Il monastero di Santa Scolasticaa Subiaco è il Protocenobio benedettino, ossia il più antico monastero benedettino in Italia e nel mondo, essendo stato fondato attorno all'anno 520 è il più antico d'Italia seguito da quello di Montecassino. Dei dodici monasteri voluti da San Benedetto da Norcia nella valle sublacense, l’unico sopravvissuto ai terremoti e alle distruzioni saracene fu quello di Santa Scolastica, che, sino alla fine del 1100, fu il solo monastero di Subiaco. In origine si chiamò “Monastero di San Silvestro”, successivamente (800) fu detto “Monastero di San Benedetto e di Santa Scolastica” e nel 1300 prese il nome attuale.
Si presenta come un complesso di edifici costruiti in epoche e stili diversi: un ingresso, sul quale figura la scritta “Ora et Labora”, con strutture del XX secolo, introduce nel primo chiostro o “Chiostro Rinascimentale” del secolo XVI, dal quale si passa in un secondo chiostro o “Chiostro Gotico” del secolo XIV ed, infine, in un terzo, detto “Chiostro Cosmatesco”, del secolo XIII. Il Campanile è del XII secolo e la Chiesa attuale è della fine del 1700, l’ultima di ben cinque chiese stratificatesi lungo i secoli. Il monastero ebbe il periodo di maggiore splendore tra il secolo XI e il secolo XIII. Nel 1465 i due chierici tedeschi A. Pannartz e C. Sweynheym vi impiantarono la prima tipografia italiana, che arricchì la Biblioteca, già esistente, di incunaboli e di libri di grande valore. La Biblioteca è oggi situata sul lato nord del Chiostro Gotico, mentre il Refettorio si trova nel lato ovest del Chiostro Cosmatesco, un tempo sormontato dal Dormitorio. Il monastero di Santa Scolastica si trova ad est di Subiaco, a 510 metri di altezza, ed è disposto longitudinalmente e parallelamente alla valle, dove, per secoli, vissero nella contemplazione e nella preghiera, eremiti e monaci, che le meritarono il nome di “Valle Santa”.
Il monastero più vicino è quello di San Clemente, dove dimorava lo stesso Benedetto, e fu probabilmente ricavato da edifici appartenenti alla vicina villa di Nerone.
Devastata dai saraceni nel IX secolo, fu restaurata grazie al sostegno di papa Gregorio IV e papa Leone IV. La chiesa romanica fu consacrata da papa Benedetto VII il 4 dicembre 980; il campanile fu eretto nel 1052 e il chiostro cosmatesco fu fatto realizzare dall'abate Lando.
Tra il X secolo e il XIII secolo il monastero acquistò grandi beni grazie alle donazioni di sovrani ed ecclesiastici, divenendo uno dei feudi più potenti dello Stato Pontificio.
Nel 1276 la Santa Sede si riservò il diritto di eleggere gli abati di Subiaco, ma nel 1456 papa Callisto III la lasciò cadere nel regime della commenda: furono abati commendatari Juan de Torquemada, Rodrigo Borgia (che fece riedificare la rocca abbaziale), Antonio e Francesco Barberini, Giovan Angelo Braschi. La commenda fu soppressa da papa Pio X nel 1915 (bolla Coenobium sublacense) e l'abbazia fu riportata al diritto comune delle abbazie nullius.
Appartenente alla congregazione cassinese dal 1514, nel 1850 fu assegnata all'abate Pietro Francesco Casaretto che vi introdusse la sua riforma da cui ebbe inizio la congregazione che prese poi il nome di Sublacense, oggi Sublacense Cassinese.
Bombardato durante la seconda guerra mondiale il 23 maggio 1944, il monastero fu poi restaurato. E' sede dell'Abate Ordinario dell'Abbazia territoriale di Subiaco.
MONASTERO SANTA SCOLASTICA
Indirizzo: Piazzale Santa Scolastica - 00028 Subiaco (RM)
Museo Luigi Ceselli: allestito all'interno del Monastero, la collezione Ceselli, ospitata nei locali dell’”ex cantinone” del Monastero dove un tempo, al suo posto, si trovava il vecchio frantoio; infatti, sono ancora visibili, buche profonde un paio di metri, coperte da lastre di vetro, che indicano il luogo nel quale un tempo si raccoglieva l'olio.
Nel museo sono presenti oggetti diversi riguardanti le scienze geologiche, archeologiche, paleontologiche, etnologiche e strumenti scientifico-didattici per la scuola. E' dedicato a Luigi Ceselli, ex ufficiale del Genio pontificio, presidente della sezione di scienze naturali nell'Accademia Pontificia della Concezione, presidente della sezione di mineralogia nell'accademia pontificia dei Quiriti, membro onorario dell'Istituto Filotecnico Nazionale e socio corrispondente di altre Accademie nazionali e straniere. Egli raccolse ossa di animali preistorici e molti oggetti di utilità quotidiana, necessari ad evidenziare il modo di vivere, familiare e sociale, dell'epoca di appartenenza (dal VI secolo a. C. fino all'età tardo-antica), che sono oggi preziosissimi, poiché l'espansione edilizia ha distrutto buona parte dei siti archeologici dai quali provengono. Il Ceselli morì nel 1882 e della sua collezione non si seppe nulla sino al 1915, quando Marco Ceselli, suo nipote ed erede, ne fece dono alla comunità benedettina di Subiaco, per onorare anche lo zio Mariano, fratello di Luigi Ceselli, che era stato monaco in questa comunità. I reperti furono schedati e ordinati da Don Antonio Caselli, professore di scienze nel seminario di Parma e furono messi a disposizione di insegnanti e studenti del seminario diocesano di Subiaco. Le rovine causate al monastero dall'ultima guerra non risparmiarono il museo e i cimeli in esso custoditi, che solo in parte furono recuperati. Nel 1953 l'Abate Salvi si interessò presso il Ministero della Pubblica Istruzione, perché il patrimonio del museo venisse salvato. Il recupero iniziò solo nel 1970, ad opera del Direttore Generale delle Antichità e Belle Arti, dottor Vito Agresti, per merito del quale è arrivato sino a noi. In seguito il museo si è arricchito di una sezione con i materiali proveniente dagli scavi della villa di Nerone
Giorni e orario apertura: 9,30-12,00/15,30-19,00; Prenotazione: Nessuna
COME ANDARE AL MONASTERO DI SANTA SCOLASTICA
Come sono arrivato
Bus Cotral: Roma (Ponte Mammolo)-Subiaco - tempo percorrenza: 01:04
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