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Il viaggio in Etruria di David Herbert Lawrence


Un viaggio in Etruria può seguire itinerari diversi, una scelta meno scontata e muoversi sulle tracce di uno scrittore: molti letterati si sono interessati ad essa e vi hanno viaggiato; propongo di seguire tale opzione e di mettere nello zaino il libro «Etruscan Places» di David Herbert Lawrence.

Il libro nasce dall’esperienza di un breve viaggio in Etruria che lo scrittore inglese intraprese con un amico americano nella primavera del 1927 e più precisamente da mercoledì 6 aprile a lunedì 11 aprile del 1927 e toccò le antiche Città Etrusche di Cerveteri, Tarquinia, Vulci e Volterra.



Dopo una giornata a visitare il Museo Etrusco di Valle Giulia a Roma, la 1ª tappa del loro viaggio fu Cerveteri, raggiunta in treno fermandosi a Palo. 

Da lì non trovando un mezzo di trasporto [problema che si ripropone ancora oggi], percorsero a piedi gli 8 chilometri e mezzo che dividevano la stazione dal paese e quindi raggiunsero la necropoli della Banditaccia, una delle più suggestive dell’intera Etruria.


Poi i 2 viaggiatori, tornati alla Stazione Ferroviaria di Palo, dovettero attendere alcune ore per un treno che li portasse a Civitavecchia [esperienza analoga a quella che si potrebbe riproporre anche oggi], da dove sarebbero ripartiti per Tarquinia la mattina successiva alle 8 del mattino. 

Arrivati nella cittadina, scelsero di andare a visitare subito il Museo Archeologico Nazionale, ma essendo le 9,30, e il museo avrebbe aperto alle 10, l'attesa dette loro l’occasione di passeggiare ed osservare il paesaggio circostante.



Lawrence scrive: «Camminiamo verso il parapetto e di colpo ci affacciamo su uno dei paesaggi più straordinari che io abbia mai visto, la vergine essenza di questa campagna di verdi colline. 

Tutto è grano ovunque verde e morbido, che corre su e giù a perdita d’occhio, splendente nel verde primaverile, senza neanche una casa».


La visita al Museo fu pienamente soddisfacente: «eccezionalmente bello e interessante per chiunque conosca appena un po’ gli Etruschi [...].

Se solo ci convincessimo e non strappassimo più gli oggetti dai loro contesti d’origine!».


Nel pomeriggio Lawrence, in compagnia dell'amico e di una guida, iniziò la visita delle tombe dipinte: tutte lo colpirono, ma si soffermò maggiormente su quella della Caccia e Pesca, che gli apparve un inno alla vita e nella quale sembrò trovare una conferma della sua idea sulla Civiltà Etrusca: vivace, gaia, luminosa, libera da pregiudizi moralistici.


Sabato 9 aprile, la mattina presto, i 2 amici lasciarono Tarquinia per recarsi a Montalto di Castro e quindi raggiungere l’antica Vulci.

Utilizzarono un treno, poi un autobus per il tratto dalla stazione al paese, e quindi un calesse per raggiungere l’Area Archeologica attorno al ponte della Badia, uno dei luoghi più suggestivi dell’intera Etruria.


L’ultima tappa fu Volterra, domenica 10 aprile: «Era un pomeriggio grigio con folate di vento che venivano da ogni scuro crocevia della stretta e dura cittadina medievale». 

In quel pomeriggio era previsto un appuntamento politico in occasione dell’arrivo del nuovo Podestà e Lawrence ne descrive l’atmosfera, uomini e donne: «Andavano su e giù spintonandosi, con quel ghigno furtivo e quell’espressione di scherno minaccioso che accompagnano sempre le manifestazioni di piazza [...]. 

È come se il popolo non avesse ben deciso da che parte stare, e proprio per questo fosse pronto a sterminare chiunque si trovi dalla parte opposta».


Le ore pomeridiane trascorsero con la visita ai monumenti cittadini: il Palazzo dei Priori, la Cattedrale, la Porta all’Arco, la Chiesa di San Giusto, la Badia Camaldolese e a Le Balze. 

A questi luoghi noi oggi possiamo aggiungere la zona del Teatro Romano e l’Area Archeologica dell’Acropoli. 

La visita al Museo «Mario Guarnacci» venne riservata alla mattina di lunedì 11 aprile e qui furono soprattutto le urne in alabastro a colpire Lawrence, con le raffigurazioni in bassorilievo dei miti greci recepiti in Etruria, saghe locali, o ancora scene della vita di uomini e donne del tempo: «Sono affascinanti come un grande libro illustrato della vita e non ci si stanca mai di guardarle», scrive Lawrence. [da il Giornale dell'Arte clicca per andare all'articolo]


Vedi puntata del 5/52022 de «Il Provinciale» RAI 2 dedicato all'Etruria Viterbese

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