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La rinascita del Parco Archeologico di Ercolano

L'Hercolaneum Conservation Project, l'autonomia dalla soprintendenza di Pompei, la nuova campagna di scavi e un futuro digitale

La rinascita del Parco Archeologico di Ercolano: l'intervista al Direttore Francesco Sirano

Anche Ercolano come Pompei continua a suscitare meraviglia. 

Nuove scoperte ci restituiscono edifici, sculture, affreschi: testimonianze di vicende quotidiane, fatiche e momenti di piacere che alimentavano la vita sotto il Vesuvio prima della sua devastante eruzione del 79 dopo Cristo. 

Ma nonostante l’Unesco riconosca dal 1997 universalmente il valore delle 2 antiche città sotto un unico sito, il Parco Archeologico di Ercolano ha vissuto purtroppo per molti anni di luce riflessa.

Almeno fino al 2001, quando il magnate tecnologico David W. Packard ha creato l'«Hercolaneum Conservation Project» (HCP) con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei. 

Il riconoscimento istituzionale di una rinascita turistica di Ercolano è arrivato nel 2016, con la decisione del Ministro Franceschini di rendere il sito un Museo autonomo, finalmente fuori dal cono d’ombra di Pompei, che nel 2015 registrava 2.934.010 ingressi, a fronte delle 352.365 presenze di Ercolano.

Come sta oggi Ercolano, a 4 anni dall'indipendenza gestionale e a un anno dall'inizio della pandemia? 

Lo ha chiesto il TCI Touring Club Italiano a Francesco Sirano, dal 2017 direttore del Parco Archeologico.

Direttore Sirano, qual è lo stato di salute del Parco Archeologico?

“Buono, nonostante il peggioramento delle condizioni dovute all’emergenza Covid. 

Lo dobbiamo all’impegno degli ultimi anni e molto si lavora per conservare il patrimonio culturale e consentire la più ampia fruizione dell’area archeologica e quindi una conoscenza del sito Unesco, delle sue bellezze ma anche delle sue fragilità.

Un supporto alle attività dell’Istituto è stato assicurato dal team dell’«Hercolaneum Conservation Project» (HCP) che opera dal 2001 in un progetto di rafforzamento e programmazione su mandato del Packard Humanities Institute (PHI)

Grazie a quest’azione sono state messe in campo efficaci strategie di tutela, operate attraverso cicli di manutenzione programmata, con interventi all’interno di tre macro-categorie (manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro), la cui applicazione ha portato negli ultimi anni alla creazione di un sistema di gestione sostenibile”.

Quali sono i siti ad oggi visitabili?

“Sono visitabili tutte le domus e i monumenti  che non necessitano di grandi restauri e il Teatro sotterraneo, e si continua a lavorare per ampliare l’offerta al pubblico, con la programmazione di interventi che non solo renderanno la visita al Sito più completa, ma apporteranno nuovi ed importanti dati alla conoscenza della città romana.

Siamo, inoltre, impegnati per il miglioramento dell’accessibilità ampliata del Parco, uno degli obiettivi primari dell’amministrazione, attraverso la progettazione del piano di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA), che prevede la riorganizzazione dell’accessibilità e dei percorsi di visita dell’intero Parco, compreso il Teatro, l’area degli Scavi Nuovi e la Villa dei Papiri”.

Di fronte al problema di visite regolate secondo l’andamento della pandemia, avete pensato a soluzioni virtuali?

“Sì, all’agibilità degli spazi fisici per tutti, si affianca un altro progetto: il Museo Digitale dell’Antica Herculaneum, fruibile tramite una piattaforma Open Data sviluppata con il Packard Humanities Institute

Consentirà ad appassionati e studiosi di visitare da remoto gli edifici della città antica con i loro apparati decorativi e in associazione al ricco patrimonio mobile dei suoi abitanti: i mobili d’arredo, gli utensili della vita quotidiana, i beni di lusso...".

Quali sono le caratteristiche specifiche di Ercolano?

“Ercolano è il luogo dove è nata nel 1738 la ricerca archeologica sistematica nel mondo occidentale. 

L’unico luogo di età romana con edifici conservati in tale quantità sino al terzo piano di altezza. 

È il solo sito che abbia restituito così tanti reperti organici, tra i quali legno da costruzione utilizzato per i mobili. 

L’unica biblioteca del mondo antico, la famosa collezione di papiri che da il nome alla Villa, è stata trovata qui.

Come state utilizzando i canali digitali?

"La nostra comunicazione web e social (Instagram - YouTube - Facebook), soprattutto nel corso dell’ultimo anno, ha conosciuto una vera e propria esplosione: penso, in particolare, alla fortunatissima serie di video del progetto “Lapilli”

Le strategie comunicative saranno breve rafforzate dal progetto di una nuova identità visiva che vuole veicolare i valori identitari del Parco, in connessione con quelli del territorio di riferimento. 

I numerosi accordi sottoscritti con Enti territoriali, associazioni del terzo settore, scuole, dipartimenti universitari ed istituti di ricerca hanno contributo a creare una solida rete territoriale grazie alla quale l’area vesuviana sta conoscendo un positivo rilancio culturale e socio-economico, purtroppo rallentato dall’emergenza Covid".

(continua la lettura dell'intervista completa sul Sito del Touring Club Italiano)

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