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17 pagine alla ricerca dei prodotti tipici del Molise, ma quali, agroalimentari o artigianali? Mele o coltelli? Maledetti o benedetti? Alla ricerca di un motivo, di uno strumento, di un’idea giusta per rimettere in pista il Molise. Eppure l’inciampo con i locali è il problema emigrazione, perché come sempre affiora il cattivo costume italiano: fermarsi nel tempo a leccarsi le ferite del passato, senza saper guardare al futuro. Invece di pensare alle soluzioni si perde tempo a rimuginare sui problemi. Ai voglia ad insistere che il Molise ha qualcosa da offrire per risalire la china, prodotti tipici, luoghi, bellezze artistiche e naturali, i locali, testardamente tornano a parlare di emigranti, fino a giustificare un certo immobilismo ed arroccamento, stagnazione culturale, ammantando il tutto con difesa della tradizione e di quello che fu importante da conservare integro per farlo ritrovare così come l’avevano lasciati a chi torna dal proprio esilio volontario. Ebbene, nel Molise, il confine che separa noia da opportunità, progresso da impossibilità di progresso, è sottile. Talvolta è difficile, non solo spiegare ma cercare e poi attuare una Terza Via: saranno i Prodotti Tipici, sarà la Cultura, sarà la Memoria o tutte queste cose messe insieme, ma forse, invece della vecchia questione ottimismo versus pessimismo, bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto; in fondo, basterebbe solo chiarirsi sul contesto, cioè l’unità di misura da usare. Ma trovare una terza via può portare anche allo scoramento, lo stesso che prende tutti quelli che provano a proporre terze vie, profeti che gridano nel deserto: siano essi agronomi che dopo lunghi anni passati all’estero hanno deciso di tornare in Molise per portare la propria esperienza, siano sempre agronomi che hanno scoperto vecchie varietà frutticole o vegetali, o zootecnici che a dispetto di tutti ricominciano ad allevare gli animali e/o ad inventare formaggi che prima non c’erano, artisti e persone con l’ossessione della cultura. Ebbene, in questo complicato intrigo di strade ondulate e in questa dimensione ambigua double-face che è il Molise, dove il progresso porta con sé il disagio del regresso, in questa regione dove il futuro ha un cuore antico, l’unica cosa da fare per muoversi senza scoramenti è cercare la misura: né mezzo vuoto né mezzo pieno, se fosse possibile dire senza scoramento alcuno. E poi, anche in Molise, come nel resto d’Italia, non manca il buon cibo. [Clicca per ascoltare il Podcast di minuti 37:17 con la lettura del Capitolo]
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Antonio Pascale
Campolattaro
Grand Tour
Italia
Mainarde
Matese
Molise
Monteroduni
prodotti tipici
Santa Croce di Magliano
tipicità
Viaggio in Italia
Location:
Molise, Italia
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Fotografo documentarista geografico dal 1977; 40 anni da viaggiatore resiliente in Italia, oggi Divulgatore Geografico - Storyteller - Travel Blogger - Podcaster; Meridionalista innamorato dell'Italia, narro e faccio conoscere il Bel Paese, il più grande giardino emozionale diffuso.
Nel 2005 apro il blog Penisolabella seguito da Agricoltour e Va dove (ti) Porta il Treno e mi ritrovo ad essere l'unico blogger a raccontare l'Italia minore con la M maiuscola
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