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Lazio: Formello il Parco di Veio e la Francigena


Dopo aver percorso il GRA Raccordo Anulare, svolto per la Cassia Veientana (Cassia bis) in direzione Viterbo; a poco meno di un'ora di viaggio, imboccato il viale Regina Margherita, costeggiato sulla sinistra da costruzioni recenti, mi appare sulla destra il fianco del centro storico; un muro di edifici pittoreschi, colorati da cui, a nord e a sud, fuoriescono due bei campanili con bifore e, incredibile, un'enorme orribile corona quadrilatera color ruggine, che dovrebbe riprodurre la torre civica andata distrutta, ma sovrasta come un pugno nell'occhio, imponendosi e ammazzando l'intero borgo.


Formello è un comune della della città metropolitana di Roma Capitale nel Lazio. 
Il borgo si trova a sud-ovest dei Monti Sabatini, all'interno del Parco Regionale di Veio, che ne ricopre il territorio per il 71% circa della superficie; confina a nord con il territorio del Comune di Campagnano di Roma, ad est con Sacrofano, a sud e ad ovest con Roma.

Un curvone e una leggera salita che mi porta rapidamente ad un grande slargo prospicente la Porta che dà accesso al borgo medievale, su cui insiste il monumento ai caduti, circondato da alcuni alberelli, all'ombra dei quali si fermano a chiacchierare sulle panchine, gli anziani del paese circondati da vocianti bambini.

Dopo aver parcheggiato la macchina in uno dei due grandi comodi parcheggi alla base della rupe, risalgo alla piazzetta ed entro nella porta chiusa al traffico, salvo per i residenti, attraverso un grande arco di tufo sotto il quale è un affresco appena visibile, a ridosso del Palazzo Chigi (attualmente in fase di restauro), già residenza Orsini del XV sec.; accedo al centro storico, che in questo periodo estivo è arricchito da fiori e pareti d'edera verde.

Il borgo fortificato è articolato sull'asse centrale di "via XX Settembre", che collega la "Porta da Capo" con la "Porta da Piedi".
Dalla prima si accede alla piazza di San Lorenzo, dove sorgono l'omonima chiesa e il palazzo Chigi, già Orsini. Lungo la via sorge anche una seconda chiesa, dedicata a San Michele Arcangelo.
Fuori della "Porta da Capo" si sviluppò nel XVIII secolo il borgo di Sant'Antonio, incentrato sulla via omonima.


Sita accanto alla Porta d'ingresso al centro storico la Fontana di For de Porta risalente al XVIII secolo, captante le sue acque nei territori dei comuni di Campagnano di Roma e Sacrofano, presso le sorgenti Carissima e Tre Cannelle.
Fino agli anni cinquanta, prima dell'arrivo della diramazione dell'acquedotto del Peschiera-Capore, costituiva l'unica fonte di approvvigionamento idrico per gli abitanti di Formello, ma la sua acqua, eccessivamente ricca di alcuni minerali, se bevuta regolarmente produce delle caratteristiche macchie scure sulla dentatura, come testimoniato da numerosi abitanti ultrasessantenni di Formello.



Entrato dalla Porta da Capo, superato sulla destra, nell'ordine, un negozio di oreficeria, il portoncino dell'assessorato alla cultura e un bar pasticceria dove il gusto si sazia con la vista per l'elegante restauro e il palato per i buoni dolcetti, ecco aprirsi la pulita, ben restaurata e luminosa piazza San Lorenzo dove una bimba piccola seduta su un piano di peperino osserva pochi bambini che giocando con la palla rompono il silenzio con le loro voci appresso a una palla.

La piazza, di forma rettangolare, è chiusa sulla sinistra dal Palazzo Baronale detto anche Castello, in effetti il Palazzo Chigi di forme quattrocentesche; all'interno si trova un cortile a portico su pillastri ottagonali nello stile di Baccio Pontelli, e loggiato superiore decorato con affreschi del '500. 
L'origine della residenza risale probabilmente agli Orsini, al momento in cui venne loro concesso il feudo, ma è possibile che esistessero fortificazioni precedenti (un castrum è menzionato dall'XI secolo.
In origine aveva due piani e una torre (con muratura in tufelli datata al XIII secolo), ma dopo la vendita ai Chigi, venne sopraelevato di un piano, inglobando la torre, e la facciata venne rimaneggiata.



Sulla destra del palazzo, leggermente arretrata in un angolo formato a nicchia, è la parrocchiale di Chiesa di S. Lorenzo Martire, di origini medievali, ma con forme architettoniche del 1500, dalla singolare facciata asimmetrica che incorpora il campanile romanico a due ordini di bifore e con cornici decorative; nell'interno anche un'antica Meridiana recentemente ricostruita, dopo oltre mezzo secolo dalla sua distruzione; l'antico strumento astronomico indica ancora oggi, ogni giorno, con la precisione al secondo, l’istante del mezzogiorno solare di Formello, diverso in maggiore o minor misura nel corso dell’anno dal mezzogiorno dell’orologio. 


La chiesa di San Lorenzo ereditò le funzioni di quelle della distrutta Capracorum e risale forse al X-XI secolo (menzionata la prima volta nel 1033).
Nel XV secolo venne costruito davanti alla facciata il campanile, per il quale venne murato il portale centrale di ingresso.


Riuscito dalla chiesa costeggio il piccolo Museo dell’Agro Veientano, istituito nel 1992, per ora in una sede provvisoria in attesa della sede definitiva nel Palazzo Chigi. 
L'esposizione illustra tutte le fasi storiche dell'Agro Veientano, dal IX sec. a.C al XVI sec. d.C.
Tra gli oggetti esposti sono presenti un bacile in bronzo proveniente dalla località di "Coda di Monte Aguzzo", della fine del VII secolo a.C. e due statue in marmo bianco, prive della testa, raffiguranti un personaggio maschile con panneggio intorno ai fianchi (detta "l'Imperatore") e un Priapo in vesti femminili (detta "la Maripara").
Le sculture erano esposte all'ingresso del borgo fortificato.


Passato avanti al portone del piccolo Municipio, mi immergo quindi, nella Via XX settembre, l'arteria principale del piccolo e concentrato centro storico, che scorre da nord a sud, al centro del pianoro di tufo su cui sorge il borgo antico. Come avviene nell'urbanistica di questi paesi arroccati su lingue di tufo, la struttura viaria ricalca la spina di pesce, e lungo il percorso si aprono alcuni vicoli che portano sull'orlo della rupe, e un paio di piazzette.
Tiro avanti e nei pressi incontro una bella e suggestiva piazzetta quadrotta con al centro un albero all'ombra del quale pigramente tanti gatti di tutti i colori e le razze. Qui tra case con belle scalinate anche i resti di una villa di Carlo Fontana.
Continuando per Via XX settembre, incontro la Chiesa di S. Michele Arcangelo (o di Sant'Angelo) viene citata per la prima volta nel 1236; in cattivo stato, con elementi architettonici e decorativi del '500 e '600 e un bel campaniletto romanico simile a quello della parrocchiale, rinforzato con la chiusura delle bifore; il portale d'ingresso sorretto da una puntellatura, il portone di legno smangiucchiato dal tempo appena socchiuso mi permette di occhieggiare un gruppo di ragazzini che cantano diretti dalla maestra, alla base di una grande abside con affreschi romanici.

Ancora pochi passi e sono arrivato in fondo alla via XX settembre, alla rupe e al paese.
Dove mi affaccio nel fondo c'è il fosso boscoso e in cima ad una rampa stretta che da lì risale il segnale del percorso della Via Francigena. Formello è l'ultimo Comune lungo la via Francigena, prima dell'ingresso a Roma. 
Lo scorso 28 luglio, terminati i lavori di recupero e messa in sicurezza, è stato inaugurato proprio il tratto della Francigena ricadente nel territorio di Formello. Il percorso, di circa 10 km, si snoda attraverso la valle del Sorbo, il Centro Storico, l'area della Pietrara e, ancora, oltre la Cassia Veientana, nella necropoli di Veio prima di arrivare a Roma. 
Per info sui percorsi vai al link Francigena nelle Terre di Veio.

Torno qualche metro indietro. superata una piazzetta con albero al centro, passo sotto un arco in un vicolo tappezzato di edera, superato il quale prendo una stradetta esterna al centro abitato che mi riporta alla piazza da dove ero partito
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FORMELLO

Regione: Lazio
Provincia: Roma RM
Altitudine: 225 m slm
Superficie: 31,15 km²
Abitanti: 13.010
Nome abitanti: Formellesi



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ALTRO DA VEDERE

Centro per l'incisione e la grafica d'arte: inaugurato nel 2003 nei locali del vecchio lavatoio comunale a seguito della tradizione avviata dall'artista francese Jean-Pierre Velly.
La sede comprende uno spazio espositivo e per conferenze e seminari e inoltre un laboratorio con una zona per la stampa e una per la lavorazione delle matrici, e una piccola biblioteca, con cataloghi di mostre e monografie riguardanti il mondo della grafica.


Villa Chigi-Versaglia

La villa è situata ad un chilometro e mezzo dal centro del paese lungo Via della Villa, risale alla seconda metà del XVII secolo e fu fatta edificare dal cardinale Flavio Chigi, nipote del papa Alessandro VII.
Attualmente in rovina e quasi interamente ricoperta dai rovi, conserva una torre, detta "Torre Colombaia", posta in origine all'ingresso e articolata su tre piani.
Restano inoltre ruderi della residenza padronale e di una cappella a pianta ellittica.



Numerose le cavità scavate nel tufo, pozzi e cunicoli variamente articolati nella villa: una enorme cisterna divisa in due sezioni, con volta ad arco, si trova esattamente sotto il tracciato di Via della Villa; una stalla a pianta circolare a 50 metri sotto il livello del suolo; un cunicolo scavato nel tufo collega la villa Chigi Versaglia al palazzo Chigi sopra descritto, è abusivamente adibito a fognatura di porcilaie di norcini nei pressi della villa.

Santuario del Sorbo


Il Santuario del Sorbo è un antico convento in parte diroccato, con chiesa e campanile ristrutturati, che si trova nel territorio comune di Campagnano di Roma, nel comprensorio della Valle del Sorbo, equamente divisa tra i comuni di Formello (zona a sud del fiume Cremera) e di Campagnano (zona a nord del fiume Cremera).


È presente nel santuario stesso una fontanella, che costituisce l'unica derivazione dell'acquedotto che adduce le sorgenti di Carissima e Tre Cannelle alla fontana di For de Porta a Formello, sita accanto alla Porta d'ingresso al centro storico.


Il fiume Cremera è sbarrato in corrispondenza dell'antica Mola (mulino ad acqua ora diroccato) da una diga con salto di 18 metri, che forma un piccolo laghetto circondato da querce secolari.
Nei pressi della Mola è presente un antico ponte in pietra che scavalca il fiume Cremera sottostante.
Sono inoltre presenti lungo il fiume tre successive cascate naturali, due in zona "Grottefranca" e una in zona "Pisciacavallo", effluenti in pozze chiamate "Bottagoni".




Fontana Rutola

Fontanile posto lungo l'omonima via, in zona campestre, nei pressi del rivo Rosciolo, classificato come bene storico-architettonico dal parco di Veio. 



GASTRONOMIA E PRODOTTI TIPICI

La gastronomia tipica formellese rispecchia per la maggior parte la tipica cucina romana, con l'utilizzo spesso di prodotti locali (quali olio di oliva, frutti, formaggi, ecc.).
Alcuni piatti sono degni di menzione in quanto non riscontrati anche nei comuni limitrofi: la crostata di ricotta (vistosamente colorata rosé grazie all'alchermes), la crostata di porsaraghi, dal caratteristico gusto dolce-aspro dato dai frutti tipici della zona, il sanguinaccio, piatto ormai d'altri tempi costituito dal sangue puro di suino cotto in padella, quando veniva macellato dai privati nelle proprie campagne; gli stracci, un piatto dalle origini montane, tipico di Formello arrivato da Antrodoco, paese in provincia di Rieti, di cui sono originari molti abitanti di Formello.
Alla fine dell’800 e nei primi anni del ‘900, infatti, Formello fu da prima meta di transumanza e poi sede stabile di molti pastori e delle loro famiglie.
Gli stracci somigliano ai cannelloni ma, come involucro al ragù, anziché usare la pasta all’uovo, si preparano delle frittatine di uova e farina. Il nome probabilmente deriva dal fatto che, servendo le porzioni, il composto si “straccia” e di solito ci si ritrova sul piatto la pietanza a brandelli.
Tuttavia, anche se l’aspetto finale non è dei migliori, il gusto di questa preparazione è sublime.
Sono un piatto molto ricco e di lunga preparazione che un tempo veniva servito nelle giornate di festa.
Oggi la ricetta è un po’ rimodernata.
Negli anni passati, ad esempio, per ungere la padella (che doveva essere in ferro) si usava la cotenna del prosciutto.
 
Fino a pochi anni or sono, la ricorrenza della macellazione del proprio maiale, tipicamente nel mese di gennaio, costituiva una vera e propria festa familiare, dove tutti i parenti erano convocati per aiutare nella laboriosa procedura di produzione del macellato, ricompensata con la padellaccia, saporitissima cottura in padella del macinato per le salsicce appena impastato con olio di oliva e vino bianco.


EVENTI

Ecofilm Festival: rassegna di cinema ambientalista si svolge ogni anno nel quadro delle iniziative estive dell'assessorato alla cultura: si presentano cortometraggi, documentari, film lunghi sull'ambiente, che non accedono al circuito della grande distribuzione.

Una domenica di ogni mese è dedicata al mercatino dell'antiquariato.

Ogni giovedì mattina si tiene il mercato settimanale.

In aprile si tiene la festa sulle tradizioni legate al parco di Veio: "C'era una forma... la storia, i sapori, il Parco di Veio".

Festività del Santo Patrono, San Lorenzo: nelle giornate attorno al 10 agosto si svolgono lo sparo augurale di bombe, una processione rituale il giorno 9 agosto, la corsa dei purosangue e la gimkana a cavallo, giochi pirotecnici a conclusione dei festeggiamenti il giorno 11 agosto.

Festività di Sant'Antonio abate: il 17 gennaio, con sparo di bombe, benedizione pubblica di animali domestici e il caratteristico gioco delle "Scocciapilaccie", nel quale i concorrenti bendati devono rompere con un bastone dei vasi appesi ad un cavo, guidati dalle grida della folla; il premio è costituito dal contenuto del vaso, a volte anche un maiale intero.

Festività della Madonna del Sorbo: il martedì dopo il lunedì dell'Angelo si fanno gite nella valle del Sorbo. 
La tradizione traee origine da una lunga contesa sulla gestione dei prati del parco del Sorbo tra gli abitanti di Formello e di Campagnano Romano, che sfociava ogni anno in occasione dell'uso delle gite fuori il paese per la Pasquetta.
La contesa è cessata quando le autorità comunali di entrambi i paesi emanarono ordinanze congiunte, attribuendo ai campagnanesi il giorno del lunedì dell'Angelo e ai formellesi il giorno seguente.


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COME ARRIVARE A FORMELLO

In Automobile

Distanza da Roma 62 km di cui 43 km su strade a scorrimento veloce
Costo Carburante € 6.58
Tempo 53' di cui 25' su strade a scorrimento veloce


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