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Letteratura di Viaggio in Italia

La letteratura di viaggio è un genere letterario molto variegato e rappresenta un mondo a sé. 

Al proprio interno racchiude un universo enorme di stili, di modi di raccontare, di descrivere quanto visto, con l'obiettivo comune di condividere le esperienze vissute e magari in parte anche immaginate.

Ogni scrittore/viaggiatore, nelle varie epoche, ha contribuito e contribuisce a proprio modo, con reportage in stile giornalistico, diari di viaggio, saggi, testi romanzati, scenari immaginari, fino ad arrivare alle guide turistiche e ai moderni siti multimediali. 

Ogni periodo storico ha avuto i propri viaggiatori/narratori con un proprio modo di viaggiare e di rappresentare quanto vissuto.

Arrivando ai viaggi dove spostarsi era visto come punto di riflessione personale e di crescita individuale, che ha nel Gran Tour del XIX secolo (1800) la massima interpretazione con il famosissimo "Viaggio in Italia" di Wolfgang Goethe, Ferdinand Gregorovius (Passeggiate per l'Italia (Wanderjahre in Italien) 1856-1877), ma anche Alexandre Dumas e donne come Emily Lowe, con le loro avventure calabro-sicule

Nel XX secolo (1900), il panorama di autori che dedicano parte della loro letteratura ai viaggi in Italia comincia ad essere considerevole, e rimanendo nel contesto italiano troviamo, nei primi anni del 1900.

Nel tempo si assiste a una riscoperta dell'Italia da parte di vari autori,  cominciando a viaggiare nel nostro Paese, alla scoperta del variegato universo di opportunità e spunti che il nostro territorio offre: Elio Vittorini (Viaggio in Sardegna, 1931), Corrado Alvaro (Itinerario Italiano, 1933), Comisso (L'italiano errante per l'Italia, 1937), Carlo Emilio Gadda (Le meraviglie d'Italia, 1939), Francesco Jovine (Viaggio in Molise, 1967), Carlo Levi (Le parole sono pietre - Tre giornate in Sicilia, 1955), Guido Piovene (Viaggio in Italia, 1957), Guido Ceronetti (Un Viaggio in Italia, 1981-193), Pier Paolo Pasolini (La lunga strada di sabbia, 1959), Paolo Rumiz L'Italia in Seconda Classe, 2002, dove percorre 7.480 km lungo le ferrovie secondarie italiane - La leggenda dei monti naviganti, 2007, dove guidando una Fiat Topolino del 1953, percorre circa 8,000 km dalla Dalmazia fino in Calabria, scendendo lungo la dorsale appenninica transitando esclusivamente lungo strade secondarie con un mezzo a motore di altri tempi. - Appia del 2016), solo per citarne alcuni.


Lo spirito con cui vengono intrapresi i viaggi è sempre lento e riflessivo: utilizzando svariati mezzi di trasporto e in tante occasioni affiancati da amici viaggiatori con i quali condividere le esperienze affrontate. 

Vengono visitati territori lontani da ogni meta turistica, imbattendosi e confrontandosi con tematiche sociali e culturali profondamente differenti. 

Incontrando e dialogando con innumerevoli persone, immergendosi, per quanto possibile, nei luoghi attraversati e nella loro più intima natura. 

Ogni viaggio si trasforma in un'esperienza unica, mai uguale alle precedenti e sempre fonte di articoli di viaggio spesso pubblicati come reportage e successivamente raccolti in libri. 

La natura degli scrittori/viaggiatori li porta ad utilizzare vari mezzi di trasporto lento, che sono il tramite più diretto per confrontarsi con lo spirito più intimo dei territori attraversati e visitati.

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