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Umbria: Rasiglia il Borgo dei ruscelli

Rasiglia è una frazione montana del comune di Foligno (PG), facente parte della "Valle del Menotre".

Il paese è situato a 648 m s.l.m., a circa 18 km da Foligno lungo la Strada statale 319 Sellanese che conduce in alta Valnerina, dopo essersi distaccata dalla Strada statale 77 della Val di Chienti a Casenove e lungo il fiume Menotre nell'omonima valle.

Rasiglia è anche conosciuta come "Borgo dei ruscelli", per via dei corsi d'acqua che attraversano il piccolo centro della frazione. 

Regione: Umbria
Provincia: Perugia PG
Comune: Foligno
Altitudine: 648 m slm
Superficie: 23,92 km²
Abitanti: 38
Nome abitanti: Rasigliani
Patrono: San Macario Vescovo (2 maggio)


STORIA

Il paese conserva l'aspetto tipico di borgo medievale umbro, raccogliendosi in una struttura ad anfiteatro. 
Le prime notizie sull'esistenza del paese risalgono agli inizi del XIII secolo (1200), nelle cosiddette "carte di Sassovivo", cioè l'archivio dell'Abbazia di Sassovivo in cui è menzionata per la prima volta la «Curtis de Rasilia», che risultava avere come edificio di culto la Chiesa di San Pietro.

Rasiglia era fiancheggiata dall'antica Via della Spina, a circa 3 chilometri, importante per i traffici commerciali tra Adriatico e Tirreno ed in particolare tra Roma e la Marca Anconetana. 
Nel XIV secolo (1300) anche a difesa della strada furono costruite alcune fortificazioni. 
Tra queste va ricordato, a Rasiglia, il Castello dei Trinci (signori di Foligno), che con la sua posizione strategica permetteva il controllo della Valle del Menotre.

Nella prima metà del 1600, diminuita l'importanza militare, Rasiglia si affermò per le attività artigianali (mulini, opifici) grazie alla forza idrica proveniente dal fiume Menotre.

Durante la seconda guerra mondiale i rastrellamenti nazifascisti non risparmiarono la Comunità Rasigliana. 
Nel giugno del 1944 l'attentato a 2 tedeschi scatenò una rappresaglia, durante la quale 3 paesani vennero deportati a Mathausen; di essi solo uno - Colombo Olivieri - è tornato.

Dal 1945 al 1980 circa, Rasiglia ebbe il massimo sviluppo economico. 
Negli ultimi decenni, invece, con la chiusura delle attività industriali, gran parte degli abitanti si è spostata a Foligno.


Importante la risorsa idrica, la grande abbondanza d'acqua del canale interno fu sfruttata per sviluppare l'economia e determinò il formarsi, lungo il suo corso, di numerosi opifici: gualchiere [macchinario di epoca preindustriale, usato per lo più nella manifattura laniera, ma anche nell'industria della carta], mulini a grano, lanifici e tintorie che eseguivano la lavorazione di stoffe pregiate. 
Tali opifici rimasero attivi per tutto il 1800 e la prima metà del 1900; dopo la seconda guerra mondiale, nonostante la petizione degli abitanti, i lanifici si trasferirono in città.

Attualmente, alcuni edifici che un tempo sostenevano l'economia del paese, sono stati ristrutturati, mentre altri risultano abbandonati. Recentemente è stata ristrutturata e rimessa in funzione una piccola centrale idroelettrica.

Nella notte tra il 9 e il 10 dicembre si celebra la Festa della Venuta accendendo grandi falò.

Il 26 dicembre e il 6 gennaio si recita per le vie del paese il presepe vivente. La rappresentazione è storicamente ambientata agli inizi del 1900: i partecipanti ripropongono i vari mestieri con i quali la piccola frazione basava la sua economia nel suo periodo più fiorente.

ITINERARI E LUOGHI

Il Castello di Rasiglia

La Signoria dei Trinci di Foligno, tra i secoli XIV (1300) e XV (1400), fece costruire o ristrutturare il Castrum Roccha Rasilie ad uso militare, insieme a vari castelli nei paesi limitrofi.
Nel «liber officiorum tempore Corradi Trinci» del 1421, viene definito il «Castrum Roccha Rasilie».
Il Castello, posto a 636 m s.l.m., si adatta allo spazio del colle soprastante il paese, con forma irregolare. 
Ad oggi sono visibili un tratto di mura con 2 torri difensive minori ed il rudere del mastio parzialmente restaurato.

Santuario della Madonna delle Grazie

Il Santuario sorge presso il greto del fosso Terminara, confine tra le diocesi di Foligno e di Spoleto, a circa 1 km dal Castello di Rasiglia, presso la Strada Statale 319 Sellanese.

La fondazione del Santuario risale al 15 agosto 1450, ad opera del Vescovo di Foligno a seguito del ritrovamento di una statua della Madonna in terracotta, inginocchiata in adorazione del Bambino. 
Nonostante il successivo spostamento della statua in altre diocesi, essa sarebbe tornata più volte al luogo d'origine e ritenendo questo un segno della volontà divina, si decise di erigervi una chiesa.

La chiesa a pianta quadrangolare, ha un'unica navata, il portico è sorretto da 6 pilastri e 3 colonnine-palo in travertino con steli che simboleggiano i popoli di Roviglieto, Scopoli e Volperino. 
Vicino all'ingresso si trova la finestra "del viandante", così chiamata per chi rivolge uno sguardo ed una preghiera alla Madonna quando il Santuario è chiuso.
L'altare maggiore ha subito numerose trasformazioni, sopra ad esso si trova il simulacro della Vergine estatica davanti al Bambino, con una grande nicchia intagliata e ornata da 4 putti dorati.
Le pareti sono ricoperte da affreschi appartenenti a maestri del XV secolo (1400): si stimano circa 40 composizioni sacre a soggetto biblico, tavolette votive e graffiti poco leggibili.
L'Angelo della Pace, Santa Lucia, San Pietro Martire, San Gottardo, San Nicolò da Tolentino, la Crocifissione della scuola del Mezzastris, Sant'Antonio Abate di Cristoforo di Jacopo, Madonna fra i Santi Bernardino, Amico e Sebastiano, ed altri. 
L'affresco più antico, datato 1454, è la Madonna della Misericordia, che protegge dalla peste i fedeli con il suo manto.
La parete sinistra presenta una porta ad arco con un rosone del 1922, usato come ingresso secondario.

L'ultima domenica di maggio si svolge al Santuario la "processione di Villamagina" come ringraziamento di tale paese alla Vergine. 
La prima domenica di giugno si svolge il "pellegrinaggio di Scopoli" che i fedeli effettuano a piedi cantando e pregando. 
Il lunedì di Pentecoste è dedicato alla "processione di Roviglieto".

Accanto al Santuario c'è la "Casa della Gioventù", completata nel 1958 e destinata ad accogliere gruppi religiosi e scout.
Disponibilità: 40 posti letto in camere con bagno privato
Modalità d’uso: in autogestione
Tel. 0742 357337

Il fiume Menotre e le sorgenti di Rasiglia

Le acque del Menotre scorrono attraverso opere di canalizzazione, determinando un intreccio d'invasi e cascatelle all'interno nel paese. 
La portata media del fiume in questo tratto è notevolmente diminuita e con essa la ricchezza ittica (il gambero di fiume e la trota fario). 
Il Menotre nei secoli, è stato sfruttato per uso irriguo, dei mulini del paese e delle centrali elettriche di tutta la zona.


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