedeschi, portarono inoltre ad ospitare uno dei primi Casinò italiani nelle sale del Kursaal Hotel. Anticamente il Borgo di Rapallo, nel cuore del Centro Storico e sede delle più importanti attività artigianali e delle autorità cittadine, era racchiuso nel periodo medievale da una cinta muraria. Un decreto del Senato della Repubblica di Genova, datato al 12 febbraio del 1629, decretò l'allora Communi Rapalli come "borgo murato", sebbene studi più approfonditi e moderni, abbiano però evidenziato che in realtà il Senato Genovese descrisse una Rapallo Medievale cinta non da mura vere e proprie, di cui non esistono effettivamente tracce tangibili, bensì da alte case e vie strette - i tipici "Caruggi Liguri" - che proprio per la loro conformazione urbana garantivano una sorta di "cittadella murata". Nel 1400 l'umanista e cancelliere della Repubblica, Giacomo Iacopo Bracelli, descrisse così il Borgo rapallese: «Borgo senza mura ma sicurissimo per i suoi passi stretti.»
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