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Liguria: Borzonasca e l'Abbazia di Borzone


Borzonasca (Borzonasca /burzuˈnaska/ in ligure) insediamento sorto nel 1300 sulla strada che congiunge Chiavari con la Val d'Aveto, è un Comune italiano della Città Metropolitana di Genova in Liguria.

BORZONASCA
Regione: Liguria
Provincia: Genova GE
Altitudine: 167 m slm
Superficie: 80,51 km²
Abitanti: 1.951
Nome abitanti: Borzonaschini
Patrono: San Bartolomeo (24 agosto)
Diocesi: Chiavari







GENIUS LOCI
(Spirito del Luogo - Identità materiale e immateriale)

Il territorio di Borzonasca è un'oasi verde, una terra incantata fatta di monti, collocato nei pressi della confluenza dei torrenti Sturla di Carasco con il Penna.
Borzonasca è immersa in un ambiente incontaminato, in un
territorio ricco di testimonianze storiche, arte, natura e di leggende, in un mondo magico dove il ritmo della natura prevale, e la tranquillità e il silenzio sono elementi fondamentali di un paesaggio che cambia di continuo.
Borgo particolarmente legato alle presenze religiose, vive nello spirito della vicina Abbazia di Borzone, uno dei monumenti medievali più importanti del patrimonio storico-architettonico ligure; poco lontano dalla quale si trova un altro misterioso monumento, il "Grande Volto Megalitico", scolpito sulla roccia, che ha i lineamenti di Cristo ed è al centro di numerose leggende. 
Da sempre luogo di passaggio obbligato tra mare e pianura, Borzonasca ha conservato nella configurazione urbana le tracce di un passato illustre e di una storia mercantile, mantiene intatto il fascino del "vecchio borgo" con un centro storico dal carattere inconfondibilmente "ligure" con le sue facciate dipinte "alla genovese"


ORIGINE del NOME
(Toponomastica)

Trae nome dalla vicina Abbazia di Borzone, come derivato aggettivale -asco al femminile, perché attributo di un nome comune di tal genere (*terra o villa Borzonasca).
Borzone (burzùn nella dizione locale, con s sonora) è citato come Brosono nei documenti del 1100-1200, ma sembra si debba identificare con la "villa de Bronzano in fibus Lavanie", citata in un diploma ottoniano dell'anno 972 a favore dell'Abbazia di Bobbio.
Se l'identificazione è esatta, si tratterà in prima istanza di un toponimo prediale (aggettivo [dal latino medievale praedialis, derivante del latino praedium], che riguarda i terreni, relativo a fondi rustici: proprietà prediale, lo stesso che proprietà fondiaria) di origine romana, alterato dalla tradizione altomedievale con sostituzione del suffisso -one a -ano. 

Stemma
Torre d'argento a 2 palchi, merlata alla guelfa e finestrata, poggiante su un prato verde attraversato da due corsi d'acqua in argento che rappresentano i torrenti Sturla e Penna, mentre il motto del Comune in lingua latina «Omnia Vincit Labor» traducibile come "l'impegno supera ogni difficoltà".
Lo stemma è stato concesso con il decreto del Presidente della Repubblica datato al 1º dicembre del 1971



TERRITORIO
(Topografia e Urbanistica)

Il territorio del Comune di Borzonasca si estende a pochi chilometri dal Golfo del Tigullio, nell'Appenino Ligure orientale: un'oasi verde dalle infinite gradazioni, una terra incantata fatta di monti e valli solcati da acque pure e cristalline.
Il territorio di Borzonasca è collocato nell'alta Valle Sturla, nei pressi della confluenza dei torrenti Sturla di Carasco con il Penna, a Est di Genova. Attraverso il passo della Forcella (875 m) è possibile raggiungere la Val d'Aveto.



Parte del territorio comunale è compreso nei confini del Parco Naturale Regionale dell'Aveto.
Raggiungere Borzonasca significa immergersi in un ambiente incontaminato, in cui è piacevole riposarsi, fare lunghe passeggiate ed escursioni, conoscere tesori di storia e di cultura.
A pochi minuti dal mare, attende un viaggio nel tempo, in un mondo magico dove il ritmo della natura prevale, e la tranquillità e il silenzio sono elementi fondamentali di un paesaggio che cambia in continuazione.
Borzonasca è collocata al centro di un territorio ricco di testimonianze storiche e di leggende.
Da sempre luogo di passaggio obbligato tra il mare e la pianura, Borzonasca ha conservato nella configurazione urbana le tracce di un passato illustre e di una storia mercantile.
Il suo centro storico, riqualificato in modo da esaltare ogni vicolo e piazzetta, ha un carattere particolare, inconfondibilmente "ligure" e, con le sue facciate dipinte "alla genovese", mantiene intatto il fascino del "vecchio borgo".
Nelle vicinanze di Borzonasca, è collocato uno dei monumenti più importanti del patrimonio storico-architettonico ligure: l'Abbazia di Borzone, fondata nel 1184, eccezionale complesso religioso in stile gotico-romanico, monumento nazionale dal 1910, sorge fra i boschi e costituisce uno dei più antichi insediamenti Benedettini d'Italia.
Visitare l'Abbazia porta di colpo nel cuore del Medioevo, così come scoprire poco lontano un altro misterioso monumento, individuabile osservando a distanza la Rocca di Borzone: il "Grande Volto Megalitico", scolpito sulla roccia; tale effigie rupestre che spunta fra la vegetazione, ha i lineamenti di Cristo ed è al centro di numerose leggende.
Da li, percorrendo un sentiero immerso nel verde, si possono raggiungere i ruderi dell'antichissima Chiesetta Romanica di San Martino di Liciorno, risalente all'anno 1000 e, proseguendo, arrivare al Borgo di Sopralacroce dal quale partono numerosi percorsi per il Monte Aiona, cuore del Parco dell'Aveto.

CULTURA

Giacomo Devoto (Genova, 19 luglio 1897 - Firenze, 25 dicembre 1974), glottologo e linguista, di origine familiare borzonaschina, è stato tra i massimi esponenti della disciplina nel Novecento, nella sua vita, furono pari l’impegno scientifico e l’impegno civile.
Ligure di Borzonasca, dove riposa per sua volontà nella tomba di famiglia fra i cipressi insieme ai genitori.



Fin dalla tesi cominciò a percorrere vie inesplorate, fra la fonetica delle lingue romanze dal latino e delle lingue dell’India dal sanscrito, proprio come il padre, quando, da pioniere, compiva inedite escursioni nei luoghi insalubri di lavoro che lo porteranno a fondare la prima Clinica del Lavoro in Italia e in Europa.
Il Devoto non gradì che le sue opere fossero apprezzate solo dai linguisti, perché “il principio che domina la sua visione è che la lingua sia, come il diritto, "institutio vitae communis", strumento di coesione sociale. 

Legato, per sua stessa confessione alla cultura del Risorgimento, egli sentiva l’unità linguistica della nazione come un fattore primario della compattezza nazionale”.
Una nazione civile non poteva, secondo lui, non avere un dizionario in cui tutta la storia linguistica si rispecchiasse, pertanto, quando divenne Presidente dell’Accademia della Crusca, profuse un grande impegno nel rifondare la grande opera del vocabolario, interrotto d’autorità nel 1923, che doveva essere la presa di coscienza della nazione intera; perciò non la sola lingua letteraria, ma anche quella delle arti, dei mestieri, della scienza e della tecnologia.
Nel decennio precedente la Seconda Guerra Mondiale, il Devoto scrisse le sue opere più significative; dal "Profilo di storia linguistica italiana", che alcuni ritengono il suo capolavoro, che proseguì con la "Storia della lingua di Roma".
Le sue opere hanno come teatro privilegiato, se non esclusivo, l’Italia, fino alla mirabile sintesi, "Il linguaggio d’Italia", dove con un particolare pathos giunge “al colmo della sua esperienza scientifica ed umana, salendo sul monte dei secoli e da quell’altezza remota ha guardato la storia linguistica dell’Italia tutta: dai relitti di lingue sommerse, anteriori al primo millennio a.C., alle lingue indeuropee nei loro vari filoni e strati, alla unificazione latina, alla frantumazione della latinità nei dialetti romanzi, ai bilinguismi della nostra vita culturale, alla sofferta unità italiana”.
Con la Seconda Guerra Mondiale, iniziò per il Devoto un periodo di intenso impegno politico: nel gennaio del 1945 fondò insieme a Piero Calamandrei, Corrado Tumiati, Enzo Enriques Agnoletti e Paride Baccarini, l’Associazione Federalisti Europei che poi confluì nel Movimento Federalista Europeo fondato da Altiero Spinelli.
Prese parte alla lotta di Liberazione e, in rappresentanza del Partito Liberale, fu nominato assessore, nella Firenze liberata, sempre intrinsecamente liberale, in quanto il liberalismo rappresentò per lui una scelta di civiltà, una scelta di vita.
Importante anche il suo contributo
alla dialettologia, certamente meno conosciuto, che è stato per lui un punto di arrivo del suo grande affresco "Il linguaggio d’Italia" e che lo porterà a vedere i nostri dialetti come il prodotto del latino innestato sui vigorosi tronchi delle lingue preromane.
Conoscitore dei dialetti italici, quindi “colpì tutti per la novità del metodo di classificazione dei dialetti italiani”, che si concluse con l’opera "I dialetti delle regioni d’Italia" del 1972.
Dal 1964, Presidente dell’Accademia della Crusca e socio dell’Accademia dei Lincei.
Fu inoltre autore con Gian Carlo Oli del Vocabolario illustrato della lingua italiana.


PRODOTTI DEL BORGO

L'attività economica del comune si basa sull'agricoltura, di particolare importanza è la produzione di farina di castagna nella frazione di Montemoggio con la presenza di alcuni castagneti con certificazione biologica. 
Inoltre nel territorio di Borzonasca viene prodotto un caratteristico biscotto di pasta frolla, simile al canestrello, chiamato "rotella" (Roëtta nel dialetto locale) per la sua forma dentellata e simile ad una piccola ruota.
La preparazione e il suo confezionamento si sono mantenute costanti nel tempo dal 1870.


CUCINA DEL BORGO

La farina di castagne è principalmente utilizzata per la preparazione di frittelle, castagnaccio, polenta, pasta e gnocchi.
Inoltre è famosa la "baciocca" una torta di patate tagliate a fette con lardo, olio cipolla e sfoglia sotto e sul bordo. 



STORIA

Il territorio fu inizialmente soggetto all'Abbazia di San Colombano di Bobbio e poi all'Abbazia di Sant'Andrea di Borzone, fino al 1536.
Borzonasca è stata crocevia commerciale tra la costa e l'immediato entroterra e per il suo ruolo strategico vi furono eretti Roccaforti e Castelli di difesa dai Conti Fieschi di Lavagna che dominarono sul territorio in epoca medievale e rinascimentale.
Nel vicino passo del Bocco si registrò, nel 1746, la vittoria dell'esercito Franco-Genovese contro le truppe Austriache per il controllo del territorio.
Nel 1797 con la dominazione Francese di Napoleone Bonaparte, rientrò dal 2 dicembre nel Dipartimento dell'Entella, con capoluogo Chiavari, all'interno della Repubblica Ligure.
Dal 28 aprile 1798 Borzonasca rientrò nel V Cantone, come capoluogo, della Giurisdizione dell'Entella e dal 1803 centro principale del I cantone dell'Entella nella Giurisdizione dell'Entella.
Annesso al Primo Impero Francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nel Dipartimento degli Appennini.
Nel 1815 fu inglobato nel Regno di Sardegna, secondo le decisioni del Congresso di Vienna del 1814, e successivamente nel Regno d'Italia dal 1861.
Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel I mandamento di Borzonasca del circondario di Chiavari facente parte dell'allora provincia di Genova.


SANTO PATRONO

Bartolomeo (in greco antico: Βαρθολομαῖος, Bartholomaĩos in ebraico: ברתולומאוס הקדוש‎ - Cana in Galilea ... - Siria, o Armenia, o Azerbaigian, I secolo) è stato uno dei 12 Apostoli che seguirono Gesù.
L'Apostolo viene chiamato con questo nome nei sinottici, mentre nel Vangelo secondo Giovanni è indicato con il nome di Natanaele (significato "dono di Dio") sempre che si accetti l'identificazione tra queste 2 personalità, cosa di cui alcuni studiosi moderni dubitano.
Il nome Bartolomeo (ebraico antico בר-תולמי traslato bar-Tolmay; greco Βαρθολομαῖος , traslato "Bartholomaios") è un patronimico che significa "figlio di Talmai"; l'unico utilizzo nella Bibbia avviene in riferimento all'Apostolo.
Viene festeggiato il 24 agosto.



Le Reliquie

Nel 264 le Reliquie del Santo giunsero a Lipari, quando era Vescovo Sant'Agatone, fino a quando vennero parzialmente disperse dagli Arabi nell'anno 800; nel 410 le spoglie vennero portate a Maypherkat che, a causa del gran numero di Reliquie che il Vescovo Maruta vi radunò, venne chiamata Martiropoli.
Nel 507 l'Imperatore Anastasio I le portò a Darae, in Mesopotamia.
Nel 546 ricomparvero a Lipari e nell'838 a Benevento, dove il deposito delle Reliquie del Santo fu sempre conservato con devota e gelosa vigilanza anche in situazioni di grande pericolo, come quando l'imperatore Ottone II di Sassonia, nel 983, pretese la consegna delle Sacre Reliquie.
In quell'occasione gli fu consegnato il corpo di San Paolino, Vescovo di Nola.
Accortosi dell'imbroglio l'imperatore cinse la città d'assedio, ma non riuscendo a espugnarla fece ritorno a Roma dove, peraltro, fece edificare una Basilica dedicata a San Bartolomeo sull'Isola Tiberina.

Patronati

Bartolomeo Apostolo è invocato dai fedeli per proteggersi da diverse malattie cutanee: Herpes labiale e erisipela, pellagra ecc.
Bartolomeo Apostolo è protettore di diverse attività artigiane che operano con coltelli e arnesi da taglio: Macellai - Cuoiai - Calzolai - Fabbricanti di guanti - Legatori di libri - Pellicciai - Sarti - Conciatori


ITINERARI e LUOGHI
(Culturali, Turistici e Storici)

Santuario e Chiesa Parrocchiale di San Bartolomeo e del Crocifisso miracoloso.
La Chiesa-Santuario Parrocchiale è ubicata al centro del paese di Borzonasca.
Il Crocifisso venerato, conservato nella nicchia dell'altare maggiore, secondo la tradizione fu portato dall'Oriente a seguito di una crociata.
La comunità parrocchiale dipese dalla Diocesi di Piacenza-Bobbio fino al 1989, anno in cui il territorio Borzonaschino fu inserito nei confini della diocesi di Chiavari.



Abbazia di Sant'Andrea di Borzone, uno dei monumenti architettonici e religiosi di pregio della valle Sturla, l'abbazia è un antico edificio religioso del 1100.
Costruito in stile Gotico-Romanico fu fondato precedentemente nel 714 dai Longobardi e dai Monaci di San Colombano di Bobbio, uno dei primi insediamenti in Italia, e nel 1910 fu dichiarato monumento nazionale italiano.



Nell'anno 700 esisteva in Borzone una Chiesa, o Monastero dei Monaci di San Colombano di Bobbio. Divenne Abbazia dei Benedettini, con cura d’anime, nel 1184, quando l’Arcivescovo di Genova, Ugone della Volta, la diede a Lantelmo, Abate Benedettino della Casa di Dio (una congregazione dell’Ordine Benedettino), erigendola in Abbazia Parrocchiale e plebana (dal latino medievale plebānu(m), derivato di plebs, plebis “pieve”).
Nel 1535 si dissolse in Liguria la Congregazione Benedettina della Casa di Dio, e dopo la morte dell’ultimo Abate Alessandro Ravaschieri, avvenuta nel 1535, Papa Paolo III erigeva l’Abbazia di Borzone in Commenda Parrocchiale, e tale rimase fino al 1847. San Pio V da Cardinale ne fu Abate Commendatario; il titolo passò poi nel 1803 agli Arcivescovi di Genova, che governavano la Parrocchia con un Vicario.
Dopo la morte dell’Arcivescovo Tadini, ultimo Abate Commendatario, il titolo di Abate non fu più attribuito dalla Santa Sede, fino al 1890, quando Papa Leone XIII nominò Parroco Abate il Parroco pro tempore di Borzone.
La Chiesa è di stile Romanico Monastico di transizione (1200).
La Torre Campanaria, con alto bugnato, con trifore ogivali e colonnine, si tronca senza alcun elemento conclusivo.
Notevole il polittico di Sant’Andrea del 1400 attribuito a Carlo Braccesco.


Antico Mulino monumentale di Belpiano
A Belpiano, nell’area delle Valli Aveto e Graveglia, in comune di Borzonasca, c’è un antico mulino, che, unico in Italia, non ha una pala esterna ma una piccola ruota nascosta al suo interno, che, quando il mulino era in funzione fino alla metà del 1900, veniva mossa da un potente getto d’acqua proveniente dal fondo di una stretta cisterna a imbuto, alta 7 metri.
Il mulino è stato restaurato, così come i muretti a secco, la grande vasca e i sistemi idraulici che lo circondano, e si pensa di rimetterlo in funzione. 



Siti Archeologici

Megalitico di Borzone
E' un'incisione situata presso la frazione di Borzone a metà strada tra l'Abbazia di Sant'Andrea e il paese di Borzonasca.
Considerata una delle incisioni e sculture rupestri più grandi d'Italia ed Europa potrebbe essere risalente al Paleolitico.
Una leggenda locale afferma che una volta all'anno i Monaci della vicina Abbazia si recassero davanti alla scultura per venerarla. 



Pian dei Costi
Nei pressi tra Case Dorbora e il monte Pezze è stato rinvenuto un antico insediamento che si sviluppò, secondo gli studi, tra il 1400 e il 1700.
Le abitazioni sono a pianta rettangolare su un solo piano e per i principali materiali di costruzione fu utilizzata pietra locale di medie e grosse dimensioni. Nelle pavimentazioni dei 3 edifici scavati, in acciottolato, sono state trovate tracce di focolari facendo presupporre un uso del fuoco per il riscaldamento o per la panificazione.
Un altro edificio presenta invece un pavimento di terra battuta e altri stili richiamante il possibile uso come stalla o ricovero per il bestiame.
All'interno sono stati rinvenuti oggetti in ceramica, un rosario femminile in perline di pasta vitrea e osso, e una piccola cornice; proprio la datazione delle ceramiche ha permesso di valutare l'abbandono dell'insediamento nella prima metà del 1700.


Aree Naturali

Nel territorio comunale di Borzonasca è presente e preservato un sito di interesse comunitario per il suo particolare interesse naturale e geologico per una superficie di oltre 3.000 ettari.
Il sito è collocato tra la città metropolitana di Genova e la provincia della Spezia - condiviso tra i comuni di Borzonasca, Mezzanego, Ne e Varese Ligure - e che comprende l'area del monte Zatta, passo del Bocco, passo Chiapparino e il monte Bossea. 


Il Lago di Giacopiane è un invaso artificiale situato in valle Sturla nel comune di Borzonasca, costituito in realtà da 2 laghi, Giacopiane e Pian Sapeio divisi da una diga caratterizzata da un tempietto a metà strada tra le 2 rive.
La creazione della diga e di conseguenza dei laghi artificiali risali agli anni 1920, in periodo Fascista, e si inserisce nel più generale quadro di opere pubbliche di quegli anni.



Ad un'altezza di circa 1.000 m sul livello del mare, i laghi si raggiungono deviando dalla strada che collega Borzonasca con Rezzoaglio e si presentano come 2 gemme azzurre incastonate nel verde di abeti, larici e faggi degli Appennini che li circondano.
La strada carrozzabile compie il giro del Lago Giacopiane e rappresenta un ottimo percorso per camminatori e amanti della mountain bike.
www.parks.it/parco.aveto
Map: goo.gl/maps/dFlK9


TRADIZIONI - EVENTI

Il 27 luglio del 2008, grazie alla collaborazione di 3 panifici del territorio, Borzonasca ha stabilito il record mondiale gastronomico della focaccia alla genovese più lunga del mondo.
I vari pezzi di focaccia sono stati tra di loro incollati con un'apposita colla per cucina, così come prefiggeva il regolamento, e dislocati su teglie lungo il centro storico del paese.
La misurazione, effettuata con opportuni strumenti da esperti, è risultata essere di 807 m di focaccia anziché i 813 m calcolati dagli organizzatori dell'evento.
Per la preparazione sono stati utilizzati 300 kg di farina e 150 litri d'acqua.


COME RAGGIUNGERE Borzonasca

Con i Trasporti Pubblici

In Bus

Da Chiavari un servizio di trasporto pubblico locale gestito dall'ATP garantisce quotidiani collegamenti bus con Borzonasca e per le altre località del territorio comunale.


In Treno

Per andare dalla Stazione di Genova Brignole a Borzonasca, suggerisco di prendere il treno da Genova Brignole a Chiavari e poi prendere il Bus da Chiavari a Borzonasca, che richiede circa 2 ore 44 minuti.
In alternativa, prendere Bus da Genova a Carasco, è l'opzione più economica e richiede circa
2 ore 48 minuti.


In Automobile

Il centro di Borzonasca è attraversato principalmente dalla Strada Statale 586 della Valle dell'Aveto che permette il collegamento stradale con Mezzanego, a Sud, e Rezzoaglio a Nord.
Dal bivio presso la frazione di Borgonovo Ligure, nel Comune di Mezzanego e sempre sulla Strada Statale 586, dipartono diversi collegamenti stradali provinciali che attraverso il passo del Bocco e il passo dei Ghiffi permettono di raggiungere la val di Vara (provincia della Spezia) e la Val di Taro in provincia di Parma nell'Emilia-Romagna.

Il territorio di Borzonasca è anche attraversato dalla Strada Provinciale 26 bis di Valmogliana per raggiungere le frazioni di Montemoggio e Gaiette; la Strada Provinciale 49 di Sopralacroce che a Borzonasca si ricollega con la SS 586; la Strada Provinciale 27 di Cassego.



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Whatsapp: +39 348.2249595


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