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Calabria: Santa Domenica Talao


Santa Domenica Talao è un comune della provincia di Cosenza in Calabria.
La specifica "Talao" si riferisce al fiume Lao (Θαλάος, Thalaos in greco antico).


Da Scalea si segue la vecchia Statale 18 Tirrenica Inferiore, verso Sud-Est, sovrappassando la ferrovia, e deviando, km 1,8 a sinistra per la Statale 504 di Mormanno, molto sinuosa e di grande interesse panoramico e paesistico, che sale attraverso valloncelli coperto di macchia.
A km 10,5 si rasenta sulla sinistra Santa Domenica Talo, in posizione panoramica, con vista sulla Valle del Fiume Lao, del Mar Tirreno e della costa della Riviera dei Cedri, da Scalea a Cirella.


SANTA DOMENICA TALAO

Regione: Calabria
Provincia: Cosenza CS
Altitudine: 304 m slm
Superficie: 36,12 km²
Abitanti: 1.211
Nome abitanti: Santadomenicani
Patrono: San Giuseppe (ultima domenica di luglio - Festa del Pio Transito di San Giuseppe)
Gemellaggio: Comune di Castelnuovo Scrivia (Alessandria AL)
Diocesi: San Marco Argentano - Scalea

 www.comune.santadomenicatalao.cs.it

www.facebook.com/prolocosantadomenica

parcopollino.gov.it

www.visitrivieradeicedri.it





www.visitcosenza.it/it/santa-domenica-talao





GENIUS LOCI
(Spirito del Luogo - Identità materiale e immateriale)

È sito su una collina, sorto sul luogo di stazi, per volontà di pastori e perciò circondato da dolci declivi erbosi e ricco di sorgenti.
Il tempo l'ha arricchito di Palazzi nobiliari, arricchiti di bei portali.
La parte alta del suo centro storico è in una posizione di vedetta, tale da poter spaziare con lo sguardo, dalla piazza, su tutta la Riviera dei Cedri e fino all'Etna.


ORIGINE del NOME
(Toponomastica)


Il nome deriva dall'agionimo (termine composto del greco ἅγιος «santo» e -onimo - con cui in linguistica si indicano i nomi dei Santi) Santa Domenica (pur se Patrono del paese è San Giuseppe).
Ha assunto la specificazione di Talao con Regio Decreto 18-2-1864 n. 1704, dalla denominazione del «fiume Talao» (1500), cioè la fiumara di Castrocucco (detto anche fiume La Noce), a Nord di Praja a Mare, il cui antico nome era Laos, Λαoς 


TERRITORIO
(Topografia e Urbanistica) 

Il paese si trova su una collina a 304 m slm, in posizione panoramica con vista sulla Riviera dei Cedri, del Mar Tirreno da Scalea a Cirella e il suo territorio è diviso in 2 zone, una alta, la Codda, ed una bassa, il Piano, dove sorge la parte nuova del paese.
Il territorio fa parte del Parco nazionale del Pollino.
Il territorio è ricco di sorgenti, le più famose sono Acqua della Quercia e Ragazzo.

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ITINERARI e LUOGHI
(Culturali, Turistici e Storici)

Il paese è piccolo, per cui, a parte i vicoli e gli edifici, sempre di fasino, poche sono le evidenze storico artistiche.
La Chiesa Madre dedicata a San Giuseppe Lavoratore, Patrono del paese.
Nel Centro Storico è possibile ammirare vari Palazzi Nobiliari con portali in pietra, risalenti al 1600-1700, tra cui, il più famoso è Palazzo Campagna, appartenente alla famiglia che ha fatto la storia del paese.
Dalla piazza, è possibile ammirare, nei giorni più limpidi, perfino le Isole Eolie e l'Etna.
È presente anche il Museo della Terra, in cui sono conservati alcuni fossili ritrovati nel territorio comunale, nonché i costumi tipici tradizionali



PRODOTTI e PIATTI DEL BORGO

Prodotti tipici sono quelli della tradizione calabrese, a cui si aggiungono il vino di varietà Verbicaro DOC e il tartufo nero


tra i piatti, in particolare, in cucina è famosa la zuppa santadomenicana.


STORIA

Santa Domenica Talao fu fondata nel 1620 da Giannandrea La Greca di Mormanno in quell'Agro, Feudo del Principe Ettore Maria Spinelli di Scalea.
Quivi era una Cappella dell'Annunciata col quadro di Santa Domenica.
Nei giorni festivi, il Principe vi mandava un Prete di Scalea per comodo dei suoi pastori e coloni.
La Greca era bovaro, vi svernava e concepì il pensiero d'edificarvi una Borgata.
E così venne fatto col permesso del Principe, che vi pose la prima pietra.
Nel 1662 passato da "Casale" a "Terra" e "Università", il borgo ottiene l'autonomia da Scalea, pur continuando a far parte del Feudo dei Principi di Scalea, i quali si fregiano anche del titolo di Principi di Santa Domenica. Allo stesso tempo la Chiesa locale, che dipendeva dalla Chiesa Arcipretale di Santa Maria d'Episcopio di Scalea, da "Curata" diviene Chiesa "Sacramentale", cioè autonoma.
Anche il primo Registro Parrocchiale risale proprio all'anno 1662.

Dai 36 fuochi (180 abitanti circa) registrati in seguito alla numerazione del Regno nel 1669 si passa, nella seconda metà del 1700 ad una popolazione di circa 2.280 unità.

All'epoca dell'occupazione della Calabria da parte delle truppe napoleoniche nel 1806 e sino al 1812, il territorio di Santa Domenica è occupato dai briganti di Giuseppe Necco da Scalea, promosso da Capitano a Maggiore dell'Esercito Borbonico il quale scorrazza con le sue truppe d'assalto lungo la fascia costiera e nell'entroterra.

Nel giugno del 1840 nel paese scoppia il colera e nel giro di 2 mesi perdono la vita ben 86 persone.
In questo periodo molto frequentemente vengono organizzate processioni in onore di San Giuseppe, protettore di Santa Domenica, affinché aiuti la popolazione a superare il difficile momento; ma "il mal d'Asia" sarà definitivamente debellato qualche mese più tardi grazie alla caduta di una copiosa pioggia.

Il 1840 è anche l'anno delle rivolte in Italia, ed anche a Santa Domenica, nonostante l'isolamento, l'arretratezza e l'analfabetismo di gran parte della popolazione, si diffondono le idee rivoluzionarie tanto che, un gruppo di patrioti, con a capo Leopoldo Campagna, si ribella al Governo di Ferdinando II.
Lo scontro, che avvenne nei pressi di Castrovillari, vide la ritirata del Campagna e dei suoi 150 uomini per mancanza di munizioni.

Nel 1860 Santa Domenica ha i suoi Garibaldini al seguito dei Mille.
Lo stesso Garibaldi, ferito in Aspromonte, venne curato dal medico don Pasquale Campagna, figlio di Leopoldo, il quale, in seguito, verrà insignito di una medaglia da Vittorio Emanuele II per il suo personale contributo all'unificazione della Penisola.
Successivamente all'Unità d'Italia, con la nuova strutturazione del territorio nazionale, Santa Domenica cessa di appartenere al circondario di Scalea e diviene Comune autonomo.
Un Decreto del 1863 ordina a tutti i Comuni con lo stesso nome di cambiarlo completamente o di modificarlo: fu per questo che, per distinguere il paese da altre cittadine omonime al nome Santa Domenica viene associato quello di "Talao". 

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SANTO PATRONO

San Giuseppe (in ebraico: יוֹסֵף‎, Yosef; in greco antico Ιωσηφ; in latino: Ioseph) è lo sposo di Maria e il Padre Putativo di Gesù; è definito come uomo giusto.

Venerato come Santo dalla Chiesa Cattolica e dalla Chiesa Ortodossa, fu dichiarato Patrono della Chiesa Cattolica dal Beato Pio IX l'8 dicembre 1870.
San Giuseppe, Maria e Gesù Bambino sono anche collettivamente riconosciuti come la Sacra Famiglia.

Il culto di San Giuseppe, Padre Putativo di Gesù e simbolo di umiltà e dedizione, nella Chiesa d'Oriente era praticato già attorno al 300: intorno al 500 la Chiesa Ortodossa Copta ricordava la sua morte il 20 luglio.
In Occidente il culto ha avuto una marcata risonanza solo attorno all'anno 1000.

Le ricorrenze: 19 marzo e 1 maggio ricordato col titolo di Lavoratore, ma a Santa Domenica Talao viene ricordato il Pio Transito (la morte) l'ultima domenica di luglio, analogamente alla Chiesa Ortodossa Copta.

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Reliquie
Non ci sono Reliquie di ossa di San Giuseppe.
Perugia dal 1477 si vanta di possedere l'anello nuziale provieniente da Chiusi, dove sarebbe stato portato da Gerusalemme nell'anno 1000.
In Francia, nella Chiesa di Notre-Dame di Joinville è conservata la cintura, là portata da un Crociato, nel 1252.
Ad Aquisgrana, in Germania, nel Tesoro di Carlo Magno figurano delle bende, ricavate dai calzettoni per fasciare Gesù.
Nel Sacro Eremo di Camaldoli (Arezzo) si conserva il bastone, proviente da Nicea, offerto dal Cardinal Basilio Bessarione, nel 1439.
Anche a Napoli presso il Real Monte e Arciconfraternita di San Giuseppe dell'"Opera di vestire i Nudi" si reclama la presenza del bastone, che dalla Terrasanta giunse in Inghilterra, presso un Convento Carmelitano nel Sussex agli inizi del 1200, e fu poi portato a Napoli dal Cavalier Grimaldi nel 1712 a seguito dell'acquisizione dalla famiglia aristocratica Hampden, mentre, con decreto della Curia Arcivescovile di Napoli in data 14 marzo 1714 la Reliquia fu riconosciuta come autentica.
Trovò collocazione definitiva nella Chiesa di San Giuseppe dei Nudi nel 1795 con solenni festeggiamenti proclamati dal Re di Napoli.
Con relativa frequenza si possono incontrare frammenti del mantello o vesti di San Giuseppe.



Attributi
: Bastone fiorito, Bambin Gesù, Giglio, Strumenti da falegname.
Patrono di: Chiesa Cattolica / Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti / Diocesi di Capodistria / Diocesi di Orvieto-Todi / Associazione Cristiana Lavoratori Italiani (ACLI) / Azione Cattolica Italiana: Unione Uomini / Missioni Cattoliche in Cina / Monti di Pietà.
Agonizzanti - Artigiani - Buona morte - Carpentieri - Contro le tentazioni carnali e sessuali - Ebanisti - Economi - Esiliati - Falegnami - Lavoratori - Moribondi - Operai - Padri di famiglia - Pionieri - Procuratori legali - Senzatetto.
Patrono della Boemia - dei Länder austriaci della Stiria - del Vorarlberg - della Carinzia e del Tirolo - del Canada - della Croazia - del Messico - del Perù - del Vietnam. (clicca qui per altre notizie)




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