Quattro giorni di ozio creativo, nel tempo caldo, estivo, mitigato dai pini del parco, tra voli e grida stridenti di pappagallini, interrompendo di quando in quando, l'ascolto dal palco con una pausa al caffè del viaggiatore, dove si incontrano vecchi e nuovi amici, colleghi di vaglia, si scambiano idee e si fanno progetti. Personalmente ho perfino incontrato dopo 20 anni, il collega fotografo con il quale nel lontano 1992 passammo 15 giorni in Albania per un reportage sul paese in via di normalizzazione dopo la dittatura, col quale abbiamo scoperto di aver continuato, all'insaputa l'uno dell'altro, a condividere e lavorare in parallelo su analoghi progetti. Poi, di tanto in tanto si butta un occhio ai libri della vicina “libreria del viaggiatore” en plein air, tentando di rifuggire dalla forte tentazione di acquistare libri a gogo.
Dopo la passeggiata benefica per il corpo che prepara lo spirito a vivere ad assistere e a dialoghi, dibattiti e confronti, partendo dalla categoria classica dell’itinerario di formazione del Grand Tour e dal viaggio degli esploratori italiani, passando per la bellissima e ricchissima mostra, ricca di documenti, mappe e testimonianze, allestita con perizia, nella biblioteca della Società Geografica la mostra "Nell’Impero di Mezzo e sul Tetto del Mondo" - Matteo Ricci e Giuseppe Tucci, due grandi viaggiatori nati e partiti dalle Marche per l'Asia: il primo in Cina e il secondo in Tibet, arrivando ai viaggi narrati dagli scrittori italiani di nuova generazione e ai “diversamente italiani” nuovi patrioti, figli di generazioni provenienti da altre patrie, agli inviati speciali, alle grandi riviste che raccontano il mondo, ai viaggi televisivi, ai viaggi musicali, ai viaggi fatti per cooperare. Testimonianze toccanti, esperienze avvincenti e impegnate.
Illuminante la lezione di geografia “Buscar el levante por el poniente”, nella quale la professoressa Luisa D'Arienzo, ci ha ricordato come noi i italiani dovremmo essere fieri del contributo dato al progresso e al mondo nel passato, grazie all'ingegno e alla perizia dei nostri navigatori genovesi, chiamati ad insegnare la navigazione, dalle potenze di allora, portoghese e spagnola, prima ancora che a scoprire nuove terre.
Altrettanto valido e illuminante il contributo culturale dell'editore Laterza che ha permesso l'incontro con 6 giovani scrittori italiani impegnati “Tra racconti e reportage, una generazione contromano” in racconti di viaggi del tutto originali, viaggi introspettivi che partono da storie di luoghi vissuti in maniera personalissima.
Il viaggiare è stato declinato anche nel linguaggio fotografico, oltre che con le mostre, nei “Laboratori di scrittura e fotografia di viaggio” organizzati dal bravo Antonio Politano, e la “Lezione di fotografia: Raccontare storie attraverso immagini” di Tiziana Faraoni - photoeditor de l'Espresso -; e quello dell'arte, tra aneddoti e ricordi di amici e conoscenti di Cesare Brandi. Ma anche la musica ha avuto il suo spazio con una lectio veramente magistralis, entusiasmante, del maestro Giovanni Bietti, che ci ha portato per mano e … orecchio, a riappropriarci di un senso di appartenenza, sfuggito in tempi scolastici, che passa tra la letteratura e il melodramma ai tempi del Risorgimento.
Racconti, aneddoti, memorie di esperienze avvincenti “luoghi degli scrittori” e mezzi di trasporto usati per viaggi di scoperta dell'Italia, dalla Topolino con la quale Paolo Rumiz, l'ormai mitico inviato delle estati di Repubblica, percorse 7000 chilometri di avventure e scoperte dell'Appennino, alla Panda 4x4 che portò, tra i vacanzieri in un'estate degli anni '80, Michele Serra a circumnavigare gli 8000 chilometri di coste da Trieste a Ventimiglia.
Avvincente l'incontro dedicato a “Carte geografiche e navigatori satellitari” tra i sostenitori di carte e mappe e quelli di Gps e nuove tecnologie, nel quale i partecipanti Emanuela Casti, geografa, Luciano Del Sette, giornalista de il Manifesto, Riccardo Pandolfi, conduttore RadioRai, Alberto Conte, camminatore, Antonio Moresco, scrittore, Angelo Pittro, Edt, Roberta Buzzacchino, mind-mapper (mappe mentali) hanno dibattuto senza uscirne né vincitori né vinti. La conclusione della singolar tenzone è che i due sistemi si integrano e mostrano limiti e pregi. In definitiva, la tecnologia non solo si sposa perfettamente alla tradizione, ma la integra e completa. Forse l'unico problema evidenziato da tutti gli intervenuti è quello di istruire le nuove generazione all'uso dei mezzi di geolocalizzazione.
Infine, ironico e poetico l”Elogio della passeggiata e altri imprevisti italiani” di Stefano Malatesta, giornalista e scrittore, che ha svelato e narrato anni di viaggi per il mondo e il suo amore contrastato per il mondo racchiuso nella terra di Sicilia, assunta a sua seconda patria, e nei siciliani. Aneddoti e battute di un viaggiatore che ha capito che, come dicono i siciliani “se una cosa difficile sembra semplice vuol dire che non l'hai capita”.
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