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Trentino: Nave San Rocco


Nave San Rocco immerso tra coltivazioni a frutteto con lo sguardo rivolto all’Adige è l'esempio della ricchezza italiana, ove nulla c'è, l'ambiente naturale, il paesaggio, un grumo di case basse, una parrocchiale e un piccolo cimitero fanno quell'atmosfera da gustare attivando i cinque sensi.
Sceso alla stazione di Trento dal treno proveniente da Roma, nelle prime ore di una fredda mattina trentina, intirizzito mi rifugio nel bar della stazione per scaldarmi e rifocillarmi con un buon cornetto caldo e un caffè. 
Finito, torno sul marciapiede del primo binario e lo percorro fino in fondo, dove si trova la piccola ma confortevole sala d'aspetto della ferrovia Trento - Malè (il sito della Trentino Trasporti è ottimo e riporta tutte le tariffe e gli orari delle linee ferroviarie e su gomma), gestita dalla Trentino Trasporti. Mi affaccio allo sportello della biglietteria per un biglietto di corsa semplice per la stazione di Nave San Felice; la tariffa è a chilometraggio, e siccome la mia fermata si trova a 14 km circa, 7 fermate, pago i miei € 2,20 e prendo il pieghevole con gli orari del treno.
Treno Trento-Malé
La saletta d'attesa è deserta, ben riscaldata, vidimo il mio biglietto e, dopo aver dato un'occhiata al display elettronico per controllare l'orario del prossimo treno, mi faccio forza e mi spingo fuori dirigendomi verso i 3 vagoni del treno. Salgo in uno dei 3, completamente vuoto, e mi accomodo su uno dei comodi sedili, godendomi il caldo di un vagone lindo come un salottino. 
Di lì a poco il treno parte, dopo che il controllore con una chiave a manovella chiude le porte; si muove come fosse il comandante di un aereo: apre uno sportello e posa una cassettina, poi viene verso di me per controllare il mio documento di viaggio, modo ampolloso per indicare semplicemente il biglietto. Così scopro che, camuffato da una cadenza trentina, sotto la perfetta divisa e il cappelletto con visiera, c'è un calabrese. 
20 minuti e sono alla fermata, il trenino si ferma, scendo solitario, sotto la pensilina della stazioncina di Nave San Felice e mentre il treno, richiuse le porte, parte e si allontana, metto in spalla lo zaino, mi guardo attorno, le montagne rocciose e di lontano il monte Bondone, e intanto, il sole comincia a illuminare le prime cime. 
Scendo nel sottopasso e riemergo all'imbocco del ponte sull'Adige. Sull'altro lato le facciate colorate del piccolo paese sperso tra i campi di meli e i vigneti.


Comincio a camminare lungo il piccolo unico marciapiede dello stretto brutto ponte in cemento armato che sostituì la nave che più romanticamente collegava le sponde di Nave San Felice e Nave San Rocco, e in breve mi trovo all'ingresso dell'abitato. 
Passo sul bordo della strada tra le case in assenza di un marciapiede, supero la farmacia d'angolo della palazzina nella quale trovasi anche la piccola biblioteca Comunale.


Tutto è piccolo a Nave, come lo chiamano qui familiarmente, il cimitero che costeggio, il nuovo asilo, il Municipio, il parco giochi. 
La strada provinciale, in parte, costeggia il nucleo storico con la parrocchiale di San Rocco dirimpetto alla piccola banca cooperativa, in parte traversa il nucleo moderno prima di scavallare l'autostrada del Brennero.

NAVE SAN ROCCO - TERRE D'ADIGE *

Regione: Trentino Alto Adige
Provincia: Trento TN
Altitudine: 207 m slm
Superficie: 4.89 km²
Abitanti: 1400
Nome abitanti: Naveteri
Patrono: San Rocco (16 agosto)

* Nave San Rocco (Naf o Nào in dialetto trentino) è stato un comune italiano della provincia di Trento.
A seguito della fusione con Zambana ha dato vita, a partire dal primo gennaio 2019, al nuovo comune di Terre d'Adige formando un comune italiano sparso di 3.121 abitanti della provincia di Trento. 

NAVE SAN ROCCO NEL WEB







Il rapporto dei Nave San Rocco con l’Adige è stato nei secoli di amore e odio, la sua sventura e la sua fortuna. Nave San Rocco sorge sulla sponda destra, posto in un'ansa del fiume le cui acque  ne hanno danneggiato il territorio più volte: la campagna è infatti più bassa rispetto al fiume. Sempre qui, nel Medioevo funzionava un antico porto fluviale, di cui si ha testimonianza sin dal 1235. Il nome Nave indica appunto, il luogo di attraversamento del fiume Adige con le barche, in latino Naves.

La campagna circostante, intensamente coltivata a frutteto di meli, pere ed uve, si allarga dunque, tra i fiumi Adige e Noce ed è attraversata dall'Autostrada del Brennero. 
Cosparsa di masi sorti dopo le opere di bonifica, è una delle più belle plaghe agricole del fondovalle.

I luoghi di culto presenti nel paese di Nave sono la chiesa parrocchiale dedicata a San Rocco, il Santo protettore, costruita verso la metà dello scorso secolo e la chiesetta dei Santi Sebastiano e Fabiano, al cimitero, forse anteriore al 1500.

Aumentando il numero degli abitanti si sentì la necessità di costruire un edificio sacro per poter con più comodità adempiere i propri doveri religiosi, senza dover andare a Mezzocorona o Mezzolombardo. 
Il piccolo tempio risalente al 1400, fu dedicato ai Santi Rocco e Sebastiano patroni contro le malattie causate dal territorio paludoso e per avere un aiuto contro i pericolosi contagi da peste e colera. 
Risale alla fine del 1600 la presenza di un sacerdote residente in paese per la cura della chiesa che fu elevata al rango di parrocchia nel 1953; col 1969 una parte della frazione di Nave San Felice, sotto l'aspetto religioso, è stata unita alla parrocchia di Nave San Rocco; ormai il grande fiume non costituisce alcun confine invalicabile. 
Da dicembre 2015 la Parrocchia di Nave San Rocco è affidata al Parroco della limitrofa Parrocchia di Mezzolombardo.  

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Toponimo

Guardando dalla balconata della montagna di Fai si scorge tutta la pianura sottostante con il paese di Nave San Rocco addossato alla sponda destra del fiume Adige, di fronte ad un'altro borgo chiamato Nave San Felice, posto sulla sponda sinistra.
Perché Nave San Rocco sorse in quel preciso luogo, che sembra in una situazione precaria, date le frequenti esondazioni del fiume.
A determinare il sorgere del paese di Nave San Rocco è stata proprio la presenza del fiume Adige che si doveva attraversare in quel punto, poiché, sulla sponda sinistra giungeva la grande strada romana Claudia Augusta Altinate, che doveva proseguire oltre il fiume verso la Piana Rotaliana per dirigersi verso il nord Europa.
Difficilmente il grande fiume poteva essere guadato in ogni stagione; di qui la necessità di un traghetto che congiungesse le due sponde; data la frequenza del traffico vi era su ambedue le sponde un luogo di ristoro; questo fatto costituì il punto di partenza del sorgere del villaggio che alle spalle aveva tanto terreno coltivabile.



Il 5 maggio 1185 si svolse una riunione feudale con la presenza del vescovo Alberto di Castel Campo "al guado di Salsedo che è verso Mezo", cioè verso la piana di Mezzocorona e Mezzolombardo.
Il giorno 25 luglio dello stesso anno, il medesimo vescovo di Trento Alberto di Castel Campo è presente ad un atto di investitura rogato "alla Nave di Ramberto in quella parte che è verso Trento", cioè a Nave San Felice.
Il notaio sentì il bisogno di qualificare il luogo anche col nome del possessore; il documento affermando che si trattava di quella parte di Nave che era verso Trento, sottendeva che l'altra parte del guado che era verso Mezo, era pure detta Nave, dal mezzo necessario per attraversare un fiume.

Il nome Nave, quindi, sta ad indicare un luogo di attraversamento del fiume Adige con barche, in latino Naves.
Al sorgere della chiesetta chiamata semplicemente di S. Rocco, il paese, all'inizio del 1600, venne denominato Nave di San Rocco, come rispettivamente l'altra Nave della sponde sinistra fu denominata Nave di San Felice, poiché frazione di Pressano il cui titolare è San Felice.
La storia del paese è legata fortemente alle opere di bonifica del territorio, con Legge provinciale del 1879, quando il Trentino faceva ancora parte dell'Impero austro-ungarico, venne istituito l'Etsch-Regulierung (ente per la regolazione dell'Adige), che si occupava di tutte le opere idrauliche sull'Adige, affluenti e fosse di fondovalle.
Nel periodo tra le due guerre venne eseguita la prima grande bonifica del territorio di Nave San Rocco. 


Centro abitato

Ben presto sorsero, nei luoghi più asciutti e adatti all'agricoltura, alcune fattorie, dettte masi, che avevano attorno a sé una notevole porzione di territorio.

La presenza documentata dei masi risale al 1339 con l'accenno al maso Borsieri, detto poi Borzi, Gesuiti e attualmente Conci; pure nel 1339 viene nominato il maso di Belvesino di Tono (probabilmente il maso Inon); il maso Casoni (Borzi, Calvi, S. Valentino) è ricordato nel 1494; così il maso Nuovo (già Martini ed ora Quadrifoglio) è ricordato in un documento del 1586; altri masi sono ricordati all'inizio del 1600 e 1700 (maso Betta, maso Alfonso (già Thunn, Vescovi, Alfonso Devigili ecc., il Maset (Ulzpach, Bessoli, Stonfer, Postal), il maso del Gusto. 
La piana della Nave è ora costellata di numerose piccole aziende con al centro la casa d'abitazione, dette anch'esse masi. 
La costituzione del comune autonomo avvenne il 14 aprile 1818, dotandosi anche dello stemma e gonfalone propri nel 1987.
Con referendum consultivo del 22 maggio 2016, la popolazione di Nave San Rocco ha approvato la proposta di fusione con il limitrofo Comune di Zambana, che darà vita a partire dal 1 gennaio 2019 al nuovo Comune di Terre d'Adige.

Lo sviluppo civile ed economico di Nave San Rocco, dopo la costituzione del Comune, ha visto momenti qualificanti del 1800: la deviazione del fiume Noce (1852), l'arginatura del fiume Adige (1854), la costruzione della nuova chiesa (1855-1859), la costruzione del ponte in legno al posto del traghetto (1893); del 1900: la ricostruzione del ponte in cemento armato (1934), la grande bonifica agraria (1929-1934), il nuovo edificio scolastico (1934), sostituito dall'attuale (1962-1967), la scuola materna (1950) l'introduzione della coltura intensiva degli alberi da frutto, soprattutto dopo il 1950. 


Vita sociale

Il "Corpo dei vigili del fuoco volontari", tradizionalmente detti "Pompieri", dotati di mezzi e di un magazzino.

Il "Gruppo Alpini in congedo" (ANA), sempre attivo anche in campo sociale. La società "Filodrammatica S. Rocco", già presente come associazione nel 1924.
Punto di lettura di Nave San Rocco.
Altre 15 Associazioni di volontariato di varie attività.

Il dialetto di Nave San Rocco è vicino ai dialetti del circondario di Trento, con influssi dalla bassa valle di Non. 


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COME ARRIVARE A NAVE SAN ROCCO

Raggiunta Trento, si può andare a Nave San Rocco (vai al sito)
in  Bus da Trento-Stazione Fs a Nave S. Felice in 18 min al costo di € 2 - Frequenza: 2 volte al giorno
oppure in Treno, con la linea Trento-Malè, da Trento-Stazione Ftm a Nave S. Felice in 20 min al costo di € 1 - € 2 - Frequenza:
ogni ora  
Ambedue gestiti da Trentino Trasporti
dalla fermata Nave San Felice 5 minuti a piedi

In Treno


In Automobile


Se ti interessa vedere e/o acquistare le mie opere d'arte fotopittorica dedicata a Nave San Rocco, vai all'intera galleria online cliccando sul sottostante logo (ma prima vai a vedere sulla pagina "Art Shop") gli oggetti e i materiali sui quali possono essere stampati)
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