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Lettura del libro Il Bel Paese di Antonio Stoppani

Lazio: Colle San Magno il paese a misura di bambini


«Attenzione rallentare - In questo paese i bambini giocano ancora per strada».
Questo il cartello installato all'ingresso di piazza Umberto I a Colle San Magno, per avvisare che nella piazza centrale del piccolo comune montano è possibile incontrare bambini che giocano in piazza, e quindi invita a rallentare e prestare attenzione.
In un mondo dominato dai social e smartphone, a Colle San Magno tanti bambini si ritrovano e giocano ancora in piazza come un tempo.

«È un comune a misura di bambino - afferma il consigliere comunale Manuela Spiriti - ed è giusto ribadirlo anche attraverso un cartello che invita gli automobilisti a fare attenzione, perché in paese i ragazzi ancora giocano in piazza. Un modo di vivere che va tutelato e preservato».



Colle San Magno (Gliò Colle, in dialetto collacciano) è un comune italiano della provincia di Frosinone nel Lazio, situato a 45 km a sud-est di Frosinone.
Il paese si trova a 540 m slm, in una cuna di verde in territorio interamente collinare e montuoso, si trova sulla sommità di una collina sulle pendici occidentali del Massiccio del Monte Cairo, in posizione dominante sulla sottostante Valle del Liri.

COLLE SAN MAGNO

Regione: Lazio
Provincia: Frosinone FR
Altitudine: 540 m slm
Superficie: 44,49 km²
Abitanti: 680
Nome abitanti: Collacciani
Patrono: San Magno (19 agosto)









Colle San Magno, il cui nome si riferisce a Magno di Anagni, santo e martire della chiesa, cui si attribuisce la diffusione del Cristianesimo del Lazio meridionale, fu fondato nell'anno 1000 da un gruppo di abitanti di "Castrum Coeli", castello costruito sul Monte Asprano.

Possedimento dei Marchesi D'Avalos, nel 1500 venne acquistata dal duca Giacomo Boncompagni, entrando così a far parte del ducato di Sora, finché nel 1796 rientrò nel Regno di Napoli per volontà di Ferdinando I delle Due Sicilie. 




Medaglia di bronzo al Merito Civile 1943-1944
«Comune situato nelle immediate retrovie del fronte di Cassino, durante l'ultimo conflitto mondiale, fu sottoposto a violente rappresaglie da parte delle truppe tedesche occupanti e a violenti bombardamenti da parte delle forze alleate,che causarono la morte di numerosi civili e la distruzione di gran parte dell'abitato.»

Il Museo vivo della Memoria di Colle San Magno, inaugurato nel 2014, ripercorre l’esperienza della 2a guerra mondiale, attraverso la memoria e la sensibilità della popolazione civile.
Il percorso espositivo, articolato in 6 sale, ricostruisce gli eventi bellici a partire dalle testimonianze dirette di quanti vissero da protagonisti le vicende di quei terribili mesi fra il settembre 1943 e il maggio 1944.
Una “guerra in casa” che cambiò, a volte per sempre, la vita degli abitanti.
Il Museo, attraverso testimonianze in audio e in video, oggetti  e cimeli spontaneamente donati dalla popolazione, rivive le fasi salienti della guerra sul Monte Cairo. (www.museovivodellamemoria.it)

Cultura

A Colle San Magno è ambientato "Sotto l'ombra del Tricolore" (Artestampa Editore) di Antonio Valerio Fontana, del 2014, dove, seppur in secondo piano, vengono descritte le tradizioni e la cultura del paese tra le due guerre mondiali, attraverso le avventure dei protagonisti 

 

Cucina e Prdotti Tipici

• Il tartufo
• L'abbacchio
• La frionza: minestra di pane e verdure, spesso preparata per utilizzare ‘lo pane ‘ntostate (il pane raffermo)’ o per aumentare la quantità della pietanza, consistente soltanto in un po’ di verdura.
Si preparava “co gli brocchele e co gli cappucce”. 
Messa la verdura in padella a soffriggere, vi si mescolava il pane tagliato a pezzetti e si lasciava il tutto per alcuni minuti ad insaporire.
• Le pagliette: dolce preparato specialmente per i matrimoni e la prima comunione, laddove il bianco del dolce era indice di purezza dei protagonisti della festa.
Uova, olio, zucchero e farina, ben dosati per non compromettere tutta la preparazione. 
L’impasto, lavorato, viene ridotto a forma di ciambelle che devono essere prima lessate: il grado di cottura è dato dal galleggiamento.
Poi infornate, se sfioccano (ricrescono aprendosi) la riuscita è assicurata.
Vengono poi ricoperte “cò gliò gileppe”, un impasto a base di zucchero, acqua, “bianche d’ove” (albume d’uovo) battuto e fatto montare. 
• La polenta
• Le lumache



Tradizioni

Il Lunedì dell'Angelo in Albis, a Colle San Magno si svolge un itinerario nella natura alla scoperta di un'antica tradizione che nasce dalle antiche comuni origini di Colle San Magno e Castrocielo.
La natura primaverile, fatta di paesaggi e di panorami mozzafiato, di verdissime vallate e di cime a tratti ancora candide di neve, è il palcoscenico su cui gli abitanti dei due paesi, si ritrovano annualmente nel sito dell'antica madrepatria: la vetta del monte Asprano. 
Prima dell'alba del predetto giorno da Castrocielo parte una Processione che ascende conquistando la cima della montagna. 


Il percorso è costantemente allietato dai canti e dagli inni alla Madonna e la vallata che divide le balze verdeggianti del monte Serrone, diventa un enorme cassa armonica.
In 45 minuti circa, la Processione proveniente da Colle guadagna la cima.
Dalla cima del monte, Colle San Magno appare con tutte le sue case, di tetti, con le sue strade, la sua piazza dagli alberi secolari.
Tutt'attorno prati e villette, e ancora, le frazioni con gli antichi casolari, le aie, le cisterne.
Intanto, dal campanile della Chiesa dedicata a San Magno, il suono delle campane si fonde con le note della banda musicale.
Le rispettive bande suonano all'impazzata, i fuochi d'artificio rimbombano assordanti. 


In pochi attimi le due popolazioni si fondono, tornano ad essere l'antica unica comunità del Monte Asprano. 
In quest'attimo supremo le due Immagini della Madonna vengono fatte inchinare l'una verso l'altra quasi per scambiarsi un simbolico bacio.
È il sigillo che le due Comunità appongono sul loro sentimento di eterna e reciproca fratellanza.

Parrocchia San Magno Vescovo e Martire

La Chiesa parrocchiale, situata al centro del Paese, è stata edificata nel 1750 su disegno del Vanvitelli.

SAN MAGNO è il Santo patrono che si festeggia il 19 Agosto.
Visse durante le persecuzioni romane, intorno al 200 dopo Cristo.
Convertito al Cristianesimo, donò tutti i suoi beni ai poveri.
Per il suo fervore religioso fu eletto vescovo di Trani. Visse in odore di santità: guariva storpi e ammalati.
Per sfuggire alle persecuzioni, che sempre più si accanivano contro di lui a causa della fama delle sue azioni, fu ramingo a Roma, a Fondi, ad Aquino, a Sora, a Pico, dove continuava a testimoniare il vangelo e a compiere miracoli; finché non fu ricercato dai soldati romani, per ordine dello stesso imperatore, e condotto al martirio.
Il suo corpo fu sepolto prima a Veroli e poi ad Anagni, nella chiesa di Santa Maria.



L'eremita BUONO, era di Colle San Magno, ritenuto santo, dalla pietà popolare.
Era nato a Cantalupo, "Sante Bone", così chiamato nell'idioma locale, e visse per lo più in una piccola "cella benedettina sita in quei pressi, oggi identificabile con la chiesa di San Rocco, tra Cantalupo ed il Castello di Roccasecca.
L'eremita Buono è ricordato per la sua vita di pietà e di devozione, per alcuni episodi che sanno di straordinario e di miracoloso, ma soprattutto perché viene riportato in molta letteratura medievale come il profeta di San Tommaso, avendo annunciato alla contessa Teodora, moglie del conte Landolfo d'Aquino, incinta, nel Castello di Roccasecca, che avrebbe avuto un figlio, a cui sarebbe stato dato il nome di Tommaso e che sarebbe stato dottore della chiesa, santo e famoso in tutto il mondo.
L'eremita Buono fu sepolto, alla sua morte, nella Chiesa di San Pietro in Cantalupo; indi nella chiesa parrocchiale di San Magno, su a Colle.
Buono era un pastore al servizio dei Conti di Aqùino, i cui possedimenti, in quel tempo, arrivavano fino oltre Roccasecca, compreso Colle San Magno e quindi Cantalupo.
La memoria popolare di lui racconta molte storie e aneddoti miracolistici, ancorché non risulta che sia mai stata proposta causa di beatificazione.
Tra gli altri racconti si ricorda quello della tentazione del demonio: non volendo rinnegare la fede cristiana, il pio eremita era perseguitato dal maligno, che gli nascondeva il secchio sì da impedirgli l'approvvigionamento dell'acqua.
Ma Buono non si scomponeva affatto, perché riusciva a tirar l'acqua dal pozzo con un cesto, facendola miracolosamente ghiacciare. 

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Come  si raggiunge Colle San Magno

In Treno

Treno Roma-Napoli via Cassino - fermata Roccasecca. Autobus CO.TRA.L. per Colle San Magno.

In Automobile

A1 (Milano-Napoli) uscita Pontecorvo; SS 6 Casilina direzione Frosinone, dopo 5 km. bivio per Roccasecca centro e a Roccasecca bivio per Colle San Magno. 


In Autobus

Come (non) arrivare a Colle San Magno da Roma e come (non) tornare

La linea bus Cotral che arriva fino a Colle San Magno ha di fatto solo due corse: un'”andata” in partenza alle 9 da Cassino, un “ritorno” in partenza da Colle San Magno, sempre per Cassino, alle 15:05.

In teoria, a meno di soppressioni, non ci sarebbero quindi problemi se uno partisse da Cassino; partendo invece da Roma diventa tutto più difficile, anche se non letteralmente impossibile.
Già arrivare a Cassino da Roma per le 9 non è facile, perché occorre partire molto presto.
Con un treno senza fermate ci vuole 1 ora e mezza di viaggio, ma purtroppo, i treni disponibili verso le 7 e mezza da Termini, arrivano tutti dopo le 9, il precedente che va bene è alle 6:21 con arrivo alle 8:24.
Quindi uno dovrebbe partire un’ora prima del necessario e quest’ora si compone di mezz’ora di viaggio in più per le fermate intermedie più mezz’ora di attesa al capolinea bus.

Se solo il bus delle 9 partisse 20, 30 minuti dopo sarebbe tutto più facile.
Comunque, partendo alle 9 arriva lì (da orario) alle 9:35 circa e riparte solo alle 9:55, quindi 20 minuti di sosta al capolinea di Colle San Magno.
Se quei 20 minuti li facessero fare a Cassino invece che a Colle San Magno sarebbe la svolta. 
Andrebbe bene anche il treno delle 7:28 da Termini che arriva alle 9:10 (è un IC però…)

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