STORIA e Storie
Sulle origini di Bracciano non si hanno notizie certe; probabilmente le origini dell'insediamento urbano risalgono al X secolo (900).
Dalla fine del IX secolo (800) i Saraceni iniziarono le loro incursioni nel territorio, saccheggiando e diffondendo insicurezza e paura tra le popolazioni.
I grandi proprietari terrieri costruirono Fortificazioni e Castelli e molti contadini trasferirono la loro residenza all'interno delle aree fortificate, chiamate Castrum.
I proprietari diventarono di fatto i signori dei Borghi che andavano formandosi.
Il nome "Castrum Brachiani", che risulta nei documenti fino al XV secolo (1400), evidenzia l'origine fortificata del luogo.
Verso la fine dell'XI secolo (1000) il territorio di Bracciano divenne proprietà della famiglia dei Prefetti di Vico, che trasformò la preesistente Torre in una Rocca e realizzò nuove fortificazioni.
Il nome di Braccio è probabilmente legato a quello della Città infatti il condottiero aveva costruito molte piccole strutture fortificate nei territori da lui controllati. Esse erano dette "Casa di Braccio" ed erano caratterizzate da posizioni strategiche e fuori dei centri abitati (Todi, Cascia…).
Dall'archivio della Società Romana di Storia Patria: gli Orsini acquistarono Bracciano da Manfredo di Vico, nel 1290 (come dote delle figlia Giovanna in sposa a Giovanni o Giacomo Orsini), erano presenti all'atto per la porzione di ognuno n° 15 discendenti dei Vico e secondo una Regola Germanica con madri e mogli.
Nel 1548 gli Orsini arriveranno a dominare fino ad Anguillara.
La riconciliazione con Martino V nel 1418 a Firenze, permette la cessione della struttura al Papa e la successiva donazione all'Orsini (1419) che militava nelle forze di Braccio.
A suggellare l'amicizia tra i 2 condottieri lo stemma del braccio che regge la rosa. Lo stemma che Braccio (Fortebraccio) assumerà (un montone nero su campo d'oro) non vi compare perché successivo ai fatti.
Nel 1419 Papa Martino V cedette il feudo per un triennio in Vicariato ad un ramo della famiglia Orsini, quello di Tagliacozzo.
Da allora il modesto Borgo di pescatori ed agricoltori legò il suo destino ad una più potenti famiglie baronali del tempo, trasformandosi in una fiorente cittadina.
Il Castello, mirabile opera di architettura militare e civile dell'epoca, è diventato il più caratteristico simbolo di Bracciano.
La trasformazione della Rocca dei Vico in quello che diverrà il maestoso Castello attuale fu voluta da Napoleone Orsini nel 1470 e da suo figlio, Virginio.
Nel 1481 il Castello ospitò Papa Sisto IV, in fuga dalla peste che devastava la Città di Roma.
Nel 1485 le Truppe Papali guidate da Prospero Colonna devastarono e saccheggiarono il Castello.
Per difendere la città gli Orsini fecero costruire, probabilmente intorno al 1480, una nuova cinta muraria intorno al borgo, ancora oggi in gran parte esistente, nella quale fu compreso il Convento di Santa Maria Novella (posto allora fuori porta).
Si accedeva alla città da 2 porte principali dotate di ponte levatoio.
Nel 1494 il Castello offrì ospitalità al Re di Francia Carlo VIII ed alle sue truppe in marcia verso Napoli.
Tale circostanza comportò la scomunica di Gentil Virginio Orsini, che era uno dei capi delle Truppe Aragonesi alleate del Papa contro i Francesi.
Papa Alessandro VI Borgia mosse guerra allo Stato Orsini assediando nel 1496 anche Bracciano.
Fu in quell'occasione che fu edificato al margine Est delle Mura un nuovo bastione, detto della sentinella, divenuto oggi un panoramico belvedere sul Lago e sui Monti circostanti.
L'assedio delle Truppe Pontificie non poté nulla contro le mirabili fortificazioni del Castello e del Borgo; dopo qualche mese di assedio le Truppe Papali lasciarono Bracciano per spostarsi nel Viterbese, sui Monti Cimini, dove furono definitivamente sconfitte dagli Orsini nella battaglia di Soriano.
Nel 1560 Paolo Giordano I Orsini ricevette dal Papa Pio IV l'investitura di Duca di Bracciano e i suoi eredi amministrarono il Feudo fino al 1696.
Bracciano conobbe in tale periodo un forte sviluppo economico a seguito delle nuove attività economiche impiantate dal Duca, come la lavorazione del ferro e dello zolfo e la lavorazione degli arazzi (da cui la Via dell'Arazzeria, nel Borgo Medievale), rese possibili grazie all'abbondante disponibilità di acqua che proveniva da un acquedotto fatto costruire nel 1573-75 dal Duca.
L'acquedotto attingeva dalle sorgenti della Fiora; sulla sorgente all'origine dell'acquedotto fu edificata una Cappella, Santa Maria della Fiora, ancora esistente allo stato di rudere.
Il paese, grazie allo sviluppo economico, aveva 700 famiglie nel 1575, quindi presumibilmente 3.000-3.500 abitanti.
Le difficoltà economiche degli Orsini portarono alla vendita di Bracciano e del Rango Ducale, che furono acquistati nel 1696 dalla famiglia Odescalchi, alla quale tuttora appartiene il Castello.
Nel 1803 il Ducato fu venduto da Livio II Odescalchi, in difficoltà economiche, alla famiglia Torlonia.
Anni dopo, nel 1848, il nipote Livio III Odescalchi lo riacquistò con la dote della moglie, la Principessa Polacca Sofia Branicka.
Nel 1894 venne inaugurata la Ferrovia Roma-Viterbo, transitante per Bracciano.
Leggende e Misteri
Nel Castello, che ospitò Carlo VIII, a dispetto di Papa Alessandro VI, si celebrarono le nozze tra Paolo Giordano Orsini e Isabella d' Medici .
Quel felice matrimonio finì quando Paolo Giordano strozzò Isabella nel Castello di Cerreto Guidi, presso Firenze.
CIAK SI È GIRATO a Bracciano
Cinema
I cadetti di Guascogna (1950) con Walter Chiari, Ugo Tognazzi, regia di Mario Mattoli
Arrivano i dollari! (1957) con Alberto Sordi, Nino Taranto, regia di Mario Costa
Il magnifico avventuriero 1963, con Françoise Fabian, Brett Halsey, Bernard Blier, Claudia Mori, regia di Riccardo Freda
Il castello dei morti vivi (1964) con Ennio Antonelli, Gigi Bonos, Gaia Germani, Christopher Lee, Philippe Leroy, Luciano Pigozzi, Jacques Stany, Donald Sutherland
C'era una volta (1967) con Sophia Loren, Omar Sharif, regia di Francesco Rosi
Riavanti... Marsch! (1979) con Stefano Satta Flores, Aldo Maccione, Alberto Lionello, regia di Luciano Salce
Fico d'india (1980) con Renato Pozzetto, Gloria Guida, Aldo Maccione, regia di Steno
Il diavolo e l'acqua santa (1983) con Tomas Milian, regia di Bruno Corbucci
Love, lies and passion (2003) con Franco Nero, Maximilian Schell, Barbara Sukowa, regia di Marco Serafini
Othello (1995) con Kenneth Branagh, Laurence Fishburne, Irène Jacob, Nicholas Farrell, Nathaniel Parker, Gabriele Ferzetti, Philip Locke, Michael Maloney, André Oumansky, Indra Ove
Decameron Pie - Non si assaggia... si morde! (2007) con Hayden Christensen, Mischa Barton, Tim Roth, Ryan Cartwright, Kate Groombridge, Christopher Egan, Nigel Planer, Matthew Rhys, Rupert Friend, Silvia Colloca
Alcune scene del film Il Marchese del Grillo
Alcune scene del film Non ci resta che piangere
Alcune scene del film Codice Omega
Alcune scene del film Pane, amore e fantasia
TV
Rex (2010) con Kaspar Capparoni, regia di Marco Serafini
Alcune scene de Il commissario Manara
Molte scene della serie tv I Medici. Masters of Florence
Pubblicità
Spot Barilla "Bambina con gattino"
COME RAGGIUNGERE Bracciano
Ferrovie
Bracciano ha una Stazione Ferroviaria propria sulla Ferrovia Roma-Capranica-Viterbo, con un'offerta di un treno ogni 30' per Roma Tiburtina e uno ogni 60' per Viterbo Porta Romana.
Bracciano è infatti la stazione di testa di alcuni treni per Roma.
Nel territorio braccianese esiste anche la fermata di Vigna di Valle, limitatamente ai convogli Roma Tiburtina-Bracciano ed ai treni Bracciano-Roma Tiburtina.
Porti
Bracciano è collegata ad Anguillara Sabazia e Trevignano Romano anche per mezzo della motonave Sabazia II, gestita dal Consorzio Lago di Bracciano.
Mobilità urbana ed extraurbana
La cittadina è collegata inoltre con Roma Saxa Rubra, con Viterbo, con Fiumicino Aeroporto e con i paesi di Anguillara Sabazia, Cerveteri, Civitavecchia, Ladispoli, Vejano, Santa Marinella, Trevignano Romano, Manziana, Canale Monterano, Tolfa, Oriolo Romano, Allumiere, Bassano Romano e Blera attraverso le linee autobus della Cotral.
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