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Ex carcere Santo Stefano, presentato progetto a comunità Ventotene

Silvia Costa, ha nuovamente raccolto intorno ad un tavolo “virtuale” tutti gli attori protagonisti del progetto di rinascita dell’ex carcere Un incontro con gli operatori economici e i cittadini di Ventotene per illustrare il progetto di recupero e valorizzazione dell’ex Carcere Borbonico di Santo Stefano, un nuovo momento del processo di ascolto della cittadinanza avviato nei mesi precedenti dalla commissaria del Governo. 

Un progetto che è integrato, partecipato ed europeo, per questo vogliamo mantenere fede all’impegno di coinvolgimento, partecipazione e restituzione che abbiamo preso con voi”, ha esordito la Commissaria aprendo l’incontro rivolgendosi alla Comunità di Ventotene.

Silvia Costa: comunità locale coinvolta nel progetto

Quello che abbiamo voluto fare è lavorare coinvolgendo la comunità locale e la community più ampia che afferisce - anche per via della vocazione europeista - a Ventotene; abbiamo messo in campo partenariati già molto importanti con il Mibact, con l’Unione per il Mediterraneo, con l’Università di Roma Tre e con gli Archivi di Stato. 

Ora vogliamo avviare una fase ulteriore che è quella di un’interlocuzione più forte con i comuni della costa e con l’arcipelago e rafforzare la dimensione europea e mediterranea del progetto”. 

Silvia Costa sottolinea l’approccio innovativo nel “non avere un approccio lineare, temporale - questo non è possibile - ma un approccio volutamente ‘circolare’, con un forte coinvolgimento degli operatori locali e dei giovani imprenditori, della comunità culturale e artistica, per coinvolgerli al tavolo di questo processo”.


IL CONCEPT DEL PROGETTO

Il progetto sarà integrato e comprenderà Santo Stefano e Ventotene: riguarderà i valori dell’Europa (qui venne elaborato da Altiero Spinelli ed altri confinati politici il "Manifesto di Ventotene") e il futuro del Mediterraneo. 

Temi centrali saranno i diritti umani e il Mediterraneo come patrimonio culturale vivente. 

Sarà un polo di produzione e attrattività turistico culturale ed educativa (Memoria, Arte, Meditazione, Paesaggio, Natura, Esperienza di pratica della cittadinanza), un luogo di studi europei e un luogo in cui si applicheranno buone pratiche di sostenibilità insulare. 

Vi è una differenza tra ciò che si farà a Santo Stefano e ciò che si farà a Ventotene: Santo Stefano sarà un simbolo, un luogo di meditazione e di ospitalità leggera; Ventotene sarà un luogo dove si potrà sviluppare più densamente l’attività di ospitalità per i flussi più importanti e un’attività pratica legata sia alla dimensione formativa che alla dimensione di sperimentazione per esempio su pratiche agrarie e di sostenibilità ambientale.


LE FUNZIONI DI VALORIZZAZIONE E IL MUSEO

La visita al carcere sarà uno dei punti fondamentali, poi ci saranno una serie di servizi aggiuntivi (dalla ristorazione ai trasporti) per un’esperienza di visita competitiva. 

Il Museo sarà dedicato alla prima parte al progetto architettonico originario, una parte dedicata alla vita del carcere, un’area legata al progetto Perucatti [Eugenio Perucatti arriva sull'isola di Santo Stefano a dirigere il carcere borbonico nell'agosto del 1952 e vi resterà per ben 8 anni cambiando profondamente le strutture, le regole e l'atmosfera stessa del carcere]. 

Sarà un Museo di documentazione: biografie dei detenuti, fotografie, vita quotidiana, le origini e l’utopia. 

Le identità e le esperienze umane che hanno abitato questo luogo e lo hanno segnato saranno restituite nella parte museale anche per esempio mediante una app di realtà aumentata.


VISITA PANOTTICO

Il recupero degli spazi del panottico [panopticon o panottico è un carcere ideale progettato nel 1791 dal filosofo e giurista Jeremy Bentham; il concetto della progettazione è di permettere ad un unico sorvegliante di osservare (opticon) tutti (pan) i soggetti di una istituzione carceraria senza permettere a questi di capire se siano in quel momento controllati o no. Il nome si riferisce anche ad Argo Panoptes della mitologia Greca: un gigante con un centinaio di occhi considerato perciò un ottimo guardiano] potrà prevedere interventi “leggeri” in grado di recare traccia della stratificazione del tempo e degli eventi, mantenendo l’aura del luogo, il dolore e la rovina, salvaguardando la natura dei luoghi e la stessa forza di rammemorazione. 

Si prevede in quest’area di realizzare un'installazione artistica che deve interagire organicamente con il lavoro di salvataggio e conservazione del monumento e orientare lo sguardo del fruitore in direzione di contemplativa e critica.


I 3 ASSI TEMATICI DEL PROGETTO

L’Asse storico-culturale: Santo Stefano sede di Alta formazione, Ricerca, partenariati e attività con Istituzioni europee, euromediterranee, nazionali e regionali. 

Nel Panopticon, spazi espositivi/esperienziali/immersivi, dedicati al periodo romano, medievale, borbonico, risorgimentale, al sistema carcerario-confino e reclusione, a storie di pena e riscatto, al direttore Perucatti, ai diritti umani come pietra d’angolo della UE, alle politiche UE a sostegno di democrazia, libertà di espressione, diritti umani. 

Con gli occhi dell’arte: concorso di idee per opere artistiche emblematiche del genius loci. Residenze di Alta formazione ed artistiche. 

Riqualificazione del Cimitero, luogo della memoria. Cantieri archeologici nell’area romana e medievale. 

Partecipazione al Progetto sui luoghi del confino in Europa.

L’Asse ambientale-naturalistico e Sostenibilità: in linea con l’Agenda 2030 dell’ONU e il New Green Deal della Ue, ma anche con la visione della Enciclica “Laudato Sì”, Santo Stefano in collaborazione con l’isola di Ventotene, può diventare sede di Alta formazione, Ricerca, partenariati e attività con Istituzioni europee, euromediterranee, nazionali e regionali. Centro sulla biodiversità, studi sulla fauna marina, documentazione internazionale sulle migrazioni degli uccelli. 

Centro multistakeholders di coordinamento e formazione sullo sviluppo sostenibile nel Mediterraneo.Orto botanico. 

Partecipazione al Mediterranean Hub for climate change and capacity bulding con UPM, UNDP, Ciehyam di Bari. 

Punti di osservazione dell’avifauna e di educazione ambientale. 

Ripristino e manutenzione di sentieri, muretti a secco, valorizzazione di specie animali e vegetali alloctone e invasive.

L’Asse europeo Euro-mediterraneo: nell’ex caserma e casa del direttore: Seminari, Alta formazione, Residenze di Istituzioni europee, nazionali e internazionali su base di accordi multiannuali. Label europeo, Cammino dei padri fondatori/madri fondatrici d’ Europa, Corsi di public history. Crescita e sostenibilità ambientale, le aree interne e i modelli di sviluppo economico - con Unione per il Mediterraneo, UE e OCSE - Leed.

Progetto Piccole isole del Mediterraneo.

L’INTEGRAZIONE CON VENTOTENE

Lo scenario di valorizzazione del Complesso di Santo Stefano determinerà l’acquisizione di servizi e professionalità in gran parte locali (oltre 1,1 milione di euro annui di servizi esternalizzati) con un possibile impatto positivo anche in termini di ripopolamento dell’Isola di Ventotene nei mesi invernali. 

Si stima che la gestione del Complesso produrrà un’occupazione diretta derivante dai servizi esternalizzati pari a circa 41 unità di lavoro equivalenti (oltre alle 7 unità previste nell’organico del soggetto gestore). 

Parte dell’offerta culturale e formativa del Complesso di Santo Stefano (eventi, spettacoli, alta formazione, residenze artistiche, convegni, ecc.) si articolerà anche sull’Isola di Ventotene attraverso la collaborazione con le associazioni e organizzazioni locali.

Mediante appositi accordi, il Complesso di Santo Stefano potrà divenire un elemento attrattore aggiuntivo nell’ambito dell’offerta attuale di attività e servizi promossa dagli operatori culturali, turistici e sportivi di Ventotene (integrazione con offerta già esistente di campi scuola, attività culturali e sportive). 

Specifiche politiche di integrazione dell’offerta con il Comune di Ventotene potranno inoltre riguardare il circuito delle risorse museali, archeologiche e ambientali dell’Isola.

Ventotene costituirà il punto di ingresso dei flussi di visita al Complesso carcerario. 

Questo elemento, sulla base delle previsioni di domanda futura attesa, determinerà un incremento dei flussi in arrivo a Ventotene (solo in parte di natura escursionistica). 

L’isola presenta già oggi evidenti segnali di congestionamento nei mesi estivi (durante i quali si superano già oltre 1.600 presenze turistiche giornaliere). 

È importante perciò evitare il peggioramento eventualmente prodotto dal progetto attraverso apposite politiche di regolamentazione dell’accesso a Santo Stefano, promuovendo strategie di comunicazione volte a privilegiare l’attrazione di target destagionalizzati nei mesi primaverili e autunnali.

(fonte AgCult clicca qui per leggere tutto l'articolo)

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