Post in evidenza

Diamo un sito alla Via del Fantini

 


La Val di Zena è un paradiso alle porte di Bologna a molti sconosciuto

Se hai voglia di distrarti e rigenerarti, o desideri scoprire luoghi vicini a te davvero incredibili e sconosciuti a molti, l’Associazione Parco museale della Val di Zena, desidera fartela conoscere. 

Questo lembo di territorio è ricco di una natura pressoché incontaminata, e custodisce luoghi singolari: castelli, calanchi, fossili marini, sabbie gialle e tanto altro. 

Inoltre, qui abita una comunità attiva capace di offrire accoglienza, ristoro, svago, divertimento, oltre a prodotti a km 0, creazioni artistiche ed artigianali. 

Recentemente l'Associazione ha realizzato il progetto “La Via del Fantini”, un cammino di quasi 50 chilometri che parte da San Lazzaro, attraversa i Comuni di Pianoro e di Monterenzio, e giunge alle soglie di Loiano. 

Per mettere a disposizione di tutti il ricco scrigno che la vallata custodisce, l'Associazione vuole creare il sito web www.viadelfantini.it, un sito facilmente fruibile, carico di contenuti approfonditi. 

Per realizzare un sito di qualità, si è rivolta a professionisti capaci di evidenziare le peculiarità che il territorio offre, il ricco paniere della Val di Zena e le fantastiche storie che custodisce. 

Per concretizzare il loro intento hanno bisogno del tuo indispensabile e prezioso aiuto: sostieni il progetto e il tuo contributo, assieme a quello di altri amici, concorrerà a coprire i costi primari per la realizzazione del sito, sito che si impegnano a mantenere vivo ed aggiornato.

Per sostenere il progetto, l'associazione ha lanciato una campagna di crowdfunding che troverai a questo indirizzo (clicca qui)

Zenobia: il paniere della Val di Zena

Zenobia è il nome della fanciulla vissuta un tempo nel Castello di Zena, il cui nome viene preso a prestito per presentare il paniere della Val di Zena ricco delle attività che nel tempo, si sono sviluppate nella vallata che circonda il torrente che vi scorre.   

L'Associazione sta costruendo una proposta turistica capace di racchiudere le particolarità delle aziende presenti sul territorio: alcune offrono sia possibilità di accoglienza che una variegata disponibilità di prodotti e servizi, alcuni privati hanno creato un’offerta di ospitalità diffusa.

La creazione di una rete che metta il turista in relazione con le persone che qui vivono e operano, potrà creare un futuro sostenibile e sano per tutti.

La Val di Zena offre prodotti e servizi straordinari, il cibo in particolare racconta il suo territorio, e vi si potrà trovare anche la possibilità di partecipare a corsi di cucina, trekking , ceramica, pittura, bike, e tanto altro. 


La Via del Fantini

”La Via del Fantini” onora la figura di un uomo che dedicò la sua vita a conoscere la valle sotto molteplici punti di vista. 

L’Associazione Parco museale della Val di Zena presenta questo neonato cammino che ha preso corpo dopo essere stato sognato, progettato, tracciato e realizzato in collaborazione col CAI, con l’intento di far conoscere il lavoro di ricerca che Luigi Fantini ha lasciato in eredità, collegando vecchi sentieri dimenticati, e rendendoli di nuovo fruibili.  

Un percorso lungo 50 chilometri circa, che permette  di soffermarsi sulle bellezze della Val di Zena, area museale a cielo aperto. 

Questo cammino è fruibile sia a piedi che in bici, e parte dal Museo della Preistoria “Luigi Donini” di San Lazzaro, per arrivare all’area archeologica di Monte Bibele, percorrendo tutti i punti più significativi della Val di Zena, godendola sotto vari aspetti: paesaggistico, geologico, archeologico, artistico, storico, ambientale.


Chi era Luigi Fantini

Luigi Fantini è stato un vero figlio della Val di Zena, parlarne in maniera approfondita significa impegnarsi in un lavoro assai complesso perché gli interessi del Fantini, uomo dal carattere poliedrico ed esuberante, spaziavano verso un numero incredibile di argomenti diversi. 

Le sue attività si estendevano dall’essere paleontologo, speleologo e scopritore di grotte, nonché fondatore nel 1932 del GSB (gruppo speleologico bolognese); scrittore di saggi sui reperti romani della Valle dell’Idice e di quelli preistorici del Monte delle Formiche; fotografo degli antichi edifici dell’Appennino Bolognese ed archivista del Museo Civico di Bologna. 


Un personaggio di umili origini nato nel 1895 in Val di Zena, un uomo curioso che aveva solo la quinta elementare, ma mosso da una insaziabile passione che, seppur da autodidatta, lo ha portato a coltivare una notevole cultura. 

Ebbe intuizioni uniche che ancora oggi stimolano l’attenzione di molti studiosi. 

I suoi ritrovamenti sono custoditi al Museo Civico di Bologna, al Museo Donini di San Lazzaro di Savena e al Museo dei Botroidi di Tazzola; inoltre, la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna custodisce un suo ampio archivio fotografico.

Commenti