Ci si allontana dalla via Emilia cercando un diverso baricentro: da una parte "sotto la strada", il mondo che sale verso l'Appennino, dall'altra "sopra la strada", quello della pianura che dilaga verso il grande fiume.
La geografia dei corsi d'acqua e delle Valli ci guida alla ricerca dell'osteria perduta, piacevolmente trascinati da un'onda anomala di luoghi, persone comuni e personaggi noti, scrittori, poeti, trattorie, cibi, libri, vini, film, canzoni, montagne, fiumi ...
Le valli emiliane come righe di uno spartito dove segnare le note di questo racconto: ogni tappa una nota, vale a dire una storia.
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Viaggetti in Emilia
«Ogni viaggio è il più bel viaggio del mondo»
Con questo viatico di Giorgio Manganelli ci si dovrebbe sentire autorizzati a intraprendere qualsiasi viaggio, dal giro del mondo in bicicletta a «viaggetti» (citazione d’obbligo trattando della terra di Cesare Zavattini) dietro l’angolo di casa che, come affluenti che portano acqua al corso di un fiume, costruiscono la narrazione di un viaggio più grande.
Breve o lungo che sia, l’importante è lasciarsi andare con tutti i cinque sensi a un’esperienza passionale.
È successo esattamente così e un viaggetto dopo l’altro ci siamo abbandonati alle terre emiliane seguendo non la canonica direttrice della Via Emilia da sud-est a nord-ovest ma il corso delle sue acque, rimanendo naturalmente sempre con i piedi ben piantati per terra.
La parola magica di questo viaggio è orogenesi.
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Prologo
Strada Farini numero 5/b, pieno centro storico di Parma.
È un magnifico giorno di febbraio, bello come possono esserlo solo i giorni d’inverno, assolati e freddi, immersi in una luce apollinea.
Dalla strada sale il vocio dell’animato passeggio mattutino, lo scampanellio di qualche bici.
Davanti a noi Diego Sorba scorre con il dito la sua vecchia carta stradale Touring dell’Emilia Romagna, distesa per intero sul tavolo: la accarezza, gesticola, sgrana i suoi occhi chiari per seguirne le pieghe.
Ma quanto è grande l’Emilia? Ma come è profonda l’Emilia!
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L'itinerario
Tirare giù un itinerario condiviso era stata sin da subito una mission impossible, una dolorosa e devastante fatica di Sisifo.
Ci era voluto tempo per capire che dovevamo partire da nord, cioè dalla Val Trebbia, con l’idea di oscillare come un pendolo tra l’appennino e il Po.
I punti fermi del viaggio che Maurizio aveva nella testa erano sparpagliati sull’intero quadrante della carta stradale 1:200.000 del Touring: si andava da Castell’Arquato (PC), borgo medievale all’inizio della Val d’Arda, a Gorino (FE), finis terrae padano sul delta del grande fiume, passando per Gualtieri (RE), Guastalla (RE), Correggio (RE), Valsamoggia (BO) e Solara di Bomporto, piccola località modenese bagnata dal Panaro.
I miei luoghi imperdibili si concentravano lungo la linea di crinale che da Berceto (PR) raggiunge San Pellegrino in Alpe, una serie di località appenniniche a ridosso della Lunigiana e della Garfagnana, regioni storiche alle quali l’Emilia è collegata da cammini e antiche vie di comunicazione che transitano per valichi un tempo importanti ma oggi pressoché dimenticati.
Ascolta "L'itinerario di «Viaggetti In Emilia» fuori rotta dall’Appennino al Po" su Spreaker.
4 - La Val trebbia e Bobbio
5 - Il vino della valle più bella del mondo
6 - Going West
7 - SS 45, l'elefante della Trebbia e Giorgio Caproni
8 - Castell'Arquato
9 - In Val Ceno
10 - Diego Sorba e la ricerca dell'Osteria perduta
11 - Vive la cuisine! Ricordando Georges Cogny (1933-2006)
12 - Fornovo, Sigerico e la Pieve di Santa Maria Assunta
13 - Ettore Guatelli
14 - La Mariella
15 - Tatanka Iyotaka
16 - Moderanno di Rennes
17 - Elogio dela littorina Parma-Suzzara
18 - Luzzara, un paese
19 - Gente di Gualtieri
20 - Boretto e l'ultimo dei pontieri
21 - SS 62 della Cisa, Napoleone e Maria Luigia
22 - Abbraccia la solidarietà, dormi alla capanna Twin N.1
23 - Il Parco Nazionale Tosco-Emiliano, Zavattini e il Passo del Cerreto
24 - Il mondo di Novellara
25 - Villa Pirondini e il testamento dei CCCP
26 - A Correggio con Vicky
27 - Rifugio Lagdei e Rifugio Mariotti
28 - Dal Passo del Cirone a San Pellegrino in Alpe
29 - Elogio dell'Albergo Val Dolo
30 - La lanterna di Diogene
31 - il Bar Calvi
32 - La peschiera e l'accordo mancante
33 - Gli americani ci fregano con la lingua ...
34 - Nunzio, l'oste di Modena
35 - Una faccia da lambrusco
36 - Guccini, Terzani e Dalla
37 - Dov'è finita la Bolognina?
38 - I funerali di Togliatti
39 - Valsamoggia, di poesia e di vino
40 - Brescello, Peppone e Don Camillo
41 - La golena di Guastalla
42 - Le valli di Comacchio
43 - Verso la foce, Finis Emiliae
44 - Epilogo
GLI AUTORI
Paolo Merlini e Maurizio Silvestri, marchigiani di San Benedetto del Tronto, sono scrittori e viaggiatori "terranauti", dediti cioè con passione all'arte del viaggiare lento (a cui Merlini ha dedicato un pamphlet nel 2012 ), fuori dai circuiti del turismo ordinario e in genere con il trasporto pubblico.
Già collaboratori delle guide verdi "Trieste" e “Marche", da sempre guardano le rive d'Abruzzo di là dal fiume e nel 2014 si sono messi in cammino per scoprire dove comincia l'Abruzzo, reportage corredato dalle fotografie di Mario Dondero.
Con Exorma edizioni, nella collana "I viaggi senza auto”, hanno pubblicato un altro viaggio nelle Marche (2012), Dove comincia l'Abruzzo (2014), Città nascoste. Trieste, Livorno, Taranto (2016) e Sicilia Express (2018).
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