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Lazio: Bracciano il Borgo all’ombra del Castello affacciato sul Lago Vulcanico


Bracciano è un Comune della Città Metropolitana di Roma Capitale nel Lazio, circa 40 km a nord della Capitale, a circa 50 km da Viterbo, in posizione dominante sull'omonimo Lago detto anche Lago Sabatino.

Provenendo dalla Strada Statale 2 Cassia, arrivati in località Settevene, si prende per il Lago di Bracciano per una strada in cui la vista si mantiene ampia verso il mare, mentre le pieghe del terreno che irradiano dal complesso craterico di Bracciano acquistano sempre maggiore ampiezza. 

Si arriva al Lago in 6.2 km poi si prende la strada che costeggia il lago verso destra e in 17 km si è a Bracciano.

Altra possibilità di raggiungere Bracciano, è dal lato della costa, provenendo dalla Strada Statale Aurelia che si può abbandonare tra Palidoro e Cerveteri per prendere una delle vie che corrono lungo le campagna degradante dai bordi del cratere, verso la costa.


Grosso Borgo dominato dal Castello, sorge su un dosso presso la riva Sud Ovest del lago omonimo. Già Rocca dei Prefetti di Vico, nominata per la prima volta nel 1234, passò nel 1419 agli Orsini, a cui si deve il Castello (ora degli Odescalchi) incominciato nel 1470 circa, da Napoleone Orsini, che incorporò la Rocca dei Prefetti, e compiuto dal figlio Gentile Virginio nel 1485 circa (TCI Touring Club Italiano - Guida Rossa Roma).


BRACCIANO

Regione: Lazio
Provincia: Roma RM
Altitudine: 280 m slm
Superficie: 143,06 km²
Abitanti: 19.219
Nome abitanti: Braccianesi
Patrono: San Sebastiano (20 gennaio) 
Gemellaggi: Neusäß (Germania), dal 2011
Châtenay-Malabry (Francia), dal 2011










GENIUS LOCI
(Spirito del Luogo - Identità materiale e immateriale)
.
Sulle sponde dell’omonimo lago tra i maggiori laghi vulcanici con quello di Bolsena, ameno con le acque che sembrano marmorizzate, a macchie di un turchino scuro, da cui sorgono i declivi coperti di olivi e d'uve bianche; l’incantevole Borgo Medievale, attraversato da strette stradine è dominato dal celebre Castello Orsini Odescalchi, edificio del XV secolo (1400) costituito da 3 cinta di mura esterne e 5 torri. La sua posizione elevata offre la vista del lago sul quale ancora aleggia lo spirito dell'antico vulcano riempito dallo specchio d'acqua blu e circondato dalla corona di colline verdi. 



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ORIGINE del NOME
(Toponomastica)

Il toponimo, menzionato anche in RDLatium  [«Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII (1200) e XIV (1300)»] (Sutri) anni 1295-1298 «Archipresbiteratus de Brachiano», riflette un antropònimo [nome proprio di persona] latino Braccius con il suffisso aggettivale -anus ad indicare la proprietà fondiaria.

Il nome «Castrum Brachiani», che risulta nei documenti fino al XV secolo (1400), evidenzia l'origine fortificata del luogo.


Bracciano, Lago di è per superficie il secondo del Lazio e l'ottavo d'Italia ed occupa una vasta e profonda depressione a forma di cono rovesciato, quasi certamente una conca poi craterica punto sulle sponde sorgono 3 centri: Bracciano, dal quale lago ha preso l'attuale denominazione, Anguillara Sabazia e Trevignano Romano ed alcuni insediamenti minori (TCI Touring Club Italiano - Guida Rossa Roma).

Anticamente era chiamato lacus Sabate o lacus Sabatinus, denominazione connessa con il toponimo Sabatia, l'etnico Sabates della Liguria, Sabini, ed altri elementi onomastici antichi ricondotti ad un tema *sab- cui è stato attribuito un valore idronimico [Idronimo = nome di fiume, di lago, di mare].


TERRITORIO
(Topografia - Urbanistica)
 
Castello Orsini-Odescalchi Il Castello, costruito dalla famiglia Orsini e successivamente rilevato dagli Odescalchi, che domina la cittadina e il lago sottostante è stato costruito nel XV secolo (1400) ed ha una forma pentagonale ai cui vertici si ergono le torri a forma circolare. La struttura originaria di forma rettangolare, risalente al 1200, è rimasta pressoché intatta all'interno della struttura rinascimentale.
Risalgono agli anni 490 gli affreschi del Castello realizzati dalla scuola di Antoniazzo Romano. Conserva al suo interno un'ampia collezione di armi da taglio e da sparo, nonché una collezione di armature e varie opere pittoriche. Il territorio di Bracciano è suddiviso storicamente in 4 Rioni, corrispondenti alle zone abitate del centro cittadino più antiche, in alcune zone abitative (Bracciano Nuova, Rinascente, Montebello e il Lungolago) e nelle Frazioni. Rioni La tradizione cittadina applica una divisione rionale alle varie zone abitate del centro storico di Bracciano. Nel corso del 1900 la geografia rionale si è andata a modificare varie volte, ma è solo nel 1966 che i rioni acquisirono dei confini ben precisi all'interno della cittadina grazie all'istituzione del "Torneo dei Rioni", competizione calcistica alla quale annualmente i rioni si scontrarono per circa un ventennio. Storicamente i Rioni braccianesi sono: Monti, Borgo, Stazione e Cartiere. Rione Monti Il Rione Monti coincide con l'intero Centro Storico Medievale della cittadina. Risulta essere il più antico Rione, presente legalmente come associazione dal 1972 Rione Borgo Il Rione Borgo è invece l'area abitata realizzata appena all'esterno della cinta muraria rinascimentale e che coincide, quindi, con lo spazio abitato costruito tra la fine del XVIII secolo (1700) e l'inizio del XX secolo (1900). Frazioni Le frazioni riconosciute storicamente all'interno del comune sono Vicarello, Pisciarelli, Vigna di Valle, Castel Giuliano e Sambuco.

ITINERARI DEL GUSTO - PRODOTTI DEL BORGO
(In questa sezione sono riportate le notizie riguardanti prodotti agroalimentari e prodotti tipici)

I declivi del lago sono coperti di olivi e uve bianche e le sue acque ospitano Trote e lattarini, e come testimoniò anche Dante, le anguille più delicate d'Italia che si usa accompagnare coi vini bianchi amabili di questa terra come il Castel Bracciano.

STORIA e Storie

Sulle origini di Bracciano non si hanno notizie certe; probabilmente le origini dell'insediamento urbano risalgono al X secolo (900). Dalla fine del IX secolo (800) i Saraceni iniziarono le loro incursioni nel territorio, saccheggiando e diffondendo insicurezza e paura tra le popolazioni.
I grandi proprietari terrieri costruirono Fortificazioni e Castelli e molti contadini trasferirono la loro residenza all'interno delle aree fortificate, chiamate Castrum.
I proprietari diventarono di fatto i signori dei Borghi che andavano formandosi.

Il nome "Castrum Brachiani", che risulta nei documenti fino al XV secolo (1400), evidenzia l'origine fortificata del luogo.
Verso la fine dell'XI secolo (1000) il territorio di Bracciano divenne proprietà della famiglia dei Prefetti di Vico, che trasformò la preesistente Torre in una Rocca e realizzò nuove fortificazioni.
Il nome di Braccio è probabilmente legato a quello della Città infatti il condottiero aveva costruito molte piccole strutture fortificate nei territori da lui controllati. Esse erano dette "Casa di Braccio" ed erano caratterizzate da posizioni strategiche e fuori dei centri abitati (Todi, Cascia…).

Dall'archivio della Società Romana di Storia Patria: gli Orsini acquistarono Bracciano da Manfredo di Vico, nel 1290 (come dote delle figlia Giovanna in sposa a Giovanni o Giacomo Orsini), erano presenti all'atto per la porzione di ognuno n° 15 discendenti dei Vico e secondo una Regola Germanica con madri e mogli.
Nel 1548 gli Orsini arriveranno a dominare fino ad Anguillara.
La riconciliazione con Martino V nel 1418 a Firenze, permette la cessione della struttura al Papa e la successiva donazione all'Orsini (1419) che militava nelle forze di Braccio.
A suggellare l'amicizia tra i 2 condottieri lo stemma del braccio che regge la rosa. Lo stemma che Braccio (Fortebraccio) assumerà (un montone nero su campo d'oro) non vi compare perché successivo ai fatti. Nel 1419 Papa Martino V cedette il feudo per un triennio in Vicariato ad un ramo della famiglia Orsini, quello di Tagliacozzo.
Da allora il modesto Borgo di pescatori ed agricoltori legò il suo destino ad una più potenti famiglie baronali del tempo, trasformandosi in una fiorente cittadina.
Il Castello, mirabile opera di architettura militare e civile dell'epoca, è diventato il più caratteristico simbolo di Bracciano.
La trasformazione della Rocca dei Vico in quello che diverrà il maestoso Castello attuale fu voluta da Napoleone Orsini nel 1470 e da suo figlio, Virginio. Nel 1481 il Castello ospitò Papa Sisto IV, in fuga dalla peste che devastava la Città di Roma.
Nel 1485 le Truppe Papali guidate da Prospero Colonna devastarono e saccheggiarono il Castello.
Per difendere la città gli Orsini fecero costruire, probabilmente intorno al 1480, una nuova cinta muraria intorno al borgo, ancora oggi in gran parte esistente, nella quale fu compreso il Convento di Santa Maria Novella (posto allora fuori porta).
Si accedeva alla città da 2 porte principali dotate di ponte levatoio. Nel 1494 il Castello offrì ospitalità al Re di Francia Carlo VIII ed alle sue truppe in marcia verso Napoli.
Tale circostanza comportò la scomunica di Gentil Virginio Orsini, che era uno dei capi delle Truppe Aragonesi alleate del Papa contro i Francesi.
Papa Alessandro VI Borgia mosse guerra allo Stato Orsini assediando nel 1496 anche Bracciano.
Fu in quell'occasione che fu edificato al margine Est delle Mura un nuovo bastione, detto della sentinella, divenuto oggi un panoramico belvedere sul Lago e sui Monti circostanti.
L'assedio delle Truppe Pontificie non poté nulla contro le mirabili fortificazioni del Castello e del Borgo; dopo qualche mese di assedio le Truppe Papali lasciarono Bracciano per spostarsi nel Viterbese, sui Monti Cimini, dove furono definitivamente sconfitte dagli Orsini nella battaglia di Soriano.

Nel 1560 Paolo Giordano I Orsini ricevette dal Papa Pio IV l'investitura di Duca di Bracciano e i suoi eredi amministrarono il Feudo fino al 1696.
Bracciano conobbe in tale periodo un forte sviluppo economico a seguito delle nuove attività economiche impiantate dal Duca, come la lavorazione del ferro e dello zolfo e la lavorazione degli arazzi (da cui la Via dell'Arazzeria, nel Borgo Medievale), rese possibili grazie all'abbondante disponibilità di acqua che proveniva da un acquedotto fatto costruire nel 1573-75 dal Duca.
L'acquedotto attingeva dalle sorgenti della Fiora; sulla sorgente all'origine dell'acquedotto fu edificata una Cappella, Santa Maria della Fiora, ancora esistente allo stato di rudere.
Il paese, grazie allo sviluppo economico, aveva 700 famiglie nel 1575, quindi presumibilmente 3.000-3.500 abitanti.
Le difficoltà economiche degli Orsini portarono alla vendita di Bracciano e del Rango Ducale, che furono acquistati nel 1696 dalla famiglia Odescalchi, alla quale tuttora appartiene il Castello.

Nel 1803 il Ducato fu venduto da Livio II Odescalchi, in difficoltà economiche, alla famiglia Torlonia.
Anni dopo, nel 1848, il nipote Livio III Odescalchi lo riacquistò con la dote della moglie, la Principessa Polacca Sofia Branicka. Nel 1894 venne inaugurata la Ferrovia Roma-Viterbo, transitante per Bracciano.

Leggende e Misteri

Nel Castello, che ospitò Carlo VIII, a dispetto di Papa Alessandro VI, si celebrarono le nozze tra Paolo Giordano Orsini e Isabella d' Medici .
Quel felice matrimonio finì quando Paolo Giordano strozzò Isabella nel Castello di Cerreto Guidi, presso Firenze.

Una leggenda narra che sotto le acque del lago di origine vulcanica esista una parte della città sommersa; la parte emersa sarebbe stata denominata Bracciano in seguito alla forma presa.

CIAK SI È GIRATO a Bracciano

Cinema
I cadetti di Guascogna (1950) con Walter Chiari, Ugo Tognazzi, regia di Mario Mattoli Arrivano i dollari! (1957) con Alberto Sordi, Nino Taranto, regia di Mario Costa Il magnifico avventuriero 1963, con Françoise Fabian, Brett Halsey, Bernard Blier, Claudia Mori, regia di Riccardo Freda Il castello dei morti vivi (1964) con Ennio Antonelli, Gigi Bonos, Gaia Germani, Christopher Lee, Philippe Leroy, Luciano Pigozzi, Jacques Stany, Donald Sutherland C'era una volta (1967) con Sophia Loren, Omar Sharif, regia di Francesco Rosi Riavanti... Marsch! (1979) con Stefano Satta Flores, Aldo Maccione, Alberto Lionello, regia di Luciano Salce Fico d'india (1980) con Renato Pozzetto, Gloria Guida, Aldo Maccione, regia di Steno Il diavolo e l'acqua santa (1983) con Tomas Milian, regia di Bruno Corbucci Love, lies and passion (2003) con Franco Nero, Maximilian Schell, Barbara Sukowa, regia di Marco Serafini Othello (1995) con Kenneth Branagh, Laurence Fishburne, Irène Jacob, Nicholas Farrell, Nathaniel Parker, Gabriele Ferzetti, Philip Locke, Michael Maloney, André Oumansky, Indra Ove Decameron Pie - Non si assaggia... si morde! (2007) con Hayden Christensen, Mischa Barton, Tim Roth, Ryan Cartwright, Kate Groombridge, Christopher Egan, Nigel Planer, Matthew Rhys, Rupert Friend, Silvia Colloca Alcune scene del film Il Marchese del Grillo Alcune scene del film Non ci resta che piangere Alcune scene del film Codice Omega Alcune scene del film Pane, amore e fantasia
TV

Rex (2010) con Kaspar Capparoni, regia di Marco Serafini
Alcune scene de Il commissario Manara
Molte scene della serie tv I Medici. Masters of Florence

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COME RAGGIUNGERE Bracciano

Ferrovie Bracciano ha una Stazione Ferroviaria propria sulla Ferrovia Roma-Capranica-Viterbo, con un'offerta di un treno ogni 30' per Roma Tiburtina e uno ogni 60' per Viterbo Porta Romana.
Bracciano è infatti la stazione di testa di alcuni treni per Roma.
Nel territorio braccianese esiste anche la fermata di Vigna di Valle, limitatamente ai convogli Roma Tiburtina-Bracciano ed ai treni Bracciano-Roma Tiburtina. Porti Bracciano è collegata ad Anguillara Sabazia e Trevignano Romano anche per mezzo della motonave Sabazia II, gestita dal Consorzio Lago di Bracciano. Mobilità urbana ed extraurbana La cittadina è collegata inoltre con Roma Saxa Rubra, con Viterbo, con Fiumicino Aeroporto e con i paesi di Anguillara Sabazia, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Vejano, Santa Marinella, Trevignano Romano, Manziana, Canale Monterano, Tolfa, Oriolo Romano, Allumiere, Bassano Romano e Blera attraverso le linee autobus della Cotral.


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