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Friuli Venezia Giulia: Sappada


Sappada (Plodn in sappadino, Bladen in tedesco, Sapade in friulano, Sapada in ladino) è un comune italiano in provincia di Udine (UD) del Friuli-Venezia Giulia, appartenente all'UTI della Carnia ed alla Magnifica Comunità di Cadore.
Isola linguistica germanofona, è una rinomata stazione turistica estiva e invernale.

Sorge ad un'altitudine di 1.245 m slm nell'estremità nord-orientale delle Dolomiti tra Cadore e Carnia al confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Il paese si estende lungo tutta la valle attraversata dal fiume Piave; alcune sorgenti infatti si trovano proprio nel territorio comunale a 1.800 m slm alle falde del monte Peralba; altre sorgenti del fiume sacro si trovano in Comelico.
SAPPADA
Regione: Friuli Venezia Giulia
Provincia: Udine UD
Altitudine: 1.245 m slm
Superficie: 62,06 km²
Abitanti: 1.303
Nome abitanti: Sappadini
Patrona: Santa Margherita (20 luglio)
Gemmellaggio: Arezzo (5 novembre 2017)













Sappada è uno dei borghi inseriti nel tour alla scoperta dei Borghi Italiani di BORGHI VIAGGIO ITALIANO l’iniziativa di 18 Regioni Italiane insieme al MIBACT hanno preso per la valorizzazione di 100 borghi, dall’entroterra alla costa, come luoghi del turismo lento, dell’autenticità, della qualità di vita.
Nel 2017, dichiarato dal MIBACT “Anno dei Borghi”, Borghi Viaggio Italiano ha promosso a livello nazionale ed internazionale, l’Italia dei Piccoli Paesi, ricchi di testimonianze del passato ed ancora custodi della storia, tradizione ed identità del territorio.
Località uniche ma ancora poco conosciute, dove l’ospite può riappropriarsi di una dimensione di viaggio a misura d’uomo, lontano dai percorsi turistici convenzionali.


Genius Loci 
(spirito del luogo)

La località è caratterizzata da un contesto naturalistico di grande bellezza; un'idilliaca verde piana alpina in cui scorre il Piave, circondata da cime dalle creste frastagliate, contenente l'incantevole comune di Sappada, caratterizzata dalle sue abitazioni in legno costruite con l'antica tecnica del blockbau a travi sovrapposte in orizzontale e incassate agli spigoli poggianti su un basamento in pietra, con i tetti in scandole dall'aspetto nordico e in cui gli abitanti parlano un dialetto germanico a ricordare le radici ben piantate oltre confine.

Perché Bandiera Arancione

La località è caratterizzata da un contesto naturalistico di grande bellezza, con la presenza di una flora e una fauna caratteristici.
Il comune si segnala poi per il gran numero di eventi e manifestazioni ospitati dalla comunità locale durante tutti i mesi dell’anno e per un servizio d’informazione turistica completo ed efficiente.
Il turista si sente poi a casa grazie all’accoglienza e all’ospitalità che gli operatori locali  riescono ad offrire”


Origine del Nome
(Toponomastica)

Il toponimo Sappada viene da Žepod’n, il nome in dialetto tedesco dell’attuale borgata di Cima Sappada, posta in alto, sul piano (zum Boden). 
Nel dialetto tedesco (conservato) Pladen (plòden) è un toponimo connesso all'italiano zappare e al termine dialettale  sapàr, da zapata/sapada, da cui Sappada, che indicherebbe il modo in cui gli abitanti avrebbero lavorato la terra.
Pladen deriva dalla denominazione medio-altotedesca del Piave, che è Plat.
La sua origine potrebbe anche essere zum poden, “sul pianoro”.
Secondo altri Plod’n - come viene chiamata Sappada nell’idioma locale - sarebbe collegato al fiume Piave (Plavis) che nasce qui, derivante dalla radice indoeuropea plou, “scorrere” (dell’acqua); da Longaplave, termine con cui i Patriarchi di Aquileia designavano la località (Longa Plavis).

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Dialetto Sappadino

Alcuni dialettologi della scuola di Vienna, tra cui la studiosa Maria Hornung, sostengono che l'origine della colonia sia pustero-carinziana, la cui parlata tedesca rimase viva a lungo anche perché la comunità, almeno fino agli inizi del secolo scorso, cercò di evitare i matrimoni misti.
Il dialetto di Sappada è affine a quello bavaro-tirolese parlato nelle comunità germanofone della provincia di Udine come Sauris e Timau.
Per le sue particolari caratteristiche, è spesso oggetto di studi; recentemente è stato introdotto nelle aule scolastiche di Sappada come previsto dalla legge 482/99 e da trattati internazionali sottoscritti dall'Italia.



SANTA PATRONA

Margherita di Antiochia, o anche Marina (Antiochia di Pisidia, 275 - 290), è stata una fanciulla cristiana che, secondo la tradizione agiografica, subì il martirio sotto Massimiano; è venerata come Santa dalla Chiesa Cattolica e da quella Ortodossa che la considerano Patrona delle partorienti.

Figlia di un sacerdote pagano, dopo la morte della madre fu affidata ad una balia, che praticava clandestinamente il cristianesimo durante la persecuzione di Diocleziano, ed allevò la bambina nella sua religione.
Quando venne ripresa in casa dal padre, dichiarò la sua fede e fu da lui cacciata: ritornò quindi dalla balia, che l'adottò e le affidò la cura del suo gregge.
Mentre pascolava fu notata dal Prefetto Ollario che tentò di sedurla, ma lei, avendo consacrato la sua verginità a Dio, confessò la sua fede e lo respinse: umiliato, il Prefetto la denunciò come cristiana. Margherita fu incarcerata e venne visitata in cella dal demonio, che le apparve sotto forma di drago e la inghiottì: ma Margherita, armata della croce, gli squarciò il ventre e uscì vittoriosa.
Per questo motivo viene invocata per ottenere un parto facile.
Durante un nuovo interrogatorio continuò a dichiararsi cristiana: si ebbe allora una scossa di terremoto, durante la quale una colomba scese dal cielo e le depositò sul capo una corona.
Dopo aver resistito miracolosamente a vari tormenti, fu quindi decapitata il 20 luglio (dies natalis) del 290 all'età di 15 anni.

Il culto
 

Nel 900 il suo corpo fu trafugato da Agostino da Pavia che voleva portarlo nella propria città.
Giunto però nell'Abbazia di San Pietro in Valle Perlata presso Montefiascone, si ammalò e morì, lasciando la reliquia in quel luogo: sono comunque diverse le località, soprattutto italiane e francesi, che vantano il possesso delle sue reliquie.

Santa popolarissima nel Medioevo, Giovanna d'Arco dichiarò che una delle voci celesti che udiva era proprio quella di Santa Margherita (che le appariva insieme all'Arcangelo Michele e a Santa Caterina d'Alessandria).

Spesso assimilata ad altre Sante (Caterina d'Alessandria, Pelagia, Reparata), è inserita tra i 14 Santi ausiliatori che venivano invocati nei momenti difficili.


È molto venerata col nome di "Marina", anche dalla Chiesa Ortodossa, che ne celebra la memoria il 17 luglio e la invoca contro le febbri malariche.
La stessa data è utilizzata nelle regioni meridionali dell'Italia, dove il culto fu probabilmente importato da monaci bizantini durante le persecuzioni iconoclaste.

 
La Chiesa Cattolica ricorda la Santa nel Martirologio Romano in data 20 luglio: "Ad Antiochia di Pisidia, nell'odierna Turchia, Santa Marina o Margherita, che si ritiene abbia consacrato il suo corpo a Cristo nella verginità e nel martirio".
Nel 1969, a seguito alla riforma liturgica posposta dal Concilio Vaticano II, la commemorazione di Santa Margherita di Antiochia (20 luglio) fu soppressa nel Calendario Romano generale pur rimanendo inserita nel Martirologio Romano ed essendo la sua memoria liturgica rimasta invariata al 20 luglio.
Nella pratica il culto è rimasto sempre vivo e ancora si commemora.




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STORIA

Le origini di Sappada sono incertecerte: l'ipotesi più probabile è che nell'anno 1000, alcune famiglie provenienti dalla vicina Austria - secondo la leggenda, tirolesi emigrati dalla zona di Sillian, dal paese di Villgraten nel Tirolo orientale, attratti dalle miniere di ferro citate per la prima volta nel 1334 e attive fino a 1900 inoltrato - si insediarono nella valle con l'autorizzazione del Patriarca di Aquileia su invito dei Conti di Gorizia e dietro pagamento di una somma annuale.
Si tratta quindi di un'isola linguistica, che ha conosciuto successive ulteriori migrazioni di famiglie dalla Val Pusteria.
Di sicuro, quindi, Sappada appartenne al Patriarcato di Aquileia.
La colonizzazione cominciò con la costruzione di 14 masi, corrispondenti alle attuali borgate, che in realtà sono 15 perché se ne aggiunse una più tardi.
La valle era disabitata e incolta e i Sappadini iniziarono una paziente opera di disboscamento e coltivazione.
Il paese è costituito da caratteristiche case in legno adagiate nel soleggiato versante nord della valle. 

Intorno al paese, verdi pascoli per l'allevamento dei bovini, campi di segale, avena, orzo e legumi e oltre ad essi boschi ricchi di selvaggina.
Nel 1500, oltre alle attività agricole e di pastorizia prosperava anche il commercio del legname grazie alla forte richiesta di legno per barche da parte della Repubblica di Venezia.
Dopo una breve parentesi di dominazione francese, nel 1814 Sappada passò sotto gli austriaci cui si devono le prime scuole e opere pubbliche.
Nel 1852 Sappada, allora parte del Regno Lombardo-Veneto, passava dalla provincia del Friuli a quella di Belluno.
I 263 capifamiglia chiamati a votare se volessero passare alla provincia di Belluno oppure no, all'unanimità scelsero Belluno, così nel 1866 veniva annessa all'Italia.
Durante la Prima Guerra Mondiale non furono combattute battaglie decisive sulle montagne circostanti ma vennero mantenute posizioni sul fronte, di cui si possono ancora oggi trovare i resti.
Molte Sappadine furono Portatrici Carniche, donne che volontariamente compivano centinaia di metri di dislivello per diverse volte al giorno per rifornire di viveri e munizioni i soldati italiani al fronte.
Dopo la rotta di Caporetto il paese fu evacuato, anche a causa del sospetto che gli abitanti potessero nutrire simpatie filo-austriache, a causa del loro dialetto; la popolazione fu raccolta in Toscana e presso il comune di Arezzo fu istituita la sede provvisoria del Comune di Sappada dal 1917 al 1919 ed alcuni arrivarono fino in Campania e Sicilia.



Nella Seconda Guerra Mondiale, il paese fece parte della Repubblica libera della Carnia e fu teatro di scontri tra partigiani e tedeschi.
Alcuni sappadini furono condotti ai campi di concentramento, tra cui Dachau.
Nel dopoguerra a causa della carenza di lavoro molti sappadini emigrarono all'estero, particolarmente in Svizzera e Germania.
In seguito, lo sviluppo del turismo cambiò anche l'economia del paese e molti emigrati tornarono a casa per dedicarsi all'attività terziaria.
Negli anni 1970 Sappada venne compresa nella Magnifica Comunità di Cadore, pur non essendo parte del territorio storico del Cadore.



Il 16 dicembre 2017 è passata dal Veneto (provincia di Belluno) al Friuli-Venezia Giulia (provincia di Udine)(legge 182/2017), pur rimanendo parte della Magnifica Comunità di Cadore.

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TERRITORIO
(Topografia e Urbanistica)

Il Piave, o la Piave (come era chiamato fino al 1918, al femminile, quando D'Annunzio impose un cambiamento di sesso), dopo essere sprizzato dalle rocce calcaree del Peralba, a circa 2000 metri di quota, per una quindicina di chilometri scorre tra frazioni dai nomi tedeschi - Puiche, Kratten, Hoffe, Cottern, Muhlbach, ecc. - in cui le loro baite in legno hanno un aspetto nordico e i loro abitanti parlano un dialetto germanico.
Appare unico, nell'idilliaca piana alpina in cui scorre, sia il suo incantevole comune di Sappada.


L'architettura sappadina appare ispirata alle tendenze nordiche, con la predominanza di rustici e case completamente in legno, che costituiscono il prezioso patrimonio architettonico del paese.
Queste abitazioni sono costruite con l'antica tecnica del blockbau a travi sovrapposte in orizzontale e incassate agli spigoli
poggianti su un basamento in pietra.
Le tipiche Blockhaus Sappadine si trovano a Sappada Vecchia e a Cima Sappada.
Abitazioni più recenti si hanno in borgata Lerpa all'inizio di Sappada per chi proviene dal versante veneto, e nella parte di Sappada centro.

Le case tradizionali sappadine sono visibili ovunque nella vallata, pressoché in tutte le 15 borgate oggi ormai collegate fra loro, anche se nei primi decenni del 1900, 2 gravi incendi distrussero molte baite delle frazioni Bach e Granvilla. 

Sappada Vecchia - Plodn
Nata dal legno

Sappada è un paese nato dal legno: “case che sembrano cataste di travi sorgenti dai prati”, ha scritto un viaggiatore nel 1871.
La caratteristica di Sappada Vecchia è l’architettura tradizionale molto ben conservata: sotto la stalla, sopra il fienile; il tetto è di scandole. 

Corrispondono a questa tipologia molte abitazioni, anche quelle di più recente costruzione o restaurate, delle borgate Mühlbach (dove ha sede il Museo Etnografico), Cottern (dove spicca casa s’Krumpm della fine del 1600), Hoffe (con casa s’Greatlan della prima metà del 1700), Fontana (con casa s’Paulan del 1737), Kratten (con il bellissimo complesso unifamiliare della seconda metà del 1600 e casa s’Gott Paurn del 1634, una delle più antiche), Soravia (con una stalla-fienile del 1778), Cretta (con la Casa-museo della Civiltà Contadina in una Blockhaus del 1825 costruita interamente in legno con basamento di pietra) e Cima Sappada che si trova a quasi 1.300 metri di quota in posizione panoramica sulla valle, un po’ a sé stante, che conserva Spanglar’s Haus, una Blockhaus di fine 1700, perfettamente mantenuta, da qualche anno aperta al pubblico: la casa è rimasta com’era, con l’antico focolare in pietra e l’affumicatoio.
Da poco è visitabile anche la vecchia latteria, Zepodar Sende, con il museo ospitato in una casa del 1650 quasi intatta.
Poco distante dall’abitato, lungo il corso del Piave, una segheria e un mulino ad acqua sono testimonianze della civiltà rurale.



La conservazione pressoché integrale delle borgate è dovuta alla realizzazione nel 1922 della strada nuova, parallela a quella più antica ma spostata un po’ più a valle.
In tal modo si è ottenuta una valvola di sfogo per le nuove costruzioni sulla strada più trafficata, mantenendo inalterata la parte vecchia.

Dal 2017 Sappada Vecchia è entrata a far parte dell'Associazione "Borghi più belli d'Italia" 

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ITINERARI e LUOGHI
(Culturali, Turistici, Storici, Archeologici, Naturali)

Nella Borgata Granvilla è da vedere la Chiesa Parrocchiale Arcipretale di Santa Margherita di impronta barocca settecentesca, con una pala d’altare del 1802 di Joseph Renzler.
È del 1732 la Chiesetta di Sant’Osvaldo a Cima Sappada, con portico aperto ai lati come negli edifici religiosi della Carnia.
Di chiesette, crocifissi, opere pittoriche e segni del sacro sono disseminate le Borgate, così come di fontane (ogni frazione ha la sua) e di piccole cappelle, la più antica delle quali (1726) è in Borgata Bach.

Tra le borgate di Sappada Vecchia, Cima Sappada è quella che presenta il maggior numero di sopravvivenze architettoniche del 1600 e 1700, tra cui una casa padronale in muratura



Aree Naturali

Le Sorgenti del Piave si trovano nell’alta Val Sesis, a 1.816 metri di quota sotto il Monte Peralba e al confine con l’Austria, a soli 8 km da Cima Sappada. Nella zona sono visibili alcune fortificazioni della Grande Guerra.
Raggiungibili a piedi da molti sentieri o da Cima Sappada oppure in macchina.

Sentiero Naturalistico del Piave è sentiero che accompagna il corso del Piave (che nasce alla fine della Val Sesis), da Cima Sappada fino ai Piani del Cristo. Nel secondo e ultimo tratto sfocia sul pianoro denominato Piani del Cristo, con l’omonimo rifugio. 

Val Sesis, valle che, partendo da Cima Sappada, conduce alle Sorgenti del Piave; è circondata dal gruppo montuoso del Peralba - Chiadenis
 
Parco della Fauna Alpina, recintato a lato della strada in borgata Mühlbach, ospita varie specie di animali caratteristici del territorio alpino.


Cascatelle di Mühlbach, attraverso un sentiero scandito da cascatelle e piccoli ponti in legno, ricavato nella roccia si risale il rio Mühlbach e si giunge poco dopo sotto la suggestiva cascata. 
Le cascatelle sono illuminate durante il periodo estivo sino alle 23:00.

Laghi d’Olbe, 3 laghetti alpini situati a quota 2.156 m slm sul versante di Sappada, raggiungibili a piedi o in seggiovia; da qui si gode un ottimo panorama sulla Conca Sappadina e le montagne circostanti; nei pressi vi è il rifugio Sappada 2000.



Orrido dell'Acquatona, in sappadino Huoache Prucke Bossarvool, è la forra di circa 50 m di profondità scavata dal Piave all'incontro con il rio dell'Acquatona che è possibile vedere passato l'abitato della borgata Lerpa in direzione del Comelico.

Laghetto Ziegelhutte, raggiungibile a piedi da Sappada centro, in circa mezz'ora si trova ai piedi delle Terze e della Cresta di Enghe, possibilità di pesca sportiva.

Passo Digola, ampia e bellissima sella prativa limitata a sud dai ghiaioni e dalle ripide pareti della Terza Media e a nord dalle fitte abetaie su cui incombono le rocce della Terza Piccola

Monte Lastroni, vetta all'estremità orientale della lunghissima dorsale rocciosa che dal monte Rinaldo si protende fino all'alta val Sesis.

Capanna Bellavista, punto panoramico che domina su Sappada e da cui si gode di un panorama stupendo.

Passo dell'Arco o anello del Col dei Mughi, singolare forma di erosione, frutto millenario degli agenti esogeni, che hanno scolpito questo grande arco di roccia. 

Mette in contatto la zona del Passo Siera-Cadin delle vette Nere con il Cadin di Fuori.
È il punto di transito per diversi anelli.
L'itinerario risulta molto soleggiato non troppo difficile ma molto appagante, perché arrivati in cima il panorama è molto ampio, sembra quasi di essere su una vetta.

Monte Chiadenis (Cjadenis in friulano), 2.459 m, si trova tra i comuni di Sappada (UD) e Forni Avoltri (UD).
Durante la Prima Guerra Mondiale divenne, tra il 1915 e il 1917, teatro di operazioni che videro contrapposti alpini italiani da una parte e kaiserjäger austriaci dall'altra, e ancora ben visibili sono i segni di quella guerra

Alta via n. 6, conosciuta anche con il nome di Alta via dei Silenzi, è un'alta via alpina lungo le montagne dolomitiche, attraverso le regioni Friuli-Venezia Giulia e Veneto, in Italia.

Monte Siera (Siere in friulano), 2.443 metri, si trova a sud-est della valle di Sappada, ed è un monte che fa parte delle Dolomiti Pesarine, gruppo Terze-Clap-Siera nelle Alpi Carniche. 

Segna il confine tra i comuni di Prato Carnico a sud e Sappada a nord, in Friuli-Venezia Giulia.

Forcella Delle Genziane, una verde, piccola, suggestiva forcella con un'alta presenza di genziane, limitata a nord dalle levigate pareti della Creta Cacciatori, a sud dalla crestina erbosa del primo campanile delle Genziane.

Passo di Oberenghe o Enghe mette in comunicazione la val Frison con la valle di Sappada e divide la Terza Grande dalla Cresta di Enghe.
È raggiungibile dalla val Frison e da Sappada, oppure dalla val Pesarina su sentieri segnalati CAI.

Miravalle, incantevole belvedere, un terrazzo naturale situato su uno dei vari contrafforti di Hochbolt, a breve distanza dai Piani di Gront e dalla stazione a monte del primo troncone della seggiovia Sappada 2000.

Specchio di Biancaneve, maestosa cascata visibile dall'abitato di Sappada sulla quale è possibile intraprendere diverse linee di salita.
La linea più semplice e con soste attrezzate segue generalmente il flusso centrale, oppure si possono concatenare le diverse sezioni verticali.



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Rifugi

Nelle montagne di Sappada sono presenti rifugi alpini, punto di ristoro e di accoglienza; tutti i rifugi ad esclusione del Bivacco Damiana hanno un servizio di bar-ristorante.

Rifugio Piani del Cristo, situato nella Val Sesis a 1.450 m, nella strada che da Cima Sappada porta alle Sorgenti del Piave, è raggiungibile a piedi da Cima Sappada e da Borgata Puiche; aperto nel periodo estivo.

Rifugio Sorgenti del Piave, situato a 1.830 m sulle pendici del monte Peralba è raggiungibile a piedi con il sentiero 132 o dal Passo del Mulo, in autovettura.
Qui si trovano le sorgenti del fiume Piave con la fontanella dalla quale sgorga l'acqua e il piccolo laghetto; itinerari verso la Val Visdende, il Peralba, il Chiadenis, l'Austria e Sappada 2000. Apertura estiva.

Rifugio Calvi, di proprietà del Cai è situato a 2.164 m sul monte Peralba.
A mezz'ora di strada dal parcheggio dove si lasciano le autovetture.
Punto di partenza per le ascensioni al monte Peralba e al monte Chiadenis, oppure per raggiungere il Passo Sesis al confine austriaco. Apertura estiva.

Baita Rododendro, situata in Val Sesis a 1.500 m, è raggiungibile a piedi con il sentiero 132 o in autovettura.

Rifugio Monte Siera, situato alle pendici del Monte Siera a 1.620 m, è raggiungibile con il sentiero 321 oppure in seggiovia.
Apertura estiva e invernale in quanto situato nel comprensorio sciistico Monte Siera-Pian dei Nidi.
Ampio panorama sul Monte Ferro, sul Peralba, su tutta la valle sappadina e su Forni Avoltri.

Rifugio Sappada 2000, situato nel versante di Sappada 2000, è aperto sia d'estate sia d'inverno in quanto è situato presso il comprensorio sciistico di Sappada 2000.
Dalla terrazza solarium del rifugio ampio panorama sul Monte Siera, sul Gruppo dei Clap, sulle Terze, sulla Creta Forata e monte Cimon, su tutta la vallata sappadina e sulla vicina Carnia.
Possibilità di pernottamento.

Bivacco Damiana, situato nella zona del Gruppo dei Clap, sul versante meridionale della Valle di Sappada, è raggiungibile con i sentieri 317 e 322.
Proprietà del Cai di Sappada, dispone di 9 posti letto.

Rifugio Fratelli De Gasperi, situato a quota 1.770 m nella Val Pesarina nel territorio comunale di Prato Carnico (UD), è raggiungibile da Sappada con il sentiero 316.
Apertura estiva e possibilità di pernottamento.

Malga Caseravecchia, Situata a 1.700 metri slm, alle pendici del Monte Avanza e nei pressi delle Sorgenti del Piave, malga Casera Vecchia è facilmente raggiungibile da Sappada percorrendo la strada provinciale che collega Cima Sappada alle Sorgenti del Piave.


LUOGHI DELLA CULTURA
(Musei - Biblioteche - Musica)

3 musei con cui dare conto della storia e dell'identità locale.
Il primo è il Museo etnografico “Giuseppe Fontana”, sorto nel 1972 su iniziativa dal maestro locale Giuseppe Fontana, che documenta, attraverso la ricostruzione degli ambienti della casa tipica di Sappada, la storia del lavoro e della cultura della valle sappadina. 

Perché il patrimonio culturale sappadino non si disperdesse, il maestro Fontana passò anni a raccogliere strumenti agricoli e d’uso quotidiano, con i quali nel 1972 allestì il museo in borgata Bach.
Alla sua morte, nel 1975, il museo gli fu intitolato, e da allora le collezioni si sono allargate comprendendo anche una sezione geologica e paleontologica; e dal 2009 sono state trasferite nella nuova e più ampia sede di Cima Sappada.
Oggi il Museo etnografico “Giuseppe Fontana” fornisce un quadro esaustivo dell’ambiente naturale: rocce e fossili, animali del bosco e uccelli, fiori alpini ed essenze arboree; e della comunità che da un millennio abita la conca di Sappada.
Una sezione è dedicata alle case sappadine, con le tipologie architettoniche della vallata, un'altra alla vita quotidiana di un tempo, con gli strumenti delle attività agro-pastorali e artigianali, un'altra ancora alla religiosità popolare.
Chiudono il percorso museale le maschere del Carnevale sappadino (vosenòcht).

Per vedere ricostruiti ambienti delle case sappadine di una volta, occorre spostarsi in borgata Cretta e visitare l'antica casa Puicher s’Kottlars, abitazione in legno di metà 1800 che è stata adibita a Casa-Museo della Civiltà Contadina.
Dotata di ben 3 stufe e di una stalla-fienile sul retro, fa
ben comprendere con i suoi ambienti come viveva una famiglia sappadina: la cucina (kuchl) annerita dal fumo, il salotto (kòschtibe) che, come le stube tirolesi, è rivestito in legno e ha una stufa in muratura (kòchlouvn) in un angolo, le camere da letto e il laboratorio per i lavori di falegnameria, il ballatoio esterno e il tetto coperto da scandole in larice.
Accanto alla casa c'è un curatissimo orto dove sono coltivate le verdure che per secoli hanno alimentato generazioni di sappadini (patate, cavolo cappuccio, fave, piselli, rape, rafano, cipolle, aglio, carote, insalata, erbe officinali) oltre a cereali come orzo, segale, avena per i cavalli.

Il terzo è il Piccolo Museo della Grande Guerra, nato dalla passione di 2 collezionisti di cimeli bellici.
In uno spazio espositivo ricavato da un ex macello comunale presso le Cascatelle del Mühlbach sono esposti reperti, divise, attrezzi e stufe da campo appartenuti a soldati italiani e austriaci durante la Prima Guerra Mondiale, che qui si fronteggiarono fra il 1915 e il 1917.
Sappada si trovava vicina alla linea del fronte, ma non fu mai teatro di scontri importanti, quanto piuttosto di una logorante e durissima guerra di posizione, di cui sul territorio restano molte tracce: trincee, gallerie e fortificazioni

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CIAK SI È GIRATO A Sappada

Per il suo aspetto di autentico villaggio alpino con le case in legno, Cima Sappada è stata scelta dal regista americano Terrence Malick come set del suo film "Radegund" "La vita nascosta" (A Hidden Life) del 2019 scritto e diretto da Terrence Malick, ambientato ai tempi del nazismo.


Si tratta di un film biografico sull'obiettore di coscienza austriaco Franz Jägerstätter, martirizzato dai nazisti nel 1943 e poi beatificato nel 2007. (vai alla scheda del film)

«Libreria del Viaggiatore»

Il dialetto tedesco dell'isola alloglotta di Sappada

Autore: Maria Bruniera
Editore: Forum Edizioni
Data di Pubblicazione: 2005
Pagine: 552

La tesi di laurea di Maria Bruniera sul dialetto tedesco dell'isola alloglotta di Sappada, discussa nell'anno accademico 1937-1938 presso l'Università di Padova, con relatore il professor Carlo Tagliavini.

Sappada, sei bella!

Autore: Vito Vecellio
Editore: Nuovi Sentieri
Data di Pubblicazione: 2018

Escursioni. Comèlico e Sappàda

Autori: Zandonella Callegher Italo Mario Fait
Editore: Cierre Edizioni
Data di Pubblicazione: 1997
Pagine: 158

Anello bianco. Sci-alpinismo in Comelico e Sappada

Autore: De Candido Italo
Editore: Tamari Montagna
Data di Pubblicazione: 1976
Pagine: 160

Origine e storia di Sappada

Autore: Piller Puicher Giorgio
Editore: Unipress
Data di Pubblicazione: 2008
Pagine: 112

Comelico e Sappada

Editore: Provincia di Belluno
Data di Pubblicazione: 2004
Pagine: 144

Comelico e Sappada

Autore: Mazza M. (cur.)
Editore: Provincia di Belluno
Data di Pubblicazione: 2004
Pagine: 138

Sui sentieri del sole. Passeggiate ed escursioni nelle Dolomiti di Sappada

Autori: Giovanni Borella Pennisi Furio R.
Editore: Edizioni Mediterranee
Data di Pubblicazione: 1995
Pagine: 168

L'anello di Sappada

Autore: De Candido Italo
Editore: Tamari Montagna
Data di Pubblicazione: 1983
Pagine: 170

Dolomiti della val Comelico e Sappada. Escursioni in alta val di Piave e Tiroler Gailtal

Autore: Zandonella Callegher Italo
Editore: Athesia
Data di Pubblicazione: 13 Ottobre '06
Pagine: 154

Antichi mestieri di Sappada. Immagini di un mondo contadino ed artigiano che scompare

Autore: Piller Puicher Giorgio
Editore: Unipress
Data di Pubblicazione: 1996
Pagine: 90
 

Musica

Il folclore sappadino si esprime attraverso le danze e le musiche del gruppo folcloristico degli Holzhockar (i taglialegna), composto da una trentina di elementi, tra ballerini e musicisti.
Il gruppo esegue le danze mimiche della vita di un tempo; con i loro Costumi Tipici Sappadini e l'allegria dei balli e delle musiche animano le sagre e le feste del paese.

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PRODOTTI DEL BORGO

Ristoranti, baite e rifugi propongono tutti la tipica Cucina Sappadina che, d’impronta germanica, predilige il burro fuso e se ne infischia delle diete. 
Salumi e Formaggi Affumicati
La Ricotta Acida è riproposta dalla Latteria Plodar Kelder, che si rifornisce da 2 stalle.
Ricco di pascoli, è paese dedito all'Allevamento delle Mucche da latte, da cui trae una parte del proprio reddito, anche grazie alla varietà dei suoi saporiti formaggi e dei prodotti derivati dalla lavorazione del latte vaccino.
Artigianato locale basato sulla lavorazione del legno


PIATTI DEL BORGO

A Sappada, grazie alla vicinanza con la Carnia e la Carinzia, sono presenti vari prodotti nati dalla fusione tra le tradizioni di queste regioni, oltre ovviamente a quelli tipici delle Alpi.
Tra questi vi sono i "Gepitchta Kropfen" (ravioli ripieni di camoscio), il tortello sappadino, fatto con le patate e condito in bianco, il frico (con patate o speck) e le tipiche salsicce, simili al pastin


Abbinata alla polenta, la ricotta acida insaporita con erbe aromatiche è presente in molti piatti della tradizione, anche come ripieno nei ravioli “pizzicati”.
 
Come accade nelle altre località di montagna teatro di carnevali alpini, durante il Carnevale a Sappada si preparano anche diversi dolci, prima delle restrizioni e dei digiuni quaresimali.
E se tutt'ora le frittelle lungo l’arco alpino sono il dolce più semplice e diffuso di Carnevale, le varianti sono moltissime, nella preparazione della pastella o nella forma della frittella: a Sappada trionfano dunque le semplici frittelle (muttn), ma anche i Krischkilan (una sorta di chiacchiere o di cròstoli come li si chiama nel Triveneto), gli Hosenearlan (orecchiette di lepre, la versione locale delle castagnòle bellunesi a forma di castagna e con uvetta e pinoli nell’impasto), i Mognkròpfn (con il ripieno di papavero, sono l'equivalente dei carfògn agordini a mezzaluna). 

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ATTIVITÀ TURISTICHE

La Stagione Turistica Estiva inizia verso fine giugno e termina a metà settembre.
Durante l'estate vi sono numerosi sentieri e rifugi nelle montagne circostanti, inoltre funzionano le seggiovie Sappada 2000 da luglio a settembre che agevolano le escursioni verso i Laghi d'Olbe e il Passo del Mulo.



Le piste da sci sono frequentate soprattutto da famiglie con bambini.
Il comprensorio sciistico di Sappada 2000, offre 5 seggiovie e 8 sciovie per un totale di 20 km di piste collegate tra loro da un servizio di ski bus.

Sappada è una località montana prettamente turistica.
La stagione turistica invernale inizia di solito la prima domenica di dicembre e termina ad aprile nel periodo di pasqua, anche grazie all'innevamento artificiale che copre buona parte delle piste.



Nevelandia
È un grande parco giochi sulla neve che si sviluppa su un'ampia area sempre soleggiata a due passi dal centro del paese.
Il parco è attrezzato per discese con i gommoni, con una pista per bob e una per gli slittini, un'ampia pista di pattinaggio, un circuito per le motoslitte ed un trenino.
Il parco si trova nell'area adiacente alle piste "Campetti", ideali per il primo sci a Sappada.




TRADIZIONI

Le tradizioni sono numerose e tenute vive.
Tra le tradizioni religiose, va ricordato il Pellegrinaggio annuale al Santuario della Madonna Addolorata nel paesino di Maria Luggau in Carinzia (Austria), che i sappadini compiono a piedi, attraverso il sentiero che in circa 9 ore di cammino conduce in Austria.


ll Carnevale è l’appuntamento più atteso dell’inverno. 
Si svolge in 3 appuntamenti: la Domenica dei Poveri, la Domenica dei Contadini e la Domenica dei Signori.
Il mascheramento è totale e nessuno scopre il volto durante la festa.
La pesante maschera di legno che copre il volto, altera la voce facendola rimbombare.
A Sappada sopravvivono alcune delle mascherate più complete di tutta la montagna europea, nelle quali sono sempre presenti le 3 categorie di personaggi fondamentali in questo genere di cortei: gli “Annunciatori” (sia “belli” che “brutti”), i Messaggeri e i Garanti.
E se fedelissime allo spirito originale, sacrale e religioso, sono le mascherate del Carnevale di Sappada (per il quale è appena stato avviato l'iter per candidarlo a bene immateriale dell'Unesco) tende invece a esaltare di più i valori sociali.
Le sue origini risalgono a quelle della piccola comunità germanofona che quassù si insediò nel medioevo.



Il Carnevale Sappadino (Plodar Vosenòcht) è allegoricamente dedicato ai pezzenti, ai contadini, ai signori, ognuno dei quali ha dedicata una delle 3 domeniche di festeggiamenti che precedono il Mercoledì delle Ceneri (anche se a Sappada si sfila anche il Giovedì, il Lunedì e il Martedì grassi).
Si susseguono dunque la “Domenica dei poveri” (Pèttlar sunntach), dove si vestono abiti dimessi, la “Domenica dei contadini” (Paurn sunntach) in costume da agricoltori, e infine la “Domenica dei signori” (Hearn sunntach), in cui si sfoggiano i costumi più raffinati. 

Travestimenti, scenette e dialoghi sono ispirati alle diverse occupazioni, ma tutti i cortei risultano molto sfarzosi, mentre i questuanti che bussano alle porte ricevono in dono una “schotte knelle”, una piccola ricotta.
Bellissime e arcigne sono le maschere in legno (lòrvn), intagliate da bravi artigiani locali, e per le quali dal 1998 si organizza anche una gara di intaglio, la “Schnitzar Bette”.



L'aspetto sociale delle sfilate sappadine non impedisce però che il personaggio più tipico del Plodar Vosenòcht, tanto da essere eletto a simbolo di Sappada, sia una figura sacrale: è il Ròllate (rollat), cui spetta il compito di aprire e chiudere le sfilate, e al quale è interamente dedicata la giornata del Lunedì grasso.
Il pellicciotto (pelz) di caprone e il cappuccio, gli conferiscono un aspetto bestiale, quasi a farlo sembrare un orso dal volto umano, ma la sua origine zoomorfa non gli impedisce di rivestire funzioni tanto divine, di “Annunciatore bello”, quanto demoniache, di “Garante” che brandisce minacciosamente una scopa (hadratpesn).



Il suo nome, Ròllate, deriva dalle rumorose sonagliere di bronzo che porta alla cintura, le “rolln” nel dialetto locale.
I pantaloni a righe orizzontali bianche, nere e rosse sono confezionati con la “hille”, la tela con cui d'inverno si coprivano gli armenti.
Al collo porta un fazzoletto (hòntich), rosso per i coniugati e bianco per i celibi.
Ai piedi ha scarponi chiodati (aisnschui), con i quali può inseguire e terrorizzare i bambini anche sulle strade ghiacciate.



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TRADIZIONI - EVENTI - FOLKLORE
(Con il termine «Folklore» si intende l’insieme degli usi, abitudini, tradizioni, comportamenti, linguaggi di un popolo; insomma gli aspetti più caratteristici e suggestivi della vita di una Comunità)

Borgate in festa, (luglio), lungo la via delle borgate di Sappada Vecchia, chioschi e stand enogastronomici con vendita di prodotti artigianali.

Festival del folklore, (luglio), organizzato dal 1999 dal locale gruppo folkloristico degli Holzhockar (i taglialegna), sfilata ed esibizione di gruppi folkloristici provenienti da varie parti del mondo lungo le vie del paese e nella serata finale.


Festa di Sant'Osvaldo a Cima Sappada, primi di agosto, stand gastronomico, vendita di prodotti locali e gastronomici, corsa campestre, musica e balli.
 
Verso la metà agosto si tiene da ormai qualche anno la nota Plodar fest, una grande festa folcloristica dedicata alla musica tradizionale di montagna, al cibo sappadino e alla musica per i giovani.
Si tratta di uno degli eventi più amati e attesi in paese.

Festa del fieno, a metà agosto

Ex tempore di scultura su legno, prima settimana di settembre, 18 scultori all'opera su legno di pino cembro per una settimana lungo le vie del paese realizzano sculture in legno, l'evento è organizzato dall'associazione culturale "Le Borgate".

SappaMukky, settembre, fiera dei prodotti e dell'allevamento alpino, presso il Palazzetto dello Sport, stand gastronomici, musica e intrattenimento, degustazione di prodotti locali, giochi e animazioni.



Convegno internazionale di Dialettologia: organizzato dal Dipartimento di Studi Linguistici e Letterari dell'Università di Padova, richiama a Sappada, in luglio, i più grandi studiosi di Linguistica e di Dialettologia d'Italia e, talvolta, del mondo


DOVE MANGIARE (clicca qui per vedere)
DOVE DORMIRE: Alberghi (clicca qui per vedere)
DOVE DORMIRE: Agriturismi (clicca qui per vedere)
DOVE DORMIRE: B&B (clicca qui per vedere)
DOVE DORMIRE: AirBnB (clicca qui per vedere)

COME RAGGIUNGERE Sappada

In TRENO

La stazione più vicina è quella di Calalzo di Cadore da cui si può prendere l'autobus direttamente per Sappada e in meno di 1 ora si è arrivati; dal versante friulano si scende alla stazione di Carnia e qui in autobus (vedi più sotto) fino a Sappada

Per chi arriva in treno, tutti gli orari dei treni e la possibilità di acquistare i biglietti on-line
www.trenitalia.com



In AUTOBUS
 
Tutti gli orari per raggiungere Sappada dal bellunese, in particolare dalla stazione ferroviaria di Calalzo
www.dolomitibus.it

Tutti gli orari per raggiungere Sappada dal Friuli
www.saf.ud.it

Servizio di Cortina Express - da/per Sappada a/per Treviso, Venezia, Mestre, Rovigo, Ferrara e Bologna
www.cortinaexpress.it


In AUTOMOBILE

Dal Veneto si può prendere l'autostrada A27 Mestre-Belluno fino all'ultima uscita di Longarone (Pian di Vedoia), poi continuare per Pieve di Cadore.
In prossimità di Auronzo di Cadore si devia per S. Stefano e qui per Sappada.

Dal Friuli Venezia Giulia si segue invece la A28 Palmanova-Tarvisio ed esce al casello di Carnia/Tolmezzo; qui continua per la SS 52 che passa per Ovaro e Rigolato e Forni Avoltri fino a raggiungere Sappada.




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Cell. +39 348.2249595 (anche Whatsapp)



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