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Crash-Non luoghi: L`oro perduto di Napoli


Se un “nonluogo” è un posto per sua natura privo di una precisa identità, Napoli è forse la città italiana più lontana dal concetto di non luogo. Eppure nella città partenopea non mancano i siti che hanno smarrito negli anni antiche vocazioni e destinazioni d’uso, trasformandosi in emblema di degrado e abbandono. L’“Oro perduto di Napoli” è al centro dello speciale “Crash – I luoghi e la Storia”, il programma di Rai Cultura dedicato ai non-luoghi italiani, in onda lunedì 23 marzo alle 23.00 su Rai Storia, canale 54 del Digitale Terrestre e canale 23 TivùSat. Si parte dal cosiddetto Albergo dei Poveri, una sorta di antesignano di quel che oggi si chiamerebbe una cattedrale nel deserto. Concepito nel Settecento come uno dei palazzi più grandi d’Europa, non fu mai portato a termine. Numerosissimi nei secoli sono stati i tentativi di riutilizzare questo edificio, diventato storico senza mai aver avuto una sua storia, ma ancora nessuno è andato a buon fine.
Si passa, poi, in un altro dei luoghi simbolo di Napoli, destinato a rimaner un non luogo, una volta persa la sua funzione: la funicolare sul Vesuvio. Celebrata dalla canzone "Funiculì funiculà", fu irreparabilmente danneggiata dall’eruzione del ‘43 e non fu mai più rimessa in funzione. A nulla sono valsi sinora i tentativi di immaginare un riutilizzo della stazione di arrivo dell’antica funicolare, situata in un contesto naturalistico eccezionale.
E per rimanere in Campania, il viaggio di “Crash” non poteva non toccare la Reggia di Carditello, a San Tammaro, in provincia di Caserta. Capolavoro dell’architettura neoclassica, la residenza reale fu concepita come una vera e propria azienda agricola, specializzata nell’allevamento di pregiate razze equine, secondo un modello di imprenditoria illuminata in voga nel Settecento. Da qualche anno, la tenuta in abbandono confina con una modernissima discarica di rifiuti. E per concludere, le telecamere di “Crash” mostrano come la perdita di identità di alcuni edifici storici, come le chiese, può far venire in mente a qualcuno di realizzare un balconcino abusivo sulla facciata barocca di un edificio di culto.

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