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Giuseppe Cocco
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Abriola (Potenza PZ - Basilicata)
Giustiniani, nel suo «Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli» [1797-1805] e «Con la continuazione de’ fiumi, laghi, fonti, golfi, ecc.» [1816], scrive che Abriola, Briola o Tabriola é posta «in luogo molto alpestre e sassoso. Vi si respira buon’aria ma il freddo vi si fa molto sentire. Io mi do a credere, che perciò detta alcuni l'avessero Abriola o Apriola in freddo».
In dialetto abbriòle (DETI «Dizionario degli Etnici e dei Toponimi Italiani»), il toponimo è nominato nell'anno 907 «Apriola» (Giustiniani) poi Abriola nel Catalogus Baronum (anni 1150-1168), in RDApLC [«Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII (1200) e XIV (1300). Apulia, - Lucania - Calabria»] (Potenza) anno 1310 «Clerus Abriole», e si fa risalire al latino medievale brolium (latino tardo brogilus, dal gallico brogilos), propriamente «selva circondata di muro o di altro che siasì chiuso per esercizio della caccia al feudatario ... giardino da frutta ... Cotesti "parchi da caccia" sono detti propriamente Briolia nella Legazione del Vescovo Liutprando del secolo X (900)" (Racioppi 1876 [«Origini storiche investigative dei nomi geografici della Basilicata», «Archivio storico per le province napoletane»); si legge anche in documento lucano dell'anno 1270 la designazione toponimica «in brolio» (Greco 1963 [Toponomastica lucana nei documenti medievali, in Atti e memorie del VII Congresso internazionale di scienze onomastiche].
Il termine briola come appellativo geografico del linguaggio comune della zona di Abriola è passato ad indicare un “ campo coltivato, di proprietà privata e recintato" (Arena 1979 [«Territorio e termini geografici dialettali della Basilicata», Roma, Istituto di Geografia dell’Università]parentesi.
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