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Calabria: Reggio Calabria

«Io canto Reggio, l'estrema città dell'Italia marina / che si abbevera sempre all'onda di Trinacria»

(da una poesia elogiativa di Ibico, tratta dall'Antologia Palatina)

Règgio di Calàbria ['rɛʤʤodikaˈlabrja] Rìggiu in dialetto reggino; Ρήγι, Rìghi in greco di Calabria, comunemente nota come Reggio Calabria, è un comune capoluogo dell'omonima Città Metropolitana, in Calabria.

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Situata sullo stretto di Messina, ricostruita dopo il terremoto del 1908, ebbe origine alla seconda metà del secolo VIII avanti Cristo.

Forte della posizione a controllo di una delle principali vie commerciali dell'età antica, Rhegion estese il suo dominio sulla costa, ma dopo un lungo assedio fu presa e smantellata da Dionisio di Siracusa.

Restaurata da Dionisio il Grande con il nome di Febea, dopo la ritirata di Pirro dall'Italia passò sotto Roma col nome di R(h)egium e con Augusto divenne  Regium Iulium.

La Città conservò a lungo la lingua greca e non decadde grazie alla sua favorevole posizione. 

Sede Vescovile in età Bizantina, nel secolo VIII fu sede Arcivescovile e sotto gli Aragonesi ottenne privilegi e titolo di Metropoli della Calabria (TCI Touring Club Italiano - Guida Rossa Basilicata Calabria).

Città più antica della Calabria greca, nonostante la sua storia trimillenaria - Ῥήγιον fu un'importante e fiorente colonia magnogreca - si presenta con un impianto urbano moderno, conseguente alla ricostruzione operata all'indomani dei catastrofici eventi sismici del 28 dicembre 1908, i quali distrussero gran parte dell'abitato.

La Città ricalca una costruzione a pianta greca ed è attraversata da alcune vie trasversali che ne caratterizzano lo sviluppo, in particolare, nella costa prospiciente il Canale di Sicilia è stato edificato il lungomare Falcomatà, una passeggiata di circa 2 km sviluppata su 3 livelli.

Città più antica della Calabria Greca, nonostante la sua storia trimillenaria - Ῥήγιον fu un'importante e fiorente colonia magnogreca - si presenta con un impianto urbano moderno, conseguente alla ricostruzione operata all'indomani dei catastrofici eventi sismici del 28 dicembre 1908, i quali distrussero gran parte dell'abitato.


REGGIO CALABRIA

Regione: Calabria
Provincia: Reggio Calabria RC
Altitudine: 31 m slm
Superficie: 236,02 km²
Abitanti: 179.440
Nome abitanti: Reggini (anticamente: Ausoni, Itali)
Patroni: Madonna della Consolazione (2º sabato di Settembre - Madonna della Consolazione)- San Giorgio (23 aprile - San Giorgio)

ORIGINE DEL NOME
(Topografia)

Il toponimo ‘Ρήγιov, R(h)egium, nelle fonti classiche con l'etnico ‘Ρήγιoς (già documentato in monete del secolo VI secolo avanti Cristo), Reginus, è ben attestato anche in fonti tarde (confronta Itinerarium Antonini «Regio», secolo III dopo Cristo) e in Epoca Medievale, per esempio anno 1059 «μετροπòλεoς τoυ ριγηoυ», «Riju» in Edrisi.

È interessante rilevare che nella tradizione antico-francese, cioè Normanna, il toponimo è Rise.

R(h)egium è nome di origine oscura; secondo taluni, rientrerebbe in un tema preindoeuropeo di valore idronimico [da nome di fiume, di lago o di mare] comprendente anche Regillus città della Sabina, lacus Regillus nel Lazio, Rheginna flumen (nome medievale) sulla Costa Amalfitana. 

Per la tradizione classica il toponimo era in rapporto con il ρηγvυμι "rompo" o col latino rex, regis o regnum (strabone).
Il toponimo, similmente a Roghudi e Riace, viene interpretato come derivato da «Ruha ake», luogo del vento nelle lingue Sumero-Accadiche (Atti Accademia Peloritana dei Pericolanti).
L'antichità del toponimo è sostenuta da quella del Fiume Apsias, derivata da Apsu, l'acqua primordiale nelle Religioni Mesopotamiche.


TERRITORIO
(Urbanistica)

Il Territorio Comunale si sviluppa lungo la Costa Orientale dello Stretto di Messina per circa 32 km e verso Est, da mare a monti, per altri 30 km circa, con zone di mezza costa, collinari e montuose. La Città si estende da un livello altimetrico minimo di 0 metri a un massimo di 1 803 m s.l.m. Il Centro Storico è stato ricostruito a un'altitudine media di 31 m s.l.m. lasciando la parte costiera più bassa libera da costruzioni civili data l'eccessiva prossimità al mare che durante il maremoto del 1908 comporto migliaia di morti[. L'intera Costa antistante il Centro Storico è stata dunque livellata su 3 volumi: Via Marina bassa, Via Marina alta e Striscia Botanica. Geograficamente il nucleo principale è compreso tra la Fiumara dell'Annunziata (Nord) e la Fiumara del Calopinace (Sud), mentre il restante Territorio Comunale si sviluppa da Catona (Nord) a Bocale (Sud). A Ovest la Città si affaccia sullo Stretto di Messina, braccio di mare di circa 3,5 km che la separa da Messina, sponda occidentale dello stretto. Insieme le 2 Città formano l'Area Metropolitana dello Stretto. Reggio è situata sulla punta dello "stivale", alle pendici dell'Aspromonte e al centro Geografico del Mediterraneo, gode di un panorama unico al mondo che permette di scorgere chiaramente le Coste Siciliane e l'Etna, e finanche dalle sue alture le Isole Eolie. Il territorio è caratterizzato da una particolare fertilità dovuta all'abbondanza di acqua, il solo Territorio Metropolitano è attraversato da 7 Fiumare, e dal clima mite, nonostante l'orografia sia per lo più collinare e montuosa a strapiombo sul mare, aspetto che ha favorito le coltivazioni a terrazzamento e la lavorazione delle colture alberate che si adattano facilmente a qualsiasi terreno e svolgono al contempo una funzione drenante dell'erosione del territorio. Nell'estremo Nord della Provincia si estende la vasta Piana di Gioia Tauro dove è particolarmente diffusa la coltivazione dell'olivo; inoltre sulla Costa negli anni 1970 è stato costruito il Porto di Gioia Tauro, infrastruttura industriale e logistica fondamentale al collegamento tra Europa e Mediterraneo.

Spartiacque nella storia recente della Città fu il 28 dicembre 1908, quando Reggio subì uno degli eventi più catastrofici del XX secolo, il terremoto e maremoto che raggiunse magnitudo 7,1 e investì con onde altissime Reggio e Messina distruggendo, devastando e uccidendo nella sua furia qualsiasi cosa incontrasse, solo nella sponda reggina provocò la morte di circa 30.000 persone.

Subito dopo iniziò la ricostruzione della Città odierna, con canoni moderni e classica pianta quadrata.

Durante il Fascismo la Città ospitò diverse strutture militari strategiche per il regime e fu visitata da Mussolini nel 1939; ciò comporto che le Forze Alleate, fra maggio e settembre 1943 dovettero pesantemente bombardare l'abitato per aprire la strada alle truppe dell'8ª Armata Britannica.

Nella sua lunga storia la Città ha subito profonde trasformazioni del tessuto urbano, le cui tracce sono evidenti sia in superficie sia nelle stratificazioni archeologiche del sottosuolo. Tali trasformazioni sono riconducibili sia a eventi naturali disastrosi (terremoti, maremoti, dissesti idrogeologici) che ne hanno cancellato la grandezza e la memoria storico-architettonica raggiunta nella sua millenaria storia, sia a interventi non sempre felici dell'uomo che ne hanno in parte stravolto la fisionomia: ci riferiamo in particolare agli anni dal 1960 al 1990.
Solo dagli anni 1990 sembra ci sia una maggiore consapevolezza dei danni apportati al territorio e una voglia di ricostruzione che certamente dovrà durare ancora molti anni. Per agevolare uno sviluppo urbanistico più funzionale alle moderne esigenze di espansione della Città e riqualificare alcuni quartieri periferici cresciuti in modo disordinato e deturpati dall'abusivismo edilizio, l'Amministrazione Comunale si sta dotando di un nuovo "Piano Urbanistico Strutturale" in sostituzione del vigente "Piano Regolatore Generale" redatto dall'architetto Ludovico Quaroni nel 1970. Dopo il terremoto del 1908 la Città è stata ricostruita con lunghe strade diritte, più ampie di quelle antiche e con palazzi prevalentemente ispirati al Liberty.
Il Centro Storico della Città ha un impianto urbanistico a scacchiera e presenta interessanti realtà architettoniche, civili e religiose. Caratterizzato da rilievi continui e persistenti e da fasce perpendicolari alla Costa tratteggiate da corsi d'acqua, il territorio è però attraversato da numerose strade che consentono un collegamento fra i Quartieri, i Sobborghi periferici e i Paesi dell'hinterland, gran parte dei quali sono anche serviti dalle linee ferroviarie.
Sono molto caratteristiche le "Traverse" o "Strade Cannocchiale" in discesa e con una splendida vista del mare.
Tutt'oggi comunque la Città non ha un vero e proprio piano regolatore e questa mancanza unita ala strade distrutte, manda la Città in un caos urbano.

Guarda il video (qui sopra) con gli Acquarelli dedicati a Reggio Calabria e se ti interessa acquistarne qualcuno (stampe e/o su oggetti), vai alle gallerie online cliccando sui loghi sottostanti



«Racconti di Viaggiatori»

Il video contiene l'audio-lettura (26.52 minuti) del capitolo (da pagina 686 a 694) dedicato a Reggio Calabria, estratto dal "Viaggio in Italia" realizzato nel 1950 da Guido Piovene.


ITINERARI E LUOGHI

Museo Diocesano d'Arte Sacra, uno scrigno ricchissimo di preziosissime opere d'arte (clicca qui per andare al sito).


Museo Nazionale della Magna Grecia, dove si trovano i famosi Bronzi di Riace, e racconta la storia e l'economia che hanno caratterizzato la vita sociale degli ultimi duecento anni della Città dello Stretto (clicca qui per andare al sito).


STORIA

Tra le più antiche Città d'Europa, l'antica Rhegion è una delle più antiche Colonie Greche fondata in Italia Meridionale verso la metà dell'VIII secolo avanti Cristo (intorno al 730 avanti Cristo) da Genti Calcidesi e Messeniche. Il sito dove fu fondata la Città era già abitato dagli Ausoni, ricordati da Diodoro Siculo e dagli Enotri citati da Dionigi di Alicarnasso e da Strabone, la cui presenza è attestata dal rinvenimento di tombe in loco. Secondo il mito, fu l'oracolo di Delfi a indicare loro il luogo dove fondare la nuova Città: «Laddove l'Apsias, il più sacro dei fiumi, si getta nel mare, laddove, mentre sbarchi, una femmina si unisce ad un maschio, là fonda una città; (il dio) ti concede la terra ausone» Reggio fu una tra le più importanti Città della Magna Grecia raggiungendo nel V secolo avanti Cristo una notevole importanza politica ed economica sotto il Governo di Anassila che giunse a controllare entrambe le sponde dello Stretto. La Polis ottenne un grande pregio artistico-culturale grazie alla sua Scuola Filosofica Pitagorica e alle sue scuole di scultura e di poesia nelle quali si formeranno artisti come Pitagora da Reggio e Ibico. Divenne alleata di Atene nella guerra del Peloponneso e successivamente fu espugnata dai Siracusani di Dionigi I nel 387 avanti Cristo. Città autonoma nelle Istituzioni Governative, Rhegium fu importante alleata e Socia Navalis di Roma. Successivamente in Età Imperiale divenne uno dei più importanti e floridi Centri dell'Italia Meridionale, essendo tra l'altro sede del Governatore della Regio III Lucania et Bruttii (Regione di Lucania e Bruzio). Era inoltre il capolinea della Via Capua-Rhegium che la collegava a Capua in Campania e attraversava tutto il versante Tirrenico Meridionale della Penisola.

Con la fine dell'Impero Romano d'Occidente, divenne Roccaforte dell'Impero Romano d'Oriente e della Cultura Greca in Italia. 
In epoca tardo antica, dopo la riconquista d'Italia da parte di Giustiniano, avvenuta nel 555 al termine delle Guerre Gotiche, Reggio divenne Capitale del Tema di Calabria e Metropoli Religiosa.

Dopo il VI secolo (500) l'amministrazione Greco Romana garantì 4 secoli di sostanziale stabilità economica e culturale. 
La lingua parlata a Reggio, così come in tutto il Sud della Penisola e in Sicilia, era il greco.
Gli scambi commerciali e i viaggi dei reggini verso l'Oriente erano all'ordine del giorno, così come avveniva tra le terre siciliane e il resto dell'Impero romano. 
Molti Santi Calabresi furono ospiti dei Monasteri Greci dell'Athos e della Corte Imperiale a Costantinopoli.

Dal VII secolo (600) iniziano le incursioni arabe sulle Coste, che nel corso di un secolo provocheranno lo spostamento verso le colline di molti abitanti della Costa Ionica con lo spostamento dei Centri Abitati in zona montana facilmente difendibile: sorgeranno così le Acropoli di Bova, Gerace, Stilo, mentre le Aree Rivierasche verranno ripopolate solo dalla fine del 1700. 
Al contrario, Reggio, fortificata con un Castello, una Cinta Muraria e diversi avamposti sulle colline, rimarrà Città di mare, nonostante i ripetuti attacchi e le temporanee occupazioni, a testimonianza dell'interesse strategico per il controllo militare dello Stretto, e della sua importanza come Porto Commerciale.

Dalla metà del IX secolo (800) la Sicilia, conquistata dagli Arabi, verrà a trovarsi di fronte alle Terre dell'Impero Romano, ma i commerci e gli scambi culturali continueranno.

Nel 1060 i Normanni la sottrassero per sempre ai Greco Romani, portandola progressivamente nell'ambito culturale latino sotto l'impulso Papale che intendeva estendere il proprio potere sull'intera Penisola. 
Nonostante ciò la Cultura Greca è sopravvissuta fino ai giorni nostri, la prevalenza dell'Ortodossia Orientale si è conservata fino al XVI secolo (1500), quando, intorno al 1570, il Rito Greco fu abolito con la forza. 
Inoltre, fino al 1570 circa, i Monasteri Reggini e in particolare il Monastero di San Nicola di Calamizzi, produssero una grandissima quantità di Manoscritti conosciuti in tutto il mondo per la loro straordinaria qualità (stile o grafia di Reggio). 
Purtroppo la Città fu spogliata di queste opere, che oggi sono custodite in varie Biblioteche italiane ed estere e presso il Monastero Sacro di San Giovanni il Teologo a Patmos.

Tramite alterne vicende finì sotto il controllo delle Casate Spagnole degli Aragonesi e degli Angioni e nel 1282 durante i Vespri Siciliani si schierò al fianco di Messina e delle altre Città della Sicilia Orientale, con cui condivideva storia, interessi commerciali e culturali, nella rivolta anti-Angioina con le forze Aragonesi. 
Successivamente la Città venne assegnata al Regno di Napoli nel XIV secolo (1300) e ottenne nuovi poteri amministrativi di larga base Comunale.

Nel XV e XVI secolo (1400-1500) grazie all'introduzione delle Industrie della seta e dell'agrumicoltura, all'industria dei metalli, alla nascita della stampa tipografica, all'oreficeria, e allo sviluppo dei commerci, si ebbe un lungo periodo di benessere, che continuò fino alla fine del 1500, quando ci fu la cacciata degli Ebrei nel 1515.

Nei secoli XVII e XVIII (1600-1700) le frequenti incursioni Barbariche, le epidemie e l'oppressivo fiscalismo della dominazione Spagnola portarono Reggio a una decadenza che culminò con il disastroso terremoto del 1783; il sisma infatti danneggiò gravemente la Città e tutta la Calabria Meridionale.

Nel 1806 Napoleone occupò la Città, destinandola a Ducato e a suo Quartier Generale. 
Le idee napoleoniche ebbero grandi effetti nella Reggio Liberale, al punto da porla al centro di alcuni avvenimenti precursori del moti del 1848; durante quegli anni molti Nobili e Popolani furono condannati a morte o all'esilio.

La Città fu anche protagonista nella spedizione dei Mille, all'alba del 21 agosto 1860 si svolse la Battaglia di Piazza Duomo, con la quale Giuseppe Garibaldi conquistò la Città. 
Il Sindaco della Città fu dunque il primo del Regno a proclamare la fine del dominio di Francesco II e l'inizio della dittatura del Generale Garibaldi, il quale, a ricordo della battaglia, scrisse:

«Un piede è posto al fin sulle ridenti sponde di Reggio e di novella gloria ornar la fronte gli argonauti invano spesseggian folti incrociatori e invano oste nemica numerosa, il dito di Dio conduce la tirannicida falange e oste e baluardi e troni son rovesciati nella polvee e riede sulle ruine del delitto il santo dell'uom diritto e libertade, e il cielo alla redente umanità sorride»


Spartiacque nella storia recente della Città fu il 28 dicembre 1908, quando Reggio subì uno degli eventi più catastrofici del XX secolo, il terremoto e maremoto che raggiunse magnitudo 7,1 e investì con onde altissime Reggio e Messina distruggendo, devastando e uccidendo nella sua furia qualsiasi cosa incontrasse, solo nella sponda reggina provocò la morte di circa 30.000 persone. Subito dopo iniziò la ricostruzione della Città odierna, con canoni moderni e classica pianta quadrata.

Durante il Fascismo la Città ospitò diverse strutture militari strategiche per il Regime e fu visitata da Mussolini nel 1939 (vedi il video).
Ciò comportò che le Forze Alleate, fra maggio e settembre 1943 dovettero pesantemente bombardare l'abitato per aprire la strada alle truppe dell'8ª Armata britannica

MITI e LEGGENDE

Il video contiene l'audio-lettura (11.51 minuti) dei miti e delle leggende relative a Reggio Calabria


PRODOTTI TIPICI

«I dintorni di Reggio sono in genere molto deliziosi e non si vedono che campagne coperte di gelsi, aranceti, limoneti, vigneti. La maggior parte della seta che si produce in Calabria si coltiva in questi luoghi; Reggio ne vende per ottantamila libbre all'anno»
(Hermann von Riedesel, Reise durch Sicilien und Grossgriechenland, Zurigo, 1771)

Per la diversità climatica delle varie zone del territorio, a Reggio esistono coltivazioni molto varie. Tra di esse spiccano 2 particolari piante che riescono ad attecchire solo in questa zona: il Bergamotto, definito il "Re degli agrumi" o "Oro Verde", che cresce solo in prossimità della Città dove sembra si sia originato spontaneamente nel XVIII secolo (1700) per un innesto naturale. Da questo agrume si estrae l'"Olio essenziale di Bergamotto di Reggio Calabria DOP" (Denominazopne Origine Protetta), elemento essenziale dell'industria profumiera internazionale; il Gelsomino, su tutta la Costa Jonica che va dal Capoluogo fino alla cosiddetta Costa dei Gelsomini, area dove è maggiormente prodotto dopo l'introduzione della pianta nel 1928, per opera della Stazione Sperimentale per le Industrie delle Essenze e dei Derivati dagli Agrumi. L'Anona, una pianta di origine tropicale coltivata solo nel Reggino e in Spagna (cherimola), il cui frutto ha un sapore somigliante a un misto di banana, fragola e ananas. Oltre a quelle tipiche, nel Reggino vengono coltivate molte altre varietà di specie vegetali, tra cui le più diffuse sono: l'Ulivo, dal quale si produce il tipico Olio d'oliva calabrese dal gusto forte. Tipiche del Reggino sono infatti i livi ra chjàna (le Olive della Piana di Gioia Tauro). Molto rinomato è diventato negli ultimi anni l'Olio prodotto nella Vallata del Tuccio (sul versante del basso Jonio), dal gusto più delicato derivante da un'acidità particolarmente ridotta rispetto alla produzione del versante Tirrenico; la Vite, dalla quale si producono ottimi Vini tramandati dalla millenaria tradizione greca, tra i quali il Pellaro Igt, l'Arghillà Igt, il Sambatello e il Palizzi Igt; Scilla Igt (Indicazione Geografica Tipica) il Castagno ed il Faggio diverse Graminacee come il Frumento, l'Avena e il Granturco differenti e variegate specie di Agrumi, tra i quali le rinomate Clementine di Calabria DOP (Denominazopne Origine Protetta) oltre al già citato Bergamotto di Reggio Calabria DOP (Denominazopne Origine Protetta)

Inoltre tra i Pesci che si pescano in Provincia di Reggio Calabria in presenza di fondale sabbioso (Melito Porto Salvo) ed in Calabria (Soverato - Paola) va ricordato il Pesce Topo detto "i Surici" anche detto Pesce Pettine (Xyrichtys Novacula), simile alla carne della Sogliola da mangiare infarinato e fritto. Tra i Salumi e Formaggi specialmente tipici: u satizzu cu finocchiu sarbaggiu pipi niru suppizzati capicolli ricotteddha salata pecurinu i Carditu

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