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Basilicata: Armento


Armento (Arëmient in dialetto lucano) è un piccolissimo comune posto su un’altura nella valle del torrente Armento e rientra nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese.

Intorno al VI secolo a. C. è stato un importantissimo centro con il nome di Galaso, come riferisce il geografo Strabone, e la sua storia è legata ad importanti rinvenimenti archeologici che hanno portato alla luce pregevoli reperti come il Satiro Inginocchiato e la Corona aurea di Kritonios, oggi custoditi all’interno del Museo archeologico di Monaco di Baviera.

In località Serra Lustrante si estende un’importante area sacra risalente al IV secolo a. C. su cui svetta il Santuario di Eracle.


Percorrendo la Strada Statale N. 92, correndo tra valloni erosi, si giunge ad un bivio, donde verso destra si stacca la via che dirigendosi a Sud, varca il Torrente Armento e poi in lieve salita, a breve distanza dal corso d'acqua, raggiuge il Borgo di Armento.

ARMENTO

Regione: Basilicata
Provincia: Potenza PZ
Altitudine: 710 m slm
Superficie: 58,98 km²
Abitanti: 586
Nome abitanti: Armentesi
Patroni: San Filippo Neri e San Vitale di Castronovo
Gemellaggio: Castronovo di Sicilia
Patrono: San Luca di Armento (di Demenna)
Diocesi: Tricarico
Gemellaggio: Castronovo di Sicilia







GENIUS LOCI
(Spirito del Luogo - Identità materiale e immateriale)

Nonostante Armento sia un comune molto piccolo, custodisce ricchezze architettoniche, artistiche e culturali di particolare pregio che non lasciano indifferente chi ci si imbatte.
Posto su un’altura arroccato come un castello circondato dal fossato, annidato sulla valle del torrente Armento, il primo impatto con il paese è dato dall’affaccio panoramico che consente di apprezzarne le peculiarità naturali e ambientali, girovagando poi per la storia tra i settecenteschi portali del borgo.

ORIGINE DEL NOME
(Toponomastica)

Localmente detto armiént e aremiént, il nome è documentato nel "Catalogus Baronum" anni 1150-1168 "in Armento"; anche Registro Comuni (Tricarico) anno 1324 "Archipresbiter et clerici Armenti".
Quanto alla sua origine, è stato proposto un latino ramentum - scheggia, briciolo - o un latino medievale ramentalis nel senso di "terra incolta", "sodaglia", con inserzione di n, secondo un'altra ipotesi che tiene conto delle forme dialettali.
Ma è più verosimile l'interpretazione etimologica che si basa sul latino armentum (con anaptissi (sviluppo o inserimento di una vocale in un gruppo di consonanti, sia perché già ricco di elementi vocalici nascosti, sia perché di difficile pronuncia: il latino antico poclom diventa poculum per la prima ragione e il tedesco Landsknecht diventa lanzichenecco per la seconda) nelle varianti dialettali) nel senso di "(pascolo per) gli armenti".
Sull'origine della località, scrive Giustiniani nel 1797-1805: "La pastorizia più che altrove, quivi avrebbesi a coltivare, indicandolo appunto il di lei nome, derivano forse dagli armenti, che vi menavano al pascolo, e cominciò poi a sorgere da povere abitazioni di pastori".
Difatti, la cittadina attuale trae il nome da Arimiento (terra destinata al pascolo).

TERRITORIO
(Topografia e Urbanistica)

Armento sorge, in parte su un conglomerato di ciottoli, e in parte su un terreno argilloso, sul quale nel 1850, una vasta frana distrusse buona parte del paese.

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STORIA

Il territorio era abitato in Epoca Protostorica.
In Contrada Serra Lustrante sono stati messi in luce, parte di un quartiere della fine del secolo IV avanti Cristo, e un Sacello dedicato a Ercole.
Ad Armento si svilupparono, verso la fine del secolo VII e per tutto il secolo IV avanti Cristo, famose Scuole di Ceramisti di cui prodotti gareggiarono in bellezza, originalità e grandiosità con quelli delle Scuole Pugliesi e delle stesse Fabbriche Greche.
Gli splendidi vasi di Armento si trovano nei maggiori Musei d'Europa: Louvre, Hermitage, British Museum, musei di Vienna e di Napoli.
Presso l'abitato, specialmente sui piani e nella sottostante Valle di Serra Lustrante, nel 1797, si rinvennero varie Necropoli che fornirono interessante e copioso materiale (vasi, armature, monete) e la famosa Corona di Critonio, ora al Museo di Monaco.
Non fu possibile, però, scoprire il nome dell'antica città, forse greca (Calesa ?) alla quale le Necropoli appartennero.
Sede nell'Alto Medioevo di una Comunità Basiliana, fu più volte saccheggiata dai Saraceni.
Appartenne ai Longobardi di Salerno e a metà dell’anno 1000, fu conquistata dai Normanni, che la concessero al Vescovo di Tricarico.
Fu poi feudo dei Sanseverino di Bisignano e dei Carafa.

SANTO PATRONO

LUCA di Armento (di Demenna), Santo, nacque nei primi decenni del secolo X, da Giovanni e da Tedibia, esponenti del patriziato di Demenna, centro fortificato di Val Demone, regione Nord-Orientale della Sicilia.

La discesa dell'Imperatore Germanico Ottone I in Italia meridionale nel 968-969 provocò un nuovo spostamento di Luca, con i suoi discepoli sempre più numerosi, verso un luogo solitario facilmente fortificabile della Lucania, di nome Armento, dove cominciarono la costruzione di una chiesa dedicata alla Vergine e, ancora una volta, all'apostolo Pietro, il nucleo di un nuovo centro di vita monastica.
Qui furono raggiunti da un'altra incursione saracena, tra le tante che, partite dalla Sicilia, tormentarono
il Sud dell'Italia nella seconda metà del secolo X. 
Si verificò allora l'episodio di gran lunga più originale tra quelli narrati nella Vita di Luca, che questa volta non fuggì. 
Contro i predoni accampati presso il suo monastero, Luca in preghiera ottenne una sorta di investitura da parte di Dio a reagire con la forza del suo bastone, sull'esempio di Mosè.
Dunque, alla testa di alcuni dei suoi discepoli, scelti tra i più robusti, Luca si dispose a cacciare i Saraceni dal territorio di Armento.


ITINERARI e LUOGHI
(Culturali, Turistici e Storici)

Nonostante Armento sia un comune molto piccolo, custodisce ricchezze architettoniche, artistiche e culturali di particolare pregio che non lasciano indifferente chi ci si imbatte.


Il primo impatto con il paese è dato senz’altro dall’affaccio panoramico che consente di apprezzarne le peculiarità naturali e ambientali. 
Dopo aver girovagato per il borgo, tra i settecenteschi portali, si possono ancora ammirare, in località “Casale”, le rovine del palazzo di Terenzio Lucano, il console che nel periodo romano ha soggiornato nel territorio di Armento.
 


Di particolare importanza sono poi le chiese, la novecentesca Chiesa madre di San Luca Abate assume un significativo valore perché sorta sulle rovine dell’antico monastero basiliano risalente al 1040.
In essa sono conservate opere come un polittico di autore ignoto, sull’altare maggiore, e una statua lignea raffigurante la Madonna con Bambino.
In origine cripta dell’antichissima chiesa madre, non meno graziosa è la Cappella di San Vitale, con affreschi seicenteschi rappresentanti la vita e i miracoli del Santo.


ITINERARI DEL GUSTO - CUCINA DEL BORGO

La tradizione culinaria ad Armento si basa sulla produzione di prodotti tipici, tutti ispirati agli antichi sapori della terra e della tradizione agricolo-pastorale della zona.
Particolarmente diffusa e certamente degna di essere assaggiata e apprezzata è l’ottima la pasta fatta in casa nelle sue diverse forme e condita con croccante mollica di pane e il deciso rafano

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ITINERARI e LUOGHI

(Culturali, Turistici, Storici, Archeologici, Naturali)

Il piccolo borgo di Armento ricade nel pittoresco paesaggio del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese.

Attraversandolo, si possono apprezzare tutti gli altri paesi che insistono in esso indimenticabili per cultura, valori sacri, natura.






Oltre all’area archeologica di Grumentum, considerata il più importante sito romano della Basilicata, e il vicino museo archeologico dell’Alta Val D’Agri, insistono nel parco i paesi di Viggiano e Sant’Arcangelo, cuore sacro della Basilicata e dell’area.
Rispettivamente, infatti, ospitano il culto della Madonna Nera, Patrona della regione, e il Convento di Santa Maria Orsoleo, oggi sede di un Museo Scenografico che consente un viaggio spirituale nella Basilicata del passato e del presente.
 



Non particolarmente distante da Armento sorge un angolo di immensa suggestione che merita di essere visitato: l’invaso artificiale di “Pietra del Pertusillo”, sorto a sbarramento del fiume Agri e circondato da un paesaggio di boschi che si estendono fino alle sponde del lago.



DOVE MANGIARE (clicca qui per vedere)
DOVE DORMIRE: Alberghi (clicca qui per vedere)
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COME RAGGIUNGERE Armento

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