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Lazio: Guarcino borgo smart 2025

Borgo a 22 km da Frosinone, disposto a spina di pesce sulle pendici meridionali dei Monti Ernici, alla confluenza della Valle Macerosa con la Valle dell'Agnello; conserva un suggestivo quartiere medievale.

Sorta intorno all'VIII secolo a.C., era l'antica Varcenum degli Ernici, strategicamente importante, anche in epoca romana, per il passaggio tra la Valle dell'Aniene e la Valle del Cosa/Sacco ed è sempre stata conosciuta come località ricca di acque. 

Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente per evitare le incursioni dei Longobardi prima e dei Saraceni poi si fortificò ed eresse attorno al nucleo abitato numerose Torri di avvistamento e segnalazione, visibili ancora oggi.

Nel Medioevo fu sotto lo Stato Pontificio come Libero Comune. 

Ebbe notevole importanza durante il pontificato dei Pontefici Anagnini, Gregorio IX e Bonifacio VIII. 

Di quest'ultimo a Guarcino, in uno dei più antichi ed imponenti palazzi del paese, utilizzato come residenza di famiglia, ebbe i natali la madre, la nobildonna Emilia Conti.

Il progetto chiamato “Guarcino 2025” è stato ideato dal presidente della Società Italiana di Cardiologia Geriatrica, un medico dal curriculum notevole qual è il dottor Alessandro Boccanelli, in linea con quanto disposto dalla Commissione Europea.; al progetto lavora un comitato di medici, architetti, imprenditori e docenti universitari tra i quali anche il rettore dell’Università Unicamillus, Gianni Profita e l’economista Attilio Befera .

L’idea dietro al progetto “Guarcino 2025” è quella di creare una sorta di alleanza ‘intergenerazionale’ tramite il cohousing e la nascita di nuove opportunità di lavoro, in modo tale che i giovani possano sviluppare attività artigianali e turistiche e gli anziani vivere in un ambiente salubre con servizi e assistenza continua.

Secondo questo progetto, dunque, in 5 anni a Guarcino si trasferiranno 200 coppie di pensionati, studenti universitari e 20 tra artigiani e piccoli imprenditori per dar vita a quello che il professor Boccanelli definisce il “borgo ideale”, nuovo modello urbano eccellente dei giorni nostri che va oltre l'abituale ipotesi della “Città ideale"; la creazione di un “borgo smart” e non più solo la “città smart”.

La formula del progetto passa attraverso percorsi sul turismo slow (il cicloturismo, i sentieri e il Cammino di San Benedetto) e insediamento di start-up e lavoratori da remoto. 

Questo garantisce una parte della sostenibilità del percorso di valorizzazione del patrimonio immobiliare del territorio per organizzare housing e co-housing per anziani, con servizi centralizzati a loro dedicati, un infermiere di prossimità e percorsi di telemedicina. 

L’idea del borgo ideale di Guarcino può essere una chiave interessante per lo studio di nuovi modelli urbani per i Borghi italiani a rischio spopolamento. 

La condivisione, inoltre, è una delle chiavi di valorizzazione del senso di comunità che i piccoli Comuni italiani possono aver affievolito a causa del calo demografico, ma che mai hanno perso.

Guarcino è un comune italiano di 1 535 abitanti della provincia di Frosinone nel Lazio.

Sorge a 675 metri di altezza sul livello del mare, su un costone dei Monti Ernici. 

Nel suo territorio comunale si trovano 2 sorgenti, Capo Cosa a 1.185 m, e Caporelle, a 934 m, da cui si origina il fiume Cosa, un piccolo affluente del fiume Sacco. 

Sempre nel territorio è compresa la località turistica montana, estiva e invernale, di Campocatino

TOPONIMO

Il toponimo è rammentato è rammentato (1308-1310) «Procurator dominis nepoti cardinalis de Guarcino», «Guarcinum» (1328-1329), «Castrum Guarceni» (1331-1336). 

Esso può corrispondere ad un latino "quercinus" (di quercia), simile a voci come il romanesco "guasi" e l'antico pisano "guerceto" per "querceto" con trasformazione da qu a gu.

Nome degli abitanti: Guarcinesi

ITINERARI DEL GUSTO

Prosciutto di Guarcino, riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale del Lazio, che può fregiarsi del marchio prosciutto D.O.P.;

Amaretto di Guarcino, riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale del Lazio;

vino rosso Cesanese del Piglio DOCG del territorio.

SANTO PATRONO

SantAgnello (14 dicembre)

Sant'Agnello di Napoli, o Aniello abate (Napoli, 535 - Napoli, 14 dicembre 596), è stato un Monaco Basiliano e successivamente Agostiniano.

Le prime notizie di un certo rilievo relative ad Agnello ci pervengono nell'anno 1000 grazie a Pietro suddiacono ed al suo "Libellus miraculorum", opera ampiamente agiografica.

Sarebbe nato nel 535 da una famiglia ricca napoletana (la madre si chiamava Giovanna ed il padre Federico) di origini siracusane, forse imparentata con quella di Santa Lucia.

Condusse gli anni della giovinezza in eremitaggio in una grotta presso una cappella dedicata alla Madonna e poi nell'antica Chiesa di Santa Maria Intercede, poi divenuta Sant'Agnello Maggiore. 

Alla morte dei genitori, di cui ereditò i cospicui beni, Agnello si dedicò alle opere di carità, usando il denaro ereditato per la fondazione di un ospedale per i poveri sofferenti.

Il busto reliquiario di epoca seicentesca contenente la mascella e la gola attribuite ad Agnello è custodito nel Duomo di Napoli, all'interno della Cappella di San Gennaro. 

È compatrono della Città di Napoli dove, secondo la tradizione, sarebbe sepolto nella Chiesa di Sant'Agnello Maggiore a Caponapoli.

COME ARRIVARE a Guarcino

Strade

Guarcino è collegata tramite la Strada regionale 411 Sublacense (SR 411), già strada statale.

1 ora 13 minuti da Roma

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