Lazio: Via Amerina - Nepi corte dei Borgia e Catacomba di Santa Savinilla
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Giuseppe Cocco
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Nepi,è un comune in provincia di Viterbo (VT) nella regione Lazio.
Benché il paesaggio dell'Agro Falisco appaia in lontananza come un'unica e piatta vallata, mossa solo da modeste collinette, l'immagine di questo territorio muta completamente non appena si decide di addentrarcisi, anche solo transitando sulle strade principali che lo attraversano. Profonde gole e burroni si aprono come squarci nel terreno. Luoghi suggestivi e spesso ancora selvaggi, caratterizzano fortemente il paesaggio di questi luoghi.
Le “Forre”, che rappresentano l'elemento geomorfologico caratteristico del territorio, sono delle larghe valli delimitate da pareti sub-verticali scavate dalla millenaria azione erosiva dei torrenti sul substrato vulcanico, depositatosi a seguito delle attività eruttive dei due complessi vulcanici, Vicano in misura maggiore, e Sabatino, datate tra 600.000 e circa 20.000 anni fa.
Il protrarsi dell'erosione da parte dei due corsi d'acqua confluenti facenti parte de bacino del fiume Treja, Rio Falisco a nord e Rio Puzzolo a sud, ha isolato uno sperone tufaceo di forma triangolare, delimitato da pareti sub-verticali, dove é edificato il centro storico del paese. L'adattamento dell'uomo a questa morfologia, è la matrice degli sviluppi architettonici e soprattutto urbanistici di ogni insediamento nell'area. I "Cavoni", caratteristiche vie tagliate di epoca pre-romana, sono vie di comunicazione che univano le Forre coi pianori tufacei, costituiti da fenditure continue operate dall'uomo nella roccia vulcanica delimitate da pareti verticali.
E' uno dei borghi più importanti dal punto di vista storico e turistico della Tuscia, grazie al suo rilevante patrimonio artistico e architettonico, all’affascinante paesaggio circostante e alla sue famose acque minerali.
Nepi fu fondata secondo la leggenda, dal mitico Termo Larte 458 anni prima di Roma. Numerosi
sono stati però i ritrovamenti archeologici nel vasto territorio,
testimonianti una frequentazione di queste zone durante epoche ben più
antiche. Città falisca, era però fortemente influenzata dalla cultura etrusca e latina.
La visita consente di ammirare varie chiese (clicca per vedere) tra cui la Chiesa di San Tolomeo anche detta del Rosario, originaria del 950, dichiarata Monumento Nazionale, sorta per poter accogliere le reliquie dei santi martiri, poi ritrovate all'interno delle catacombe di Santa Savinilla.
Tra le architetture civili (clicca per vedere) La Rocca dei Borgia, circondata da possenti mura, è attraversata dall'antica via Amerina.
Suoi ospiti furono nelle varie epoche Lucrezia Borgia, suo fratello "Il Valentino", ed i papi Alessandro VI e Paolo III.
I Bastioni Farnesiani, progettati intorno al 1540 da Antonio da Sangallo il Giovane.
Il Vasari nelle sue "Vite", definì quest'opera "inespugnabile e bella".
Il Palazzo Comunale, iniziato da Antonio da Sangallo il Giovane nel 1542.
L'Acquedotto, opera idraulica terminata nel 1727, costituisce uno dei luoghi più suggestivi e pittoreschi dell'intera città.
Siti archeologici
La Catacomba di Santa Savinilla è un complesso cimiteriale tardoimperiale posto nei pressi dell'attuale camposanto.
Vi si accede dalla chiesa di San Tolomeo alle Sante Grotte.
La catacomba è composta da tre gallerie principali e numerose altre ramificazioni.
È considerato uno dei maggiori e più importanti complessi funerari dell'Italia centrale proprio per la sua monumentalità
Le vie Cave o "Tagliate", antichi percorsi scavati lungo le pareti tufacee delle forre, risalenti all'epoca falisca.
Tagli perpendicolari in cui angusti percorsi si insinuano tra due alte pareti.
La loro funzione, non ancora del tutto chiara, fu probabilmente a scopo culturale.
Scavate in alto sulle pareti, numerose grotte, riutilizzate in epoche e con funzioni diverse, furono in epoca medievale cappelle ed eremi.
Una delle vie cave meglio conservate e più impressionante per le dimensioni monumentali è sicuramente quella in località "Il Cardinale", che conduce alla località "La Massa", oggi facilmente percorribile grazie ad un percorso ecologico segnalato, che comincia appena fuori la porta del centro storico. Un'altra, resa in epoche recenti carrabile, è quella cosiddetta della "Corta di Ronciglione", che dal Piazzale della Bottata, appena sotto le mura urbane, guadagna il piano in direzione nord-ovest.
La necropoli di "Tre Ponti", posta al confine tra i comuni di Nepi, Fabrica di Roma, Castel Sant'Elia e Civita Castellana, si estende lungo il percorso dell'antica via Amerina, della quale si conservano ancora i resti di tre ponti di cui uno ancora intatto, risalenti al III secolo a.C. La necropoli, che ebbe genesi nello stesso periodo, era luogo di sepoltura per la città di Falerii Novi, insediamento costruito dopo la conquista romana del territorio falisco.
Numerose sono le sepolture a dado, a portico, a colombario a camera, arcosoli e una piazzola sacra, dove si concentrano gli imponenti resti di alcuni mausolei.
Tipologie che mostrano ancora il permanere delle soluzioni architettoniche tipiche delle popolazioni preromane, innestate poi in quelle che sono le soluzioni tipicamente romane, come i mausolei appunto.
Ricche soluzioni scenografiche saranno allora adottate con la conquista romana, come ad esempio le false murature, le lesene e i capitelli, scolpiti direttamente nel tenero tufo locale.
Rimarchevoli sono i resti in alcune sepolture di parte dell'intonaco originario, con ancora evidenti i pigmenti della decorazione parietale.
La Città e il "Grand Tour"
Durante gran parte del XIX secolo, Nepi, come molte altre località italiane, accolse frotte di viaggiatori attratti dal territorio che all'epoca si offriva incontaminato e vergine agli occhi di questi personaggi.
Numerosi artisti, soprattutto pittori, raggiunsero questa parte di Tuscia per fermare sulle loro tele, o solamente su un taccuino, scorci e paesaggi ancor oggi esistenti. Per citare alcuni dei più celebri:
William Turner, che visitò la città durante il suo viaggio in Italia, del 1828.
A Nepi esegue alcuni schizzi di studio nel suo taccuino, interessandosi alla forra sotto l'abitato, il cui sfondo è costituito dal Monte Soratte.
Compie alcuni schizzi dell'Acquedotto, inserendo anche dei dettagli della struttura, e della torre civica del palazzo comunale ed infine, l'immancabile Rocca dei Borgia.
Oggi questi fogli sono conservati alla Tate Gallery di Londra.
Camille Corot, che tra il 1826 e il 1827, dipinse ben 30 opere in queste zone, ovvero circa un quarto della produzione pittorica che egli eseguì in Italia.
Massimo d'Azeglio, presente a Nepi e Castel Sant'Elia nel maggio del 1821 per mettere a frutto i suoi interessi sulla pittura di paesaggio.
Numerosissime le opere dipinte dal vero in queste zone.
Altre tele invece, realizzate successivamente, mescolano armoniosamente vari elementi provenienti da queste parti, architetture, monti e valli, in cui egli ambienta fatti storici o leggendari.
Così egli, nel suo "I miei ricordi", descrive il suo approccio col territorio nepesino:
... "Una delle più belle e pittoresche parti della campagna romana è quella che incomincia a Nepi, e si stende fino al Tevere per larghezza; per lunghezza giunge sino ad Otricoli ed anco fino a Narni. I forestieri, i touristi, non ne seppero mai nulla sino ad oggi" ... "Questa regione veduta in distanza, sembra una pianura leggermente ondulata: chi invece ci si inoltra, si trova ad un tratto sul ciglio di larghi burroni che solcano il suolo ed in fondo à quali corre un piccolo torrente." ... " Le pareti di queste voragini sono per lo più grandiosi squarci di rocce a perpendicolo, talvolta scoscendimenti erbosi o vestiti di boscaglie. Il fondo è fresco e verdeggiante pei grandi alberi ed ombre opache, le correnti, i filetti d'acqua, i ristagni ove questa impaluda; che ora si vedono e riflettono il verde della campagna o l'azzurro del cielo, ora rimangono confusi o celati sotto la volta di una robusta fitta vegetazione. Non ho mai veduto un più ricco tesoro di bellezze naturali per lo studio di paese." ..
PRODUZIONI TIPICHE AGROALIMENTARI E GASTRONOMIA
La lavorazione della carne di maiale costituisce da sempre un'attività tipica del territorio.
A tal proposito vanno citati quantomeno i due salumi principali di questa tradizione: il "salame cotto" e la "scapicollata".
Notevole il pecorino romano prodotto nella zona, memore della pastorizia esercitata per secoli negli ampi spazi incolti di queste terre, caratterizzate da latifondi di proprietà in larga parte della Camera Apostolica e di pochi possidenti terrieri.
Meritevole di un rilancio di produzione, ma oramai quasi estinta, è la "cipolla nepesina", causa tra l'altro dell'appellativo di "cipollari" ai nepesini, da parte degli abitanti dei paesi del circondario.
Numerosi e variegati sono i dolciumi che durante l'anno caratterizzano alcune festività.
Solo per citarne alcuni: i "fagottelli" natalizi, le "fave dei morti" da gustare accompagnate con la sambuca il giorno di Ognissanti.
Singolare è la presenza nella tradizione gastronomica locale dell'"acquacotta", tipico piatto dei pastori degli Appennini, ma che qui ritroviamo per via della transumanza, che annualmente faceva transitare proprio per Nepi queste genti.
L'acqua di Nepi
Nepi è particolarmente famosa per la sua acqua e per il motto della stessa: Nepe civitas, nobilis atque potens, in cuius fertilissimis agris balnea scaturiunt salutifera ("La città di Nepi, nobile e potente, nei cui campi fertilissimi sgorgano acque salutifere").
L'acqua sfocia nei prati di Nepi e grazie ad essa esiste l'industria Acqua di Nepi che esporta i suoi prodotti in tutta l'Italia.
EVENTI
Sant'Antonio Abate (17 gennaio).
La processione serale con la statua del Santo, culmina con la benedizione del tradizionale "Focarone", un'enorme pira di legno che arde tutto il giorno.
Centinaia di persone si riuniscono poi attorno al fuoco benedetto per consumare insieme carne di maiale.
La domenica successiva si svolge la sfilata dei carri allegorici per l'apertura del Carnevale e la fiera di merci e bestiame.
Riti della Settimana Santa.
Il giovedì si svolge la visita ai "Sepolcri" (altari della reposizione), altari allestiti nelle varie chiese, decorati da ceri e fiori in cui si espone l'eucaristia nel giorno della sua istituzione.
Il venerdì, si dispiega la processione del "Cristo morto".
La statua del Cristo deposto dalla croce e della Madonna Addolorata vengono portate in spalla per le vie del centro, dalle confraternite, in un silenzioso corteo funebre.
Madonne di maggio.
Ogni domenica di questo mese è dedicata ad uno specifico culto mariano.
La prima è riservata alla Madonna dell'Immagine, popolarmente detta dei"Somarari", la cui celebrazione si svolge nella chiesa di San Bernardo.
La seconda è dedicata alla Madonna di Costantinopoli, anche detta "dei matti".
In suo onore si svolge una festa nella piazzetta di San Giovanni, nel quartiere della Ripa e la tradizionale processione dei ceri.
La terza è riservata alla Madonna delle Grazie, la cui effigie si trova nell'omonima chiesetta. Seguono la Madonna del "Buon Consiglio", posta nella chiesa di San Tolomeo alle Sante Grotte, ed infine la Madonna della Salute in Cattedrale.
Palio dei Borgia (prime tre settimane di Giugno).
Giostra dei cavalli e torneo degli arcieri, in cui le quattro contrade nepesine si sfidano per aggiudicarsi l'ambito drappo.
Il corteo storico rievoca la consegna del Ducato di Nepi a Lucrezia Borgia nel 1499.
Una solenne processione percorre le vie cittadine, lungo le quali gli abitanti stendono un elaborato tappeto di fiori.
In questa occasione il grande "umbraculum" simbolo della Basilica Cattedrale, viene trasportato accanto all'ostensorio, mentre dalle finestre piovono petali di fiori.
COME ARRIVARE A NEPI
In Automobile
Nepi è collegata tramite la Strada Provinciale 77 a Castel Sant'Elia
Se ti interessa vedere e/o acquistare le mie opere d'arte fotopittorica vaiall'intera galleria online cliccando sul sottostante logo (ma prima vai a vedere sulla pagina "Art Shop") gli oggetti e i materiali sui quali possono essere stampati)
Puoi anche visitare la
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Questo Carnet de Voyage, è parte dell’itinerario lungo il percorso dell’antica via romana Amerina nell'alto Lazio viterbese.
Racconta l'abitato di Nepi, città sorta in epoche antichissime, in un territorio che ha facilitato moltissimo l'insediamento umano, avendo creato un luogo già di per sé difeso naturalmente e difficilmente accessibile. Inoltre la consistenza del tufo locale, ha favorito la costruzione delle abitazioni, delle mura e del Castello, dell'acquedotto e di tutte le chiese e perfino delle catacombe di Santa Savinilla.
I Taccuini d’Artista di Viaggi in Italia, narrano con parole ed immagini - fotografie, acquerelli, disegni a matita colorata -, l’Italia minore con la M maiuscola, grande giardino emozionale diffuso.
Sono racconti testimoniali visuali accompagnati da parole che fanno rivivere emozioni, appunti, riflessioni, pensieri, considerazioni. Infine uno spazio è dedicato alle informazioni utili al viaggiatore che voglia ripercorrere l’itinerario e raggiungere i luoghi trattati
Pubblicato: 9 aprile 2018
Pagine: 72
Rilegatura: Copertina morbida con rilegatura termica
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