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Giuseppe Cocco
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«(Fitto di Cecina). Porta questo nome una Tenuta della casa Granducale Medicea, concessa in affitto al marchese Ginori dal primo Sovrano della dinastia regnante, e riacquistata nel 1814 dal granduca Ferdinando III: il Granduca regnante ha repartito quei possessi tra industriose famiglie coloniche.» (Attilio Zuccagni-Orlandini, Indicatore topografico della Toscana granducale 1856).
Il territorio dove sorge Cécina fu abitato fin dall'epoca preistorica, e deve con tutta probabilità il suo nome toponimo Cécina, così come l'idronimo del fiume omonimo, agli Etruschi, in particolare al cognome di una potente gens originaria di Volterra i Kaikna (o Ceicna, Keikna), conosciuti in Epoca Romana come Caecina e variamente attestati in tutta la Val di Cécina.
La terminazione in -na del toponimo e idronimo Cécina dimostrerebbe la derivazione dal nome della gens omonima, e non viceversa, in quanto -na «esprimerebbe la dipendenza e subordinazione del luogo alla gens che vi avrebbe esercitato il suo potere». Cecina è una cittadina di origini antichissime, alcuni ritrovamenti fanno risalire i primi insediamenti in questa zona addirittura al Neolitico. Il territorio - abitato anche in Epoca Etrusca - deve il nome al Console Albino Cecina, di origine etrusca, il quale ordinò la costruzione di una villa i cui resti sono ancor oggi visitabili a San Vincenzino.
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