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TRADIZIONI - EVENTI - FOLKLORE
(Con il termine «Folklore» si intende l’insieme degli usi, abitudini, tradizioni, comportamenti, linguaggi di un popolo; insomma gli aspetti più caratteristici e suggestivi della vita di una Comunità)
Fiera dell'Epifania, 6 gennaio
Festa di San Giorgio, 25 aprile
Processioni della Settimana Santa, Festività Pasquali - Processione votiva delle Croci e Drammatiche Rievocazione della Passione
Gli Antichi Riti della Settimana Santa di Stilo sono Riti plurisecolari, risalenti al periodo spagnolo, mantenuti integri da oltre 400 anni; unici e suggestivi, durano l'intera settimana, dalla Domenica delle Palme, fino alla Domenica di Pasqua .
Ogni giorno della Settimana Santa (in dialetto Simana Santa) è scandito da preparazioni ed allestimenti particolari.
Giovedì Santo è caratterizzato dalla Benedizione delle «Gucciadate», dalla tradizione dei Sepolcri e la Processione notturna delle Croci Votive, per tutto il Centro Storico, da parte di penitenti scalzi.
Venerdì Santo è il giorno della Processione dell'Addolorata con le «Tre Ore di Agonia», fino a tarda ora.
Sabato Santo, si inizia la mattina con la Processione del «Monumento» e del Cireneo, per una intera mezza giornata;
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verso sera, la Processione del «Cristo nel lenzuolo».
Domenica di Pasqua, la Processione alla quale fa seguito la «Confronta».
Fiera della Ribusa, 24 giugno - Mercato dell'Artigianato e dei Prodotti Tipici
Palio di Ribusa, inizialmente il 22 di Aprile, fu poi spostata al 15 di Agosto per la Festa dell'Assunta e successivamente ancora spostata alla 1ª domenica di Agosto - (chiamato così per la fiera che si svolgeva a Stilo fin dal 1600) la più grande rievocazione storica della Calabria dei tempi Medioevali-Rinascimentali, in cui Stilo svolgeva il ruolo di Contea, raccogliendo a sé i Feudi di Pazzano, Stignano, Guardavalle, Riace e Camini
Rassegna di Spettacoli Medievali; è una delle manifestazioni estive più seguite della Calabria; rievocazione storica, musica, spettacoli e cucina per le vie del borgo e, l'ultimo giorno, Giostra dell'Anello, con assegnazione al vincitore del «Palium», un drappo artisticamente lavorato.
Tutto il suo centro storico e percorso da personaggi in costume medievale è illuminato dalla luce delle fiaccole
SANTO PATRONO
San Giorgio (Cappadocia, 275-285 circa - Nicomedia, 23 aprile 303) è stato, secondo una consolidata e diffusa tradizione, un Martire Cristiano, venerato come Santo Megalomartire (in greco Hàghios Geòrgios ho Megalomàrtys, Ἅγιος Γεώργιος ὁ Μεγαλομάρτυς) da quasi tutte le Chiese Cristiane che ammettono il Culto dei Santi.
Morì prima di Costantino I, probabilmente sotto le Mura di Nicomedia, secondo alcune fonti nel 303.
Il Martirio sarebbe avvenuto sotto Diocleziano stesso (che però in molte versioni è sostituito da Daciano, Imperatore dei Persiani), il quale avrebbe convocato 72 Re, per decidere quali misure prendere contro i Cristiani per sterminarli
Il suo culto è molto diffuso ed è antichissimo, risalendo almeno al 300.
In mancanza di Notizie Biografiche certe su San Giorgio, le principali informazioni provengono dalla Passio Sancti Georgii, che però, già il Decretum Gelasianum del 496, classificava tra le Opere Apocrife. Secondo questa fonte, Giorgio era originario della Cappadocia (regione dell'odierna Turchia), figlio di Geronzio, Persiano, e Policromia, Cappadoce; nato verso l'anno 280 e i genitori lo educarono alla Religione Cristiana.
Trasferitosi in Palestina, si arruolò nell'Esercito dell'Imperatore Diocleziano, comportandosi da Valoroso Soldato, fino al punto di giungere a far parte della Guardia del Corpo dello stesso Diocleziano, divenendo Ufficiale delle Milizie e forse suo successore.
Giorgio donò ai poveri tutti i suoi averi e, davanti alla Corte, si confessò Cristiano; all'invito dell'Imperatore di sacrificare agli dei, si rifiutò, alchè, venne battuto, sospeso, lacerato e gettato in Carcere, dove ebbe una visione di Dio che gli predisse 6 anni di Tormenti, 3 volte la Morte e 3 la Resurrezione.
Tagliato in 2, con una ruota piena di chiodi e spade, Giorgio resuscitò, operando la conversione del Magister Militum Anatolio, con tutti i suoi soldati, che vennero uccisi a fil di spada; entrò in un Tempio Pagano e, con un soffio abbatté gli idoli di pietra; convertì l'Imperatrice Alessandra, che venne Martirizzata.
A richiesta del Re Tranquillino, Giorgio risuscitò 2 persone morte da 460 anni, le Battezzò e le fece sparire.
L'Imperatore Diocleziano lo condannò nuovamente a morte, e il Santo, prima di essere Decapitato, implorò Dio che l'Imperatore e i 72 Re fossero Inceneriti; esaudita la sua Preghiera, Giorgio si lasciò Decapitare, promettendo Protezione, a chi avesse Onorato le sue Reliquie, le quali, sono conservate in una Cripta, sotto la Chiesa Cristiana di Rito Greco-Ortodosso, a Lydda (l'odierna Lod, in Israele)
Culto
La Festa Liturgica si celebra il 23 aprile e la sua memoria, è Celebrata in questo giorno anche nei Riti Siro e Bizantino.
Viene Onorato, almeno dal 300 anche se, nel 1969, la Chiesa Cattolica declassò il Santo nella Liturgia ad una memoria facoltativa, ma la Devozione dei Fedeli è continuata.
La Legenda Aurea
Si narra che in una Città, chiamata Silena, in Libia, vi fosse un grande stagno, tale da poter nascondere un Drago, che, avvicinandosi alla città, uccideva con il fiato tutte le persone che incontrava.
Gli abitanti gli offrivano, per placarlo, 2 pecore al giorno ma, quando queste cominciarono a scarseggiare, furono costretti a offrirgli una pecora ed un giovane tirato a sorte.
Un giorno, fu estratta la giovane figlia del Re che, terrorizzato, offrì il suo patrimonio e metà del Regno per salvarle la vita, ma la popolazione si ribellò, avendo visto morire tanti suoi figli.
Dopo 8 giorni di tentativi, il Re alla fine dovette cedere, e la giovane si avviò verso il lago, per essere offerta al drago.
In quel momento, passò di lì il Giovane Cavaliere Giorgio, il quale, saputo dell'imminente sacrificio, tranquillizzò la Principessa, promettendole il suo intervento per evitarle la brutale morte, dicendole di non aver timore, che l'avrebbe aiutata nel nome di Cristo.
Quando il Drago si avvicinò, Giorgio salì a cavallo e protettosi con la Croce e raccomandandosi al Signore, con grande audacia, affrontò il Drago che gli veniva incontro, ferendolo gravemente con la lancia e lo gettò a terra, disse quindi alla ragazza di avvolgere la sua cintura al collo del Drago, il quale prese a seguirla docilmente verso la Città.
Gli abitanti erano atterriti nel vedere il Drago avvicinarsi, ma Giorgio li tranquillizzò, dicendo loro di non aver timore poiché «Iddio mi ha mandato a voi, per liberarvi dal Drago: se abbraccerete la Fede in Cristo, riceverete il Battesimo ed io ucciderò il Mostro».
Allora il Re e la popolazione si convertirono ed il Cavaliere uccise il Drago e lo fece portare fuori dalla Città, trascinato da 4 paia di buoi.
Questa leggenda era sorta al tempo delle Crociate e, probabilmente, fu influenzata da una falsa interpretazione di un'immagine dell'Imperatore Costantino, trovata a Costantinopoli, in cui il Sovrano schiacciava col piede un enorme Drago, simbolo del «Nemico del Genere Umano».
La fantasia popolare ricamò sopra ciò e il racconto, passando per l'Egitto, dove San Giorgio ebbe dedicate molte Chiese e Monasteri, divenne una Leggenda affascinante, spesso ripresa nell'Iconografia.
San Giorgio, tuttavia, non è l'unico personaggio che uccide un Drago: anche ad altri Santi, le Leggende riconoscono simili imprese; è facile confondere San Giorgio con San Demetrio o San Teodoro.
Nell'iconografia, San Giorgio spesso compare con l'Epiteto "O Τροπαιοφόρος" (Tropeoforo, il Vittorioso) ed indicato come «Divinità Sol Invictus - Elio« (Divinità Solare).
Nel Medioevo, la lotta di San Giorgio contro il Drago, diviene il Simbolo della lotta del Bene contro il Male e, per questo, il mondo della Cavalleria, vi vide incarnati i suoi ideali.
La leggenda del Soldato Vincitore del Drago, contribuì al diffondersi del suo Culto, che divenne popolarissimo in Occidente ed in tutto l'Oriente Bizantino, ove egli è per eccellenza il «Grande Martire» ed il «Trionfatore» diventando un Santo tra i più venerati in ogni parte del mondo Cristiano.
Vari Ordini Cavallereschi, portano oggi il suo nome e i suoi simboli: l'Ordine della Giarrettiera, l'Ordine Teutonico, l'Ordine Militare di Calatrava, il Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, il Reale e Militare Ordine di San Giorgio della Riunione e molti altri.
Reliquie
Grande venerazione riscosse il Sepolcro del Martire, mentre le sue Reliquie furono trasferite, probabilmente durante l'Invasione Persiana, all'inizio del 600 o poco dopo, all'arrivo dei Musulmani in Palestina.
A Roma, Belisario (ca. 527) affidò alla protezione del Santo, la Porta di San Sebastiano e la Chiesa del Velabro, dove venne poi trasferito il Cranio di San Giorgio, trovato in Cappadocia da Papa Zaccaria (744-752).
Una frazione del Cranio di San Giorgio, è custodita presso la Chiesa di San Giorgio Martire in Oriolo (CS).
Il Nome di San Giorgio, era invocato contro i Serpenti velenosi, la Peste, la Lebbra e la Sifilide e, nei Paesi Slavi, contro le Streghe.
Dal 1996, dietro Autorizzazione Ecclesiastica, San Giorgio è il Santo Protettore delle "Guardie Particolari Giurate".
La sua Croce Rossa in campo bianco era originariamente vessillo della Repubblica di Genova; venne poi utilizzata dai Crociati ed in seguito adottata da molte altre Città, tra cui Milano e Bologna, e fu concessa in uso all'Inghilterra dai Genovesi.
Papa Pio XII, con Bolla Papale del 1937, elesse San Giorgio Martire, come Protettore della Cavalleria Militare e Civile dello Stato Italiano (Sanctus Georgius Equitum Patronus), quale riferimento e fonte d’ispirazione agli ideali dell’Altruismo e della Solidarietà.
Patrono degli Scout
San Giorgio è, da sempre, considerato Santo Patrono degli Scout e delle Guide, non per le origini Inglesi del Movimento, bensì per la simbologia a lui legata dei Cavalieri e del Bene che sconfigge il Male.
Nella tradizione italiana, la Festa di San Giorgio è il giorno del rinnovo dedicato al Rinnovo della Promessa, proprio per la vicinanza del cerimoniale della promessa a quello della cavalleria.
Nei pressi di questa data spesso vengono organizzate attività intergruppo chiamate Campo San Giorgio, che si svolgono attorno al 23 aprile.
Anche nelle associazioni scout non confessionali (come per esempio quella britannica o il Corpo Nazionale Giovani Esploratori ed Esploratrici Italiani) il giorno di San Giorgio viene sempre festeggiato, con attività spesso in gemellaggio tra diversi gruppi.
COME RAGGIUNGERE Stilo
In Treno
Treni diretti provenienti dalle più importanti Città Italiane e con la linea Roma - Napoli - Lamezia Terme - Catanzaro Lido - Monasterace-Stilo
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Roma > Catanzaro Lido
Catanzaro Lido > Monasterace Lido-Stilo
Monasterace Lido-Stilo > Stilo
In Automobile
DA NORD - sull’Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, prendere l’uscita Lamezia Terme.
Procedere in direzione Catanzaro Lido ed in prossimità di Germaneto, imboccare l’uscita verso Reggio Calabria. Proseguire sulla strada sino all’ultima uscita, Squillace Lido e procedere fino alla rotonda di Soverato in direzione Davoli Marina.
Percorrere tutta la SS 106 Ionica, fino a Monasterace Marina e prendere il bivio, che conduce verso i paesi interni di Stilo, Pazzano e Bivongi.
DA SUD - sull’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, imboccare l’uscita di Rosarno, procedere sulla Strada di Grande Comunicazione Ionica fino all’uscita di Marina di Gioiosa Jonica e continuare in direzione Taranto.
Uscire a Caulonia Marina, oppure continuare sulla costa ionica verso nord, fino ad arrivare a Monasterace Marina e poi imboccare il bivio che conduce verso i paesi interni di Stilo, Pazzano e Bivongi.
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