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I Weekend Slow Food, in treno

«Il treno, con i suoi agi di tempo e i suoi disagi di spazio, rimette addosso la disusata curiosità per i particolari, affina l'attenzione per quel che si ha attorno, per quel che scorre fuori dal finestrino» (Tiziano Terzani)

Itinerari di gusto e cultura per scoprire un'altra Italia.

Un viaggio alla scoperta dell'Italia da una prospettiva inedita, quella del finestrino. 

Insieme alle linee veloci che collegano l'Italia da nord a sud, le tratte regionali completano l'offerta, regalandoci una rete perfetta per visitare il Bel Paese e apprezzarne le meraviglie, non solo enogastronomiche.

Slow Food ha deciso di combinare i dati delle sue guide (Osterie d'Italia, Slow Wine, Birre d'Italia ...) con quelli delle stazioni ferroviarie per consigliare itinerari curiosi, comodi e alla portata di tutte le tasche. 

Un turismo sano, a misura d'uomo: oltre a paesaggi, musei, belle stazioni, soste d'interesse troverete anche produttori, botteghe, ristoranti e osterie.

Con i consigli potrete approdare nei migliori luoghi del buon mangiare e bere d'Italia, visitare centri storici e dintorni, scoprire inedite curiosità e fare acquisti a pochi chilometri dalle stazioni. 

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Ferrovia del Gusto da Cagliari a Sassari (22:26)

Questo podcast racconta le 11 fermate della ferrovia che in 175 chilometri porta da Cagliari a Sassari.

Stazione di Cagliari

Il viaggio in treno inizia da Cagliari il capoluogo, centro ricco di valenze storico-culturali e naturalistiche, tra antichi quartieri e una lunga spiaggia sabbiosa, raggiungibile in un quarto d’ora di bus che partono appena fuori dalla stazione.

La città vanta numerose attrazioni come la necropoli punica di Tuvixeddu.

Stazione di San Gavino Monreale

La seconda stazione si trova nel cuore del Medio Campidano, San Gavino Monreale, un paese noto per la produzione dello zafferano. 

Partendo dalla stazione, per via Donizzetti, si arriva in via Santa Chiara, dove si può visitare il Museo Etnografico Casa Dona Maxima: una tipica dimora campidanese.

Stazione di Oristano

La terza stazione è Oristano situata nella parte centrorientale della Sardegna, deve la sua notorietà alla giudicessa Eleonora d’Arborea che nel 1395 promulgò la Carta de Logu, una raccolta di leggi che rimase in vigore su tutta l’isola fino al 1800, e a Sa Sartiglia, una giostra equestre in maschera, tra le più belle e seguite al mondo.

Stazione Abbasanta

Quarta stazione Abbasanta, uno dei centri più popolari del Guilcier, noto per la presenza del Nuraghe Losa a cinque chilometri dalla stazione, uno dei complessi preistorici meglio conservati della Sardegna.

Stazione di Macomer

Il viaggio continua con la quinta stazione di Macomer dalla fine del 1800 e fino agli anni 1970 è stata la capitale del formaggio, con una funzione centrale nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti dell’industria lattiero-casearia. 

L’impianto urbanistico ha come centro corso Umberto I, a metà del quale è posta la stazione ferroviaria e lungo il quale si trovano i riferimenti di maggior pregio storico-architettonico e paesaggistico, nonché gastronomico.

Stazione Ozieri-Chilivani

Sesta stazione Ozieri-Chilivani che storicamente rappresenta uno dei principali nodi del sistema ferroviario del Nord della Sardegna, crocevia delle linee per Cagliari, Sassari e Olbia. 

Dista da Ozieri 3,5 chilometri a cui è collegata tramite autobus di linea in 15 minuti. 

Nonostante la distanza dalla stazione, il viaggiatore slow può apprezzare la vista a Ozieri per apprezzare in particolare le eccellenze della tradizione dolciaria, le spianate e il formaggio greviera, ma anche per godere delle ricchezze del patrimonio artistico e storico, a partire dal Museo del Molino dei fratelli Galleu, il primo museo dell’arte molitoria in Sardegna.

Stazione Ploaghe

Settima stazione Ploaghe, nel cui ampio territorio restano importanti testimonianze della presenza dell’uomo già in periodo nuragico. 

Partendo dalla stazione, merita la visita il Nuraghe Don Micheli, a poco più di un chilometro dalla stazione, con una torre di 12 metri di diametro.

Stazione Sassari

Ottava ed ultima stazione quella di Sassari. 

Il viaggiatore che capita a Sassari alla vigilia di Ferragosto incontra, appena sceso dal treno, lungo corso Vico, uno spettacolo di straordinaria bellezza: una processione di undici ceri, portati a spalla dai gremi e accompagnati da una folla immensa e festante. 

Partendo dalla stazione ferroviaria, si entra nel centro storico costituito da un ginepraio di vicoli e viuzze della vecchia città contadina. 


Ferrovie del Gusto da Palermo a Messina (27:41)

Questo podcast racconta 10 delle 18 fermate della ferrovia che in 224 chilometri porta da Palermo a Messina.

Stazione di Palermo Centrale

La stazione Centrale del capoluogo Palermo si trova a ridosso del centro storico della città, uno dei più grandi della città, che, a dispetto della sua estensione, è facilmente visitabile a piedi. 

Il Cassaro, nome derivante dall’arabo Al Qasr, che significa castello, collega la città da sud a nord. 

Imperdibili sono i mercati che sono principalmente 3: Ballarò, il Capo e la Vucciria; in vari angoli dei mercati sono disponibili street food in cui svettano pane e panelle, arancine e sfincione. 

Stazione di Bagheria

La notorietà di Bagheria è legata soprattutto a un importante numero di splendide ville, edificate nel 1700 per l’aristocrazia palermitana. 

A pochi metri da Villa Palagonia, c’è la trattoria Don Ciccio - atmosfera retrò e sapori di tradizione - dove le proposte spaziano dalla caponata di melanzane alla pasta alla carrettiera e alle sarde a beccafico, dal brociolone al sugo, al polpettone.

Stazione di Termini Imerese

Dopo Palermo, Termini Imerese è la città più grande della provincia. 

Colonia greca, poi romana, deve il nome Himera al fiume sulla quale sorse. 

Dalla stazione è possibile raggiungere agevolmente sul lungomare Cristoforo Colombo, Na Figghia Ri Savè è una trattoria self service di pesce.

Stazione di Cefalù

Cefalù è una tranquilla cittadina di pescatori dall’aspetto medievale e dalle origini molto antiche. 

La sua notorietà è oggi legata a due elementi: il mare e il tour arabo-normanno. 

Tutto è imperdibile, e la basilica-cattedrale del 1131 e il Duomo patrimonio Unesco. 

Stazione di Tusa

Castel di Tusa è una delle tappe più importanti dell’isola per gli amanti dell’arte contemporanea, grazie al progetto Fiumara d’Arte di Antonio Presti: un museo all’aperto costituito da una serie di sculture di artisti contemporanei ubicate lungo gli argini del torrente Tusa. 

A 500 metri dalla stazione il bar rosticceria Porto Marina è una tappa imperdibile: vi accoglierà con granite al gelso, al limone e alle mandorle, cannoli con la ricotta, brioche con gelato, proposte salate.

Stazione di Santo Stefano di Camastra-Mistretta

Santo Stefano di Camastra è una deliziosa cittadina costiera nota per le ceramiche artistiche, sulla strada che conduce al centro storico s’incontrano numerose botteghe con annesso laboratorio. 

A 90 metri dalla stazione, una pausa ristoratrice è al piccolo ristorante L’Angolo di Manueliana per gustare una cucina di terra e di mare che valorizza le materie prime del territorio.

Stazione di Sant'Agata di Militello

Sant'Agata di Militello è un importante centro turistico della costa tirrenica. 

Una passeggiata in centro e una visita al Castello Gallego trasformato in palazzo nel Seicento.

Stazione di Patti-San Piero Patti

A circa 700 metri dalla stazione, in zona Patti marina, merita visitare la villa romana, costruita in epoca imperiale-romana. 

Proseguendo verso il centro storico di Patti, tra suggestioni medievali, si arriva a suggestioni gastronomiche come quelle di Buzzanca Antica Salumeria, un’antica putia, ovvero la bottega siciliana, dove ci si può ristorare con taglieri di formaggi e salumi e pani cunzatu, preparati al momento.

Stazione di Milazzo

Milazzo sorge su una raccolta penisola culminante in un piccolo promontorio che idealmente indica le isole Eolie, con la stazione che si trova fuori del centro; imperdibile la cittadella, detta anche Città Murata o castello di Milazzo che sovrasta il borgo antico. 

A Capo Milazzo, raggiungibile con una passeggiata di 40 minuti, è possibile ammirare i vigneti del Barone Giuseppe Lucifero, che permettono anche visite e degustazioni.

Stazione di Messina Centrale

Messina è il primo contatto per chi giunge in Sicilia dalla penisola. 

Nonostante dolorose vicissitudini, due grandi terremoti, nel 1783 e nel 1908, si possono ancora trovare segni di un luminoso passato. 

L’ora viene scandita dal più grande e complesso orologio meccanico ed astronomico del mondo. 

Per una pausa gastronomica, vicino alla Fontana del Nettuno, si può optare per i prodotti del panificio Laganà - pizze, arancine, focacce messinesi -. 

Da maggio ad agosto chi ha occhio potrà scorgere in mare le feluche, le tipiche imbarcazioni dedicate alla pesca del pesce spada, un’arte antichissima, tramandata da padre in figlio.


Ferrovia del Gusto da Lamezia a Rosarno (19:52)

Questo podcast racconta 9 delle 12 fermate della ferrovia che in 54 chilometri porta da Lamezia Terme Centrale a Rosarno.

Stazione di Lamezia Terme Centrale

Lamezia Terme esiste dal 1968, quando sono stati accorpati i 3 comuni preesistenti di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia. 

La stazione ferroviaria si trova a Sant'Eufemia, sede anche dello snodo principale, e dell’aeroporto internazionale; per raggiungere il centro storico, a Nicastro, è necessario usare i mezzi pubblici, o il treno regionale diretto a Catanzaro, che impiega 10 minuti. 

Merita uno sguardo la Judeca, piccolo quartiere ebraico chiuso tra 2 torrenti ed accessibile da un unico ingresso ad arco. 

Vale un’altra sosta e un’altra fermata del treno regionale per Catanzaro, anche il centro storico di Sambiase dove si trovano i caratteristici vagli, archi aperti, che introducono a cortili interni, veri e propri borghi in miniatura.

Stazione di Pizzo Calabro

Pizzo Calabro, al centro del Golfo di Sant’Eufemia, è nota soprattutto per la lavorazione del tonno e per il tartufo specialità della gelateria artigianale che l’ha resa famosa in tutt’Italia, che si può gustare in piazza della Repubblica, il salotto della Calabria, che ospita le gelaterie storiche della cittadina. 

Il suo nome nasce dalla sua posizione arroccata sul pizzo di uno scoglio di arenaria dal quale si difendeva dagli attacchi pirateschi. 

A pochi passi dal Castello Aragonese, noto come Castello Murat perché qui vi trovò la morte nel 1815, re Gioacchino Murat. 

Non ripartite senza alcune delle specialità locali lavorate e inscatolate: tonno, bottarga di tonno e ortaggi sott’olio. 

E per finire, non dimenticate di vedere l’altra delizia artistica da non perdere: la chiesa di Piedigrotta, a 2 chilometri dal centro, in riva al mare scavata nell’arenaria.

Stazione di Vibo Marina

Il treno ferma a Vibo Marina, frazione costiera del comune di Vibo Valentia, a vantaggio del turismo balneare che frequenta le tante spiagge di sabbia bianca finissima, o che dal porto si imbarca per le isole Eolie. 

L’enogastronomia offre un’ampia offerta di vini, salumi, formaggi e affumicati; trovate anche la carne podolica calabrese degli allevatori del Presidio Slow Food.

Stazione di Parghelia

Se durante il vostro viaggio incontrate qualcuno che definisce caraibico il mare calabrese, non stupitevi più di tanto perché si tratta semplicemente di qualcuno che conosce Parghelia, un piccolo comune che gode di un mare dai colori surreali e della tranquillità che in queste zone, soprattutto nei mesi estivi, si trova a due passi da spiagge dalla sabbia bianca e sottile, protette da una scogliera naturale da cui si erge un faraglione.

Stazione di Tropea

La cipolla più dolce del mondo, il mare più bello e un patrimonio ancora non sufficientemente conosciuto. 

Il centro storico di Tropea vale una passeggiata tra negozietti, atmosfere pittoresche e superbi palazzi nobiliari. 

Icona della cittadina è la suggestiva penisola con il santuario di Santa Maria dell’Isola. 

L’enogastronomia da acquistare: salumi, formaggi, sott’oli e l’immancabile confettura di cipolla rossa di Tropea.

Stazione di Santa Domenica

Santa Domenica è una frazione che concentra le sue bellezze straordinarie in soli 4 chilometri di costa, di mare cristallino e suggestivi fondali, che è una delle mete principali per gli appassionati di immersioni subacquee e snorkeling. 

Prima di ripartire, comprate le cipolle in agrodolce o marinate e la mousse di cipolla rossa.

Stazione di Ricadi

Ricadi è il comune che rappresenta la cartolina più nota e affascinante della costa tirrenica con il promontorio di Capo Vaticano e i suoi tramonti emozionanti. 

Stazione di Joppolo

Pochi paesi come Joppolo, le cui origini sono molto antiche, sono in grado di saldare le cesure accorciando le distanze fra mare e montagna, borgo-terrazza da cui la vista domina il Golfo di Gioia Tauro e fino all’Etna e alle Eolie. 

Ma, oltre che un dedalo di viuzze, c’è anche una scala ardita che porta sino ai 700 metri del Monte Poro dove, oltre alla ricerca del gustosissimo e omonimo formaggio, Presidio Slow Food, puoi andare alla scoperta del suggestivo Santuario della Madonna del Carmelo.

Stazione di Rosarno

La bellezza di Rosarno è nella radice di un dialetto che racconta la Magna Grecia. 

La meraviglia, immensa, è sotto i piedi, dov’è sepolta l’antica città di Medma. 

Dalla stazione potete passeggiare nel centro fino a largo Bellavista dove lo sguardo arriva a perdersi sulle isole Eolie. 

E dopo la visita, un’ottima soluzione gastronomica è gustare le ricette della tradizione, come trippa in umido, stocco alla ghiotta, carne alla brace e verdure ripiene.


Ferrovia del Gusto da Campobasso a Isernia (23:28)

Questo podcast racconta le 4 fermate della ferrovia che in 59 chilometri porta da Campobasso a Isernia.

Stazione di Campobasso

Quando, nel 1963, fu istituita la regione molisana autonoma per distaccamento dall’antico Abruzzo e Molise, Campobasso fu inizialmente l’unica provincia, alla quale si aggiunse successivamente Isernia.

Pastorizia e allevamento sono le attività che hanno segnato a lungo la storia economica del Molise, caratterizzando ancora oggi le più diffuse tradizioni gastronomiche legate alla produzione casearia, ai magnifici salumi, alle carni ovine e suine ma anche alle paste di grano duro e all’olio extravergine di oliva: non a caso l’associazione nazionale Città dell’Olio è nata in questa regione incastonata tra l’Appennino e l’Adriatico.

Stazione di Vinchiaturo

Per raggiungere Isernia, la linea ferroviaria è parte, per un primo tratto, della Benevento-Campobasso, fino a Bosco Redole e prima di raggiungerlo troviamo Vinchiaturo, in splendida posizione a 600 metri di altitudine, con il suo passo che fa da divisione tra l’Appennino centrale e quello meridionale.

Passa di qui la più antica strada rotabile costruita in Molise, la Consolare Sannitica.

Singolare, fra le tradizioni di Vinchiaturo, il gioco carnevalesco di la pezza de casce, ovvero della forma di cacio, un gioco a squadre che segue un antico rituale, lungo le strade della cittadina.

Stazione di Bojano

Il carattere pastorale della regione molisana trova in Bojano uno dei centri più noti per la produzione lattiero-casearia.

A tal proposito, in via San Bartolomeo 31, a 500 metri dalla cattedrale e meno di un chilometro dalla stazione, tappa d’obbligo al caseificio Biferno, tra i più affidabili della regione, dove, oltre al fior di latte bojanese, ti raccomando le scamorze appassite, i caciocavalli di diverse stagionature, le trecce, il pecorino, il burro e le ricotte.

Altra sosta consigliata, che richiede circa quattro chilometri dalla stazione ma ne vale la pena, è al borgo di Civita Superiore, che raggiungiamo percorrendo l’omonima strada comunale.

Non rimpiangerete di essere salti e apprezzerete la bella conservazione del borgo medievale e la tranquillità nel contesto, alle quali si aggiunge il valore della cucina di Filippo e Antonella al Borgo Antico, dove si può mangiare preparazioni terragne quali, ad esempio, pappardelle al ragù bianco d’agnello.

Stazione di Isernia

Il paesaggio che caratterizza questo percorso, anche nel tratto che conduce a Isernia, è quasi interamente montuoso e verdeggiante.

La città, in particolare, è al centro di una valle compresa tra il Matese e i monti delle Mainarde.

Il toponimo deriva da aiser, che significa dio, e che per estensione, probabilmente significava città sacra.

A tavola, la cucina isernina offre un godibile repertorio pastorale e non solo, che parte da una ricetta semplice ma dal gusto imparagonabile quale l’agnello alla brace: una volta tagliato a pezzi, l’ovino era tradizionalmente cotto sulla piastra del focolare, sotto una coppa di ferro cosparsa di brace.


Ferrovia del Gusto da Bari a Lecce (17:27)

Questo podcast racconta 10 delle 12 fermate della ferrovia che in 139 chilometri porta da Bari a Lecce.

Stazione di Bari centrale

A Bari tra l’imponente Castello Normanno-Svevo che affaccia sul mare e le piazze di Bari Vecchia, la cucina, le ricette, gli ingredienti: sul podio le orecchiette con le cime di rape, o con le brasciole della domenica, e la tiella di patate riso e cozze.

Stazione di Mola di Bari

Mola di Bari è roccaforte sul mare, il centro abitato si sviluppa a partire dal castello angioino. 

Porto di mare dalla lunga tradizione, accoglie quotidianamente le imbarcazioni di ritorno dalla pesca, avendo come ritrovo il mercato del pesce che vede il polpo come suo re indiscusso, da degustare alla brace o anche tra due calde fette di pane, magari condito con l’olio extravergine prodotto con la varietà autoctona cima di Mola.

Stazione di Polignano a Mare

Usciti dalla stazione di Polignano a Mare, bastano pochi metri per meravigliarsi di fronte a questo presepe arroccato sul mare, incastonato tra le scogliere, capace di generare scenari straordinari come la suggestiva cala Lama Monachile, in passato porto d’approdo delle merci dirette a Oriente, lungo la Via Traiana. 

Da acquistare sono le carote di Polignano, ortaggi dai mille colori, presidio Slow Food.

Stazione di Monopoli

A pochi passi dalla stazione, sono diverse le attrattive turistiche e culturali che danno lustro a Monopoli, splendida cittadina del litorale. 

Lungo il cammino, sempre adiacenti al mare che costeggia e cinge le mura della città storica, passando tra strette vie e ampie piazze, potete godere di uno spettacolo architettonico senza pari. 

Per una pausa ristoratrice ci sono i piatti del mare conditi con la tradizione, come gli spaghettoni alla polpa di ricci, la zuppa di cozze o i rigatoni con scampi e cime di rapa.

Stazione di Castellana Grotte

Castellana Grotte è la prima di una serie di località lontane dalla strada ferrata ma che, per la sua bellezza, è da visitare anche a costo di spendere un po’ di tempo (e di pazienza) per raggiungerla con l’autobus da Monopoli. 

A una profondità di circa 100 metri e per almeno tre chilometri, opere della natura incontaminata e con giochi di luce naturali: le fantastiche Grotte di Castellana. 

Una volta visitate, stanchi ed affamati, potete soddisfare i vostri desideri culinari mangiando polpette di pane fritte, scaldatelli, strascinate con ragù di asino, brasciole, solo per citare alcune delle prelibatezze da gustare.

Stazione di Alberobello

Richiede circa un’ora e venti il viaggio in autobus da Monopoli ad Alberobello. Sarete ripagati: vi aspetta un universo quasi fiabesco, fatto di edifici dalla bizzarra forma conica, i trulli, e per una pausa gastronomica c’è la trippa soffocata e per i taglieri di salumi e formaggi del territorio, oppure fave e cicorie, ragù di frizzi (cotenne), carni arrosto.

Stazione di Ostuni

Ostuni la “città bianca”, che si staglia arroccata sulla cima di una collina, quasi sospesa tra cielo e terra, in un gioco romantico di tonalità cristalline che si amalgamano tra loro, per un’altra cartolina di cui godere alla vista o da inviare. 

Poi potete assaggiare la frittatina arrotolata ripiena di ricotta aromatizzata, antica ricetta ostunese e tanti altri piatti della tradizione: scalfuni al ragù di manzo, maltagliati con baccalà, pomodorini e mollica di pane.

Stazione di Fasano

Lungo il litorale adriatico, a pochi chilometri dalla stazione di Fasano, percorribili con un autobus della linea urbana, si trova l’area archeologica di Egnazia, antico insediamento urbano dei Messapi e dei Peucezi, per secoli uno snodo commerciale strategico tra Occidente e Oriente, sede di manifatture e ceramiche.

Stazione di Brindisi

A Brindisi il percorso inizia dal porto, anima e cuore della città, da cui si srotolano lungo le strade gli scorci del centro storico che dipanano chiese, castelli e monumenti della Brundisium romana. 

Per soddisfare la voglia di cultura e conoscenza enogastronomica, prevalgono il pesce povero e i prodotti dell’entroterra brindisino.

Stazione di Lecce

A Lecce tutte le strade portano a piazza Sant’Oronzo, tappa obbligata per i turisti che, accomodandosi per qualche minuto, possono respirare a pieni polmoni il barocco leccese, preludio di ciò che la città regala con forti emozioni. 

Oltre al patrimonio storico, artistico e culturale la città permette anche di godere di ricette della tradizione davvero memorabili, di piatti di mare e di terra, della cucina casalinga: pittule, ciceri e tria, taieddhra con le cozze, sagne ncannulate al sugo di pomodoro e torta pasticciotto.


Ferrovia del Gusto da Bari a Taranto (20:05)

Questo podcast racconta 10 fermate della ferrovia che in 104 chilometri porta da Bari a Taranto.

Stazione di Modugno

Modugno offre numerosi percorsi di visita urbani ed extraurbani, che propongono percorsi naturalistici e complessi monumentali.

Stazione di Sannicandro di Bari

A Sannicandro di Bari, villaggio denominato Mezardo, nel 700 d.C. i monaci basiliani costruirono una chiesa dedicata a San Nicandro, da cui deriva il toponimo. 

Raggiungibile in autobus dalla stazione di Modugno, il borgo è oggi noto soprattutto per il Castello Normanno-Svevo e per le olive dolci, cui è dedicata una sagra. 

Per una pausa ristoratrice c’è il saccottino ripieno di crema pasticcera e cioccolato o il panzerotto fritto.

Stazione di Bitetto-Palo del Colle

La graziosa cittadina di Palo del Colle, circondata da oliveti e mandorleti, sorge sul primo gradino della Murgia. 

L’abitato è dominato dal settecentesco Palazzo Filomarino e dal campanile in stile romanico-pugliese, tra i più imponenti e maestosi di Puglia, soprannominato lo spione. 

Famoso è il Palio del Viccio, un tacchino issato al centro della strada principale che viene conteso da squadre di cavalieri.

Stazione di Acquaviva delle Fonti

Ad Acquaviva delle Fonti suggestiva la Festa della Madonna di Costantinopoli con il lancio del pallone. A livello gastronomico brillano le produzioni di cipolla rossa, cece nero e vino Primitivo.

Stazione di Gioia del Colle

Gioia del Colle è nota soprattutto per il Castello Normanno-Svevo. 

Da non perdere il caratteristico Palio delle Botti, competizione di origine medievale che si svolge nel centro storico e coinvolge le cantine produttrici della Doc Gioia del Colle. 

La stazione è collocata in posizione centrale, uscendo c’è via Roma, il salotto della città dove potete anche gustare saporite e fragranti focacce, taralli, biscotti e dolci tradizionali. 

Stazione di Castellaneta

A Castellaneta, paese natale di Rodolfo Valentino, passeggiando addentrandosi nel centro storico, tra stretti vicoli, per ammirare edifici di pregio, si arriva all’ex convento delle Clarisse che ospita il Museo Rodolfo Valentino. 

Il borgo sorge nel cuore del Parco Regionale delle Gravine e un'emozionante escursione è quella con lo spettacolo naturale di questi valloni profondi oltre 100 metri con pareti scoscese, molto simili a canyon, tra cui: la Gravina Grande, tra le più imponenti della Puglia; quella del porto, con i suoi dolmen; di Coriglione con i suoi insediamenti rupestri. 

Poiché l’escursione vi avrà messo appetito, a voi la scelta tra frittura di pesce o panini gustosi con ingredienti di terra e mare.

Stazione di Palagianello

A Palagianello, piccolo delizioso comune si può fare una passeggiata lungo la vecchia stazione dismessa, attraversando il suggestivo ponte che dà sulla gravina. 

Nella parte più elevata del paese sorge il maestoso Castello Stella Caracciolo. 

Stazione di Palagiano

Palagiano è la città delle clementine, se vi giungete nel mese di maggio - solo in autobus, da Palagianello o da Massafra -, vi accoglie con il profumo delle zagare, che dalle campagne circostanti giunge sino al paese. 

Fate una passeggiata nel piccolo centro storico, che si sviluppa nei due rioni più antichi, Terra e Convento. 

Non perdete il piatto tipico, la tagghiarin ascuant, tagliatelle ricce condite con sugo piccante, cotte in pentole direttamente sul fuoco e poi distribuite dai carri che sfilano in processione, presi d’assalto dai fedeli, durante la festa della Madonna della Stella che si svolge in aperta campagna, presso l’omonimo santuario.

Stazione di Massafra

Massafra, denominata la Tebaide d’Italia, per la ricchezza degli insediamenti rupestri, vi attende per condurvi in una visita tra bellezze naturali di gran pregio e siti storico-artistici interessanti. 

Scendendo 125 scalini, potete ammirare numerose grotte scavate nella roccia e lungo la gravina troverete la “farmacia del mago Greguro”, leggendario guaritore che, intorno all’anno Mille, nelle innumerevoli nicchie scavate nella roccia collezionava erbe medicinali. 

Percorrendo cinque chilometri su pista ciclabile, potete arrivare alla Masseria Amastuola, dove visitare i suggestivi vigneti-giardino dai quali si può godere della vista di Taranto, gustare vini biologici e pranzare.

Stazione di Taranto

Dalla stazione di Taranto attraversate il ponte di Porta Napoli, detto anche ponte di pietra, e incamminatevi lungo via Garibaldi per addentrarvi nelle viuzze del borgo antico, che potete visitare anche per una passeggiata digestiva dopo aver pranzato o cenato.


Ferrovia del Gusto da San Severo a Bari (17:01)

Questo podcast racconta 10 delle 12 fermate della ferrovia che in 137 chilometri porta da San Severo a Bari.

Stazione di San Severo

Prima tappa della tratta è San Severo, avamposto della Puglia, tra i maggiori centri della provincia di Foggia. 

Dalla stazione, potete arrivare alle Cantine D'Araprì dove degustare un calice di spumante e visitare le cantine e il trappeto, ossia il frantoio ipogeo risalente al 1600.

Stazione di Foggia

Foggia, capoluogo di provincia, è una città moderna e vivace, caratterizzata da un clima secco e prevalentemente mite anche nella stagione invernale. 

La stazione è a pochi minuti di cammino dal centro e se vi viene voglia di uno stuzzichino, potete assaggiare gli scagliozzi, triangoli di polenta rafferma fritta in olio extravergine di oliva.

Stazione di Borgo Incoronata

Borgo Incoronata, edificata nel 1929 durante un progetto di bonifica del territorio e oggi frazione di Foggia, insieme a Segezia, rappresenta una delle massime espressioni dell’architettura e dell’urbanistica razionalista italiana. 

Lo testimonia, a poche decine di metri dalla stazione, la piazza a base quadrata con l’edificio ex Casa del fascio. 

L’abitato dista 2,7 chilometri dalla stazione, popolato da una ventina di famiglie e centro d’importanti filiere agricole. 

Per una scoperta gastronomica, c’è un forno che vale una sosta per assaggiare la focaccia con pomodoro e aglio, la pizza fritta o il pane bruschettato.

Stazione di Cerignola Campagna

Terra di braccianti e contadini, Cerignola è immersa in una campagna rigogliosa di olivi e vitigni, ma può anche contare su un patrimonio artistico e architettonico e se volete immergervi nella cucina contadina, ci sono pecorino e fave fresche, accanto innumerevoli pietanze a base di verdure.

Stazione di Barletta

Tra una passeggiata sul lungomare e una sortita al Colosso, imponente statua di bronzo risalente al V secolo, la città di Barletta presenta un centro ricco di storia, animato da numerose attività commerciali e da un’offerta enogastronomica di alta qualità. 

Ovviamente qui il mare la fa da padrone in cucina.

Stazione di Trani

Dalla stazione, si raggiunge facilmente il centro storico che affaccia sul mare e si comprende immediatamente perché Trani sia considerata una delle città più belle e affascinanti della Puglia. 

La proposta enogastronomica della città è ricca e molto variegata.

Stazione di Bisceglie

Bisceglie, meno famosa delle sue vicine, è una piccola bomboniera di storia e cultura affacciata sul mare. 

Le sue antiche mura raccolgono un importante patrimonio architettonico, mentre nei dintorni, la campagna è disseminata di dolmen risalenti all’Età del Bronzo tra i più importanti d’Europa. 

Ma la sua caratteristica più particolare è l’antica tradizione pasticcera, che ruota attorno a un dolce simbolo: il sospiro di Bisceglie, composto da un pan di Spagna leggerissimo, Presidio Slow Food.

Stazione di Molfetta

Incantevole cittadina di mare, Molfetta custodisce un centro storico carico di fascino e storia. 

La sua cucina è marinara: tradizionali gli assaggi di crudo e di pescato fresco del giorno. 

La carne, invece, soprattutto di cavallo, cotta lentamente nelle pignatte e le verdure della ricca campagna sono immancabili a tavola.

Stazione di Giovinazzo

Giovinazzo è un piccolo borgo di pescatori che offre uno scenario di serenità e antico fascino ai visitatori. 

Numerosi i locali, tra i vicoli del borgo, che offrono una cucina tradizionale a base di prodotti di mare e qualche proposta enogastronomica più moderna, come gli ormai noti panini di mare confezionati con cura e pesce fresco.

Stazione di Bari Centrale

Bari, il capoluogo di regione, è una città viva, cosmopolita, che ha saputo coniugare modernità e memoria storica alzando notevolmente il livello di qualità della vita negli ultimi anni. 

Dalla stazione, in pochi minuti si arriva al centro storico: un nugolo di viottoli e stradine densamente abitato, dove la storia e la tradizione si annusano ad ogni metro. 

Passeggiando, non è difficile imbattersi nelle signore delle orecchiette, donne del luogo che lavorano la pasta fresca davanti alle proprie abitazioni. 

Mangiare bene a Bari non è difficile: tra ristoranti di vario livello e uno street food di alta qualità è semplice soddisfare le proprie aspettative. 

Il centro pullula di locali che offrono assaggi di pesce crudo e cotto secondo la tradizione, o le classiche brasciole di cavallo, caposaldo della cucina.


Ferrovia del Gusto da Potenza a Melfi (22:59)

Questo podcast racconta 4 delle 11 fermate della ferrovia che in 42 chilometri porta da Potenza a Melfi.

Stazione di Potenza Centrale

Se è vero che necessità e gusto vanno a braccetto e l’arte della gastronomia parte innanzitutto dal risolvere le esigenze materiali primarie, questo itinerario tra alcuni centri della Basilicata sta a confermarlo. 

Alla base dell’arte di conservare salumi, insaccati ma anche formaggi e prodotti alimentari in genere, infatti, c’è il fatto che le vie impervie e scarse limitavano le possibilità di approvvigionamento, senza contare che la rigidità climatica invernale suggeriva di assicurarsi provviste a lungo termine. 

Potenza Superiore e Potenza Centrale appartengono alle Ferrovie dello Stato, Potenza Macchia Romana e Potenza Università alle Ferrovie Appulo Lucane. 

Città in qualche modo verticale, tra i capoluoghi di regione è la più alta, Potenza va conosciuta anche con un occhio storico che permetta di cogliere quel che resta del passato medievale.

A Potenza ci sono molte soste gastronomiche da non perdere, tra le quali, in via Francesco Stabile 10, a circa un chilometro dalla stazione di Potenza Superiore, Assurd, un posto piacevole, raccolto ma anche importante progetto di integrazione che coinvolge giovani con sindrome di Down, impegnati nel lavoro quotidiano di questo ristorante. 

Sempre a breve distanza dalla stazione di Potenza superiore, in Piazza della Costituzione, Cibò è il familiare locale di Peppone, in cui le tradizioni locali non si discutono, a partire dalla mortadella e dal prosciutto cotto di suino nero lucano o dal locale stracchino mobile, prima delle orecchiette di mischiglio, dello stinco di maiale o dell'hamburger di podolica.

Stazione di Avigliano Lucania

La vivace cittadina di Avigliano Lucania, caratterizzata dalla compresenza di architetture di epoche diverse, si presta a una passeggiata tra le sue strade, a partire dalla porta del borgo medievale,  nota come Arco della Piazza. 

E volendo fermarsi per il pranzo o la cena, ad esempio, a circa 900 metri dalla stazione, in borgo coviello, l’osteria del Al Borgo si segnala per il baccalà e il tarallo ricoperto di glassa di zucchero, senza trascurare l’acquasala di apertura, a base di pane, peperone crusco e salsiccia pezzente o, in primavera, le fave e scarola con scaglie di caciocavallo, e per concludere coppa di maiale con crema di mele, biscotto di mandorle con vincotto.

Stazione di Rionero-Atella-Ripacandida

Rionero-Atella-Ripacandida è la tappa all’insegna del vino: uno dei grandi rossi italiani, l’Aglianico del Vulture, è originario della provincia di Potenza e Rionero in Vulture è proprio al centro della Denominazione che, negli ultimi anni, ha conosciuto una positiva scossa qualitativa, legata a una nuova generazione di produttori che ne hanno ritrovato l’appeal stilistico. 

A questo proposito, a Rionero è indispensabile visitare, tra le altre, le Cantine del Notaio, in via Roma, sotterranee, proprio al centro del paese. 

Nelle antiche grotte seicentesche scavate dai frati francescani e in precedenza dagli albanesi, troverete anche un presepe ideato da Gerardo e realizzato da un artista locale.

Stazione di Melfi

Circa 40 minuti separano la stazione di Rionero-Atella-Ripacandida da quella di Melfi, tappa conclusiva di questo itinerario iniziato a Potenza, toccando un altro dei centri disposti attorno alle pendici del cratere, su un’altura, che offre un’incantevole panoramica del suo centro storico dominato dalle torri del Castello Normanno. 

Preferita da Federico II, la porta Venosina è il punto d’accesso al centro storico protetto dalle mura normanne, all’interno delle quali si raggiunge il castello. 

A circa 800 metri dalla stazione il caseificio di Leonardo e Donato Corbo è una sosta irrinunciabile. 

Nei periodi in cui è possibile raccogliere nei boschi le foglie per prepararle, sono imperdibili le loro specialità: le mozzarelle avvolte in foglie di asfodelo, che conferiscono una fresca nota erbacea ai latticini.


Ferrovia del Gusto da Salerno a Sapri (12:45)

Salerno è la stazione iniziale della ferrovia del gusto che in 98 chilometri e 15 fermate, porta fino a Sapri.

Stazione di Salerno

La stazione di Salerno è circondata da alcuni palazzi che, disposti a mò di cerchio, celano la vista del mare a chi è appena giunto in città. 

Basta però voltare l'angolo e la meraviglia del blu fa capolino al nostro sguardo. 

Lo sviluppo dell'abitato che, nei secoli, ha raggiunto la costa partendo dalla collina, racconta la storia di una città versatile e nascosta ma che divenne per cinque mesi nel 1944, la sede del governo nazionale e, dunque, di fatto, la capitale d'Italia.

In un intricato e affascinante itinerario nel dedalo dei vicoli, se la passeggiata vi ha messo appetito, nulla di meglio che ristorarsi con una scazzetta, straordinaria torta alle fragole bagnata con rum.

Stazione di Paestum

Paestum, l'antica Poseidonia si lascia scoprire gradualmente, quando, dall'arrivo in stazione, percorriamo circa un chilometro per giungere all'area archeologica. In questo percorso infatti riconosciamo immediatamente la fertilità di queste terre alla foce del fiume Sele, abitate sin dall'epoca preistorica. 

Inutile dire che il cuore pulsante batte tutto intorno ai templi, patrimonio mondiale dell'umanità dal 1998. 

Negli ultimi secoli però Paestum è divenuta sede di elezione per gli allevamenti bufalini, da cui si ricava il latte per la produzione della mozzarella di bufala.

Stazione di Agropoli-Castellabate

Anche se con un nome bifronte, Agropoli-Castellabate, la stazione si trova in effetti nel cuore di Agropoli, città definita "la porta del Cilento" che ci accoglie con il suo splendido mare. 

Inutile dire che d'estate questa è, insieme a Paestum, una delle fermate più affollate dell'intero tronco ferroviario.

Qui, attraverso le viuzze strette, fanno capolino monumenti di grande richiamo turistico, primo fra tutti il Castello, e se la salita vi ha stancato, ristoratevi con la celebre pizza agropolese, servita in un cesto di vimini.

Stazione di Ascea

Nel cuore del Cilento, Ascea è sorta sui resti dell'antica Elea-Velia, polis della Magna Grecia fondata a metà del 500 a.C., che diede i natali al padre della filosofia mediterranea, Parmenide. 

La stazione, che si trova nel cuore della città, meta del turismo balneare estivo, dista un paio di chilometri dal sito archeologico, immerso in un territorio naturale di rara bellezza. 

A poca distanza trovate l'osteria di Amasis, allestita in un vecchio frantoio che propone la cucina di mare e di terra della tradizione cilentana.

Stazione di Sapri

Alla città di Sapri si lega la celebre spedizione dei 300 «giovani e forti» sotto la guida di Carlo Pisacane. 

E se si vuole veder le stelle c’è la Specola, celebre osservatorio astronomico o con un buon gelato.


Ferrovia del Gusto da Benevento a Salerno (15:23)

Siamo in Campania e questo podcast racconta le 16 tappe-stazioni della ferrovia del gusto che in 52 chilometri porta da Benevento a Salerno.

Stazione di Benevento

Oggi le janare, le celebri streghe beneventane, non avrebbero bisogno di formule magiche e di unguenti per raggiungere il noce del Sabba: basterebbe loro un biglietto del treno per darsi appuntamento a una delle tante fermate del capoluogo sannita.

Il principale scalo ferroviario è quello di Benevento stazione, di fronte al quale ha sede una delle più celebri aziende della zona: Strega, ovviamente.

Il distillato proposto dalla famiglia Alberti dal 1860, che ha sempre inteso associare in maniera evocativa la produzione alla città ma anche alle numerose forme d’arte, di cui gli Alberti sono appassionati e sostenitori.

Stazione di Tufo

Nomen omen.

Mai toponimo fu più appropriato, visto che il centro abitato si è sviluppato intorno al castello posto in cima a una roccia tufacea di origine vulcanica.

Grazie a questa posizione privilegiata, che consentiva di dominare i territori circostanti, il castello fu protagonista di contese tra il 1200 e il 1400.

La sua economia è legata principalmente alla produzione del Greco di Tufo, un vino bianco DOC dotato di grande mineralità.

Stazione di Avellino

Il capoluogo dell’Irpinia è stato uno dei luoghi più colpiti dal disastroso terremoto del 1980 ma alcune zone, sapientemente ricostruite, offrono al visitatore la possibilità di scoprire la città dei lupi”, cosiddetta perchè abitata dagli Irpini, da hirpus lupo, che furono alcune tribù sannitiche di lingua osca che intorno a 1000 a.C. elessero questo posto come loro dimora, consacrandosi al dio Marte venerato nella forma dell’animale selvatico.

Se si avesse voglia di un’ottima cena, da non perdere di visitare Gino e la giraffa, a 400 metri dal Duomo, che propone carni, zuppe e paste fresche, accompagnate - come d’obbligo - da vini di altissima qualità.

Stazione di Montoro-Forino

Tra le evidenze architettoniche più belle della città vi è sicuramente il Palazzo Macchiarelli, a circa tre chilometri dalla stazione, e per una cena e un buon bicchiere di vino, c’è il ristorante La Cantina, ubicata in un antico casolare a 650 metri dalla stazione, che accoglie con la pizza al granone cotta in padella di rame, atta ad accompagnare il mallone asciatizzo, piatto della cucina povera realizzato con patate ed erbe selvatiche.

Stazione di Fisciano

Se è vero che a Fisciano a farla da padrone è il campus universitario.

La stazione ferroviaria è ubicata dove ha sede  la chiesa dedicata a San Quirico, i cui resti - si narra - furono addirittura ospitati qui, se pur per breve tempo.

Per chi ama pedalare, a 6,7 chilometri, si trova Calvanico dove è la residenza rurale Incartata, un’antica masseria che funge da albergo e osteria di campagna.

Stazione di Salerno

Giungere a Salerno dai boschi e dai monti anziché arrivarci dal mare ci permette di compiere un itinerario simile a quello che portò i Longobardi ad arroccarsi nel luogo, dove oggi ha sede il castello di Arechi.

Inutile sottolineare la bellezza della città che, col suo lungomare, rappresenta oggi uno dei luoghi turistici più apprezzati della Campania.

Arrivando in treno, il consiglio è di recarsi, appena usciti dalla stazione, poco distante, alla pasticceria Romolo, una delle più amate dai Salernitani, dove gustare una sfogliatella.


Ferrovia del Gusto Napoli-Mignano Monte Lungo (16:06)

Siamo in Campania e questo podcast racconta una delle 15 tappe-stazioni della ferrovia del gusto che in 66 chilometri porta da Napoli a Mignano Monte Lungo.

Stazione di Napoli Centrale

La storia delle ferrovie italiane è chiaramente legata a doppio nodo con gli eventi sociali e politici dell’Italia unita e degli Stati preunitari.

I forti legami che si costruiscono tra paesi e città situati sulle direttrici e sui tronchi delle vie ferrate in parte ricalcano l’antica organizzazione stradale dell’Impero romano ma, altrettanto spesso, sono il frutto di una visione degli spazi nata con la riorganizzazione del Paese all’epoca della seconda rivoluzione industriale.

Chi parte dalla stazione di Napoli non può non portarsi appresso la mozzarella di bufala, e senza aver gustato un buon caffè accompagnato le sfogliatelle in ogni variante.

Stazione di Acerra

Dopo Napoli, la prima fermata è Acerra, meglio nota come il paese di Pulcinella, qui nato come celebre maschera napoletana internazionale, tra il Trecento e Cinquecento. 

Ma qui operano anche i parulani, ossia i contadini che coltivano prodotti preziosissimi come gli antichi pomodori di Napoli, la papaccella napoletana e il fagiolo dente di morto, Presidi Slow Food.

In tavola, da non perdere, la salsiccia di nero casertano fritta in sugna.

Stazione di Maddaloni Inferiore

Prima di godere della vista della celebre Reggia di Caserta, ci attende la conoscenza di un altro prodotto simbolo del territorio a nord di Napoli: la mela annurca.

Oltre a questo simbolo dell’agricoltura campana, la città di Maddaloni conserva alcune evidenze dell’ingegno architettonico locale come il castello, che domina il borgo antico, e la basilica del Corpus Domini.

Stazione di Caserta

Fu solo nell’Ottocento che la città si spostò verso l’attuale sede dall’originario nucleo abitativo, noto come Casertavecchia, da Casa Hirta che significa “posto in alto”. 

Il motivo dello spostamento fu la costruzione della Reggia e la conseguente necessità dei Borbone di avere una corte alle proprie dipendenze e un popolo a far loro da corona. 

Qui potete scegliere tra una pizza presso il locale I Masanielli, e una cena gourmet dalla chef stellata Rosanna Marziale, ambasciatrice della mozzarella di bufala.

Stazione di Santa Maria Capua Vetere

L’antica Capua sorgeva nel luogo oggi consacrato alla Vergine Maria. 

Fu una delle più celebri dell’Impero, al punto da essere chiamata “altera Roma” da Cicerone. 

Oggi qui è possibile ammirare uno dei più grandi anfiteatri romani del mondo, al quale si lega una delle storie più belle e avvincenti dell’antichità: la rivolta dei gladiatori capeggiata da Spartaco. 

Presso gli spazi dell’anfiteatro, in una posizione panoramica, è ospitato Amico Bio, un ristorante che, come si evince dal nome,  impiega prodotti biologici di aziende del territorio.

Stazione di Riardo-Pietracamela

Quando si giunge a Riardo, si resta affascinati dalla vista del piccolo borgo arroccato. 

Già gli antichi romani conoscevano queste terre per le acque minerali. 

Per alcuni, il toponimo è addirittura da connettersi a questa virtù territoriale territoriale in quanto l’acqua minerale, in passato probabilmente più frizzante di quanto non lo sia oggi, dava l’impressione di “ardere” a chi la beveva, per cui “rivus ardens” da cui Riardo. 

Per ristorarsi non c’è niente di meglio della Masseria delle Sorgenti, all’interno del Parco delle sorgenti Ferrarelle, dove poter gustare un ottimo pranzo secondo la tradizione dell’Alto casertano.

Stazione di Teano

Sebbene distinte come fermate del treno e come città, Teano e Vairano Patenora assecondano un destino di lotte e supremazie dal 26 ottobre 1860, il giorno in cui avvenne l’epico incontro tra Giuseppe Garibaldi, l’Eroe dei Due Mondi, e il re Vittorio Emanuele II. 

La visita dei luoghi non può non comprendere il Bistrot 26 della cantina I Cacciagalli, raggiungibile anche a piedi dalla stazione di Teano, distante un paio di chilometri, certi di essere ristorati dai piatti accompagnati dagli ottimi vini. 

Oppure l’Osteria del baccalà sul corso di Vairano, anch’esso vicino allo scalo ferroviario.

Stazione di Mignano Monte Lungo

Siamo ormai giunti al confine con il Lazio, infatti Mignano Monte Lungo è l’ultima stazione che provenendo dal sud, incontriamo in Campania prima di varcare il confine e arrivare a Cassino. 

Mignano si offre come scrigno di storia, il monumento più importante della città è certamente il castello di Ettore Fieramosca, che datato all’anno Mille, fu scelto da Ruggero II d’Altavilla come luogo per organizzare la ribellione contro l’abbazia di Montecassino.


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